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Da Perrault ai fratelli Grimm passando per Basile: al Civico 14 di Caserta in scena una storia, per grandi e piccini, lunga un sogno.

Rosaspina - Foto Cesare Abbate

Foto Cesare Abbate

Once upon a time…
Un delizioso, delicato e divertente spettacolo concepito per un pubblico giovane ed esigente, come è quello dei bambini, al contempo adatto a persone di tutte le età: è questo Il Sogno di Rosaspina, scritto da Luigi Imperato, per la regia dello stesso Imperato insieme a Rosario Lerro e con Ilaria Delli Paoli, Domenico Santo, Roberto Solofria.
La storia, raccontata da un curioso cuoco e dal suo aiutante, è lunga un sogno, quello della principessa Rosaspina, le cui vicende s’ispirano a La Bella Addormentata di Perrault e a Rosaspina dei fratelli Grimm, di cui la prima versione, Sole, Luna e Talia – che è anche la prima a poter essere definita fiaba – è contenuta nel Pentamerone del napoletano Basile del 1634.
Canovaccio comune alle tre versioni è la storia di una principessa che, allo scadere del suo sedicesimo compleanno, si punge un dito con il fuso di un arcolaio e cade addormentata vittima di una maledizione. Per proteggere il suo sonno le fate buone fanno addormentare tutto il castello e vi fanno crescere intorno una fitta ed enorme siepe di rovi. A questo punto la storia si differenzia a seconda degli autori: mentre Basile fa arrivare un Re, nella versione più conosciuta di Perrault e Grimm a giungere è un principe che si innamora della principessa e con un bacio la risveglia. Ancora, poi, mentre per i fratelli Grimm è con il gesto del bacio che la storia si conclude, Perrault la fa continuare: al risveglio, infatti, fa seguito il matrimonio e la nascita di due gemelli ma la mamma del principe, un’orchessa, invidiosa e gelosa del figlio decide di uccidere i due bambini mangiandoseli. A questo punto, però, il cuoco, il vero eroe della storia, ecco che inganna l’orchessa cucinando della selvaggina al posto dei bambini, così salvandoli dal loro truce destino.

Rosaspina - Foto Cesare Abbate

Foto Cesare Abbate

Non sono, comunque, le sole vicende di Rosaspina quelle a cui si assiste: esse, piuttosto, fanno da cornice ad un intreccio tra le più famose fiabe come Cenerentola, Biancaneve, Pinocchio e Alice nel Paese delle Meraviglie il cui fil rouge è rappresentato dalla curiosità dei protagonisti, il loro desiderio di scoperta, la loro voglia di imparare nuove cose così come si addice ad ogni piccolo uomo o donna che sta crescendo. E dunque ecco apparire sulla scena, tratteggiati da un insolito punto di vista, le sorellastre Genoveffa e Anastasia, invecchiate che provano a redimersi dal loro passato di invidiose; il Gatto e la Volpe, che da quando Pinocchio è tornato bambino non hanno più lavoro; la Regina di Cuori, che dietro al caratteraccio che la caratterizza nasconde un animo comico: ad animarli, di volta in volta, con ironia, una straordinaria mimica facciale e tanta disinvoltura,  Domenico Santo e Roberto Solofria.
L’essenziale e colorata scenografia, ricca di particolari e divertenti soluzioni come l’ombrello girevole per il balletto delle fate, rappresenta una versatile ambientazione per tutti i personaggi e sono sufficienti pochi dettagli per far immergere lo spettatore ogni volta in una fiaba diversa: in alcuni casi si tratta semplicemente di una luce che arriva da una porta, in altri di un orologio, in altri ancora di un mantello luminoso.
Il linguaggio drammaturgico è semplice e immediato, perfettamente adatto per essere compreso dai bambini senza mancare di far ridere, però, anche gli adulti, grazie a originali battute e fantasiose trovate. Fondamentale il valore aggiunto apportato dalle musiche originali, composte da Paki Di Maio, che accompagnano lo spettacolo per tutta la sua durata sottolineando i molteplici risvolti della storia.
Il Sogno di Rosaspina è uno spettacolo che fa divertire, un buon esempio di teatro adatto davvero a tutte le età, una perfetta combinazione di testo, musica e bravura attoriale; un’ora di spensieratezza per tornare piccini.
The end.

Irene Bonadies

Teatro Civico 14
Vicolo della Ratta 14, Caserta
contatti: http://www.teatrocivico14.it/

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