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Gli spettacoli in scena dal 22 ottobre 2013: tutto ciò che c’è da sapere nelle nostre anteprime.

 

fuoriFuori:
Quando: 22-27 ottobre 2013
Luogo: Sala Assoli
Orari: 20:30
Autori: dal romanzo À la porte di Vincent Delecroix
Traduzione: Valeria Cipolloni
Interpreti: Renato Carpentieri, Valeria Luchetti, Stefano Patti
Regia: Renato Carpentieri
Costumi: Anna Maria Morelli
Disegno luci: Cesare Accetta
Realizzazione scena: Antonio Franco, Anna Verde, Sissi Farina
Direzione tecnica: Amedeo Carpentieri
Assistente alla regia: Antonio Conforti
Produzione: Fondazione Salerno Contemporanea Teatro Stabile d’Innovazione
Trama: Un professore di filosofia si ritrova fuori dalla porta di casa, condannato a vagare nella città perché ha dimenticato le chiavi all’interno. All’inizio la situazione sembra divertirlo: che fare? Il Vicino non è in casa. Il Professore potrebbe telefonare a sua Sorella, ma è domenica! E il rozzo Portiere non risponde alla sua richiesta d’aiuto. Espulso dalla sfera domestica, il vecchio Professore non è preparato ad affrontare il Mondo di fuori, che deforma i cervelli ed erode le più sottili intelligenze. E poi, il suo abito è troppo leggero per la stagione, e gli mancano le cose essenziali della vita d’oggi: denaro e telefono. Nella sua solitudine e/o nei suoi incontri, il Professore si interroga sulla nostra epoca egoista e indifferente: un’umanità legata alla logica del potere economico, la bruttura del mondo, la stupidità come legge, etc. Cosa può la filosofia contro tutto questo? Il ragionare del Professore si alterna a visioni allucinate, fino ad identificarsi con un ritratto di Van Dick. Al sentimento di spoliazione e di impotenza, al disgusto per il proprio corpo “pallido e rovinato”, si unisce la necessità di un tempo in cui ci siano ancora delle cose da dire e da pensare. E una passeggiata nelle circonvoluzioni di un cervello stanco? Ma poi è vera questa passeggiata? Sono veri gli incontri? O è un faccia a faccia con la morte? Una messinscena semplice, che utilizza pannelli e soprattutto le luci a scandire le tappe del cammino labirintico di quest’ultima passeggiata.

 

GIORGIO ALBERTAZZILe Lezioni americane:
Quando: 24 – 27 ottobre 2013
Luogo: Teatro Troisi
Orari: feriali ore 21 – domenica ore 18
Autori: Italo Calvino
Regia: Orlando FORIOSO
Interpreti: Giorgio Albertazzi
Trama: Le Lezioni americane sono cinque conferenze scritte nel 1985 da Italo Calvino per le  “Charles Eliot Norton Poetry Lectures” della Harvard University. Lo spettacolo di Albertazzi si incentra sulla prima conferenza nella quale si incrociano e si fondono poesia e teatro, Calvino ed Albertazzi. Dante, Cavalcanti, Shakespeare, Lucrezio, Ovidio, Borges, Kafka, Cirano, Leopardi sono stati da sempre gli autori con i quali ha convissuto Giorgio Albertazzi, ed è parso naturale, pertanto, accostare alla conferenza calviniana il percorso parallelo di un artista innamorato della poesia e della scrittura. Una giovane allieva cerca di comprendere il senso di questa ricerca, e il suo occhio-telecamera insegue il Conferenziere, filmandolo insieme ai suoi appunti, agli schizzi, ai disegni, ai quadri, ai libri, agli oggetti, e proiettando frammenti di filmati della memoria teatrale di un Albertazzi cantore delle epiche gesta del pensiero, che si fa scrittura. Nulla più sulla scena, già piena di riflessioni e concetti “non di un vecchio” come diceva Alberto Moravia ” ma di un giovane che vede la letteratura come una donna amata, bellissima, ritrosa e lontana, e la vuole conquistare”.

 

SigmundLibera Scena Ensemble presenta Sigmund und Karl:
Quando: 24 – 27 ottobre 2013
Luogo: Teatro Arcas
Orari: 21
Regia: Niko Mucci
Interpreti: Niko Mucci e Antonio Buonanno
Scene e costumi: Barbara Veloce
Musiche: Luca Toller
Assistente alla regia: Marina Cavaliere
Trama: Due vecchi esibizionisti in competizione per una panchina, un lampione. Una partenza grottesca, che ben presto svela altri sapori. I due sono forse Freud e Marx, sopravvissuti al loro tempo, ed alla degenerazione del loro pensiero. Fra loro si sviluppa un dialogo a fisarmonica in cui si alternano i litigi ed i tentativi di allearsi nel portare a termine la loro misteriosa e, forse impudica, missione, mentre i frequenti passaggi di auto, li inducono a mimetizzarsi, assumendo di volta in volta ruoli di improbabili, pagliacci, religiosi, venditori, sino al colpo di scena finale. Uno spettacolo basato sulla riflessione relativa all’abuso interpretativo delle idee e delle ideologie, e soprattutto un accorato appello al senso della responsabilità collettiva. Un testo che fa sorridere e ridere spesso, ma che lascio un ché di amaro, nel suo rifiutare possibili letture positive e di speranza.

 

558467_10151686773293022_928467173_nVorrei fare il postino:
Quando: 25 – 26 ottobre
Luogo: TAN – Teatro Area Nord
Orari: venerdì e sabato ore 20.30 – domenica ore 18
Autori: Federico Longo
Adattamento e Regia: Giulio Barbato
Interpreti: Giulio Barbato e Fulvio Gombos
Musica dal vivo: Fulvio Gombos
Arrangiamenti musicali: Fulvio Gombos
Disegno luci: Ramona Tripodi
Produzione: Ramblas aps
Trama: Arrivata l’estate e anche questanno Carlo,  trentenne laureato, si ritrova ad aver perso il posto di lavoro.  Accade cosi’ ogni volta e Carlo affronta la situazione da veterano. Abita con Flavio, un amico musicista che ascolta distrattamente riflessioni speranze e frustrazioni di Carlo continuando a suonare la sua musica. Col passare dei giorni si insinua in Carlo la sensazione che la disoccupazione è una specie di malattia, una sensazione che si acuisce quanto più  sta a contatto con le persone sane, cioè coloro che hanno un posto di lavoro. Le azioni e le riflessioni utili a vivere al meglio nelle circostanze in cui si trova diventano delle piccole manie,  i suoni e i pensieri della sua quotidianità divengono una partitura musicale che prende vita divenendo suono meccanico che duetta con la musica di Flavio. Il vissuto di Carlo – gli studi, i viaggi e i lavori fatti man mano –  si fa sempre più ingombrante e confuso portandolo a perdersi e a dover lasciar andare il ricordo di tutto ciò a cui si stava aggrappando per sentirsi meno malato Proprio questo abbandono lo porterà a porsi una domanda fondamentale che stava evitando: qual è veramente il lavoro che fa per me.

 

6447 nTRANSFORMATIONS:
Quando: 25 – 27 ottobre 2013
Luogo: Nuovo Teatro Sanita’
Orari: feriali ore 21 – domenica ore 18
Interpreti: Cristina Donadio
Musiche: alla chitarra Francesco Forni
Trama: Incursione nell’ “universo Sexton” partendo dalla sua raccolta di poemetti che “trasformano” i racconti dei fratelli Grimm tra cui i classici Cenerentola, Biancaneve e i sette nani, La bella addormentata nel bosco, Hansel e Gretel in altrettante favole distorte e sbilenche dominate da un’atmosfera da “risata macabra”. Una sorta di omaggio alla follia, accompagnato da frammenti proiettati di cartoni animati, le (ancora una volta) trasformazioni delle favole dei fratelli Grimm secondo Walt Disney, immagini scolpite nell’immaginario collettivo ma solo apparentemente rassicuranti e consolatorie. E la musica? La musica è un blues ininterrotto tra distorsioni, svisate e improvvise, lente, melodie di una chitarra elettrica. Anne Sexton, una donna che cominciò a scrivere poesia a ventinove anni per evitare di uccidersi e che, a dispetto dell’alcolismo e della malattia mentale che la condussero comunque nel 1974 al suicidio, riuscì a produrre opere che si aggiudicarono tutti i maggiori premi, fino al Pulitzer. “Scrivendo poesie ho cercato di prendermi cura della parte viva che c’è in me” (Anne Sexton)

 

biagio_izzo(0)Esseoesse:
Quando: dal 25 ottobre
Luogo: Teatro Augusteo
Orari: feriali ore 21 – domenica ore 18
Regia: Bruno Tabacchini e Biagio Izzo
Interpreti: Biagio Izzo e Francesco Procopio
Trama: Si raccontano le vicissitudini di un turista partito da Sharm El Sheikh per una escursione alle Piramidi su un piccolo aereo che sorvola il Sahara. Un’avaria costringe ad un atterraggio di fortuna, e i berberi sopraggiunti per salvare i passeggeri  non si accorgono che nel bagno, stordito, è rimasto un uomo. Quando lui esce, si ritrova solo nel deserto, e si rifugia in una provvidenziale oasi, un luogo rassicurante ma troppo distante dalla realtà in cui l’uomo è abituato a vivere. Gli impegni di lavoro, la famiglia, gli affetti, tutto gli manca; anche il peggio del peggio che lui maledice tutti i giorni, gli manca. L’unico punto di contatto con il vasto mondo è la radio di bordo, e l’uomo comincia a lanciare richieste di soccorso. Ci sono le condizioni di sopravvivenza, ma il sole comincia a farsi sentire. Un colpo di calore può produrre effetti strani. Il turista disperso comincia a vedere intorno a sé ombre e figure che gli tengono compagnia, ma lo tormentano anche. Odalische sinuose si alternano a berberi, beduini, incubi, allucinazioni e miraggi. L’oasi è il luogo immaginario della mente umana dove ognuno trova rifugio, al riparo dalla vita frenetica, dalle preoccupazioni, da una esistenza senza scampo, alla ricerca di un po’di pace; ma è anche il luogo in cui ci manca la nostra vita reale.

 

la grande magiaTeatro Stabile dell’Umbria – EllediEffe e La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo presentano La Grande Magia:
Quando: 25 ottobre – 3 novembre 2013
Luogo: Teatro Bellini
Orari: feriali ore 21 / domenica ore 18
Autori: Eduardo De Filippo
Regia: Luca De Filippo
Interpreti: Luca De Filippo, Massimo De Matteo, Nicola Di Pinto, Carolina Rosi
Trama: Il tema sostanziale de La Grande Magia è il rapporto tra realtà, vita e illusione: il Professor Otto Marvuglia fa “sparire” durante uno spettacolo di magia la moglie di Calogero Di Spelta per consentirle di fuggire con l’amante, e fa poi credere al marito che potrà ritrovarla solo se aprirà con totale fiducia nella fedeltà di lei la scatola in cui sostiene sia rinchiusa. Alla fine la donna ritorna pentita, ma il marito si rifiuta di riconoscerla, preferendo restare ancorato all’illusione di una moglie fedele custodita nella inseparabile scatola. Eduardo parla in modo preciso del rapporto tra il mondo del teatro e quello degli spettatori, e dei confini, invisibili ma invalicabili, tra queste due realtà complementari. Ma parla forse anche della crisi di un autore che aveva creduto di trovare la propria funzione negli anni difficili ma pieni di speranza e di entusiasmo del primo dopoguerra e si accorge che il mondo – cieco e sordo – preferisce non guardare in faccia la realtà: in particolare il teatro è considerato un’arte accessoria, non uno strumento di allerta ma solo un tranquillizzante gioco di illusione. Così il protagonista Otto Marvuglia “professore di scienze occulte, celebre illusionista” – come recita la locandina prima del testo – fa sì tornare alla mente la figura di SikSik “artefice magico” ma con ben altre scaltrezze e capacità di manipolare: e tutto diviene più inquietante…

 

falangaIo Anna Magnani ? … :
Quando: 26 – 27 ottobre 2013
Luogo: Teatro Bolivar
Orari: sabato ore 21 – domenica ore 18
Regia: Sarah Falanga
Interpreti: Sarah Falanga e l’Accademia Magna Grecia
Musiche: Giuseppe Mazzillo
Coreografie: Laura Zaccaria
Costumi: Concetta Nappi
Scene: Giuseppe Zarbo
Disegno luci: Christian Mirone
Trama: “Lei – afferma l’autrice, interprete e regista – è il mio modello, è tutto quello a cui cerco di avvicinarmi, evitando, naturalmente, ogni tipo di imitazione. Anna è l’attrice naturale, il genio, l’istinto, la verità. È un mito poiché non conosce la morte, il suo sguardo è vivo, come il suo esempio”. Non un documentario sulle curiosità che riguardano la grande interprete romana, dunque, ma il tentativo di rendere palese al pubblico la sua interiorità di donna/attrice, un susseguirsi ritmico e delicato di emozioni umane. “Nel raccogliere curiosità su di lei, – spiega Sarah Falanga – mi sono riconosciuta, per mia grande sorpresa, in alcuni aspetti della sua complessa ed affascinante personalità! Generosa con i più deboli, contraddittoria e poi fuori dagli schemi, alla continua ricerca di un amore che poi rifiuta inconsapevolmente e poi scarsamente convinta della sua forza, testarda e fintamente distaccata e severa. Una maschera sulla maschera strepitosa che era… che è”.

 

angelo callipoIl regalo rotto:
Quando: 26 – 27 ottobre 2013
Luogo: Theatre de Poche
Orari: sabato ore 21 / domenica ore 18
Autore e Regia: Angelo Callipo
Interpreti: Michele Tarallo
Disegno luci: Tommaso Toscano
Trama: Il Regalo Rotto è la storia di Chiara, ma anche le mille storie della disabilità, quelle che conosciamo, quelle di cui non sappiamo niente, quelle che facciamo finta di non vedere e colpevolmente ignoriamo. Ma è anche la storia di chi sta dietro a storie come queste, medici, genitori, parenti, dirimpettai, parcheggiatori abusivi, perchè, piccola autocitazione, “la sindrome è una ma le ferite sono tante”. È anche una storia di luoghi, terapie intensive, incubatrici, autogrill notturni, strutture specializzate con il nome che evoca colonie marine di altri tempi, cucine che si trasformano in pronto soccorso. Infine, è la storia di Dio. Sì, proprio di Dio. È lui, “l’amministratore delegato dei cieli e della terra”, che monitora ogni storia che ci piomba addosso, che, paradossalmente, si propone come fonte di ogni aiuto, dopo che, chissà per quale insondabile mistero, ci ha lasciato in deposito un regalo rotto. È a Dio che il padre di Chiara chiede perchè? Da lui non riceve risposte, quanto meno non quelle che un uomo si aspetterebbe, non c’è un miracolo che possa avvenire, il regalo è rotto, rotto e basta. E allora? Allora resta Chiara. Con i suoi pianti, le sue contorsioni ballerine, le notti che non ti fa dormire e i giorni in cui tutto ti è impedito, Chiara come una di quelle bandiere rosse che sventola sulle spiagge di fine stagione quando gettarsi in acqua è diventato pericoloso, parola di bagnino. Chiara che ti strema e ti fa scoppiare dentro i pensieri più incredibili, quelli che non sveleresti mai a nessuno e di cui potresti davvero vergognarti. Il risultato è che il regalo rotto resta rotto ma il miracolo lo compie su di te, nelle notti in cui lei non piange, allora a piangere sei tu e capisci che l’unica cosa che conta è fare quello che puoi fare, farlo con leggerezza e sorridere sempre.

 

1379573_10202239295642938_1696363362_nTerra di Mezzo ispirato al racconto di E.Galeano Nuovomondo:
Quando: 26 – 27 ottobre 2013
Luogo: Teatro 99Posti – Via Traversa, 1, 83013 Mercogliano
Orari: sabato ore 20.30 / domenica ore 18
Drammaturgia: Pina di Gennaro in collaborazione con Anna Coluccino
Regia: Pina di Gennaro
Interpreti: Elisabetta Bevilacqua, Marina Cavaliere, Serena Lauro, Alessandra Mirra, Maddalena Stornaiuolo
Scene e costumi: di Rosaria Castiglione
Foto di scena: Pepe Russo
Luci e fonica: Pina di Gennaro
Trama: Un lavoro che, partendo dal racconto di E.Galeano, fa una riflessione su avvenimenti recenti e non legati da un filo comune: la triste condizione di chi intraprende il lungo cammino dell’esodo umano, di chi non ha un posto nel mondo, di chi fugge da guerre, terre bruciate, salari sterminati, di chi fugge e bussa alle porte di nuovi mondi ..
Tre storie che si intrecciano in un racconto unico. Tre destini accomunati da una sorte comune, da un anelito alla vita. Cinque donne: una madre e una figlia alla ricerca di un fratello, due sorelle prostitute promesse a due facoltosi americani, una donna misteriosa che viaggia sola. Il racconto del viaggio, del cammino, del passaggio, in bilico tra speranza e paura, tra partenza e arrivo, segnato da un continuo movimento e da continue oscillazioni, come quelle del mare, alle quali l’anima fa da contrappunto come un pendolo. L’immensa, sconfinata distesa è la terra di mezzo, la terra di nessuno, luogo sospeso, luogo dell’ incontro e della scoperta dell’altro. Donne che si trovano le une di fronte alle altre come straniere, nude, senza nient’altro carico che se stesse.. forse troppo lontane per trovarsi, troppo distanti. Ma non c’è una vastità più grande di quella dell’oceano e di fronte a quella immensità ogni diversità scompare e mostra tutta la sua inconsistenza. Ecco che allora trovano il coraggio di scambiarsi l’unica ricchezza di cui dispongono: i sogni. Ed i sogni incontrano finalmente la terra promessa. Ma è una terra per pochi, difficile da conquistare: è Ellis Islan. Il viaggio è compiuto ma una barriera , una gabbia di corde, si alza sulla scena.. non tutti l’ attraverseranno. Chi lo farà scenderà tra il pubblico che, a questo punto, con un capovolgimento della scena, diventerà parte attiva dello spettacolo. Chi sono gli stranieri? E chi sono gli indigeni? Chi dovrà scegliere? Il pubblico stesso si troverà ad accogliere o respingere.

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