Calvino rivive nell’arte di Giorgio Albertazzi con le Lezioni americane
Entusiasmo per la prima al Teatro Troisi che avvia una stagione di profilo sorprendente.
Apertura di prestigio per il Teatro Troisi, che ha inaugurato la risorta stagione con Giorgio Albertazzi, in scena fino ad oggi 27 ottobre con Lezioni americane. Trattandosi del Troisi, è però il caso di parlare di ri-apertura, dopo i due anni di dubbi e letargo che hanno tenuto chiuso il teatro, e qualche proposta corroborante che la direzione ha offerto nella scorsa primavera. Tanta più risonanza ha avuto dunque tra gli edifici del rione Lauro di Fuorigrotta la performance di Albertazzi che, dall’alto dei suoi novant’anni, si è confermato uno straordinario attore, non foss’altro per la capacità encomiabile di fare uno spettacolo a tratti godibile a tale veneranda età. Lezioni americane propone la messinscena della prima conferenza che Italo Calvino approntò per il ciclo delle Charles Eliot Norton Poetry Lectures, anno accademico 1985-86 dell’Università Harvard. La serie di lezioni comprendeva sei incontri, per i quali lo scrittore era riuscito a realizzare cinque saggi che non vennero mai pronunciati e furono pubblicati postumi. Ognuno di essi affronta una delle qualità che Calvino riteneva dovessero caratterizzare l’attività letteraria e la vita: la prima conferenza, per l’appunto, riguarda “la leggerezza”.
Lo spettacolo è costruito sul legame instaurato tra l’attore e lo scrittore coetanei: Albertazzi inscena le riflessioni e la redazione della conferenza sulla leggerezza interpretando Calvino stesso, accompagnato dalla violoncellista Anca Pavel che enfatizza particolari momenti dell’azione, e da Stefania Masala, nei panni di una giovane assistente appassionata, con funzione di solo contrappunto al monologare del conferenziere.
La scena è costituita da una scrivania ricoperta da fogli e libri, tra volumi e quadri sparsi ovunque, a suggerire lo studio di un intellettuale. Sullo sfondo un sipario bianco, sul quale vengono proiettate le immagini in presa diretta della videocamera dell’assistente del professore – effetto sul quale vale la pena interrogarsi a lungo – o, soprattutto, le scene di vecchi film e materiale d’archivio riguardante un giovane Albertazzi. Questa dinamica rivela il vero nodo su cui si articola la messinscena: non l’attore Albertazzi, ma gli anni dell’attore Albertazzi. Di fatti, il regista Orlando Forioso ha attribuito ulteriore spessore agli argomenti tanto profondamente elaborati dall’autore Calvino, attraverso l’affiancamento e la comparazione malinconica (risorsa che fa capo alla leggerezza riferita nel discorso) tra l’Albertazzi di oggi e quello giovane in L’anno scorso a Marienbad.
Accade così che, tra le analisi calviniane oscillanti tra Shakespeare, Montale, Ovidio, Dante, Cavalcanti e Cervantes, si raggiungano raramente momenti di buon lirismo in scena – come per il lento che Albertazzi balla con la sua assistente mentre se stesso in bianco e nero danza sullo sfondo, – oppure che si costruiscano momenti appositi per lo svolgimento della grande vis drammatica del protagonista – nello specifico, delle parentesi per interpretare La pioggia nel pineto di D’Annunzio e parte del V canto della Divina Commedia. La vertigine anagrafica e temporale che si rileva, anch’essa sinonimo di leggerezza a suo modo, ottiene un buon riscontro – parliamo del resto di una piéce che si ripropone da tredici anni con successo, – sullo spettatore, nonostante delle soluzioni sceniche spesso fin troppo limitanti rispetto al potere evocativo proprio del testo. Qualche dubbio interpretativo nello stesso pubblico è stato diffuso dalla considerazione finale sul tema leggerezza che Albertazzi ha accostato al luogo comune che vuole i napoletani approfittatori, così come la propria esperienza con un tassista avrebbe confermato.
Ma l’evento, che avvia la stagione nazional-popolare del Troisi, curata dalla direzione artistica di Angelo Di Gennaro, coglie buoni frutti: l’assessore regionale alla Cultura Caterina Miraglia ha infatti annunciato per l’occasione che il Teatro Troisi rientrerà tra i palcoscenici della prossima edizione del Napoli Teatro Festival poiché è dovuto il riconoscimento della Regione «nei confronti della famiglia De Gennaro, proprietaria del teatro, che ha messo su un cartellone di altissimo rilievo».
Eduardo Di Pietro
Teatro Troisi
Via Leopardi 192, Napoli
Tel. 081 629908
Mail: info@teatrotroisinapoli.it
Orari: domenica 27 ottobre ore 18:30
Prezzi: €33.00 + 2.00