Un’inedita casa Cupiello: è De Filippo made Alesi
Nella serata inaugurale della stagione 2013/2014 del Nuovo Teatro Nuovo, in una sala gremita, incuriosita ed infine estasiata, ha dominato la solitudine.
Natale in casa Cupiello, in scena al Nuovo Teatro Nuovo fino al 3 novembre, denota il coraggio e la caparbietà del giovane Fausto Russo Alesi, già pluripremiato attore e alla sua quarta prova come regista.
Nel cimentarsi con l’opera cardine di Eduardo De Filippo, autore-attore consacrato come un mito già in vita, si poteva rischiare di scivolare in una messinscena pedissequa e banale. Ma Fausto Russo Alesi riesce ad inscenare De Filippo senza innescare un confronto diretto, grazie ad un adattamento del tutto singolare e al limite dell’assurdo. Lo spettacolo di Russo Alesi, seppur riproponendo il noto testo di Eduardo senza alcuna modifica, è infatti una rappresentazione autonoma, perché porta quel racconto su un piano metafisico, dove ciò che resta sono i temi universali di cui la commedia tratta.
Il tono metafisico e simbolico dello spettacolo è chiaramente annunciato sin dal suo impianto scenografico. Mentre il Maestro difendeva ostinatamente le caratteristiche formali del teatro all’antica, la scenografia affidata a Marco Rossi rifiuta la rappresentazione di un interno classico, ricostruendone l’aspetto solo vagamente. Ogni oggetto di scena, a partire dalla pedana in legno rialzata dove si svolge l’intero spettacolo, si sposa precisamente con l’atmosfera della commedia e con lo spirito dei suoi personaggi: tutti gli elementi sono consunti, decadenti e pericolanti proprio come pericolanti sono gli affetti, le relazioni e i sentimenti.
Infatti, il tema che con grande efficacia il regista fa emergere dal suo adattamento, è la solitudine in cui la famiglia Cupiello vive. Natale in casa Cupiello di Russo Alevi è palesemente una storia di non comunicazione e a questa chiave interpretativa corrisponde l’ardita scelta del regista-attore di impersonare da sé tutti i personaggi: ed è questo il punto di forza dello spettacolo. Una magistrale recitazione di Russo Alevi estremizza le movenze, i caratteri e le parlate dei vari personaggi, in modo da renderli tutti solo attraverso il suo corpo attoriale, ma senza generare con ciò alcuna confusione. Inoltre, i continui dialoghi di fatto privi di interlocutore accentuano proprio quel senso di solitudine.
La riuscitissima recitazione è esaltata e favorita dalla musica di Giovanni Vitaletti che, seppur discreta, aiuta a suggerire azioni, cambi di atmosfera e sentimento, restituendo sia le angherie che l’ingenuità presenti nel testo. Inoltre, un tema musicale specifico accompagna l’entrata di ogni personaggio: un altro accorgimento che contribuisce al tono antirealistico della messinscena.
Nel complesso, lo spettacolo risulta omogeneo nelle sue componenti e più che indovinate appaiono le scelte del regista, che vuole raccogliere la lezione di De Filippo sul ruolo sociale del teatro. “Scetate Lucariè!”, una delle battute più ricorrenti, è l’invito a svegliarsi non solo per Luca Cupiello, che sceglie di non vedere l’infelicità dei familiari rifugiandosi nel suo presepe, ma anche per l’intera società, che ha la responsabilità di non chiudere gli occhi davanti alle storture del mondo.
Alessia Santamaria
Nuovo Teatro Nuovo
Via Montecalvario, 16, Napoli
botteghino@teatronuovonapoli.it
081 497 62 67
Orari: 21
Prezzo: Dal mart. al giov.: Platea € 20.00 – Galleria € 14.00 – Ridotto € 10.00
Dal ven. alla dom.: Platea € 25.00 – Galleria € 18.00 – Ridotto € 12.00