Squarci di realtà
Marina Confalone porta in scena a Galleria Toledo “Fuitivenne” raccontando Napoli in tre atti unici.
Il ritorno di Marina Confalone sulle scene avviene a Galleria Toledo all’insegna della scrittura e della regia, prima, e successivamente dell’interpretazione. Lo spettacolo si intitola Fuitevenne (in scena fino a domenica 17 novembre) e si compone di tre atti unici giustapposti in un crescendo di drammaticità. Molteplici gli elementi che mettono in relazione le tre storie, in primo luogo lo sfondo ambientale e sociale napoletano. Il fattore più marcatamente sociale verso cui la Confalone vuole dichiaratamente orientarsi, caratterizza e determina ognuno degli intrecci: il primo atto unico si intitola I cani e inscena un dialogo tra un padre intransigente e una figlia in abito da sposa, poco prima del matrimonio. La donna, non più giovane, viene introdotta da un truccatore fin troppo scrupoloso al cospetto del genitore, che approfitta dell’occasione per ribadire la propria autorità patriarcale sulla figlia, anche se si appresta a divenire moglie. La conversazione prende presto la piega del doloroso ricordo e del rammarico per una sorella gemella che, durante l’infanzia, era stata uccisa per vendetta trasversale da una famiglia rivale. Con riferimento a quell’episodio mai rimosso, si spiegano i problemi psichici della figlia e assumono spessore gli atteggiamenti intimidatori del padre. Il quale, prima di sfoderare un’arma, si dilunga in un’analisi della camorra, espressione di un autogoverno ribelle allo Stato che vorrebbe i meridionali sudditi fedeli, proprio come i cani.
L’atto che segue, Il sorriso del pescatore, permette alla Confalone l’interpretazione di una bambina trascurata dalla madre, signora dell’alta società napoletana (o che tale vuole sembrare). La ragazzina ovvia alla solitudine dialogando con una scultura sorridente di Gemito, così approffittandone per confessare la propria colpa segreta: un furto per cui è stato incarcerato un dipendente della famiglia, innocente. La vicenda propone una riflessione sulla logica che, con più o meno consapevolezza e al di là delle apparenze, l’esempio genitoriale tramanda alle nuove generazioni, quelle in cui convenzionalmente si ripongono le speranze di miglioramento.
Ma è l’ultimo atto quello che più apertamente esplica il titolo dello spettacolo – Fuitivenne, appunto – attraverso il rimpianto di una madre, ormai senza casa, nel rievocare il suicidio del figlio trentenne. Laureato in filosofia, poco incline al caos, alla dinamiche di vita e alle magre opportunità professionali napoletane – e italiane – il ragazzo esprime il suo disagio e le sue delusioni durante la caduta che lo condurrà alla morte, sognando fino in fondo l’amore e la città dei suoi desideri, Parigi. Il suicidio sembra essere l’unica risposta possibile per un giovane che arriva a scoprire quasi il piacere di trovarsi in bilico fra l’essere e il non essere.
La domanda che ognuna delle storie pone allo spettatore dopo aver dipinto un quadro di vita è: perché non scappare? “Fuitevenne”, disse Eduardo ai giovani napoletani. Ma il sentimento che sottace il reiterato interrogativo, esprime un amore rabbioso, a tratti rassegnato, per la realtà – distante pochi passi dal pubblico, appena fuori la porta del teatro – che Napoli impone. E risveglia così un dubbio troppo spesso zittito nel cittadino.
La messinscena dello spettacolo, a cui prendono parte anche Giovanni Martino e Mario Di Fonzo, non pretende di sollevare alcuno scandalo, o di avvalersi di alcun effetto speciale, ma precisamente si propone la sollecitazione del pensiero critico e l’indignazione dell’osservatore. Riesce nell’intento con semplicità, forte dell’estro misurato e dell’impeto sincero della Confalone.
Giulia Esposito
ULTIME NEWS: SSI COMUNICA CHE, A CAUSA DELLA PROLUNGATA INDISPOSIZIONE DELL’ARTISTA, LE REPLICHE DELLO SPETTACOLO “FUITEVENNE” DI E CON MARINA CONFALONE, PREVISTE PER I GIORNI VENERDI’ 14, SABATO 15 E DOMENICA 17 NOVEMBRE, NON AVRANNO LUOGO. LO SPETTACOLO RISULTA PERTANTO SOSPESO FINO A DATA DA DEFINIRSI.
Galleria Toledo – teatro stabile d’innovazione
Via Concezione a Montecalvario 34, Napoli
Contatti:
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facebook.com/GalleriaToledo
Orario spettacoli:
feriali ore 21.00 / domenica ore 18.00
Biglietti:
dal martedì al venerdì, intero 15 euro – ridotto (convenzionati e over 65) 12 euro – ridotto (under 30) 8 euro
sabato e domenica, intero 20 euro – ridotto 15 euro