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Lo spettacolo, che inaugura la stagione teatrale 2013/2014, è il grido politico del Teatro Elicantropo contro la cecità del vivere quotidiano e l’arroganza dei poteri forti.

 

Foto Andrea Falasconi

Foto Andrea Falasconi

Tratto dal romanzo Saggio sulla lucidità del premio Nobel Josè Saramago, Tempo Pessimo per votare, in scena all’Elicantropo fino al 24 novembre, rinnova il rapporto che questo teatro ha sempre manifestato e rivendicato nei confronti della società e dell’attualità politica.
L’adattamento del testo e la regia di Carlo Cerciello, infatti, descrivono i pericoli di una democrazia svuotata di senso, attraverso la vicenda di una tornata elettorale, in cui la maggioranza vota scheda bianca, e della conseguente instabilità politica, alla quale lo Stato reagisce con violenza per proteggere sé stesso. Il titolo, elaborato da Cerciello, rimanda ambiguamente al clima meteorologico ed insieme politico nel quale si svolge la controversa elezione, con chiari riferimenti alla nostra attualità.
Il regista, che strinse un legame di reciproca stima con Saramago grazie alla messinscena de Il Contagio del 1999, fa sue le intenzioni del testo e ne accresce le caratteristiche, convinto che il teatro possa, ancor più della letteratura, risvegliare le coscienze e determinare una responsabilità collettiva.
Infatti, come nel Saggio sulla lucidità, anche nella rappresentazione viene utilizzato uno stile che prevede l’eliminazione dei nomi propri e l’identificazione dei personaggi tramite il ruolo sociale e politico di appartenenza. Quest’espediente, utilizzato dallo scrittore per straniare lo spettatore ed astrarre i personaggi, è qui amplificato grazie ad una recitazione farsesca, estremizzata da gesti forti ed eloquenti e tratti musicati e danzati, quasi da musical. Ma lo straniamento è soprattutto restituito da un sapiente utilizzo della maschera teatrale, prevista per le parti dei politici, che assimila ancor di più il personaggio al ruolo e alla funzione che interpreta.
Sebbene il romanzo non abbia una connotazione temporale precisa, i costumi di Iole Cilento rimandano agli anni ’50, un’epoca in cui le differenze di status sociale erano ancora ben marcate dall’abbigliamento, e ciò facilita la costruzione di personaggi stereotipati.
Essenziali e funzionali sono gli elementi scenografici di Michele Gigi e Marco Perrella, che grazie a semplici accorgimenti rendono perfettamente il cambio di ambientazione. Essi vengono trasportati in scena dagli attori stessi, palesando ulteriormente la finzione teatrale. La pavimentazione dello spazio scenico è ricoperta da un’enorme scacchiera, che metaforicamente diviene il campo da gioco sul quale si muovono le pedine-attori del racconto.
Più che indovinato l’utilizzo delle proiezioni video per i telegiornali, realizzate da Fabiana Fazio, che incombono dall’alto della scena: una cinica critica ai mass media che condizionano in modo passivo ed oppressivo gli spettatori, dettando l’unica visione corretta ma ovviamente distorta dei fatti.
In definitiva, Tempo pessimo per votare rievoca il teatro epico di Bertold Brecht in ogni suo elemento: interventi musicali, recitazione anti-classica, utilizzo della maschera, cambi di scena a vista e proiezioni video. Del resto, l’intento di Cerciello è affine a quello del maestro tedesco: fare del teatro un luogo di conoscenza e consapevolezza, prima di tutto politica. Un compito di cui l’Elicantropo, a dispetto dei pochi mezzi, si fa coraggiosamente portavoce, ospitando quest’anno anche l’ottava edizione del Festival del Teatro Politico “Sensibili al Potere”.

Alessia Santamaria

 

Teatro Elicantropo
Vico Gerolomini 3, Napoli
Inizio delle rappresentazioni ore 21.00 (dal giovedì al sabato), ore 18.00 (domenica)
Info e prenotazioni: 349 192 59 42 (mattina), 081 29 66 40 (pomeriggio)
email: promozionelicantropo@libero.it
Orari: dal giov. al sab. ore 21.00, dom. ore 18.00
www.teatroelicantropo.com

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