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Al teatro Mercadante Leo Gullotta e d Eugenio Franceschini inscenano il conflitto tra due diverse forme di ribellione. In mezzo, il concetto di parola e il ruolo che un giovane e un non più giovane possono conferirle.

 

Foto Tommaso Le Pera

Foto Tommaso Le Pera

In scena al teatro Mercadante, fino al 1 dicembre, Fabio Grossi dirige Leo Gullotta ed Eugenio Franceschini in Prima del silenzio, uno spettacolo tratto da un testo di Giuseppe Patroni Griffi, autore napoletano scomparso solo qualche anno fa. Un testo madido di lirismo e amarezza, scritto  negli anni ’70, che narra di uno scontro tra le ribellioni di due diverse generazioni, eguale intento, diversa tattica. Un uomo adulto ha abbandonato quella casta che lo aveva divorato preferendo la scelta anticonformista della fuga. È una casta che continua a cercarlo (l’espediente di Gullotta che comunica con attori che non sono fisicamente sul palco, ma proiezioni di video della loro performance, è una scelta molto suggestiva). Dall’altra parte il viaggio senza dimora del giovane, poco più che adolescente: i due vivono insieme.
Ma cos’è questo silenzio? L’opera teatrale ha una tendenza al soliloquio, quello del personaggio interpretato da Gullotta, alla ricerca di una nuova forma di giovinezza, o semplicemente di una forma di vita, che crede possibile tramite un solo strumento irrinunciabile, la parola. Ed è un soliloquio perché dall’altro lato la ribellione del giovane, ancora lontano dal dovere far fronte alla linea d’ombra, per dirla alla Conrad, sceglie il silenzio, ritenendo che di parole ce ne siano poche e buone per constatare la realtà.
Ecco dunque che la distanza tra i due personaggi, due generazioni, due tempi diversi, ovvero – potremmo dire – tra ciò che è stato e che sarà, misurano la loro distanza paragonandola a quella che c’è tra la constatazione e la descrizione, decisamente ampollosa. Il frutto è un corto circuito, l’anticamera del silenzio, l’incapacità alla convivenza di convinzioni opposte e dunque l’addio tra i due personaggi. “Il grande Gary Cooper”, elogia ad inizio spettacolo il personaggio senza nome interpretato da Gullotta e l’altro, quello di Franceschini, risponde a più riprese “E chi è?”.
Complessivamente si tratta di un testo che è una grande e convinta esaltazione del verbo, il solo collante che possa tenere insieme gli uomini, che possa collegare le parole alle cose. “Prima del silenzio” è a suo modo uno spettacolo dalle venature apocalittiche, inscena un percorso esiziale del genere umano irreale solo perché non si è ancora verificato: il rischio dell’incomunicabilità che l’umanità corre se non si rimbocca le maniche per tornare a fare qualcosa la cui abitudine va smarrendosi: parlare.
Una menzione doverosa va certamente alle musiche, realizzate da Germano Mazzocchetti e naturalmente agli attori apparsi in video Paola Gassman, Sergio Mascherpa e Andrea Giuliano.

Andrea Parrè

 

Teatro Mercadante
Piazza Municipio, Napoli
Tel 081 551 33 96
Orari:
domenica 24 e 1 dicembre – ore 18
martedì 26 e venerdì 29 – ore 21
mercoledì 27 e giovedì 28 – ore 17
http://www.teatrostabilenapoli.it/

 

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