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Si può far denuncia anche tra risate e magie: questo c’insegnano gli Imprenditori di Sogni e CasamaGa, in scena ancora stasera allo spazio Artefia.

 

Foto Pepe Russo

Foto Pepe Russo

Siete ancora in tempo per andare a teatro a vedere Il mago dell’aria e il baraccone delle ombre: lo spettacolo, per la regia di Gennaro Monti, nasce da un’ “idea” di Imprenditori di Sogni in collaborazione con CasamaGa e prevede stasera, ore 20.15, l’ultima replica presso lo spazio Artefia.
Un “chi è di scena” dà vita alla storia, liberamente ispirata a Il baraccone delle marionette meccaniche di Antonio Petito. La compagnia di artisti-burattinai di Aversa si trova spodestata dall’improvviso arrivo in città di un’altra compagnia, quella dei fratelli Gregoire di Brescia che portano in scena i pupi meccanici, una rivoluzione per la piccola realtà teatrale della periferia napoletana. Per questa ragione il baraccone di Aversa è costretto a cambiare ambiente e a trasferirsi “in Europa”, ovvero semplicemente a Napoli, una realtà artistica più grande di quella locale vissuta fino a quel momento. Ma questo non basta. Per attrarre pubblico è necessario mettere in scena qualcosa di veramente originale per il repertorio dei burattini: l’Otello di Shakespeare. È una sfida che ha il sapore dell’impossibile per il gruppo di scapestrati artisti da strada, all’interno del quale non mancano gelosie tra le prime donne e fraintendimenti che piovono a gogò.
Equivoci divertentissimi si dipanano tessuti dalle battute dissacranti tra Pulcinella, la maschera per eccellenza, indossata da Gennaro Monti, e Felice “Scioscia Scioscia”, alias Enzo Attanasio, che si alternano nel ruolo di spalla e capocomico. Deliziosi anche gli altri attori sul palco, ognuno con una spiccata individualità artistica, nonostante la giovane età: Francesco Esposito, Martina Liberti, Giovanni Merano, Sara Missaglia, Yuri Napoli e Claudia Natale.
Ma tornando al racconto, ce la farà il baraccone dei burattinai, ormai in panne, nell’impresa d’inscenare l’Otello? In suo soccorso, dall’Ade, giunge il mago dell’aria che fornisce alla compagnia un copione e uno spray dagli effetti magici, e resta accanto agli artisti durante tutto lo spettacolo, per sostenerli. La forza della loro arte sta in quei burattini, quei pupi di carne viva, dai costumi stracciati e consunti che hanno la meglio sui pupi meccanici sprovvisti della tridimensionalità-emozionalità. E così la compagnia vince, conquistandosi l’inferno “dove l’artista campa e nisciuno lo po’ caccià”, attraverso la morte fisica per una rinascita artistica.
A risolvere l’assenza di un sipario sul palco è l’intuizione registica di adottare uno escamotage: una femme fatale-bambina che gioca con i personaggi sulle musiche di Luigi Castiello, eseguite dal vivo con contrabbasso e percussioni, a servizio della voce di Giovanna Nicodemo; mentre a suggerire fortemente un’atmosfera da favola sono le scene e i costumi di Francesca Garofalo che rivisita la tradizione con la lente della contemporaneità.
Le intenzioni del regista sono espresse con vigoria sin dal prologo, recitato dagli allievi di CasamaGa, nel quale la coralità degli attanti si esprime anche in una sorta di preghiera-litania che denuncia la condizione dell’attore di ogni tempo. È la coscienza e la consapevolezza di ogni creativo a vivificarsi nello spettacolo in cui, dal canto al mimo, sono mostrate le diverse e molteplici abilità di ogni artista il cui disagio e la cui disapprovazione contro il potere ignorante e cieco alla cultura, si traduce nella caparbietà di continuare a far cultura nonostante i limiti, superandoli.

Antonella D’Arco

 

Spazio Artefia
Vico Cacciottoli 53 (zona Vomero), Napoli
Orari: 7 gennaio ore 20.15
Costo del biglietto: 10,00 euro

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