Laboratorio territoriale delle arti
Riprendono il prossimo lunedì i corsi multidisciplinari che i Maestri di Strada organizzano gratuitamente per i ragazzi.
«Il laboratorio territoriale delle arti è aperto e artigianale, di riflessione pratica sull’arte della recitazione e della composizione scenica, di commistione di esperienza e ingenuità». Questo è l’intento dichiarato dall’Associazione Onlus Maestri di Strada che dal 2003 opera a stretto contatto con bambini e ragazzi a rischio dispersione, agendo in particolare nella zona della periferia orientale di Napoli. Da lunedì 13 gennaio 2014 ripartiranno i corsi di teatro, musica, trucco, fumetto, pittura, danza e cinema presso il Centro Aggregazione Giovanile Asterix (via Domenico Atripaldi n. 52, zona San Giovanni a Teduccio). Ad essi possono partecipare gratuitamente i ragazzi dai 13 ai 15 anni, con un incontro ogni lunedì dalle ore 15 alle ore 19, e coloro la cui età va dai 16 ai 25 anni, per i quali l’appuntamento è ogni martedì dalle ore 15 alle ore 19.
I laboratori a scopo didattico e non solo artistico sono coordinati da Nicola Laieta e saranno animati da Antonio Frajoli, musicista degli SpakkaNeapolis, Diego Miedo, writer e illustratore della rivista Monitor, dallo stesso Nicola Laieta, tra le guide del progetto Arrevuoto, Barbara di Domenico, truccatrice professionale e Antonio Barbato, danzatore hip hop. Il filo comune che unisce il lavoro di ciascuno di loro è rappresentato dal racconto di Daniel Pennac L’occhio del lupo. La storia narra di un incontro tra un lupo che ha vissuto una vita da braccato, fuggitivo nella gelida Alaska e un ragazzo che ha attraversato tutta l’Africa, diventando un famoso narratore di storie. I due si ritrovano davanti alla gabbia di uno zoo, si fissano in silenzio per giorni e giorni grazie alla pazienza del ragazzo di tornare ogni mattina davanti a quella gabbia per scrutare lo strano incedere di quel lupo con un solo occhio, per conoscere, per accogliere la sua storia, fino a sentire l’urgenza di chiudere uno dei suoi, per poter guardare così come guarda il lupo che gli sta di fronte. Grazie a questo gesto due solitudini si incontrano e attraverso i loro occhi fluiscono le immagini vissute che portano alla confidenza reciproca.
Si tratta dunque di provare a vedere se stessi, l’altro e il mondo fuori di sé tramite un nuovo punto di vista. Un esercizio fondamentale per adolescenti che, come spiega Nicola Laieta «hanno vissuto già nell’infanzia difficoltà scolastiche, un estrema diffidenza, la paura per nuovi insuccessi e la vergogna del fallimento. Ci si limita a vivere e a guardare la vita con un occhio solo a interpretare una parte, per paura che possa trapelare la nostra vera storia. Gli adolescenti non riescono a capire e sono diffidenti come possa esistere qualcuno che si interessa a loro così come sono, per gli interessi e le passioni che hanno, e non per ciò che devono o possono realizzare nella società. Chiudere un occhio è conseguente ad un gesto dell’altro che vuole comunicare qualcosa. Nell’ambito della pedagogia attiva si parla di meta – comunicazione: di aspetti ed atteggiamenti che possono disturbare o migliorare la comunicazione. Il gesto interrotto è un’azione intrapresa, ma lasciata volutamente inconclusa, per consentire all’altro di completarla secondo un proprio percorso. Implica l’attesa di un completamento originale, una scelta che si intreccia con una volontà altrui, che può essere anche molto diversa da ciò che noi avevamo in mente».
Per quel che concerne in particolare il laboratorio teatrale, esso verrà curato dall’attore e regista Nicola Laieta, che collabora con Maestri di Strada dal 2005 ed è da sempre coinvolto nel Movimento Pedagogico Arrevuoto. Durante gli incontri, si lavorerà principalmente sul corpo dell’attore in quanto mezzo espressivo essenziale del teatro; si studieranno le linee drammaturgiche contenute in un testo basandosi sulla loro analisi ed interpretazione. Si mostrerà quindi ai ragazzi quale è la struttura temporale e spaziale delle storie e quale è la maniera di raccontarle, sottolineando come ogni nostra parola prende senso in relazione a ciò che la segue o la precede, le gira attorno, le sta dentro. Infine, ci saranno gli incontri dedicati al movimento, che racchiude in se i tre tipi essenziali di lotta (conflitto) che avvengono sulla scena: con sé, con l’altro, con l’insieme.
Alla fine del corso, chi vorrà potrà partecipare alla marcia in costume in occasione del Carnevale; alla Parata Primavera, che si terrà tra aprile e maggio e che prevede dimostrazioni di writing, break dance, flash mob; oppure, a giugno, ad Arrevuoto, con costumi e trucchi realizzati dal laboratorio di arti visive.
Per maggiori info e per l’iscrizione:
inviare un messaggio alla pagina FB Laboratorio territoriale delle arti https://www.facebook.com/pages/Laboratorio-Territoriale-delle-Arti/173947539480053?ref=ts&fref=ts;
oppure inviare una mail a labstradarte@gmail.com;
o telefonare ai numeri 081 795 81 40 – 328 823 57 21 dal lunedì al venerdì dalle ore 15 alle ore 19
Gabriella Galbiati