I fantasmi di Henry James
In piena sintonia con la rassegna teatrale del Teatro il Pozzo e il Pendolo, Racconto d’inverno è una canonica ghost story: ansia, angoscia e suspense catturano il pubblico. Ultim areplica quest’oggi alle 18:30.
Racconto d’inverno, in scena fino al 12 gennaio presso il Teatro il Pozzo e il Pendolo, è la più classica delle storie di fantasmi. Nessuno dei cliché che presenta questo genere letterario risulta assente o trascurato: apparizioni, presenze incorporee, atmosfere luttuose, luoghi lugubri e isolati. Del resto, lo spettacolo diretto e impersonato da Paolo Cresta e Nico Ciliberti, è tratto da un testo di Henry James, scrittore statunitense a cavallo tra Ottocento e Novecento, tra i maggiori autori di narrativa sui fantasmi, nei cui racconti creature sovrannaturali non si dedicano ad urla o sferragliature di catene, ma si manifestano sempre come un’inquietante propaggine della vita reale. Infatti il racconto di James è incentrato su un lutto piuttosto comune, pretesto per apparizioni fantasmagoriche che infestano una solitaria casa nella quale un giovane avvocato londinese si reca per motivi di lavoro. Ma questi tragici eventi non accadono contestualmente sulla scena, bensì sono rievocati dall’avvocato stesso, che li racconta e li rivive facendosi aiutare da un attore professionista, al quale ha chiesto lezioni di recitazione.
Per quanto la storia, proprio per il suo essere un classico del genere, può, ad un’analisi poco attenta, risultare scontata e ricca di stereotipi, la messinscena risulta così curata nella minuzia di particolari da renderla avvincente e trascinante.
Merito della riuscita è proprio l’espediente metateatrale: mettere in scena non un dramma già compiuto, ma un dramma nel suo farsi, fa sì che il teatro divenga il luogo stesso in cui la realtà è posta in discussione. Questa confusione, ovvero il conflitto tra la realtà creata dall’autore e la finzione della realtà presentataci sul palcoscenico, porta lo spettatore a lasciarsi coinvolgere emotivamente in maniera più partecipe. Fiore all’occhiello dello spettacolo è la travolgente recitazione dei due attori, grazie alla quale la platea, sin dalle prime battute, è completamente avvinta dal dramma. Cresta e Ciliberti sfoggiano infatti un’abile e studiata tecnica recitativa, interpretando due personaggi che, nel corso della vicenda, mutano reciprocamente il proprio atteggiamento e riuscendo allo stesso tempo anche a creare immagini e ambientazioni suggestive. Difatti, lo spettacolo è volutamente privo di scenografia: solo pochi elementi individuano l’interno di una sala per le prove degli attori ma, come in un teatro shakespeariano, questi vengono utilizzati per immaginare tutt’altro, stimolando oltremodo la fantasia dello spettatore, che figura facilmente avanti ai suoi occhi paesaggi, uomini, luoghi e atmosfere. Mentre Cresta veste i panni del giovane avvocato, Ciliberti anima diversi personaggi minori che arricchiscono il racconto, e passa dall’uno all’altro indossando per ognuno un unico capo d’abbigliamento, che ne identifica agli occhi del pubblico fisionomia carattere: una soluzione vivace ed efficace per tratteggiare senza confusione questa eterogenea galleria di comparse.
Il tutto è accompagnato da sporadici effetti sonori, che irrompono improvvisamente nella sala, sia con suoni che facilitano lo spettatore nella ricostruzione mentale delle ambientazioni, sia con una malinconica ed inquietante musica d’accompagnamento che diviene il leitmotiv dello spettacolo.
Grazie alla somma di queste componenti, le emozioni e i sentimenti recitati dagli attori si acuiscono e toccano dal vivo gli spettatori, che sobbalzano, fremono e provano ansie e angosce nel corso di tutta la messinscena e soprattutto nel finale, tanto che la tensione stenta a sciogliersi anche a spettacolo concluso. Del resto lo scopo principale di questa, come delle altre serate organizzate dal Teatro il Pozzo e il Pendolo, è quello di ricreare, tramite la forza evocativa della recitazione, turbamenti terrificanti e realistici: va quindi dato merito ai due registi e interpreti di essere riusciti nei loro intenti.
Alessia Santamaria
Teatro il Pozzo e il Pendolo
Piazza S. Domenico Maggiore, 3, Napoli
Info e prenotazioni: 081 542 20 88 – info@ilpozzoeilpendolo.it
www.ilpozzoeilpendolo.it
Orari: Domenica 12 gennaio – ore 18,30
Prezzo: intero € 16, ridotto € 12