Omaggio a La Capria
Leggerezza e sospensione sono la chiave interpretativa di Luca De Fusco per il monologo L’amorosa inchiesta: il ricordo del primo amore velato dalla malinconia per una giovinezza passata.
Il monologo L’amorosa inchiesta, tratto dalle opere di Raffaele La Capria, in scena al Ridotto del Mercadante fino al 19 gennaio, è un viaggio nella memoria, in un mondo e in un tempo sospesi leggeri e vacui. Proprio su queste caratteristiche si muove la raffinata regia di Luca De Fusco, che sottolinea le atmosfere tipiche della letteratura trasognata di La Capria, senza tralasciare l’ironia e il sarcasmo che contornano le sue opere. De Fusco sceglie di rappresentare una lettera di La Capria indirizzata al suo primo amore adolescenziale Elène, interpretata da Gaia Aprea, nella quale l’autore affonda nei ricordi della propria giovinezza. Come sempre accade nella sua letteratura, il discorrere su questi eventi sfiora concetti profondi ma senza mai sviscerarli e sulla scia delle parole si scorre una vita che poteva essere e non è stata solo per distrazione o per inerzia.
La messinscena, nelle sapienti mani del regista, sin dal principio “scivola” flessuosa da un argomento all’altro, da un tempo all’altro, da uno stato d’animo ad un altro, seguendo il filo dei ricordi. La recitazione di Gaia Aprea è abile e complessa: ella passa dall’interpretazione di un’anziana signora che scorre le lettere del suo passato, all’ammaliante e provocatoria adolescente che quella signora è stata. L’Aprea riesce nel passaggio tra le due età senza mutazioni improvvise: la recitazione si trasforma gradatamente tanto che il cambiamento sembra quasi naturale, in antitesi con il reale scorrere del tempo, restituendo, ancora una volta, un forte senso di sospensione temporale.
Ciò che ricrea in maniera più decisiva l’atmosfera di leggerezza e di trascendenza è la scenografia, disegnata da Luigi Ferrigno. Infatti, tutto il monologo si svolge all’interno di una grande campana di vetro: il palcoscenico non è più il luogo dello spettacolo, ma solo lo spazio all’interno della campana lo diviene, tant’è che si presenta coperta da un velo che, alzandosi a inizio spettacolo come un sipario e scivolando in maniera lieve ed elegante, ne mostra il contenuto. Questa soluzione scenica crea uno spazio isolato e chiuso, ma al tempo stesso trasparente e visibile: esso rappresenta il luogo dei ricordi di Elène, che pian piano divengono veri, quasi tangibili al pubblico.
Anche il disegno luci di Gigi Saccomandi accentua la dimensione mentale e surreale del dramma, incentrandosi sui toni del blu, colore che simbolicamente è accostato alla contemplazione e alle attività intellettuali, che caratterizzano la figura di La Capria stesso. Le luci accompagnano tutto il monologo e scandiscono le voci dello scrittore e della sua innamorata – recitate sempre dall’Aprea – alternando rispettivamente blu per lui e rosso per lei, colore che rappresenta nei ricordi di La Capria la passione e l’infatuazione giovanile.
Ma la trasformazione vera e propria, ovvero il passaggio decisivo agli anni della giovinezza che ritornano così vivi da manifestarsi in scena, è tutta nel costume di Zaira De Vincentiis. Elène ci appare prima anziana in un completo candido ed elegante: una signora composta ed equilibrata che abita sommessamente la scena senza risaltare. In un attimo, poi, il vestito scivola via per svelarci il mito idolatrato dall’autore, ovvero la giovane e disinvolta adolescente degli anni Cinquanta. L’abito che immortala Elène nella sua bellezza e nei ricordi è sgargiante e malizioso, e ci restituisce l’immagine e soprattutto la personalità forte della ragazza che innamorò La Capria.
Tutte le componenti dello spettacolo – regia, recitazione, scene, costumi e disegno luci – concorrono alla creazione di un clima sospeso e fluido, enfatizzando la complicità emotiva del pubblico, che finisce così per riconoscersi nei racconti di giovinezza del testo.
L’amorosa inchiesta è solo il primo spettacolo della rassegna tematica che ogni anno si svolge al Ridotto del Mercadante, dedicata per questa stagione proprio a Raffaele La Capria, ai temi a lui cari e al suo rapporto con la città, declinati ogni volta da un regista diverso.
Alessia Santamaria
Ridotto del Mercadante
Piazza Municipio, 46, Napoli
Info: 081 551 03 36
www.teatrostabilenapoli.it
Biglietteria: 081 551 33 96
Orari: dal 14 al 18 gennaio – ore 21:00; 19 gennaio – ore 18:00
Prezzo: intero € 16, 00