Click: uno scatto sul matrimonio… e sulla paternità!
Una commedia per ridere dei problemi, dei dubbi e delle incertezze di ogni coppia.
Si è tenuta domenica l’ultima di una fortunata serie di repliche, al Teatro Cilea, per Click, spettacolo scritto dal duo comico Ciro Ceruti – Ciro Villano nel 2006, e riportato in scena dopo otto anni. Gli attori di Fuori Corso (sitcom napoletana in onda su Canale 9) sono stati diretti dallo stesso Ceruti, sul palco anche come interprete.
Cosimo (Ciro Ceruti) e Damiano (Ciro Villano), soci nel lavoro di fotografi, sono alle prese con l’organizzazione del matrimonio di quest’ultimo.
La futura sposa, Rosa (Daniela Ioia), è un’arrogante donna, capricciosa, viziata, ignorante e anche abbastanza bruttina, che, con i suoi modi da “capocantiere”, sottomette e umilia costantemente Damiano, costretto a sopportare le vessazioni per onorare la promessa fatta alla madre, in punto di morte, che voleva l’unione dei due.
Se da un lato c’è un matrimonio da farsi, dall’altro ce n’è uno in crisi: quello di Cosimo e Felicia (Felicia Del Prete), sorella di Rosa. Sposata ormai da quattro anni la coppia non riesce ad avere figli, nonostante gli innumerevoli tentativi e consulti para-medici con sciamani, guru, maestri yoga e quant’altro, a cui la donna, in preda a varie psicosi, si rivolge.
Il ritmo frizzante, fatto di equivoci e battute incalzanti, pretesti per ridere e far ridere, è tenuto alto dalla comparsa di un improvvisato cantante neomelodico (Paco De Rosa), ma ancora di più dall’entrata in scena di Padre Secondo, un bravo e brillante Lucio Pierri, fratello delle due donne, vittima delle nevrosi di tutti i personaggi sul palco.
Ad interrompere questa giostra quotidiana, dove s’intrecciano desideri, necessità e problemi di tutte le coppie, affrontati sempre con molta leggerezza, è Mimì (Simona Ceruti), ex-collaboratrice ed ex-amante di Cosimo e Damiano, che, come un fulmine a ciel sereno, piomba nell’accogliente salottino della casa. La ragazza è incinta di nove mesi. Chi è il padre fra i due?
Da ora in poi le vite dei protagonisti, a cui sono legate quelle degli altri, si aggrovigliano maggiormente. Segreti, inganni, bugie, le incursioni di Mimì e della sua bambina, da cui scaturiscono altre gag e disillusioni sono condotte con esilarante verve, anche se qualche parolaccia di troppo sarebbe potuta non esserci.
Il secondo atto è la cerimonia. Sulle musiche de Il Gladiatore fa il suo ingresso dalla platea il futuro e incerto sposo.
È da sottolineare il quadro comico che allestiscono i tre, Ceruti, Villano e Pierri, nel procedere ad una rivoluzionaria riduzione della santa messa, da cui derivano generali risate in sala.
Alla fine questo matrimonio “non s’ha da fare”. Damiano si ribella al suo destino e Cosimo lo segue a ruota, in un doppio litigio a specchio delle coppie, in cui si alternano e completano le battute tra i quattro.
Ora, soli, i due soci si trovano ad affrontare il senso di una paternità, gravata su di loro per caso e a nessuno dei due ancora attribuita. Giocano a fare i papà e questa cosa sembra piacergli. Un finale quasi aperto, fa presagire un seguito. La regia abbastanza lineare sfrutta la colonna sonora per i cambi d’atmosfera e dà spazio al testo e alla caratterizzazione dei personaggi che suscitano facile ilarità e divertono.
Intanto la comicità di casa nostra non si ferma, ma procederà in una tournée tutta partenopea e col nuovo film di Ceruti e Villano La legge è uguale per tutti… forse, al cinema a partire dal 27 febbraio.
Antonella D’Arco
Teatro Cilea
Via San Domenico 11- 80127 Napoli
Tel: 081 714 18 01
Sito: http://www.teatrocileanapoli.it/