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Dal Rinascimento ai nostri giorni in compagnia di Leonardo per il primo atto del lavoro teatrale diretto da Massarese.

 

unnamed (11)Il giovane regista Alberto Massarese voleva sperimentare in uno spazio museale un’azione dal vivo che si rispecchiasse, giocandoci, con l’alta competenza filologica dell’allestimento di “Una Mostra Impossibile”. Ci è riuscito con successo con la “Migrazione – Leonardo“, la prima della sua trilogia, inedita, “I Migranti del Tempo”, andata in scena sabato nel Complesso Monumentale del Convento di San Domenico Maggiore. La seconda riguarda Raffaello e la terza Caravaggio. Saranno rappresentate rispettivamente il 26 gennaio  e l’1 febbraio. In ciascuna l’artista protagonista discute il suo lavoro e le sue impressioni sul tempo presente con gli altri due.

L’autore ha immaginato che Leonardo scoprisse nel suo tempo “la macchina del tempo”. Nel prologo, l’uomo di ingegno e talento del nostro Rinascimento, racconta che sulle scale del palazzo di Lorenzo cade inciampando su una palla e ha la visione del flusso canalizzatore: è il 5 novembre 1480.  Chiaro il riferimento al veicolo per viaggiare nel tempo usato da “Doc”, Emmet Brown, nella trilogia di “Ritorno al futuro” rimarcato anche dall’intercalare di “Grande Giove” che Leonardo usa spesso nella rappresentazione. L’autore ha riletto i tre artisti alla luce di mestieri contemporanei. Leonardo è visto come una sorta di ingegnere informatico, inventore un pò nerd, quindi tutto studio, invenzioni e visioni di invenzioni. Caravaggio, fedele alla sua urgenza di ritrarre il reale e concentrato sui valori illuministici, è un fotografo che si innammora del presente e ci vuole rimanere. Si presenta in scena con una macchina fotografica e fa scatti a ripetizione. Raffaello resta più distaccato perchè conserva il legame con il passato e con la rappresentazione iconografica dei santi. Per lui questo tempo è quello della menzogna  e del falso. E’ visto da Massarese come un moderno “madonnaro” che accenna sul pavimento il disegno della Vergine. All’interno dello spettacolo ci sono molti momenti ironici dettati dalle reazioni di ogni singolo artista alla realtà nella quale sono stati catapultati. «L’idea base della trilogia – ha detto l’autore –  è ispirata al concetto su cui credo si fondi la mostra: le opere viaggiano nel tempo e restano percepibili grazie alle tecnologie che ne permettono sia l’archiviazione che la fruizione».

Chi ha visitato la mostra, inaugurata il 3 dicembre e aperta fino al 21 aprile, ha ammirato, infatti, 117 riproduzioni in digitale di capolavori di Leonardo, Raffaello e Caravaggio ad altissima definizione, in scala 1:1.  Inconfondibile il registro del linguaggio usato da Massarese che oscilla sempre tra i “medium” che caratterizzano la sua formazione, quello cinematografico e quello teatrale. Pregevole l’interpretazione di Antimo Casertano (Leonardo), Andrea Fiorillo (Raffaelle) e Sergio Del Prete (Caravaggio). Alla rappresentazione era presente l’assessore ai Giovani del Comune di Napoli Alessandra Clemente  e il direttore artistico degli eventi de ” Una Mostra Impossibile” Dario Migliardi

 

 Mimmo Sica

 

Per informazioni e prenotazioni: 081 010 20 05 (dalle 10 alle 22) e 339 630 40 72
Email:  info@polopietrasanta.it – livesultettodineapolis@gmail.com
FB: Una Napoli Impossibile 

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