Il mondo surreale della commedia dell’arte
Divertimento e comicità per lo spettacolo “Jonni Petillo, Missione Impossibile”, primo di una serie di testi dedicati alla comicità napoletana.
Convincente debutto, all’Augusteo, dell’inedita coppia Federico Salvatore-Lello Giulivo. I due artisti hanno portato in scena Jonni Petillo, Missione impossibile, testi e regia di Angiolina Karima Campanelli. Ultima replica questa sera alle 21.
La commedia racconta di un impresario musicale, Lello Molfetta (Lello Giulivo), che una settimana prima dell’inizio di una tournèe, viene abbandonato dagli artisti che ha scritturato, perchè, non essendo stati pagati, si sono rifiutati di partecipare alla rassegna. Per onorare gli impegni assunti in varie nazioni del mondo, Molfetta si rivolge a Jonni Petillo (Federico Salvatore), l’ultimo dei suoi assistiti, chiedendogli di interpretare, di volta in volta, tutti i cantanti che hanno dato forfait. Petillo ha una bella voce, ma parla una lingua particolarissima e a volte incomprensibile. Per questo, non deve mai parlare o rilasciare interviste. Petillo è dapprima recalcitrante, poi, visti i tempi magri e la minaccia da parte di Molfetta di non fargli fare nemmeno più un matrimonio o una festa di piazza, si lascia convincere e, in una sola giornata, deve provare tutti i pezzi, i trucchi e gli abiti per essere credibile. Le prove si fanno nello stesso ufficio dell’impresario, con l’aiuto della segretaria tutto fare (Marina Vitolo) che sarà un po’ suggeritrice, sarta, truccatrice e corista.
Si assistite ad riuscito esperimento di metateatro dove, con un’unica ambientazione scenica, l’autrice ha fatto rivivere la commedia dell’arte. Il bravo Petillo, nuova maschera della più genuina comicità napoletana, ha divertito con le sue gags e ha ricordato Totò, Peppino, Sordi, Pratolini, Fabrizi, Stanlio e Olio. Molfetta, spalla di spessore, si è mosso con disinvoltura nel suo “ufficio” di impresario, con locandine di spettacoli e concerti alle pareti e con un separè con finestrelle che si aprono all’occasione, per un omaggio e citazione dello spettacolo di Dario Fo La Marcolfa. Surreali e di impatto la scena, i costumi e la coreografia di Raffaele Speranza che ricordano i fumetti del genere “Sig. Bonaventura”. Giustificati e meritati gli applausi per le performance canore di Salvatore e Giulivo. Originale la proiezione di immagini di Berlusconi, in svariati costumi, con le quali la Campanelli ha voluto sottolineare non il profilo politico dell’uomo, ma il fatto che con i suoi comportamenti il Cavaliere è entrato di diritto nel mondo della “Commedia dell’arte” dei nostri giorni. Gli arrangiamenti musicali sono di Alfonso Martone. Le scene e i costumi di Francesca Garofalo. La produzione è della Doppia Effe Production.
Mimmo Sica
Teatro Augusteo
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