Due qualsiasi “Strane Storie Vesuviane”.
“Chi ha il coraggio di smettere non può non avere il coraggio di ricominciare”: è l’insegnamento che Eduardo Tartaglia, col suo spettacolo, impartisce alla città di Napoli.
Su un’immaginaria cartolina di Napoli, che fa da sfondo, prendono voce le Strane Storie Vesuviane di Eduardo Tartaglia, autore, regista e interprete dello spettacolo andato in scena al Nuovo Teatro Sancarluccio, dal 24 al 26 gennaio.
La messinscena consta di due atti unici, La paura che ti fai e Sveglia e vinci, apparentemente lontani tra loro, ma con unico filo conduttore, il Vesuvio, simbolo del modus vivendi del napoletano.
Nella prima vicenda un professore di disegno, un mancato artista, e un bidello, Catello, si trovano nel deposito della scuola dopo il terremoto, causato da un’imminente quanto improbabile eruzione del vulcano.
L’emergenza della situazione, che i due sono costretti a vivere, genera l’urgenza e la necessità della verità. Mentre Catello vuole insistentemente distrarsi, cercando un conforto e un dialogo col professore per non pensare alla precarietà e al pericolo, l’altro, introspettivo e dal carattere introverso, vuole riflettere, per conto suo, sul senso dell’esistenza. Ma è proprio la loro napoletanità che li eguaglia come uomini e li fa convergere, insieme, verso il racconto, alternato tra ricordi e presente, di se stessi e delle loro inquietudini. Le contraddizioni e le paure convivono con la comicità di tradizione, fatta di luoghi comuni, di equivoci verbali, una comicità che piace perché non deriva da doppi-sensi, da battute facilone e volgarità. Nel gioco, che rende i due bambini, e che, come i bambini, pur di vincere, si alleano nel tacito patto dell’amicizia, la distanza della loro diversa natura è superata per lasciar posto al linguaggio-messaggio universale della solidarietà.
Lo spaccato gode di una regia semplice, tutta a favore del testo, fresco e ancora attuale (seppur scritto da Tartaglia negli anni ’90), quotidiano e vero, e a servizio dell’interpretazione degli attori in scena, un bravo e brillante Massimo De Matteo e un divertente Eduardo Tartaglia.
L’impianto poetico de La paura che ti fai è mantenuto nel finale di Sveglia e vinci che si presenta quasi come una carrellata di ruoli comici a cui dà vita Veronica Mazza (che ne recita ben quattro) e il suddetto De Matteo, nelle vesti del medico, del padre e di un amico di Luciano Guarracino, il protagonista. Siamo in una stanza di ospedale e Luciano (Eduardo Tartaglia) si sdoppia come corpo, che giace immobile, in coma, e come anima che osserva quell’universo di umanità che si manifesta attorno al suo capezzale. Ecco Bettina Capavacca, un’inserviente-popolana, il medico e la procace infermiera De Matteis che, davanti agli occhi inermi dell’ammalato, vivono la loro passione clandestina, la madre, il padre e la moglie, Maria, dello sventurato e naufragato pescatore: ognuno prodigo nel cercare di farlo risvegliare. Tutte le attenzioni possibili sono per lui solo perché è stato sorteggiato per partecipare ad una trasmissione televisiva, durante la quale il degente che si sarebbe svegliato in diretta, avrebbe vinto la lotteria, ridistribuita in percentuale tra i vari che lo hanno assistito. Qui i mondi dei personaggi sono appena accennati a pennellate veloci, invece emergono forti la voracità dell’homo homini lupus e la non speranza di Luciano di destarsi che, infine, diventa scelta consapevole, il tutto entro le regole di un teatro tragicomico che vive dei suoi contrasti.
Emblematico che tutto ciò sia avvenuto, per tre sere, al Nuovo Teatro Sancarluccio. Lo spazio ha fortunatamente riaperto il sipario nel quartiere Chiaia, dopo mesi di chiusura, per la gioia, non solo degli addetti ai lavori, ma anche e soprattutto della cittadinanza, legata a questa piccola realtà culturale che ha visto esibirsi sulle tavole del suo palcoscenico, tra gli altri, Moscato, Servillo e Troisi, a testimoniare che “il teatro” come “luogo di arte e di umanità”, per usare le parole dello stesso Tartaglia, deve e vuole esserci.
Antonella D’Arco
Nuovo Teatro Sancarluccio
Via San Pasquale a Chiaia, Napoli
Tel: 081 544 88 91
Orari botteghino: h.10.00-13.00/16.00-20.00
http://www.nuovoteatrosancarluccio.it/