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Numerosi gli artisti che hanno preso parte nel teatro di via Chiaia alla cerimonia dedicata alla grande Luisa Conte.

 

unnamed“Sul palcoscenico di questo teatro che restituì alla sua dignità con il marito Nino Veglia, Luisa Conte diede voce al dolore e all’allegria della gente di Napoli stringendo in un indissolubile abbraccio la vita dei suoi personaggi e la memoria dei suoi spettatori.”  È il ricordo di “Donna Luisa” scritto nella targa scoperta ieri sera nel foyer del Sannazaro che, sempre da ieri, ospita un’esposizione di oltre duecento foto, i suoi copioni, alcuni manichini allestiti con i suoi costumi, gli scialli d’epoca, effetti personali e di camerino, foto di famiglia e biglietti inediti, telegrammi, curiosità sulla riapertura del teatro, nel 1971, le foto durante la ristrutturazione e gli articoli che descrissero l’evento. La suggestiva cerimonia è stato il suggello al galà tenuto in occasione del ventennale dalla sua scomparsa. «Siamo qui tutti insieme e, quindi più forti, per celebrare, ricordare, interpretare, una donna speciale, un’attrice, una lottatrice che volle restituire splendore e dignità a questo teatro»: con queste parole Giuliana Gargiulo, conduttrice della serata, ha dato inizio alle testimonianze rese da artisti, giornalisti, impresari teatrali, personaggi del mondo politico che si sono avvicendati sul palcoscenico della “bombiniera” di via Chiaia, per l’occasione, in allestimento Cafè Chantant, a quella donna che per il grande Eduardo, come ha ricordato la giornalista e scrittrice, «poteva fare tutto, capiva tutto. Lavorare con lei era un riposo, una beatitudine». Giulio Baffi ha sottolineato che in questo momento, a vent’anni di distanza c’è un passaggio di testimone importantissimo. «Luisa Conte ‒ ha continuato ‒ ha lasciato tutto il suo sapere a una donna, allora bambina, a Lara Sansone che continua in quella direzione: mettere insieme famiglie di teatro. Faccio gli auguri a Luisa Conte perché è qui con noi, perché la sua memoria non si appanna». «Luisa Conte ha fatto l’esaurito anche stasera ‒ sono invece le parole di  Giulio Adinolfi, vincendo la commozione. In questo teatro ho vissuto il quarto di secolo più bello della mia vita insieme ad una grande donna e ad una grande attrice. Quello che succedeva qui la sera era una cosa irripetibile. Quando la signora Conte usciva in scena, il pubblico saliva con lei sul palcoscenico, si creava una simbiosi, un afflato. Eravamo tutti quanti insieme ed è una cosa che non ho ritrovato in nessun altro teatro e con nessun’altra compagnia». Angela Luce, dal suo canto, ricorda che insieme hanno fatto la prima soap opera in bianco e nero con Eduardo, Peppino Girella, e aggiunge: «Questa serata non è una commemorazione perchè Luisa è qui con noi e si sta divertendo ed è contenta e felice che stiamo tutti qua per lei». Ai tempi in cui gli spettacoli al Sannazaro restavano in cartellone per lunghi periodi richiamando spettatori da ogni parte della regione, riporta invece l’intervento di Luciano Schifone a cui sia aggiunge quello dell’assessore Nino Daniele che sottolinea quanto per Napoli sia stato un «privilegio avere una donna come Luisa Conte che con la sua passione è diventata un grande attrice e una imprenditrice. Una donna che ha avuto la straordinaria capacità di guardare al futuro, alla modernità». Altre testimonianze sono state date, tra gli altri, da Paolo Isotta, che ha portato il saluto del maestro Riccardo Muti, da Ernesto Paolozzi, nipote di Gaetano Di Maio, da Mirna Doris, e ancora, da un nipote di Nino Taranto, che ha letto uno scritto inedito in cui il nonno ricorda l’incontro con Nino Vegia e Luisa Conte al Parco Grifeo,  mentre Leopoldo Mastelloni si è fatto portavoce di una lettera di Isa Danieli dedicata alla Conte. Durante la cerimonia non sono mancate, infine, proiezioni di frammenti di interviste all’artista e stralci delle commedie in cui ha recitato, oltre, naturalmente, alle video testimonianze di  attori come Antonio Casagrande, Lina Sastri, Benedetto Casillo, Gino Rivieccio e Marisa Laurito. A fare da colonna sonora all’intera cerimonia l’antica registrazione di Bene mio e Core Mio! di Eduardo de Filippo, cantata da Nino Veglia accompagnato al pianoforte dal maestro Ettore Gatta.

 

Mimmo Sica

 

 

 

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