Appunti di viaggio
Tra parole e musica Lina Sastri ripercorre la sua vita artistica sull’onda delle emozioni.
Lina Sastri ha sempre curato la musica, il testo e la messa in scena dei suoi tanti spettacoli. Con Appunti di viaggio, che ha debuttato al Trianon, per la prima volta ha presentato al pubblico uno spettacolo aperto, non strutturato, cui c’è una scaletta di massima ma i suoi musicisti sono pronti a raccogliere ogni suo invito a interpretare una canzone piuttosto che un’altra. È uno spettacolo completamente nudo. Non ci sono proiezioni e la scena è essenziale. A dominare la sua prosa drammatica, il suo canto profondo, viscerale, a volte sensuale, i movimenti sinuosi della sua silhouette, fasciata da un abito lungo, nero, che le conferisce leggerezza e la fa apparire “sospesa”, a un palmo da terra.
Protagonista è la verità, quella della sua vita artistica raccontata attraverso i momenti più significativi annotati sul taccuino personale. Per circa due ore ha incantato con la bellezza del suo cuore e della sua arte e ha calamitato l’attenzione del numeroso pubblico che l’ha ascoltata con caloroso trasporto e continui applausi. L’artista si è raccontata per quella che è, una persona fondamentalmente timida, spesso contraddittoria, che tende a non ricordare il passato e a mescolare un po’ tutto, come se il tempo non esistesse. Una persona che, come ha detto con disarmante sincerità, «da piccola aveva difficoltà, come le ha tuttora, anche se adesso, con l’età, riesco a nasconderle». Il suo intimo racconto inizia dal debutto a 17 anni in Masaniello. Roberto De Simone, autore delle musiche, la sentì canticchiare e compose per lei La Madonna del Carmine, un inno che esprime la rabbia dignitosa di chi chiede giustizia. Volle che lo cantasse. Prosegue, poi, con il ricordo di Gennarino Palumbo che la presentò ad Eduardo e con lui debuttò nel ruolo di comparsa ne Il sindaco del Rione Sanità, per continuare con le memorie legate al mondo del cinema col film Mi manda Picone con Giancarlo Giannini. Man mano che esso si dipana, si arricchisce di citazioni in prosa, da Filumena (splendido il monologo sulla sua infanzia povera e infelice nel vico San Liborio) a La casa di Ninetta, ma soprattutto di musica. Accompagnata da Filippo D’Allio alla chitarra, Salvatore Minale alle percussioni, Salvatore Piedepalumbo alla fisarminica, Gennaro Desiderio al violino e Giuseppe Timbro al contrabasso, numerosi sono stati i brani a cui ha dato voce a partire dal “suo battesimo alla musica”, ovvero Reginella, cantata per la prima volta a Cinecittà in una serata evento in commemorazione di Anna Magnani. A segure Catarì, Malafemmena, Canzona appassiunata, Anna, in omaggio alla Magnani, Era de maggio, e molte altre ancora.
Mimmo Sica
Teatro Trianon
piazza Vincenzo Calenda 9, Napoli
teatrotrianon.org