Nei prossimi giorni a teatro…
Le anteprime di QuartaParete per conoscere tutti gli spettacoli in scena questa settimana.
Il Contratto
Quando: fino al 23 febbraio
Luogo: Galleria Toledo
Orari: 21
Produzione: Ente Teatro Cronaca in collaborazione con Ex Asilo Filangieri, Tourbillon Teatro, o.n.g. Teatri e con la XXXIV edizione del Festival Benevento Città Spettacolo
Autore: Eduardo De Filippo
Interpreti: Claudio Di Palma, Anna Carla Broegg, Andrea de Goyzueta, Giovanni Del Monte, Francesca De Nicolais, Carmine Paternoster, Fabio Rossi
Regia: Pino Carbone
Trama: Il Contratto è una straordinaria commedia di Eduardo De Filippo del 1967. Narra la storia di un grande impostore, Geronta Sebezio, che, promettendo la resurrezione e predicando amore, sfrutta a proprio vantaggio le relazioni tra gli uomini, la paura della morte e l’avidità del prossimo. Ne “Il contratto” di De Filippo, l’uomo è il centro della questione, i rapporti e le relazioni sono il motore dell’azione scenica e del racconto, mentre la società, l’insieme di individui in costante relazione, è la materia. La messa in scena del testo è incentrata sull’idea di trattare l’opera come fosse una vera e propria trilogia, trattando i tre atti come corpi autonomi di indagine sull’individuo (I atto), gli affetti (II atto), la società (III atto). Un lavoro sulle relazioni: con la propria voce, con il proprio volto, con il proprio corpo, e con il proprio io, sempre minacciato dalla presenza degli altri. Proprio “gli altri”, sono il centro dell’opera e del lavoro di ricerca necessario alla messa in scena. I bisogni degli altri, i tempi degli altri, le parole usate dagli altri e le emozioni che sono sempre degli altri. Momenti separati di studio che verranno fusi nell’intera opera. Ogni personaggio sarà solo, anche se condividerà lo spazio proprio con gli altri.
Informazioni e prenotazioni: 081 425037 – 081 5646162 – galleria.toledo@iol.it www.galleriatoledo.org
Quartett
Quando: fino al 2 Marzo 2014
Luogo: Teatro Elicantropo
Orario:martedì ore 21; mercoledì ore 17; giovedì ore 17; venerdì ore 21, sabato ore 19; domenica ore 18.
Autore: Heiner Müller
Regia: Carlo Cerciello
Interpreti: Paolo Coletta, Imma Villa
Trama: Sesso, potere e morte, gli elementi costitutivi della crudele rappresentazione, che si dipana tra regole e schemi di gelida lucidità, conducendo “la favola” settecentesca a morire, come metafora del Novecento, attraverso un nuovo epilogo morale: l’annientamento degli ideali. Valmont e Merteuil, giocattoli vuoti, figli e vittime di una razionalità spietata, che impedisce loro di aggrapparsi a qualsiasi forma di sentimento, sono consanguinei dell’uomo contemporaneo, confuso e smarrito nelle sue crisi: d’identità, di valori, di spiritualità. La perdita della bellezza, il sesso che muore nell’orgasmo e si nutre di nuove illusioni, la paura del mutamento, dello scorrere del tempo, il trionfo inesorabile della morte, inducono i due personaggi a rifugiarsi nella narcisistica e teatrale rappresentazione di se stessi, a rinchiudersi nei loro ciechi egoismi, nel disperato tentativo di rallentare l’inevitabile processo di disfacimento cui sono destinati. Gli altri sono solo maschere, strumenti per migliorare la rappresentazione e portare a termine il gioco. Il teatro è dunque al tempo stesso salvezza e inganno. «La commedia ridicolizza la morte, la tragedia la festeggia» dice Müller e sceglie per i due attori-personaggi-attori il primo genere. Ma quando il gioco viene spinto fino all’estrema rappresentazione della morte, quando la morte diventa spettacolo, i giocattoli si rompono, la maschera cade, svelando il nulla che è dietro di essa.
Info e prenotazioni: http://www.teatroelicantropo.com – 081296640 (pomeriggio) 3491925942 (mattina)
Come un Cenerentolo
Quando: dal 21 febbraio al 2 marzo
Luogo: Teatro Augusteo
Orari: ore 21, tranne mercoledì e domenica ore 18 (mercoledì 5 marzo ore 21)
Autori: Biagio Izzo e Bruno Tabacchini
Interpreti: Biagio Izzo, Peppe Barra
Regia: Claudio Insegno
Trama: Come un Cenerentolo è una rivisitazione in chiave moderna della favola di Cenerentola al maschile; quello che fece Jerry Lewis nel film del 1960 Il Cenerentolo. Una trasposizione delle identità di genere dei due ruoli centrali della fiaba, ovvero dell’eroina discriminata e della fatina buona, che cambiano sesso. Biagio è il figlio adottivo di una famiglia di albergatori, i Barone, proprietari dell’albergo Contessa, sito in una ridente località di mare. Con un decreto del tribunale è stato affidato alla sua nuova famiglia in età adulta. Sentito il suo parere, e con il consenso strappato ai figli legittimi dal capofamiglia davanti al giudice del tribunale per le adozioni, ha preso il nome dei Barone con tutte le conseguenze di legge che ne derivano. Il suo arrivo ha creato scompiglio in tutta la famiglia, che lo tiene a distanza. Sono in ballo questioni di interessi. I Barone sono una famiglia ricca, e Biagio si ritrova quindi una posizione invidiabile e vorrebbe godersela. Ma si sa, nelle favole il danaro non è tutto, e la favola ci aiuterà a trasformare quel rozzo Cenerentolo in un perfetto gentleman dei nostri giorni.
Info e prenotazioni: http://www.teatroaugusteo.it/
Il giorno dei morti
Quando: fino al 2 marzo
Luogo: Il Pozzo e Il Pendolo
Orari: 21, domenica ore 18:30
Autore: Maurizio de Giovanni
Interpreti: Nico Ciliberti, Ramona Tripodi, Valentina Vacca
Musiche: Luca Toller
Scene: Bernardo Pinto
Disegno luci: Amedeo Carpentieri
Adattamento e regia: Annamaria Russo
Trama: Il giorno dei morti è un libro spietato. Promette di portati all’inferno fin dalla prima pagina. E ti ci porta. Senza nemmeno una lusinga. Tuo malgrado. Non molla la presa, fino all’ultima riga. Devasta. Senza pietà. Tutto l’esercito dei buoni sentimenti, in rivolta sul fronte dell’ultima pagina, non riesce, però, a sconfiggere il rimpianto di essere arrivati alla fine. E non bastano, gli occhi verdi di Ricciardi, il sorriso buono di Maione, i rimbotti dolci di Rosa, la ruvida generosità del dottor Modo, né i sospiri, languidi e senza speranza, di Enrica e Livia, a sciogliere, in lacrime, quel nodo che stringe la gola. Prendere un libro così e decidere di farne uno spettacolo teatrale è un’operazione che potrebbe avere molto a che fare con la follia. O con la sconsiderata presunzione. O con entrambe. Ma potrebbe anche avere a che fare con l’amore. Per i libri, per quel libro, per le parole che rimescolano il sangue e graffiano la coscienza. E l’amore, Ricciardi docet, è motore di ogni delitto. Nel nostro caso è stato l’amore ad uccidere prima la paura di rimettere scena il commissario Ricciardi, poi il ritegno di smontare l’architettura perfetta del romanzo di Maurizio de Giovanni per adattarla alle esigenze teatrali, ed infine il terrore di non riuscire a restituire, su un palcoscenico, la potenza di quelle pagina. Alla carneficina è sopravvissuto solo il desiderio di rinnovare una magia: quella della letteratura che si fa teatro. E il desiderio, talvolta, è persino più forte dell’amore. Ci sono molti modi per mettere in scena un libro. Noi, da sempre, scegliamo quello, apparentemente, più semplice: smontarlo e ricomporlo avendo cura che la ricucitura sia così lieve da essere impercettibile.
Informazioni e prenotazioni: 081 542 20 88 – 347 428 79 10 – www.ilpozzoeilpendolo.it – info@ilpozzoeilpendolo.it
Il servitore di due padroni
Quando: dal 18 al 23 febbraio
Orari: feriali ore 21:00, domenica ore 17:30
Luogo: Teatro Bellini
Da: Carlo Goldoni
Drammaturgia: Ken Ponzio
Regia: Antonio Latella
Trama: LA MENZOGNA è il tema che appartiene totalmente a questa commedia. Dietro la figura di Arlecchino (Truffaldino) la commedia si nasconde a se stessa, mente. Dietro agli inganni, ai salti, alle capriole del servitore più famoso del mondo la commedia mente agli spettatori: il personaggio che tanto li fa ridere è insieme tutte le menzogne e i colori degli altri personaggi. È uno specchietto per le allodole e sposta il punto di ascolto dell’intera commedia. Non c’è una figura onesta, tutto è falso, è baratto, commercializzazione di anime e sentimenti. Nessuno piange il morto eppure quel morto era fratello e futuro sposo. Nessuno chiama le cose per quello che sono. Non c’è un luogo che accoglie, ma tutto resta di passaggio e la storia scopre le magagne del servitore in una taverna, i padroni tornano a vivere e i servi a vivere servendo.
Cosa resta? Il vuoto, graffiato dal sorriso beffardo delle maschere. Se togliamo i salti, gli ornamenti, la recitazione meccanica fatta di suono ma mai di testo e sottotesto, se togliamo le maschere, cosa resta? Il vuoto, forse l’orrore della nostra contemporaneità. L´orrore dell’uomo che davanti al peso del denaro perde peso, diventa anoressico: non è corpo in un costume che tutto permette ma scheletro in un corpo che tutto limita. (Antonio Latella)
Info: http://www.teatrobellini.it/
Prenotazioni: 081 5499 688 – botteghino@teatrobellini.it
Prigioniero della seconda strada
Quando: dal 12 al 23 febbraio
Luogo: Teatro Diana
Orari: tutti i giorni alle ore 21, tranne la domenica alle ore 18; il sabato è previsto il doppio turno, uno alle ore 17:30 e uno alle ore 21
Autore: Neil Simon
Regia: Giovanni Anfuso
Interpreti: Tosca D’Aquino e Maurizio Casagrande
Trama: Prigioniero della seconda strada è di sorprendente attua- lità ed ha per oggetto una piccola famiglia aggredita dalla crisi economica. Lui, il marito, è un piccolo uomo onesto; lei, la moglie, una donna coraggiosa che sa volare alto, come solo le donne sanno fare. La pièce prende il via in una serata estiva, tremendamente calda, a New York. Sul divano di casa sua, sulla Seconda Strada, Mel non riesce a dormire a causa di una serie di irresistibili ed esilaranti nevrosi scaturite dal troppo caldo fuori e dal troppo freddo dentro, da un condizionatore rotto e perennemente fermo a 4°, dallo sciacquone difettoso del gabinetto, da vicine rumorose e decisamente libertine, da cani che abbaiano e da vicini che si lamentano proprio del suo lamentarsi.
Per info e prenotazioni: 081.5567527 – 081.5784978 http://www.teatrodiana.it/
Itis Galileo
Quando: dal 18 al 23 febbraio
Luogo: Teatro Nuovo
Orario: tutti i giorni alle ore 21, tranne la domenica alle ore 18:30
Regia e autori: Francesco Niccolini e Marco Paolini
Interprete: Marco Paolini
Trama: Essere geniali, in circostanze difficili, può essere un problema, per gli altri soprattutto. Parte da questa considerazione il lavoro di approfondimento che Marco Paolini e Francesco Niccolini hanno dedicato alla figura di Galileo. Il padre della scienza moderna, infatti, appare agli occhi dei contemporanei come un grande divulgatore dei propri studi e come una mente che rimane aperta al dubbio fino alla fine, fino alla vecchiaia. Anzi, le scoperte più importanti le raggiunge dopo i sessant’anni. Galileo vive quattrocento anni prima di noi, in un’epoca governata da certezze e rigidità di pensiero, ma alcuni elementi tornano oggi a riaprire il confronto con quel passato. «Viviamo in un tempo in cui la magia è tornata a governare il futuro. Sarà perché le leggi dell’economia non sono leggi matematiche e contengono una componente di caso molto rilevante, sta di fatto che il nostro mondo cerca consolazione negli astri» annota Paolini. «E mi stupisce che, 400 anni dopo la consacrazione dell’universo postrivoluzione copernicana, tutti i giorni molti tra noi consultino le previsioni dell’oroscopo che utilizzano le stelle fisse di Tolomeo. Galileo è usato spesso come simbolo della scienza libera contro la fede integralista, ma in realtà è uno che per campare faceva anche oroscopi. Eppure ha la forza di guardare oltre. Per noi è facile irridere le teorie del passato, quando finiscono le teorie fanno sempre ridere. Il problema è che mentre ci sei dentro continui a pensare che non sia teoria, ma spiegazione della realtà.» Ecco allora gli interrogativi che sorgono nel chiamare in causa Galileo: forse la ragione ha perso appeal? La scienza ha deluso? Una morale laica non esiste? ITIS Galileo non vuole approfondire la tradizionale dialettica fede ragione che ha segnato la storia dello scienziato e del Seicento, indaga piutto-sto la discussione a tre fra fede, ragione e superstizione. L’obiettivo che si pone Paolini è quello di coinvolgerci nel ragionare, portando in scena un dialogo, anche se non proprio sopra i massimi sistemi, almeno su un “minimo comune e multiplo”.
Info: http://www.teatronuovonapoli.it/
Prenotazioni: 0814976267 – botteghino@teatronuovonapoli.it
Circo equestre Sgueglia
Quando: dal 19 febbraio al 2 marzo
Luogo: Teatro San Ferdinando
Orario: ore 21, tranne la domenica alle ore 18
Testo e musiche originali: Raffaele Viviani
Regia: Alfredo Arias
Interpreti: con Massimiliano Gallo (Samuele), Monica Nappo (Zenobia), Tonino Taiuti (Bagonghi),Carmine Borrino (Giannetto), Lorena Cacciatore (Nicolina), Gennaro Di Biase (Bettina),Giovanna Giuliani (Giannina), Lino Musella (Roberto), Marco Palumbo (Don Ciccio), Autilia Ranieri (Marietta)e con la partecipazione di Mauro Gioia (Narratore)
Musicisti: Giuseppe Burgarella (pianoforte), Gianni Minale (fiati), Alberto Toccaceli (percussioni), Marco Vidino (chitarre e mandolino)
Trama: «Davanti alla casa in cui abitavo con i miei genitori, si estendeva un terreno abbandonato, dove un giorno arrivò un circo molto povero, senza nemmeno il tendone, ma solo stoffe rattoppate. Al centro si innalzavano i pali con i trapezi. Dall’esterno si potevano vedere, senza pagare, i volteggi di poveri acrobati. Qualche animale triste passeggiava senza comprendere questo paesaggio di desolazione. L’orso, la zebra e il dromedario asciugavano le loro lacrime sotto un sole opprimente che bruciava questa Pampa urbana». Si tratta di uno dei tanti ricordi d’infanzia del regista argentino Alfredo Arias, che realizza uno spettacolo su Circo Equestre Sgueglia, uno dei testi più noti di Raffaele Viviani. I lavori di Arias uniscono l’interesse per la spettacolarità del musical alla passione per il teatro en travesti, il grottesco e la maschera: tutti elementi che si prestano brillantemente all’allestimento di Circo Equestre Sgueglia. Ambientato tra baracconi, giostre e trapezi, il dramma si snoda attraverso le alterne vicende della famiglia proprietaria dell’omonimo circo, metafora universale di un mondo povero e precario. A proposito del testo, Arias afferma «Viviani ci trascina in un doppio gioco. Un gioco che noi dobbiamo immaginare – quello della rappresentazione circense – e uno al quale assistiamo – quello della vita. Sceglie di mettere in evidenza le lacerazioni amorose. Ci dice che non esiste rifugio possibile: anche il circo, concepito come un ultimo riparo, è esposto alla vertigine della passione e i suoi abitanti possono esserne espulsi in qualsiasi momento per sprofondare nella più grande delle solitudini».
Info e prenotazioni: http://www.teatrostabilenapoli.it – 081 551 33 96
Microstorie
Quando: 22 febbraio
Luogo: Napoli (zona Vomero) per la rassegna Il Teatro cerca casa
Orario: ore 20:30
Autore: format della compagnia QFC Teatro
Interpreti: Deborah Fedrigucci, Giorgio Rosa
Trama: Episodi di vita comune e stranezze possibili in queste improvvisazioni nate dagli spunti del pubblico. Vicende che costruiranno un viaggio pieno di ritmo e di imprevedibilità. Piccola o grande che sia, la storia di questi personaggi, adesso è venuto il momento di raccontarla. Il modulo narrativo di Microstorie spazia da situazioni e dialoghi molto quotidiani fino al linguaggio dei sogni e i codici che li governano. Pezzi di storie che seguono un filo comune evidente ed altri che rimangono sospesi e che forse mai troveranno un posto definito, se non nella logica dell’osservatore. Lo spettacolo è una produzione QFC (Quella Famosa Compagnia) ed è frutto di una serie di studi e di ricerche sulla drammaturgia contemporanea imperniata di sintesi, di non detti, di vuoti, di rottura dei vecchi schemi narrativi.
Info e prenotazioni: http://www.ilteatrocercacasa.it
Passacantando
Quando: 23 febbraio
Luogo: Ottaviano (Napoli) per la rassegna Il Teatro cerca casa
Orario: ore 20:30
Autore: Vincenzo Salemme
Regia: Vincenzo salemme
Interpreti: Antonella Cioli
Trama: Passacantando è l’incontro di due esistenze solitarie: una casalinga napoletana, Emma, che vive a Roma ed un musicista muto che abita da poco nel palazzo accanto. L’incontro avviene una sera di ferragosto attraverso i balconi delle loro case. Terrorizzata dalla paura perché il marito, costretto dal lavoro l’ha lasciata sola, Emma si distrae parlando al telefono con una vecchia zia che ha il compito di tranquillizzarla, e cantando accompagnata al piano dallo sconosciuto dirimpettaio. Grazie all’amore per la musica e alla voglia di compagnia, Emma e lo sconosciuto riescono ad entrare in confidenza. Lui non può parlare, ma riesce magnificamente ad ascoltare: proprio quello di cui ha bisogno lei.
Info e prenotazioni: http://www.ilteatrocercacasa.it
Nessuno vi farà del male
Quando: dal 20 al 23 febbraio
Luogo: Nuovo Teatro Sanita’
Orari: feriali ore 21 – domenica ore 18
Autore: Mario Gelardi e Fabio Rocco Oliva
Regia: Mario Gelardi
Interpreti: Carlo Caracciolo, Gianluca D’Agostino, Cristiana Dell’Anna e Alessandro Gallo
Scene: Flaviano Barbarisi
Aiuto regia: Carlo Geltrude e Mariano Coletti
Foto di scena e grafica: Carmine Luino e Mariarosaria Piscopo
Trama: Quanta poesia può esserci nel dolore? Tre fratelli, Anna, Marco e Paolo, tre corpi, la stessa carne e un unico grande male: il mostro spaventoso, la malattia che come un vuoto si spalanca improvviso davanti alle loro fragili vite di giovani, mostrando le fauci, minacciando di inghiottire uno solo di loro. Quel che resta da fare agli altri due, quelli sani, è cercare di riempire quel vuoto che li allontana, ad ogni minuto che passa, dalla vita, tentando tutte le soluzioni possibili per salvare la principessa dal mostro.
In una lotta disperata contro il tempo, si lanciano alla ricerca dell’organo sano in grado di salvare la sorella dall’attacco invasivo del mostro giallo, la bile. In un crescendo di disperazione le loro giovani vite si dimenano furibonde e stanche in vortice di dolore, tra quell’unica realtà dell’ospedale, dove le loro esistenze si trascinano quotidianamente in balia del mostro, e un fuori che diventa miraggio lontano, ricordo irrecuperabile, chimera irraggiungibile.
Quanto dolore si deve avere dentro per rappresentare un male? Lo spettacolo è ispirato alla storia vera di Fabio Rocco Oliva, che scrive il testo a quattro mani con Gelardi, che del lavoro firma anche la regia. “Nessuno vi farà del male” è viaggio coraggioso dietro le quinte del dolore, alla scoperta di quei sentimenti, di quelle spinte emotive e psicologiche, che spingono gli esseri umani a lottare, a non arrendersi, anche in situazioni di estrema fragilità e di perdita della lucidità e della speranza.
Quanta bellezza d’essere può generare la solidarietà tra individui in una situazione disperata? Lo spettacolo apre uno spettro di luce sull’umanità che si concepisce nel segno dell’unione tra uomini, di quella “fratellanza” che spinge l’uomo a salvare l’altro uomo, a prendersene cura.
Il lavoro teatrale di Gelardi e Oliva, pur avendo a tema gli ambigui meccanismi che riguardano la donazione e assegnazione degli organi in Italia, apre ad una metafora più grande del dolore individuale e ad una inaspettata speranza.
In questo momento in Italia ci sono più di 9000 persone in attesa di trapianto
Per info e prenotazioni: 339 666 64 26 – http://www.nuovoteatrosanita.it
Shake
Quando: 23 febbraio
Luogo: New Around Midnight – Napoli
Orari: ore 21.30
Autore: compagnia Coffee Brecht – Teatro d’improvvisazione
Trama: Parole, situazioni e luoghi diventano il seme per le storie improvvisate dagli attori in un susseguirsi di stili divertenti e coinvolgenti. Le improvvisazioni traggono origine dai suggerimenti del pubblico. L’utilizzo di schemi improvvisativi differenti (narrazione, monologo, canzone, espressione corporea, ecc.) si traduce in una vasta gamma di linguaggi teatrali, adattabili di volta in volta alla situazione e all’ambiente in cui si agisce.Fiabe e storie improvvisate, giochi teatrali, l’uso continuo dei suggerimenti proposti, terranno gli spettatori in continua attenzione di un evento irripetibile perché improvvisato.Gli attori saranno costantemente messi in difficoltà e stimolati dal pubblico nel corso di una performance teatrale davvero senza rete.
Per info e prenotazioni: 331 23 26 093
Escurial
Quando: dal 22 al 23 febbraio
Luogo: Sala Ichos
Orari: sabato ore 21 – domenica ore 19
Autore: Michel de Ghelderode
Traduzione: Jean-Pierre Lozano
Regia e adattamento: Jean-Pierre Lozano
Interpreti: Jean-Pierre Lozano e Edo Pampuro
Scene: Ciro Di Matteo, Gino Protano, Peppe Zinno
Disegno luci e suoni: Angela Zinno e Luca Pagani
Aiuto regia: Carlo Geltrude e Mariano Coletti
Trama: Il Re di Escurial non sopporta di sentire ululare alla morte i suoi cani, mentre sua moglie la regina sta agonizzando. Chiede al suo giullare Folial di divertirlo e farlo ridere, ma Folial non può che piangere per la regina che ama. In una terribile sfida, il Re ed il buffone si scambiano i ruoli, nel corso di un gioco crudele dove lo svelarsi della verità prelude alla morte del più debole.
La scena è un luogo magico, non una tribuna o una cattedra. Tutto deve obbedire ad un cerimoniale dove le leggi risiedono in fondo a noi stessi, alla necessità di fuggire dalla realtà. Senza quell’incantesimo verbale che lo rende parente della magia, il teatro si disgrega, si sbriciola in parole, rinuncia al suo primeggiare sulle le altre forme letterarie e rinuncia anche al proprio potere possessivo ed ossessivo. Attraverso i suoi eccessi , la sua frenesia, la violenza stessa, invece di sottolineare il realismo, diventa un mezzo di accesso al mondo superiore e magico dove si svolge questo teatro. Il Re cosi come Folial è un commediante. Se fa del suo buffone un Re, egli stesso non cessa di dimostrare le sue doti di attore. I due personaggi vivono in un universo di gioco. Nel Re e in Folial ci sono sempre almeno due livelli di recitazione, essi recitano per lo spettatore ma il loro gioco consiste nel recitare quel che stanno recitando. Lo sdoppiamento costituito per lo spettatore da due attori cosi vicini nel giocare, si complica con lo sdoppiamento vissuto in se stessi da ognuno di loro. Da questo nasce un gioco di riflessi fatto di vari specchi, oggetto simbolo che Folial stesso userà in scena. Vengono a galla i sentimenti fondamentali di ogni grande tragico: la gelosia, l’invidia, la paura, la volontà di potenza, il piacere di soffrire, di fare soffrire, di uccidere. Questi due personaggi raggiungono uno splendore e una complessità che il teatro moderno fa spesso fatica a raggiungere. Il senso di violenza afferra facilmente lo spettatore, ma il senso dello spettacolo non è ne evidente ne unico. Aldilà del palese interesse per una ignobile vendetta del Re, appaiono chiaramente dietro i due personaggi dei significati diversi e molto più profondi. Il Re e il Buffone sono di volta in volta, il padrone e lo schiavo nella nudità dello scontro politico e sociale, è anche la lotta tra due attori che si sfidano, cosi la vittoria dell’uno sull’altro è anche quella del più forte nell’arte di recitare. Ed è infine lo scontro di un uomo con se stesso, il Re. “Escurial” è uno psicodramma dove l’interrogare se stesso permette al Re di affrontare attraverso delle proiezioni-identificazioni, la verità della sua vita, di tirar fuori alla luce del sole il “sé” che ha ostinatamente frustrato. In altri termini, egli espelle il suo altro sé che si fissa sulla figura di Folial.
Per info e prenotazioni: 081275945 – http://www.ichoszoeteatro.it/
Pasqua in casa Tuppiello
Quando: dal 21 al 23 febbraio
Luogo: Teatro Area Nord
Orari: venerdì e sabato ore 20:30 – domenica ore 18
Autore: Carla Taranto
Regia: Corrado Taranto
Interpreti: Corrado Taranto, Maria Cristina Fioretti, Francesco Tuppo, Walter Caputi, Flaminia Fegarotti, Stefano Meglio, Nino Musicò
Trama: L’arte vive anche di compromessi? E’ questo il dilemma che deve affrontare il Giovane Autore di Belle Speranze che vuole mettere in scena un suo spettacolo durante il Ventennio. Pare proprio di si, visto che per ottenere fondi e piazze bisogna includere nella compagnia, e con un ruolo significativo, la donnina di un gerarca, frequentatore abituale di case chiuse! Oltretutto la signorina in questione è l’antitesi del teatro e viaggia accompagnata da un gorilla, che ha una paurosa tendenza a risolvere le questioni a suon di “mazzate”. A complicare la vita del Giovane Autore, una compagnia, raccattata tra i più improbabili attori su piazza, che hanno l’unico merito di rientrare nel budget estremamente ristretto previsto dal produttore: alcolisti, cocainomani con la “r” moscia, gay costretti ad esibizioni di virilità… E via di questo passo, pur di raggiungere il sospirato debutto. Liberamente tratto da Pallottole su Broadway di Woody Allen, la commedia di Corrado Taranto si diverte a sostituire al sense of humor ebraico-newyorkese, la comicità partenopea e il gioco si rivela pienamente quando si scopre che il testo scritto dal Giovane Autore si intitola “Pasqua in casa Tuppiello”… a Woody Allen si sovrappone Eduardo, il fascino ed i ritmi della commedia americana si fondono con i modelli più familiari della nostra tradizione con un risultato comico esilarante. Questo spettacolo è stato per un lungo periodo in cartellone al Teatro Parioli di Roma, riscuotendo un notevole successo di critica, ma soprattutto di pubblico, risultando, a giudizio degli spettatori, il più divertente della storia.
Per info e prenotazioni: 081 188 62 368 – http://www.liberascenaensemble.it/
Cavallapazza
Quando: dal 21 al 23 febbraio
Luogo: Nuovo Teatro Sancarluccio
Orario: ore 21, domenica ore 18
Autore: Domenico Ciruzzi
Interprete: Antonella Stefanucci
Trama: Si tratta di uno spettacolo umoristico di teatro-cabaret, che convoglia diversi generi spettacolari, in un susseguirsi di situazioni divertenti e travolgenti. Il recital mette in scena una piccola antologia di scritti in cui si alternano brevi letture, monologhi, storie d’amore “jazzate”, divertenti gossip sulle differenze tra ricchi e poveri del mondo, tra nord e sud, con personaggi tratti dal repertorio televisivo come la professoressa Scarpone (vista su Telegaribaldi e Superconvenscion). Sketches comici di grande coinvolgimento per il pubblico, canzoni e schegge di una comicità surreale affidate ad un’artista di comprovata esperienza nazionale. Il recital Cavallapazza è scritto e diretto da Domenico Ciruzzi che propone monologhi, poesie, canzoni e battute sul filo dell’ironia, che saranno interpretate da Antonella Stefanucci attrice, comica e monologhista che si è formata in teatro con personalità del calibro di Silvio Orlando, Riccardo Pazzaglia, Aldo Giuffrè, Vincenzo Salemme, al cinema e in tv con Gabriele Salvatores e Lamberto Lambertini, Giacomo Campiotti, Enrico Oldoini, partecipando a numerosi show televisivi sulle principali emittenti nazionali.
Informazioni e prenotazioni: 081 410 44 67 – 081 544 88 91
Mulignane
Quando: 22 e 23 febbraio
Luogo: Ethnos Club – Torre del Greco
Orario: sabato ore 21, domenica ore 19
Autore: Francesca Prisco
Interprete: Gea Martire
Regia: Antonio Capuano
Trama: È la storia di una donna che non ha nome ma ha un’identità che si spande e si diffonde nella solitudine di un femminile che non fa della solitudine fierezza, baldanza, indipendenza, ma timore di inadeguatezza e di bruttezza. La nostra cultura che “fa pantano e feta”, spruzza sulla donna non legata a un uomo un sentore di umido scantinato condannato alla muffa. Come se, poi, essere legati fosse il massimo della vita! E la donna, in corsa da secoli verso più ampi orizzonti, rimane azzoppata in questa trappola malefica e frena la corsa. Senza un uomo come si fa?! È triste, è brutto, ci vuole un uomo, ci vuole l’amore. Intanto gli anni passano e il vuoto intorno, anzi interno, dilaga. E allora va bene “qualunque”, (sintesi di chiunque e qualunque cosa): un turzo, un arrogante, un pagliaccio, un rimorchio, un’altra trappola pur di arginarlo, quel maledetto vuoto. Pure sesso brutale, spinto, a farsi male, ma quale amore? Sempre meglio che sentire il male di un fallimento, il tormento di non essere mai desiderata. Meglio le fruste, pratiche sado-maso, mulignane (lividi), a coprire più insostenibili dolori. Eh, ma succede, non spesso, ma volte sì, e questo è il caso, che a furia di praticare, si allenano muscoli sconosciuti che danno nuova forza.
E tutto si ribalta. Strade sotterranee conducono alla luce e le mulignane (melanzane) diventano ruoti di parmigiane da servire bollenti, insolita temperatura per la vendetta che, come è noto, è un piatto che va servito freddo. Il fatto è che ci piace far saltare gli schemi. Divertendoci. Il tono è comico, come spesso è l’intelligenza, anche se non lo sappiamo.
Per informazioni e prenotazioni: 081 882 39 78 – 334 918 63 82 – info@labazzarra.com – www.labazzarra.com
Ileana Bonadies