New York –Napoli: un ponte di comicità…che scricchiola!
Corrado Taranto ribalta e contamina la tradizione con l’esperimento di Pasqua in casa Tuppiello, al TAN dal 20 al 23 febbraio.
Per il comico il pubblico è come il tifoso allo stadio durante un’importante partita della squadra del cuore, è quel dodicesimo uomo in campo, in sala in questo caso, è il plus che dà carica all’attore e lo spinge a fare di più e sempre meglio il suo lavoro. Ieri sera alla prima di Pasqua in casa Tuppiello, scritto da Carla Taranto e diretto da Corrado Taranto, le poltrone del Teatro Area Nord erano quasi tutte vuote, dispiace, e anche questo ha determinato l’esito sommesso dello spettacolo che era stato annunciato esilarante.
Ma non è tutto. L’esperimento di fondere e collegare la comicità ebraico-newyorkese di Woody Allen (il testo è liberamente ispirato a Pallottole su Broadway, film del 1994) con quella napoletana, in particolare col teatro dei De Filippo, sembra non aver funzionato come ci si aspettava.
Eppure la storia ha tutte le premesse giuste: quadri comici fatti di gag divertenti, battute che rimbalzano da un personaggio all’altro, schermaglie, equivoci verbali e non, forti caratterizzazioni dalla risata assicurata.
In una Napoli fascista degli anni ’20, Saverio Pier Savelli (Corrado Taranto), un autore teatrale “intimista”, come si autodefinisce, decide di allestire una commedia, affidandosi alle cure di un commendatore, un uomo sempliciotto e pieno di verve, ma poco attento ed interessato all’arte, che lo coinvolge nelle sue situazioni ingarbugliate alle quali l’autore non può sfuggire. Savelli è costretto, vittima dei compromessi del potere e del suo mancato coraggio di uomo e di artista, ad accettare che in compagnia venga scritturata una giovane donna, l’amante del gerarca che finanzia l’opera. Lei è completamente inadeguata alla recitazione e i suoi compagni sul palco non sembrano esser da meno: l’attore cocainomane col difetto della r moscia, la star in declino, avvezza all’alcool, due improvvisati tuttofare, marito e moglie, il primo analfabeta, la seconda sordomuta, per non parlare delle continue ingerenze di una locandiera e di sua figlia, un’improbabile ballerina di danza classica.
Le intenzioni buone di voler parlare degli innumerevoli intoppi che l’Arte incontra nel suo difficile percorso per raggiungere l’autonomia e l’indipendenza da qualsivoglia Potere, il capovolgimento di Natale in casa Cupiello, a partire dal titolo, l’impossibilità talvolta di portare alla luce un testo inedito, dal linguaggio aulico, contro la garanzia di un testo allegro che segue la direttrice della politica panem et circenses, potevano esser affrontati in maniera più strutturata ed efficace.
La scrittura si muove su un filo da equilibrista, tra una comicità adattabile al contemporaneo, sconfinando il periodo storico rappresentato, e una comicità di tradizione che però troppo spesso cade, al di là di quel filo, in un già sentito e già visto che trasla i personaggi in ripetitivi cliché.
L’isolamento dell’autore, uno contro tutti, si risolve purtroppo anche nell’isolamento dell’attore. Corrado Taranto recita con leggerezza ma di esperienza, conosce bene la mimica e i tempi comici, però in quest’occasione si è circondato da interpreti, più o meno giovani, che non hanno pari maturità artistica. Essendo un lavoro fortemente corale (dieci gli attori oltre Taranto), questo ha determinato una resa della pièce poco bilanciata e instabile.
Facciamo comunque il nostro in bocca al lupo a tutta la compagnia che ha mostrato, fino al dischiudersi del sipario, la voglia di stare sulle tavole di quel palcoscenico!
Antonella D’Arco
Teatro Area Nord
Via Nuova Dietro La Vigna 20 – 80145 Napoli
Tel: 081/18862368
Orari: feriali 20.30, domenica 18.00