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In cerca del giusto consiglio per trascorrere una sera a teatro? QuartaParete, con le sue anteprime, vi ricorda tutti gli eventi in scena a Napoli e provincia.

 

unnamed (7)Improvvisamente l’estate scorsa
Quando: dal 25 febbraio al 2 marzo
Luogo: Teatro Bellini          
Orario: feriali ore 21:00 – mercoledì e domenica ore 17:30 – sabato ore 17:30 e 21:00
Autore: TennesseeWilliams
Regia: Elio De Capitani
Interpreti: Cristina Crippa, Elena Russo Arman, Cristian Giammarini, Corinna Agustoni, Edoardo Ribatto, Sara Borsarelli
Trama: Il dramma sarà tutto giocato all’interno della lussureggiante serra della signora Venable (Cristina Crippa), opera vivente di suo figlio Sebastian, morto “improvvisamente, l’estate scorsa”. Qui un giovane neurologo (Cristian Giammarini), che sperimenta con successo cure psichiatriche d’avanguardia, riceve dalla ricca signora una generosa offerta per l’ospedale pubblico di New Orleans, ma in cambio dovrebbe impegnarsi a operare sua nipote Catherine (Elena Russo Arman), apparentemente affetta da allucinazioni e crisi isteriche violente. Le cure d’avanguardia, infatti, non sono altro che la famigerata lobotomia. Prima di praticare l’intervento il dottore tenta di scoprire l’origine delle crisi. C’è stato un evento traumatico: Catherine ha assistito alla morte di suo cugino Sebastian, ma non ne riesce a ricordare le circostanze, anche se via via emergono particolari violenti e scabrosi. Cosa si nasconde dietro a questa rimozione? Nessuno della famiglia sembra volerlo scoprire, né la madre (Corinna Agustoni), né il fratello della ragazza (Edoardo Ribatto), né tanto meno la zia, impegnata con ogni mezzo a mantenere immacolata la memoria del figlio…
Infohttp://www.teatrobellini.it/
Prenotazioni: 081 5499 688 – botteghino@teatrobellini.it

 

unnamed (4)L’armonia perduta – letteratura e salti mortali
Quando: dal 25 Febbraio al 2 Marzo 2014
Luogo: Teatro Ridotto del Mercadante
Autore: Raffaele La Capria
Diretto e interpretato: Claudio Di Palma
Scene: Luigi Ferrigno
Musiche: Paolo Vivaldi
Produzione Teatro Stabile di Napoli
Trama: Quando si pensa all’opera di La Capria risulta immediato il riferimento a quei suoi tuffi nel golfo di Napoli che sapevano restituire in scrittura il suggestivo vitalismo della pesca sottomarina. Altrettanto spontaneo diventa il rimando alle conseguenti tavolate familiari in cui simbolicamente il “pescato “, trafitto e cucinato, sembrava alludere ad un’ altra ( e forse ultima ) stagione della vita. In Letteratura e salti mortali, racconto teatrale liberamente ispirato all’omonima raccolta, sia il tuffo che il convito sono ancora elementi significativi della drammaturgia. Il tuffo però non ha come naturale destinazione il mare ed i commensali, raccolti intorno ad una lunga tavola, non hanno i profili precisi della borghesia partenopea di metà novecento. Il tuffo è piuttosto quello che, articolandosi in volute “mortali”, si dirige rapido in piscina ed i convenuti al surreale cenacolo assumono forma e senso soltanto nelle riflessioni dell’unica figura che fra loro si muove e parla. Uno scrittore, ma più propriamente un tuffatore, che per loro argomenta sulla letteratura, sui nuovi barbari, sulle scienze umane e disumane. Kafka seduto al fianco di una terrorista degli anni di piombo, Joyce dirimpettaio di Montale, Camus accanto a Klaus Dibiasi e ancora Lopachin o Petronio sono convitati immaginari, ma ugualmente incisivi nelle loro indirette provocazioni. Le parole ed il pensiero sembrano concentrarsi sulla letteratura. In realtà l’uomo ricerca e dimostra analogie tra la scrittura e lo svolgimento di un tuffo : “Senza sforzo apparente, senza ricerca dell’ effetto, in souplesse…” ed il pensiero si rivolge alla levità semplice e solenne di un tuffo particolare, sognato e mai eseguito : “il rovesciato teso “ : un calcio alla luna in cui il corpo raggiunge una sospensione ferma ed innaturale per poi precipitare nel budello azzurro della piscina. Allora, in quel momento, il “ maitre à penser “ diventa improvvisamente Ciccio Ferraris tuffatore del circolo nautico Posillipo ventiduesimo alle Olimpiadi di Berlino del ‘36 e la tavola imbandita si trasfigura in una piattaforma aerea dalla quale lanciarsi in volo per avvertire il brivido della Hybris.
Info e prenotazioni: http://www.teatrostabilenapoli.it – 081 551 33 96

 

09Ein musikalischer Spass zu Don Giovanni
Quando: da venerdì 28 a domenica 2 Marzo
Luogo: Teatro Sala Ichos, San Giovanni a Teduccio (Na)
Orario: feriali ore 21, domenica ore 19
Progetto: Giovanni Guerrieri, Giulia Solano, Giulia Gallo
Interpreti: Arianna Benvenuti, Lisa Carpitelli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Matteo Pizzanelli, Federico Polacci, Giulia Solano
Trama: Ein musikalischer Spass zu Don Giovanni è un capriccio per “boccacce e rumorini” che propone, attraverso una partitura rigorosissima di “gesti musicali”, la struttura essenziale del Don Giovanni di Mozart: una selezione delle arie più significative incastonate in un disegno drammaturgico compiuto e interpretate “rumoristicamente” dagli attori della Compagnia I Sacchi di Sabbia. Lo spettacolo è in definitiva un’esecuzione a cappella di una riduzione strumentale del Don Giovanni da parte di una piccola corale. I sei giovani che la compongono non sono però musicisti, ma attori che hanno costruito la loro partitura “recitando” la musica di Mozart, imitando fino allo sfinimento una versione del Don Giovanni eseguita da Karajan nel 1986. Dalla recitazione “del suono”, dal tentativo di riprodurre il rumore dello strumento, si arriva – addentrandosi dalla “parte sbagliata” quella che nessun musicista praticherebbe – ad una pionieristica versione dell’Opera di Mozart: una versione “sgrammaticata”, senza “rappresentazione”, ma che in virtù delle tragicomiche espressioni facciali degli attori chiamati ad imitare le sonorità degli strumenti e l’ausilio della proiezione del libretto sullo sfondo, riesce ad evocare l’essenza del grande personaggio mozartiano. Frutto di un approccio all’opera spiazzante, d’una interpretazione “teatrale” in cui il testo dello spettacolo è rappresentato dalla melodia e dalla timbrica degli strumenti, questo lavoro si colloca nella scia di una ricerca sul melodramma che nel 2008 ha fatto vincere alla formazione pisana il prestigioso Premio Ubu. Un omaggio a Mozart: uno sberleffo e al tempo stesso un atto d’amore per un’opera magnifica.
Info: 3357652524 – http://www.ichoszoeteatro.it/home.php

 

unnamed (8)Giocando con Orlando 
Quando:  dal 26 febbraio al 2 marzo 2014
Luogo: Teatro Nuovo
Orario: ore 21.00 (feriali), ore 18.30 (domenica)
Adattamento e regia: Marco Baliani
Interpreti: Stefano Accorsi e Marco Baliani
Trama: Un’irresistibile cavalcata di rime per uno spettacolo molto fisico, giocato sull’ironia e improvvisazione. Lo spettacolo parte sempre dalle due storie d’amore principali: il paladino Orlando, che insegue la bella Angelica, e la guerriera cristiana Bradamante, innamorata di Ruggiero, cavaliere saraceno destinato alla conversione, per poi moltiplicare i personaggi, creandone altri intorno, mostri compresi, per condurli a giocare sulla corrispondenza delle rime infilate in un ritmo galoppante, con molta improvvisazione verbale, con rime difficili da trovare, con gesti difficili da compiere. La giostra è quella dei cavalieri paladini e maomettani che duellando, amando, scontrandosi e scornandosi, tradendo e infuriando, girano in tondo come figure di una macchina giostrante. Appaiono e scompaiono, a seconda del girotondo che il gioco impone. Giostra è l’intera impalcatura dell’Orlando Furioso, un girovagare ciclico, rotondo, fiabesco, dove le storie principiano a girare guidate dalla musica delle parole in rima, e di colpo si interrompono, si perdono, restano sospese, in attesa del prossimo giro, ritrovando il bandolo perduto, riprendendo il filo del racconto. Giostra è la sarabanda di parole, sempre cercate in rima, con cui vorticano e volteggiano, nel gioco antico del teatro, mondi, paesaggi, personaggi sentimenti, passioni furie e tradimenti.
Info e prenotazioni: 0814976267 botteghino@teatronuovonapoli.it – http://www.teatronuovonapoli.it/

 

BuccirossoLa vita è una cosa meravigliosa…!
Quando: dal 26 febbraio al 23 marzo
Luogo: Teatro Diana
Orario: tutti i giorni alle ore 21, tranne la domenica alle ore 18; il sabato è previsto il doppio turno, uno alle ore 17:30 e uno alle ore 21
Autore e Regia: Carlo Buccirosso
Trama: In un mondo che ha ormai smarrito i valori rassicuranti dell’anima, le certezze più confortevoli, le ancore di salvataggio di un’esistenza sempre più simile ad una lotta per la sopravvivenza, in cui lo stato e gli uomini chiamati a rappresentarlo appaiono sempre più come fantasmi in cerca di legalità  ed onestà decedute da tempo, la fuga dal rapporto sociale ed il rifugio tra le proprie mura domestiche appaiono soluzioni tristemente indispensabili per la ricostruzione della dignità ed il rafforzamento della propria fede, quella che tiene unito l’uomo al proprio nucleo familiare come un cordone ombelicale indissolubile!  E sarà forse a quel punto che anche la più gigantesca, la più insuperabile, la più inesorabile delle crisi di un intero paese, forse di una intera umanità, sarà lasciata alle spalle come un ciclone che si allontana funereo e spietato a far danni in qualche altra parte del mondo, mentre la tua allegra famigliola, stretta a te,  ti sorride felice, fiduciosa, rinsavita e speranzosa, consapevole e rigenerata, dal ritorno tra le mura confortevoli del proprio bunker familiare! La riconquista della propria vita, straziata e mortificata, poi restituita da un cumulo di macerie alle quali nemmeno il più insensibile degli esseri umani sarebbe stato capace di sopravvivere! Sembra la trama di un costoso film catastrofico hollywoodiano, e invece è solo la piccola squallida  trama della vita del nostro misero paese…! (Carlo Buccirosso)
Info e prenotazioni: 081.5567527 – 081.5784978  – http://www.teatrodiana.it/

 

unnamed (9)I ragazzi irresistibili
Quando: dal 26 febbraio al 9 marzo
Luogo: Teatro Mercadante
Orario: ore 21, tranne il 25 febbraio, il 5 e 6 marzo alle ore 17, il 1 e l’8 marzo alle ore 19, il 2 e il 9 marzo alle ore 18
Autore: Neil Simon
Regia: Marco Sciaccaluga
Interpreti: Eros Pagni, Tullio Solenghi, Mariangeles Torres, Massimo Cagnina, Marco Avogadro,  Pier Luigi Pasino
Scene e costumi Guido Fiorato
Musiche Andrea Nicolini
Luci Sandro Sussi
Produzione Teatro Stabile di Genova
Trama: Marco Sciaccaluga affida I ragazzi irresistibili di Neil Simon a una coppia d’attori dalla forte vena comica e amatissimi dal pubblico, Eros Pagni e Tullio Solenghi. Un classico della risata per due attori, ma anche un’occasione per riflettere sui rapporti tra il passato e il futuro, tra la memoria di ciò che è stato e le laceranti passioni che i due protagonisti della commedia portano conflittualmente in scena. I ragazzi irresistibili è un omaggio alla vecchiaia di due grandi comici e insieme un’affettuosa testimonianza della gloriosa tradizione del vaudeville americano; una commedia attraversata insieme da una comicità calorosa e da una poetica nostalgia. Due ex comici di vaudeville, dopo aver trascorso insieme più di quarant’anni della loro vita, si separano, ponendo così fine a una coppia di successo. Mentre Al Lewis (Tullio Solenghi) è andato in pensione e vive tranquillamente la propria vecchiaia, Willie Clark (Eros Pagni) non ha mai perdonato al socio di averlo privato del lavoro, mettendo la sua vita e la sua carriera sotto naftalina molto prima di quanto lui avesse voluto. Ora, per iniziativa del nipote e agente di Willie, la coppia ha l’occasione di ricomporsi per proporre davanti all’occhio della telecamera lo sketch che l’aveva resa celebre; ma molti ancora sono gli ostacoli da superare, inaspriti dal trascorrere degli anni e dagli acciacchi dell’età. Annota il regista Marco Sciaccaluga a proposito dei due protagonisti: «Il loro ritrovarsi dopo anni, il tentare una difficile ripartenza nel loro mare che è il teatro, ci racconta di una sete, di una “joie de vivre” che è esplicitamente contenuta nella metafora del vaudeville di cui sono magnifici, anche se un po’ arrugginiti specialisti. C’è tanto di Cechov in questo capolavoro di Neil Simon: il suo sguardo ironico sull’uomo, la sua nostalgia, il suo scanzonato “refrain” del tempo cha passa… Due vecchi, due attori: in realtà nient’altro che due ragazzi, “irresistibili”, perché irresistibile è l’eterna tentazione che è la vita».
Info e prenotazioni: http://www.teatrostabilenapoli.it – 081 551 33 96

 

download (1)Il senso nascosto 
Quando: dal 27 febbraio al 2 marzo 2014
Luogo: Sala Assoli
Orario: 20:45 (feriali) e ore 18.00 (domenica)
Autore: Fortunato Calvino
Interpreti: Pietro Juliano e Antimo Casertano
Trama: Il senso nascosto è una storia di un uomo sposato, che non ha avuto il coraggio di rivelare alla propria moglie la sua omosessualità. Non è il solito incontro, tra un marchettaro e il suo cliente, ma è lo specchio di una realtà poco conosciuta, come sono le chat gay e il cinema a luci rosse. In un freddo Natale, in una stanza-zattera, le storie di quest’uomo e di questo giovane saranno scandite dalla vita che pulsa forte intorno a loro, dalle voci dei vicini, dalle risate che involontariamente interverranno come un orologio a segnare il tempo e che spezzerà le loro parole forti, i loro gesti fermandoli, un attimo prima del precipizio.
Nudi non solo fisicamente, ma, soprattutto, nella loro interiorità, le due vite si scontrano dopo un atto sessuale a pagamento, generando uno scontro generazionale violento, con due opposti modi di vivere la sessualità, di concepire la vita. Sono storie molto diverse fra loro, ma accomunate da rinunce e rabbia, che divengono dolore, mancanza, solitudine.
Info e prenotazioni: 08119563943 – botteghino@associazioneassoli.it

 

unnamed (10)La tana
Quando: dal 28 febbraio al 2 marzo
Luogo: Circolo Teatro Arcas
Orario: ore 21
Interpreti: Assia Di Carluccio, Elena Marciano, Paola Morra, Serena Rinaldi, Claudia Panariello
Trama: Quattro amiche vivono una gioventù come tante, dagli ideali confusi ma ribelli e dai pomeriggi a fantasticare sul loro futuro. Come sempre, la vita sorprende. E questa volta lo ha fatto prima del previsto. La più infame delle sciagure raggela le promesse in ricordi di cristallo, spezza l’incantesimo della loro giovinezza, coinvolgendo anche una quinta donna (la sorella di una di queste), segnandone indelebilmente la vita e dividendo le strade di ognuna di loro. Dopo 5 anni, tornano a cercarsi. Attraverso allusioni, ansie e recriminazioni, viene fuori il passato. Scopriranno che nessuno ha davvero dimenticato e che soprattutto, ciò che accadde in quel momento fu una terribile prova, di quanto le vittime finiscano per non distinguersi dai carnefici, pur essendone, per incontestata e taciuta denuncia, eterne succubi che danzano nella pazzia. Un confronto tra la storia personale di cinque donne e uno spaccato di storia ufficiale: quella degli anni settanta con i suoi miti, le sue contestazioni, le sue responsabilità: è un confronto a posteriori che resta ancora irrisolto. Ma qui non sono le responsabilità storiche quanto piuttosto le “colpe” individuali che generano il conflitto, un conflitto tanto più sofferto quanto più è vissuto a livello personale.
Info e prenotazioni:  081 595 55 31 – 346 210 09 16

 

1888549_10203282706370983_1372940543_nSemenzella
Quando: dal 28 febbraio al 2 marzo
Luogo: Nuovo Teatro Sanità
Orario: ore 21, tranne domenica ore 18
Produzione: C.e. T.R.a. e Altamarea
Autore e Regia: Sandro Dioniso
Interpreti: Tina Femiano, Carmen Femiano, Monca Cipriano e Francesca Fedeli
Trama: Semenzella è una “Mamma Vulcanica”, una donna semplice divisa tra famiglia e barricate improvvisate ma è anche la voce antica di una comunità che rivela solo nel finale la propria natura mitologica. Salita per caso su un olivo della propria bellissima terra devastata, Semenzella si trova a bruciare la bandiera italiana senza vera convinzione, ma lo choc di quell’atto diventa il pretesto per raccontarsi e mettersi in gioco. Un testo per voce e coro, dove la voce arcaica della città si perde nelle strofe delle canzoni popolari trovando in esse una eco se non una risposta.  L’omaggio appassionato di Erri De Luca alla gente di Terzigno introduce una canzone alla Sirena Partenope che trova sempre nuove spoglie per incarnarsi nel ventre vivo della città, affidata alla sensibile interpretazione di Tina Femiano e alla voce di Carmen Femiano, Monica Cipriano e Francesca Fedeli accompagnate dalle musiche di Pan, Nando Misuraca e Gaemaria Palumbo.
Info e prenotazioni: 3396666426 –  organizzazione@nuovoteatrosanita.it – http://www.nuovoteatrosanita.it/

 

download (2)ImagiNaples
Quando:  28 febbraio
Luogo:  Teatro Trianon
Orario: ore 21
Con: Enzo De Caro e Ottavia Fusco
Trama: ImagiNaples ovvero “Napoli incontra il mondo”, è un progetto musicale di Enzo Decaro, Ottavia Fusco e Cinzia Gangarella; nasce dall’idea che la canzone napoletana, come tutti i grandi generi musicali, può essere bene fusa con i grandi successi stranieri. Il lavoro si propone di promuovere repertori musicali all’insegna dell’incontro tra le cultura. In scena Ottavia Fusco ed Enzo Decaro, ( che si presenta ironicamente come cantante) propongono canzoni tra le più belle del panorama napoletano ed internazionale, evocando autori tra i quali Salvatore Di Giacomo, Mercede Sosa, Domenico Modugno, Chico Buarque, Edith Piaf, Raffele Viviani. Fanno da contrappunto alla voce dei due interpreti, altre voci, celebri e “fuori campo”, voci di chi ha saputo raccontare l’universalità dell’arte.
Info e prenotazioni: 081 225 82 85 –  info@teatrotrianon.org – http://www.teatrotrianon.org/index.htm

 

1898287_220167461511632_695220285_nE dovevo far soldi
Quando: 1 marzo
Luogo: Jail Break – San Nicola la Strada (CE)
Orario: 21
Adattamento: Tommaso Vitiello, liberamente tratto da Arcangeli di Alfredo Cosco e da E dovevo far soldi di Ciro Campajola
Regia: Diego Sommaripa
Interpreti: Davide Magliuolo e Gabriella Vitiello con la partecipazione in video: Simona Mignola e Diego Sommaripa
Musiche dal vivo: Eugenio Beato
Trama: Io non so cosa è esattamente ciò che scrive Ciro Campajola. So che spacca le dighe, spacca i muri, spacca gli spartiti, così come spacca i coglioni… specie di chi è sazio nella propria mediocrità e complicità, e spacca la vita e la morte. Le chiamiamo poesie, ma di poesie del genere io non ne ho lette mai. Chilometriche, inarrestabili, fluviali. Urlano fino a trapanarti la mente, ma ridono anche, tra il malinconico e la speranza affamata dietro un bicchiere di vino e un bicchiere di blues e un bicchiere di anima. Ferite e grotte di solitudini, abbandoni e volti cancellati dalla lavagna, i gironi infernali dei senza nome, e dei nomi di coloro a cui hanno rubato il nome. E’ di loro che canta Ciro. Delle principesse bambine vestite da prostitute e dagli occhi grandi come il mare. Delle periferie capovolte dei tossici, e dei marchiati a fuoco, i puntini neri per le freccette facili, i collaudati oggetti del disprezzo, le mani fragili che chiedono vita e carezze, e prendono pugni e morte. Ma Ciro non è un delicato poeta da confortevole nicchia malinconica. In lui suona a stordire le orecchie, la forza iconoclasta dell’eterna invettiva contro l’abiezione, la sacra indignazione che è l’onore di tutto la grande poesia satirica dell’antichità, e di tutto il grande teatro ironico, appassionato e civile dei nostri giorni. Sì… la ribellione delle parole. La ribellione nelle parole. Non cercate conferenze per acculturati e teste d’uovo. Ciro è nato nelle periferie, vive nelle ciminiere, sale su quegli strani sentieri che si affacciano sul volto bello della vita che regge il pugno, e mostra il dito alle cornacchie gracchianti della dissoluzione. Lui mostra il riso delle scimmie. Ma a quel riso non si arrende come gli eterni sconfitti. E a quel riso non si accompagna, come gli eterni complici vigliacchi. Perché è tutta una scansione di tempi. Tutta una scansione di ritmi. E lui ti mostra il male, ti mostra la scimmia deforme, il concerto malato dei vampiri. E a volte è acciottolato in mezzo al grembo che piange. Ma non vedrete mai solo il buio.. Alla fine c’è sempre un canto del cuore, siamo sempre qua – sembra dire Ciro – a dare sperma e polmoni alla vita.. (Alfredo Cosco)
Info e prenotazioni:  346 82 72 940 – acjailbreak@hotmail.it

 

unnamed (11)Fuorigioco di rientro
Quando: 1 marzo
Luogo: Teatro Palcoscenico
Orari:  ore 21
Di e con: Andrea Mitri
Regia:  Alberto Di Matteo
Trama: Fuorigioco di rientro è nel gergo calcistico il ricevere la palla in posizione regolare ma provenendo da una posizione di fuorigioco al momento dell’inizio del passaggio. Andrea Mitri, ex-calciatore professionista, prova in qualche modo a rientrare in quello che è stato per molto tempo il suo mondo, osservandolo dalla posizione privilegiata di chi da quell’ambiente si è staccato ed ha nuovi strumenti per ricordarlo ed analizzarlo. Utilizzando il teatro di narrazione, il cabaret, il lavoro sui personaggi e qualche brano di Shakespeare, l’attore, solo in scena, prova a raccontare per divertenti “passaggi laterali” la vita dell’immaginario Mirko Botteghi, calciatore troppo presto fermato dagli infortuni; cercando di regalare allo spettatore una visione dall’interno, di un mondo troppo spesso visto dall’esterno in maniera esaltatante oppure viceversa all’occorrenza denigratoria.
Info: 333 928 47 04

 

Nessuno vi farà del maleNessuno vi farà del male
Quando: dal 1 al 2 marzo
Luogo: Teatro Civico 14 – Caserta
Orari: feriali ore 21 – domenica ore 19
Autore: Mario Gelardi e Fabio Rocco Oliva
Regia: Mario Gelardi
Interpreti: Carlo Caracciolo, Gianluca D’Agostino, Cristiana Dell’Anna e Alessandro Gallo
Scene: Flaviano Barbarisi
Aiuto regia: Carlo Geltrude e Mariano Coletti
Foto di scena e grafica: Carmine Luino e Mariarosaria Piscopo
Trama: Quanta poesia può esserci nel dolore? Tre fratelli, Anna, Marco e Paolo, tre corpi, la stessa carne e un unico grande male: il mostro spaventoso, la malattia che come un vuoto si spalanca improvviso davanti alle loro fragili vite di giovani, mostrando le fauci, minacciando di inghiottire uno solo di loro. Quel che resta da fare agli altri due, quelli sani, è cercare di riempire quel vuoto che li allontana, ad ogni minuto che passa, dalla vita, tentando tutte le soluzioni possibili per salvare la principessa dal mostro. In una lotta disperata contro il tempo, si lanciano alla ricerca dell’organo sano in grado di salvare la sorella dall’attacco invasivo del mostro giallo, la bile. In un crescendo di disperazione le loro giovani vite si dimenano furibonde e stanche in vortice di dolore, tra quell’unica realtà dell’ospedale, dove le loro esistenze si trascinano quotidianamente in balia del mostro, e un fuori che diventa miraggio lontano, ricordo irrecuperabile, chimera irraggiungibile. Quanto dolore si deve avere dentro per rappresentare un male? Lo spettacolo è ispirato alla storia vera di Fabio Rocco Oliva, che scrive il testo a quattro mani con Gelardi, che del lavoro firma anche la regia. “Nessuno vi farà del male” è viaggio coraggioso dietro le quinte del dolore, alla scoperta di quei sentimenti, di quelle spinte emotive e psicologiche, che spingono gli esseri umani a lottare, a non arrendersi, anche in situazioni di estrema fragilità e di perdita della lucidità e della speranza. Quanta bellezza d’essere può generare la solidarietà tra individui in una situazione disperata? Lo spettacolo apre uno spettro di luce sull’umanità che si concepisce nel segno dell’unione tra uomini, di quella “fratellanza” che spinge l’uomo a salvare l’altro uomo, a prendersene cura. Il lavoro teatrale di Gelardi e Oliva, pur avendo a tema gli ambigui meccanismi che riguardano la donazione e assegnazione degli organi in Italia, apre ad una metafora più grande del dolore individuale e ad una inaspettata speranza. In questo momento in Italia ci sono più di 9000 persone in attesa di trapianto.
Info e prenotazioni: 0823 441399 – 328 2009765 – info@teatrocivico14.it – http://www.teatrocivico14.it/ 

1899943_661812513881578_202688861_nLenuccia, una partigiana del Sud
Quando: dal 1 al 2 marzo
Luogo: Ethnos Club, Torre del Greco
Orari: feriali ore 21 – domenica ore 19
Regia: Aniello Mallardo
Interpreti: Maddalena Stornaiuolo e Luigi Credendino
Trama: I partigiani sono al Nord. Eppure Napoli si libero` da sola dall’esercito di Hit ler, eppure il popolo napoletano in 4 giorni caccio` l’invincibile Terzo Reich. All’arrivo degli Alleati Napoli era gia` libera. 4 giorni dimenticati dalla storia ufficiale, centinaia di partigiani del sud messi da parte dalle onorificenze. Tra i napoletani che dai tetti, con armi improvvisate, vinsero l’invincibile armata combatteva Lenuccia, ovvero Maddalena Cerasuolo. La partigiana, simbolo dell’insurrezione popolare, emblema del femminismo anticipato di 20 anni. Negli anni in cui le donne non avevano ancora diritto al voto, anni in cui esisteva il delitto d’onore e la violenza sessuale era solo un danno alla morale, Lenuccia impedi` che i tedeschi depredassero una fabbrica, parlamento` con le SS, partecipo` alla battaglia del Ponte della Sanita` che oggi porta il suo nome. Lenuccia con l’elmetto e la pistola e` l’immagine della Napoli antifascista. In ricordo dei 168 partigiani napoletani caduti per la liberazione proviamo a raccontare a noi stessi e alle nuove generazio ni la storia di una donna che nonostante la sua citta` fosse liberata, nonostante avesse dato il suo contributo, si paracaduto` piu` volte tra le linee nemiche, ad Anzio e lungo la linea gotica. Donna scelta dai britannici come infiltrata tra i tedeschi. Quella di Maddalena Cerasuolo non e` una storia locale, non e` la storia di una patriota napoletana, l’ennesimo capopopolo, e` una storia italiana, orgoglio di una nazione che non si abbassò al potere nazifascista.
Per la prima volta si racconta la Resistenza meridionale. Proviamo a raccontare sulle tavole di una palco la storia di una citta`, capace di rigenerarsi, di proteggersi, di gridare all’unisono che “E figlie e mamma` nun se toccano”.
Info e prenotazioni: 081 882 39 78  – 334.918.63.82 –  info@labazzarra.com – www.labazzarra.com

 

Un'onesta lavoratrice - Foto Cesare AbbateUn’onesta lavoratrice
Quando: 3 marzo
Luogo: Napoli (zona Vomero) per la rassegna Il Teatro cerca casa
Orario: ore 18
Autore: Antonella Platì
Regia: Nello Mascia
Interpreti: Federica Aiello
Trama: È sufficiente comportarsi da seria e scrupolosa professionista per realizzare con successo il proprio lavoro, soprattutto se il mestiere che si è scelto non è proprio da tutti?E se la vicenda risulta anche complicata dall’ingombrante presenza di una città in cui l’anormalità regna sovrana? Un’onesta lavoratrice è, per l’appunto, la cronaca umoristica di una movimentata giornata di lavoro, solo in apparenza ordinaria. Protagonista della frenetica vicenda una donna singolare, impegnata in un mestiere inconsueto, in una città del tutto atipica: Napoli.
Info e prenotazioni: http://www.ilteatrocercacasa.it

 

unnamed (12)Passaggio segreto
Quando: fino al 2 marzo
Luogo: Teatro Piccolo Bellini
Orario: feriali ore 21:25, domenica ore 18
Produzione: XX che è femmina – Figli del Bronx
Regia: Roberta Serrettiello
Interpreti: Maura Perrone, Fabiana Fazio, Loredana Carannante, Delio Fusco, Peppe Villa, Marco Amendola, Attilio Graziano, Sofia Campanile, Cira Sorrentino
Trama: Lo spettacolo che esplora la sessualità senza tabù e con tanta ironia. Da oggi parlare di sesso sarà più facile e divertente per tutti! Prendi un campione di donne, mettile a proprio agio e parla con loro di sesso; poi prendi tutti i contenuti e disponili con cura sul palcoscenico di un teatro, ecco che ottieni PASSAGGIO SEGRETO! Spetta agli attori,Vagine e Falli parlanti, mettere in scena queste confessioni, veri e propri atti di liberazione protetti dall’anonimato. Lo spettacolo racconta il rapporto con il proprio corpo e con gli altri, rende il sesso il principale portavoce di sé. Passaggio Segreto è in continua ricerca! Il sesso è una parte espressiva di noi… cresce con noi… con noi cambia nel tempo… esprime il nostro carattere… è un luogo di scambio, una relazione… la parte di cui ci vergogniamo troppo spesso… è una esplorazione continua, una continua domanda, una eterna curiosità… il luogo meno raccontato ma il più vissuto… il più vulnerabile e delicato… espresso in un corpo ogni giorno guardato, modificato, curato.. un corpo che cambia… fiorisce o si umilia… luogo di dimostrazione.. insicurezza, conferme, passioni e vetrina… Passaggio Segreto svela senza giudicare… mette a nudo, ridendo… apre l’oscuro vaso e lascia entrare… Sottolinea, con ironia, quanto l’emancipazione debba passare anche attraverso la piena realizzazione della sessualità. Un concetto tuttora considerato rivoluzionario. La compagnia “XX che è femmina” nasce dall’incontro fra la psicologa Maura Perrone e la regista Roberta Serretiello. Maura comincia uno studio sul femminile e la sessualità, con un progetto di videointerviste. Il tutto prende forma teatrale durante un happening presso l’Istituto Italiano per le Scienze Umane. Segue l’idea di coinvolgere attori, psicologi e musicisti, per creare uno spettacolo dal testo interattivo e dai toni dissacranti sul sesso e la sessualità. Grazie ad interviste, mail box ed happening in varie location, il pubblico, che risponde con sempre maggior interesse, aumenta, e con esso il materiale raccolto.  Si arriva così ad un vero e proprio copione teatrale, ricco di cooperazioni di professionisti o gente comune, ma soprattutto interamente inedito! La compagnia, quindi, si forma per la prima volta in un ensemble, dove ogni singolo elemento contribuisce con la propria peculiarità. Nasce con l’idea di divulgare e raccontare le confessioni di gente comune e si avvale della professionalità di attori, psicologi, video maker, musicisti, esperti di comunicazione convergendo in un progetto in cui crede pienamente. Un’operazione virale atta a parlare di Passaggio Segreto e sessualità a 360 gradi, già da qualche mese sta funzionando sulla rete e sui principali social network.
Info: http://www.teatrobellini.it/
Prenotazioni: 081 5499 688 – botteghino@teatrobellini.it

 

QuartettQuartett
Quando: fino al 2 Marzo 2014
Luogo: Teatro Elicantropo
Orario:martedì ore 21; mercoledì ore 17; giovedì ore 17; venerdì ore 21, sabato ore 19; domenica ore 18.
Autore: Heiner Müller
Regia: Carlo Cerciello
Interpreti: Paolo Coletta, Imma Villa
Trama: Sesso, potere e morte, gli elementi costitutivi della crudele rappresentazione, che si dipana tra regole e schemi di gelida lucidità, conducendo “la favola” settecentesca a morire, come metafora del Novecento, attraverso un nuovo epilogo morale: l’annientamento degli ideali. Valmont e Merteuil, giocattoli vuoti, figli e vittime di una razionalità spietata, che impedisce loro di aggrapparsi a qualsiasi forma di sentimento, sono consanguinei dell’uomo contemporaneo, confuso e smarrito nelle sue crisi: d’identità, di valori, di spiritualità. La perdita della bellezza, il sesso che muore nell’orgasmo e si nutre di nuove illusioni, la paura del mutamento, dello scorrere del tempo, il trionfo inesorabile della morte, inducono i due personaggi a rifugiarsi nella narcisistica e teatrale rappresentazione di se stessi, a rinchiudersi nei loro ciechi egoismi, nel disperato tentativo di rallentare l’inevitabile processo di disfacimento cui sono destinati. Gli altri sono solo maschere, strumenti per migliorare la rappresentazione e portare a termine il gioco. Il teatro è dunque al tempo stesso salvezza e inganno. «La commedia ridicolizza la morte, la tragedia la festeggia» dice Müller e sceglie per i due attori-personaggi-attori il primo genere. Ma quando il gioco viene spinto fino all’estrema rappresentazione della morte, quando la morte diventa spettacolo, i giocattoli si rompono, la maschera cade, svelando il nulla che è dietro di essa.
Info e prenotazioni: 
http://www.teatroelicantropo.com – 081 296 640 (pomeriggio) 349 192 59 42 (mattina)

 

18502Come un Cenerentolo
Quando: fino al 2 marzo
Luogo: Teatro Augusteo
Orari: ore 21, tranne mercoledì e domenica ore 18 (mercoledì 5 marzo ore 21)
Autori: Biagio Izzo e Bruno Tabacchini
Interpreti: Biagio Izzo, Peppe Barra
Regia: Claudio Insegno
Trama: Come un Cenerentolo è una rivisitazione in chiave moderna della favola di Cenerentola al maschile; quello che fece Jerry Lewis nel film del 1960 Il Cenerentolo. Una trasposizione delle identità di genere dei due ruoli centrali della fiaba, ovvero dell’eroina discriminata e della fatina buona, che cambiano sesso. Biagio è il figlio adottivo di una famiglia di albergatori, i Barone, proprietari dell’albergo Contessa, sito in una ridente località di mare. Con un decreto del tribunale è stato affidato alla sua nuova famiglia in età adulta. Sentito il suo parere, e con il consenso strappato ai figli legittimi dal capofamiglia davanti al giudice del tribunale per le adozioni, ha preso il nome dei Barone con tutte le conseguenze di legge che ne derivano. Il suo arrivo ha creato scompiglio in tutta la famiglia, che lo tiene a distanza. Sono in ballo questioni di interessi. I Barone sono una famiglia ricca, e Biagio si ritrova quindi una posizione invidiabile e vorrebbe godersela. Ma si sa, nelle favole il danaro non è tutto, e la favola ci aiuterà a trasformare quel rozzo Cenerentolo in un perfetto gentleman dei nostri giorni.
Info e prenotazioni: http://www.teatroaugusteo.it/

 

cartolina-orizzontale-9-giorno-1024x682Il giorno dei morti
Quando: fino al 2 marzo
Luogo: Il Pozzo e Il Pendolo
Orari: 21, domenica ore 18:30
Autore: Maurizio de Giovanni
Interpreti: Nico Ciliberti, Ramona Tripodi, Valentina Vacca
MusicheLuca Toller
Scene: Bernardo Pinto
Disegno luci: Amedeo Carpentieri
Adattamento e regia: Annamaria Russo
Trama: Il giorno dei morti è un libro spietato. Promette di portati all’inferno fin dalla prima pagina. E ti ci porta. Senza nemmeno una lusinga. Tuo malgrado. Non molla la presa, fino all’ultima riga. Devasta. Senza pietà. Tutto l’esercito dei buoni sentimenti, in rivolta sul fronte dell’ultima pagina, non riesce, però, a sconfiggere il rimpianto di essere arrivati alla fine. E non bastano, gli occhi verdi di Ricciardi, il sorriso buono di Maione, i rimbotti dolci di Rosa, la ruvida generosità del dottor Modo, né i sospiri, languidi e senza speranza, di Enrica e Livia, a sciogliere, in lacrime, quel nodo che stringe la gola. Prendere un libro così e decidere di farne uno spettacolo teatrale è un’operazione che potrebbe avere molto a che fare con la follia. O con la sconsiderata presunzione. O con entrambe. Ma potrebbe anche avere a che fare con l’amore. Per i libri, per quel libro, per le parole che rimescolano il sangue e graffiano la coscienza. E l’amore, Ricciardi docet, è motore di ogni delitto. Nel nostro caso è stato l’amore ad uccidere prima la paura di rimettere scena il commissario Ricciardi, poi il ritegno di smontare l’architettura perfetta del romanzo di Maurizio de Giovanni per adattarla alle esigenze teatrali, ed infine il terrore di non riuscire a restituire, su un palcoscenico, la potenza di quelle pagina. Alla carneficina è sopravvissuto solo il desiderio di rinnovare una magia: quella della letteratura che si fa teatro. E il desiderio, talvolta, è persino più forte dell’amore. Ci sono molti modi per mettere in scena un libro. Noi, da sempre, scegliamo quello, apparentemente, più semplice: smontarlo e ricomporlo avendo cura che la ricucitura sia così lieve da essere impercettibile.
Info e prenotazioni: 081 542 20 88 – 347 428 79 10 – www.ilpozzoeilpendolo.it – info@ilpozzoeilpendolo.it

 

Massimiliano Gallo Ntfi200613GeneraleC.E.SquegliaIMG_6743PhSalvatorePastoreAgCuboCirco equestre Sgueglia
Quando: fino al 2 marzo
Luogo: Teatro San Ferdinando
Orario: ore 21, tranne la domenica alle ore 18
Testo e musiche originali: Raffaele Viviani
Regia: Alfredo Arias
Interpreti: Massimiliano Gallo (Samuele), Monica Nappo (Zenobia), Tonino Taiuti (Bagonghi), Carmine Borrino (Giannetto), Lorena Cacciatore (Nicolina), Gennaro Di Biase (Bettina), Giovanna Giuliani (Giannina), Lino Musella (Roberto), Marco Palumbo (Don Ciccio), Autilia Ranieri (Marietta) e con la partecipazione di Mauro Gioia (Narratore)
Musicisti: Giuseppe Burgarella (pianoforte), Gianni Minale (fiati), Alberto Toccaceli (percussioni), Marco Vidino (chitarre e mandolino)
Trama: «Davanti alla casa in cui abitavo con i miei genitori, si estendeva un terreno abbandonato, dove un giorno arrivò un circo molto povero, senza nemmeno il tendone, ma solo stoffe rattoppate. Al centro si innalzavano i pali con i trapezi. Dall’esterno si potevano vedere, senza pagare, i volteggi di poveri acrobati. Qualche animale triste passeggiava senza comprendere questo paesaggio di desolazione. L’orso, la zebra e il dromedario asciugavano le loro lacrime sotto un sole opprimente che bruciava questa Pampa urbana». Si tratta di uno dei tanti ricordi d’infanzia del regista argentino Alfredo Arias, che realizza uno spettacolo su Circo Equestre Sgueglia, uno dei testi più noti di Raffaele Viviani. I lavori di Arias uniscono l’interesse per la spettacolarità del musical alla passione per il teatro en travesti, il grottesco e la maschera: tutti elementi che si prestano brillantemente all’allestimento di Circo Equestre Sgueglia. Ambientato tra baracconi, giostre e trapezi, il dramma si snoda attraverso le alterne vicende della famiglia proprietaria dell’omonimo circo, metafora universale di un mondo povero e precario. A proposito del testo, Arias afferma «Viviani ci trascina in un doppio gioco. Un gioco che noi dobbiamo immaginare – quello della rappresentazione circense – e uno al quale assistiamo – quello della vita. Sceglie di mettere in evidenza le lacerazioni amorose. Ci dice che non esiste rifugio possibile: anche il circo, concepito come un ultimo riparo, è esposto alla vertigine della passione e i suoi abitanti possono esserne espulsi in qualsiasi momento per sprofondare nella più grande delle solitudini».
Info e prenotazioni: http://www.teatrostabilenapoli.it – 081 551 33 96

 

Gabriella Galbiati

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