Tuffo e convito
Il quarto spettacolo della rassegna dedicata alle opere di Raffaele La Capria, presso il Ridotto del Mercadante, è un elegante tuffo in souplesse nel mare della letteratura, come in quello della vita.
Letteratura e salti mortali, diretto e interpretato da Claudio Di Palma e in scena presso il Ridotto del Mercadante fino al 2 marzo, è il quarto appuntamento della rassegna l’Armonia perduta. Il regista sceglie liberamente i brani della letteratura lacapriana tratti dall’omonima raccolta, attraverso i quali il narratore si lancia in un monologo, le cui osservazioni partono dalla vita quotidiana per arrivare all’importanza e allo splendore della più alta letteratura. Da Shakespeare a Camus, da Montale a Joyce, da Omero a Petronio, il commento di La Capria guida il pubblico alla scoperta di questi e altri autori.
Di Palma affronta i salti pindarici degli scritti dell’autore inscenando una conversazione tra commensali ad un tavolo, intrattenuti dai pensieri e dalle digressioni quasi filosofiche di uno scrittore. Solo che nessun altro è realmente presente e i supposti ospiti vengono sostituiti dai grandi drammaturghi e pensatori del passato largamente citati nel monologo. Le tematiche letterali e linguistiche sono simbolicamente interrotte da ascetici ricordi giovanili riguardanti il passato di tuffatore dello scrittore. È sulla similitudine tra queste due immagini – letteratura e tuffo – che si incentra l’intera messinscena, perché esse condividono la stessa ricerca di perfezione, lo stesso anelito a miglioramento, la stessa ansia da prestazione.
La recitazione di Claudio Di Palma affronta temi non di facile presa ma, grazie anche alla leggerezza e alla semplicità dei testi di La Capria, riesce a catturare gli spettatori in un climax di emozioni che, come l’esecuzione di un tuffo carpiato, aumenta di intensità col proseguire dello spettacolo, avviluppando l’attenzione della platea sino al massimo della forza recitativa nel finale. Di Palma svolge il suo elogio alla letteratura, con toni aulici e accenti di sacralità, seppur nell’ambientazione discorsiva e conviviale di un pranzo all’aperto.
In perfetta armonia con la recitazione dell’attore è la scenografia di Luigi Ferrigno. Lo scenografo parapetta la sala con una struttura interamente grigia, di ordine gigante, che richiama inevitabilmente al tempio classico, riletto in chiave razionalista: il tempio della letteratura. In questa sala, al tempo stesso metafisica, sacra e austera, si staglia il tavolo dei commensali, che si trasforma in un trampolino e allude ad un altare, luogo sul quale si attua il rito – dello scrivere, del tuffo e finanche della vita.
Il disegno luci di Gigi Saccomandi, costruito ancora una volta sui giochi di luce dell’acqua, riprende il leitmotiv della rassegna, ma anche della letteratura di La Capria. Il mare, il golfo di Napoli e l’acqua stessa non sono solo il pretesto per l’ambientazione del racconto, ma divengono chiave interpretativa dell’opera, ovvero protagonisti e manifestazione del divenire e dello scorrere del tempo e degli eventi.
Anche in questa messinscena il costume è un elemento predominante. Sin dalla prima immagine presentata allo spettatore, al centro del palco, s’impone il candore di un accappatoio bianco. La costumista Zaira De Vincentiis sceglie di rappresentare ogni indumento e accessorio del costume di scena in un bianco niveo assolutamente privo di qualsiasi ornamento. Quest’energica scelta fa spiccare la figura del protagonista sul grigio della scena, immortalandolo inizialmente come un filosofo e un pensatore ed infine come un tuffatore, metafora di uno stile di vivere e agire.
Anche la scelta della stoffa, il lino, con la sua intrinseca rigidità contribuisce a rendere un senso del sacro e a richiamare un panneggio all’antica.
In conclusione, tutte le componenti dello spettacolo – regia, recitazione, scenografia, luci e costumi – concorrono ad una visione omogenea e altisonante, nella quale la semplicità di ogni elemento è rigorosa e allo stesso tempo simbolicamente chiara ed inequivocabile.
Ancora una volta lo spirito degli scritti lacapriani prende vita sul palco con grande maestria e il connubio tra letteratura e teatro cattura la platea trasformandola poeticità delle parole scritte in suggestive immagini.
Alessia Santamaria
Ridotto del Mercadante
Piazza Municipio, 46, Napoli
Info: Tel 0815510336
www.teatrostabilenapoli.it
Biglietteria: Tel 0815513396
Orari: 12, 14 e 15 febbraio– ore 21:00; 13 e 16 febbraio – ore 18:00
Prezzo: €16, 00