Animae in San Lorenzo
Gli spiriti che animano la Basilica del centro antico della città rivivono e raccontano la loro storia grazie al lavoro della giovane compagnia dei NavigantInVersi.
Il 12 giugno all’interno della Basilica di San Lorenzo Maggiore, sita in piazza San Gaetano ha debuttato Animae in San Lorenzo,scritto e diretto da Maurizio D. Capuano, che è anche uno degli interpreti insieme a Gianluca Cinque, Gianni Galepro, Ilaria Incoronato, Emanuele Iovino, Vittorio Passaro, Romina Strazzulo e Ursula Muscetta.
Lo spettacolo, che verrà replicato il prossimo 26 giugno ed il 17 ed il 24 luglio, risulta essere molto particolare in quanto gli spettatori hanno la possibilità di girare all’interno dell’edificio, scendendo anche negli scavi archeologici scoperti abbastanza di recente e che richiamano alla memoria la Neapolis dell’Antica Roma e del Medioevo. Nel sottosuolo della chiesa, infatti, sono stati rinvenuti, così come in altri punti della città, vari livelli di civiltà passate ed in questo senso San Lorenzo è già di per sé un luogo particolare perché consente di viaggiare e attraversare storicamente e artisticamente diverse epoche, proprio come avviene nello spettacolo di Capuano.
Una novità nel panorama culturale della nostra città, Animae in San Lorenzo non si svolge in un punto specifico della chiesa e gli spettatori non si siedono mai per assistere passivamente allo spettacolo. Anzi viene offerta loro la possibilità di visitare uno dei monumenti partenopei più importanti scoprendone la storia e gli aneddoti a cui ha fatto da sfondo, così perseguendo l’intento degli organizzatori di far rivivere alcuni momenti storici della imponente Basilica e incuriosire il pubblico che alla fine della rappresentazione ha un motivo in più per cercare informazioni più dettagliate su alcuni protagonisti celebri partenopei di cui ha appena ascoltato la storia: personaggi resi molto umani dalla scrittura di Capuano, descritti molto spesso in forma bizzarra o che si rivolgono quasi con tono di sfida verso gli insolenti visitatori.
La messinscena ha inizio con Marco Serra, nel ruolo di Guida, che accompagna gli spettatori all’interno della Basilica, facendoli andare incontro alle Anime anonime che circolano senza meta nel chiostro e che sono assolutamente incuranti delle persone presenti. Sono anime che aleggiano silenziosamente a San Lorenzo finché la nostra Guida non comincia ad alzare la lanterna accesa che ha in mano. Con questo gesto sembra quasi voler chiedere alle anime di prendere vita e parola e di raccontare la storia di singoli uomini e donne, collegata in maniera indissolubile alla chiesa. Il pubblico, così, scopre e incontra Papa Sisto V, Giovanni Dalla Casa, filosofo, commediografo e alchimista sepolto nella basilica, Cosimo Fanzago, che ha curato l’esecuzione del lato sinistro del transetto della chiesa, Masaniello, la cui rivolta popolare è partita da qui. Ma San Lorenzo è anche il luogo in cui incontrare Boccaccio e Maria D’Aquino, meglio conosciuta come Fiammetta, o ascoltare gli echi della musica di Francesco Durante, dalla cui tomba non può fare a meno di suonare nonostante le rimostranze delle altre anime. Andando più avanti, è possibile poi scorgere ancora Nerone, Poppea, Agrippina, Seneca, Augusto, il macedone Fedro e il satiro Giovenale.
Tra i tanti, vi sono personaggi che rimangono sicuramente molto più impressi: è il caso di Giovanni Boccaccio rappresentato in maniera insolita rispetto all’immagine che se ne ha abitualmente in quanto qui non veste i panni di un autore mondano ma quelli di un poeta pervaso da malinconia e timidezza: sentimenti che neanche le altre anime che interagiscono con lui gli riconoscono e che non gli consentono di corteggiare serenamente la sua amata Fiammetta.
Figura altrettanto emblematica è quella di Masaniello, interpretato dal giovane Vittorio Passaro, che incarna in tutto e per tutto lo spirito di Napoli e dei napoletani in quanto appare sempre pronto alla canzonatura ma allo stesso tempo ad aiutare gli altri, con un forte animo rivoluzionario, e pregno di quei valori e ideali per cui ha lottato ed è morto. Ed è proprio quest’indole che vorrebbe trasmettere ai partenopei del 2014, che incolpa di non essere combattivi e di non impugnare alcun tipo di arma per migliorare la loro condizione e quella della città. Le sue parole sono talvolta comiche da far sorridere il pubblico e molto spesso aspre quando rivolte ad un popolo che ormai si è arreso alla realtà.
Altro ruolo significativo è quello di Nerone, il re dell’apparenza, del potere vuoto, concentrato non sui problemi del regno ma sul suo imminente debutto artistico al Teatro dell’Anticaglia, oggi completamente perso e inglobato in nuove costruzioni urbane. Proprio per questo debutto, l’imperatore romano è costretto a dover cedere molti omaggi per potersi assicurare un pubblico numeroso.
Portavoci di una feroce polemica rivolta indirettamente alla società attuale sono, infine, Poppea, moglie di Nerone, e Agrippina, madre dello stesso, che non sopportano la presenza l’una dell’altra e cominciano a litigare aspramente. Ma il loro litigio non si basa su un dialogare civile o sul ragionare insieme per capirsi, per trovare un compromesso o simile; il loro è solo un urlare sull’altro per prevalere e senza ascoltarsi, tipico di molte trasmissioni televisive di oggi a cui si fa riferimento nello spettacolo e di uso frequente anche tra le persone comuni nel vivere quotidiano.
Gabriella Galbiati
Animae in San Lorenzo
Basilica di San Lorenzo Maggiore – piazza San Gaetano
Giorni e Orari: 26 giugno, 17 e 24 luglio, ore 20 e ore 21:30
con possibilità di organizzare lo spettacolo in altre date e per piccoli gruppi
Per info e prenotazioni: 339 429 0222