Nei prossimi giorni a teatro…
Gli appuntamenti teatrali di questa settimana settembrina nella rubrica di QuartaParete dedicata alle anteprime.
Mouvma! Nous, qui avons encore 25 ans.
Quando: 17 e 18 settembre
Luogo: Galleria Toledo per la rassegna Stazioni d’Emergenza
Interpreti: Saoussen Babba, Rabii Brahim, Ayman Mejri
Autore: Daniel Blanga Gubbay
Regia: Anna Serlenga
Trama: Tre ragazzi di Tunisi portano in scena davanti a noi frammenti di questo nostro tempo, che ci appartiene e ci sfugge. Il tempo di un improvviso sollevamento, dei figli che rimangono orfani dei padri o della loro stessa volontà, il tempo della collera, della dignità, e talvolta di una sorda impotenza. Al limite tra necessità di testimonianza e desiderio di evasione, rifiutano ogni retorica della rivoluzione, per mostrarne gli aspetti più cupi. Eppure non rinunciano in fondo a rivendicare con orgoglio quello che hanno fatto: perché ciò che di aperto c’è in questa loro esposizione di fronte a noi non è tanto una ferita, ma una domanda silenziosa: quale la vita che non ha bisogno di essere cambiata?
Info e prenotazioni: 081 425 037 – galleria.toledo@iol.it
Januaria – Una Notte al Museo del Tesoro di San Gennaro
Quando: 19 settembre
Luogo: Museo del Tesoro di San Gennaro
Orario: 19
Produzione: Associazione Nartea
Interpreti: Antimo Casertano e Marianita Carfora
Trama: Un’occasione particolare rappresenta la celebrazione del Santo Patrono di Napoli per contemplare la figura emblematica di un uomo che racchiude in sé una lunghissima storia, punteggiata di fatti spesso in bilico tra credo e superstizione, fede e agnosticismo, passione e scetticismo. In collaborazione con il Museo del Tesoro di San Gennaro, questo itinerario teatralizzato mostrerà il meraviglioso Museo del Tesoro di San Gennaro, portando in scena le principali vicende legate al “Ianuarius” attraverso la voce delle guide autorizzate Doriana De Martino e Andrea Fiorillo intervallate dall’interpretazione teatrale degli attori professionisti Antimo Casertano e Marianita Carfora. Pezzo forte del tesoro, è la mitra gemmata con 3694 pietre preziose, realizzata nel 1713 dall’orafo Matteo Treglia su commissione della Deputazione di San Gennaro, che sarà a disposizione dei visitatori fino al 21 settembre. Al termine della serata, il Museo offrirà la possibilità di accedere all’appartamento del Domenichino, ove sarà offerta una degustazione di Falerno del Massico Rosso DOC.
Prenotazione obbligatoria: 339.7020849 e 334.6227785
NapolinMusica – L’autentico canto della città
Quando: 20 settembre
Luogo: Chiesa di San Giovanni a Mare
Orario: 19
Produzione: Associazione Nartea
Interpreti: Serena Pisa, Marianita Carfora e Viviana Cangiano accompagnate alla chitarra dal Maestro Marco d’Acunzo
Trama: Un percorso sensoriale nel tempo sarà un vero “viaggio” di note e di voci per ascoltare la storia della musica napoletana a partire dai suoi albori, ossia dalle villanelle del XVII secolo. Le vicende di Napoli sono intessute anche di suoni, rumori, musica, come quella che si alterna tra i vicoli, riecheggia sulle mura e rallegra gli animi: questo concerto rende protagonista l’autentica musica partenopea presentando un concerto a tre voci che farà vibrare nell’animo dei partecipanti quelle stesse sensazioni e passioni che hanno dato vita a capolavori intramontabili. Gli ospiti verranno coinvolti in prima persona in uno spettacolo storico culturale che si intreccerà con l’arte del canto e della musica. Testimonianza antichissima dell’architettura medievale napoletana e nota per la copia del busto di Donna Marianna, la Chiesa di San Giovanni a Mare costituisce la più significativa edificazione del XII secolo a Napoli. Situata nell’analoga via da cui prende il nome, si mostra come il prodotto finale di una interminabile opera di strutturazione continua, particolare prototipo “del nuovo addosso al vecchio”.
Prenotazione obbligatoria: 339.7020849 e 334.6227785
Bentornata Piedigrotta
Quando: dal 19 al 21 settembre
Luogo: Teatro Augusteo
Orario: venerdì e sabato alle ore 21 e domenica alle ore 18
Regia: Leonardo Ippolito
Trama: Una cavalcata tra le più famose canzoni delle famose Piedigrotte che si tenevano a Napoli. La piedigrotta nasce come festa pagana: fin dal I secolo a.C. si tenevano dei baccanali, destinati a propiziare la fecondità, in onore del dio Priapo, nei pressi della Crypta Neapolitana, una galleria scavata in epoca romana nella collina di Posillipo. La vera data di inizio della festa cristiana si deve far risalire al 1487,
quando il cronista Leostello accenna ad una festa di “Santa Maria della Grotta” e
«tutti che vi accorrevano nella notte tra il 7 e l’8 settembre». La Piedigrotta musicale fu ufficialmente inaugurata l’8 settembre del 1835, con il trionfo di “Te voglio bene assaje”. A questa festa della canzone partecipavano le maggiori case editrici dell’epoca (La Canzonetta, Epifani, Bottega dei Quattro, Gennarelli, ecc.). In tale occasione nacque la canzone classica napoletana, avendo tra i suoi più famosi parolieri e musicisti della città quali, ad es., Salvatore Di Giacomo, Libero Bovio, Raffaele Sacco e tanti altri. L’audizione degli aspiranti concorrenti avveniva presso i teatri cittadini, mentre l’esecuzione delle canzoni, che tradizionalmente si erano sempre svolte nel recinto all’ingresso della Crypta, furono spostate prima in
p. zza Principe Umberto e poi nell’arena dell’ex Velodromo in viale Elena (oggi via Gramsci). Tutto questo oggi non esiste più, ma nei napoletani le presentazioni delle Piedigrotte restano un ricordo insieme accorato e sereno, in memoria delle tante che furono lanciate negli anni in cui ogni settembre si aspettavano le “nuove canzoni”.
Info e prenotazioni: 081 414 243 – 405 66 0 – info.teatroaugusteo@libero.it
Bobok
Quando: dal 20 al 21 settembre
Orario: 20:30
Luogo: Teatro Rostocco di Acerra
Regia: Ferdinando Smaldone
Da un racconto di Dostoevskij
Interpreti: Ferdinando Smaldone, Lello Cirella, Salvatore Esposito, Danilo Trapanese, Paola Guarriello, Maria Anna Russo, Noemi Pirone, Maddalena Sammarco, Antonio Affinito, Chiara Mattiacci
Trama: In Bobok Dostoevskij fa parlare i morti. Una certa persona capita quasi per caso in un cimitero. Si annoia a leggere le epigrafi sepolcrali e, dopo aver vagato con i pensieri, si oblia sdraiato su una tomba. Su di essa, trova un panino imbottito e già mangiucchiato. Si guarda in giro, osserva e ad un tratto ode suoni e voci indistinte. Sono i morti che dialogano tra loro.
Info e prenotazioni: 347 920 4605
Il vecchio e il mare
Quando: 20 settembre
Luogo: Real Orto Botanico – rassegna Brividi d’Estate
Orario: ore 21
Autore: Ernest Hemingway
Interpreti: Paolo Cresta, voce, e Carlo Lomanto, chitarra
Trama: “L’uomo non è fatto per la sconfitta. L’uomo può essere ucciso, ma non sconfitto.” Il silenzio del mare, i tempi morti sotto il sole, e la battaglia, veramente epica, che un vecchio pescatore stanco ingaggia con un pesce. Una battaglia che è propria della lotta dell’uomo col trascorrere del tempo e contro il suo limite, la vecchiaia e la morte. Una battaglia dalla quale l’uomo esce sempre sconfitto perché anche quando vince non trionfa mai del tutto. Il vecchio e il mare in fondo è questo: il testamento spirituale di uno scrittore che sente addosso tutto il peso di una vita nella quale ogni vittoria è illusoria. Eppure paradossalmente l’ultimo capolavoro di Hemingway, nel suo dolente percorso verso la sconfitta finale, è un inno alla speranza alla necessità di credere come unico antidoto alla morte la storia di una sconfitta. A noi Il vecchio e il mare è piaciuto rileggerlo così. Come la storia di una speranza. Lucida, disperata, ostinata. La storia di una battaglia delirante contro un destino implacabile che sembra farsi beffa degli sforzi umani. Un vecchio stanco ma indomito e il suo mare a tratti placido, a tratti tempestoso, che dona e sottrae secondo una logica primordiale che sfugge ad ogni logica umana. In quest’ottica la scelta di un racconto musicale o se vogliamo di una partitura letteraria, nella quale le sonorità e i ritmi della musica cubana ridondanti di suggestioni si intreccino con le parole scarne, asciutte e per questo tanto più prepotentemente coinvolgenti di Hemingway, ci è sembrata l’unica strada percorribile. La sola, forse, capace di restituire in maniera forte la raggelante esaltazione che accompagna l’eterna battaglia dell’uomo contro un’invincibile avversaria: la rassegnazione del vivere.
Info e prenotazioni: 081 542 20 88 – info@ilpozzoeilpendolo.it
ANDERSEN 2014 – fiabe che non sono favole
Quando: 20 e 21 settembre
Luogo: Galleria Toledo per Stazioni d’Emergenza
Orario: 21
Produzione: Associazione Culturale KAOS patrocinato dall’Ambasciata di Danimarca
Da: le fiabe di Hans Christian Andersen di Serena Grandicelli, Matteo Festa
Interpreti: Graziano Piazza, Alberto Caramel, Ismaila Mbaye, Emanuela Ponzano,Yamila Suarez, Davis Tagliaferro
ideazione drammaturgia e regia Emanuela Ponzano
Trama: Uno scrittore di fiabe, sconfitto e disilluso dal mondo moderno, vuole smettere di scrivere. Per cambiare vita decide simbolicamente di bruciare il suo manoscritto in un caminetto…
Piccoli e poetici specchi della società che allietavano i lettori e gli ascoltatori. Oggi basta sfogliare la realtà per scoprire che le fiabe sono ovunque. Tra violenza, crudeltà e poesia: “Quali sono le nostre fiabe oggi?” Leggende Metropolitane, fiabe crudeli, filastrocche e ninna nanne. Le fiabe rimangono oggi il nostro patrimonio comunicativo più antico e non sono solo favole… Usiamole come metafora del presente, lasciamo loro il compito di parafrasare la realtà.Tramandate di generazione in generazione, le fiabe di Hans Christian Andersen sono storie vere e inventate di uomini, cose e animali, Un mondo spesso spietato, a volte generoso, che esprime le paure, le speranze, le difficoltà della vita. Cosa ci lasciano queste fiabe? E perché non riusciamo a scordarle?
Tra critica e fascinazione, tra politica e fantasia, ANDERSEN 2014 ruota intorno al racconto d’infanzia e l’impatto duro e crudo dell’era contemporanea, della realtà italiana che offusca la creatività e l’immaginazione. ANDERSEN 2014 è prima di tutto un viaggio all’interno di un mondo, il nostro, quello dei sempre più poveri e dei sempre più ricchi, quello del materialismo e della televisione, che annienta gli ideali, la conoscenza e il libero pensiero.
Info e contatti: 081 425 037 – galleria.toledo@iol.it – www.galleriatoledo.org – facebook.com/GalleriaToledo
Gabriella Galbiati