QuartaParete sbarca a Roma
Raccontare anche le realtà teatrali capitoline: è questa la mission, per la nuova stagione, del nostro web magazine che a partire da ottobre seguirà alcuni degli spettacoli più interessanti in scena attraverso lo sguardo e la penna dell’inviata Elvira Sessa. Ecco di cosa saremo testimoni e narratori.
Il viaggio di QuartaParete nei teatri di Roma inizia tra le mura domestiche, continua nei vicoli della Napoli del dopoguerra, arriva al santuario della Madonna dell’Arco, per concludersi nel parco Tiergarten di Berlino. Soprattutto, è un percorso nei sotterranei dell’animo umano, dove si mescolano miele, catrame e mistero.
Si apre con Regina madre, commedia scritta da Manlio Santanelli, con Milena Vukotic, regia di Antonello Avallone, rappresentata al Teatro dell’Angelo dal 2 al 19 ottobre prossimi. Protagonisti dell’opera sono una madre anziana e il figlio cinquantenne che, segnato da insoddisfazioni, affettive e di lavoro, nutre un sotterraneo, cinico, desiderio di riscatto a spese della madre. I due si cercano e si respingono, saccheggiando presente, passato e futuro, in una incalzante altalena di emozioni che hanno nel grottesco la tonalità dominante.
Prosegue con Amleto al Teatro Vascello il 6 e il 7 dicembre 2014, una rivisitazione dell’opera shakespeariana scritta da Angelo Pedroni, con la regia di Francesca Pennini, coprodotta da CollettivO CineticO e dal Teatro Franco Parenti di Milano.
A contendersi il ruolo di protagonisti della scena, sono personaggi di ogni tipo: attori professionisti, dilettanti, malcapitati, intellettuali, registi, parrucchieri, esibizionisti, danzatori, tutti lasciati solo con un manuale di istruzioni, nell’impossibilità di controllare fenomeni e competenze, e che perciò precipitano nella condizione amletica per eccellenza.
La terza tappa del viaggio è Le voci di dentro di Eduardo De Filippo, regia di Toni Servillo, sul palco del Teatro Argentina dal 20 gennaio al 15 febbraio 2015. L’opera dà vita alle voci “del profondo”, quelle silenziose che lamentano la difficoltà delle relazioni umane e l’incomunicabilità, in un’Italia euforica, ma solo in apparenza, per la sua ricostruzione dalle macerie della seconda guerra mondiale.
Segue Paranza ‒ Il Miracolo, al Teatro India dal 10 al 15 marzo 2015, scritta da Katia Ippaso, regia di Clara Gebbia ed Enrico Roccaforte. Lo spettacolo racconta di un devozionismo pieno di umanità: quello dei pellegrini che, dai quartieri di Napoli e della provincia, vanno alla Madonna dell’Arco. Spesso scalzi, portano sulle spalle una pesante statua e cantando e danzando si sottopongono a digiuni e fatiche fisiche per portare la richiesta di grazia alla Vergine.
Conclude il viaggio la tragicommedia Der Park, di Botho Strauss, regia di Peter Stein, in scena al Teatro Argentina dal 4 al 31 maggio 2015. La storia è incentrata intorno ad Oberon e Titania che, nella speranza di ricondurre l’umanità alla riconquista dell’armonia perduta, fanno visita di notte ad un parco cittadino. In questo incontro fra il mistico e la dura realtà quotidiana gli amanti infelici che vivono nel parco non riescono a raggiungere quell’armonia divina perduta mentre gli dei diventano come i mortali.
Sogno e Realtà, spazi geografici e luoghi interiori, calcano le scene di Roma, facendoci scoprire, ancora una volta, che bastano un sipario, una poltrona e bravi attori, per dimenticare confini e limiti, di noi stessi e delle città che abitiamo.
Elvira Sessa