Nei prossimi giorni a teatro…
Si alza il sipario sulle nuove stagioni teatrali di Napoli e provincia. Ecco cosa è di scena (tra debutti e ritorni).
Onora il padre
Quando: dal 2 al 5 ottobre; il 10 e il 14 ottobre
Luogo: Galleria Toledo
Orario: 21
Produzione: Le Pecore Nere e Vesuvio Teatro
Autore e regia: Peppe Miale di Mauro
Interpreti: Nicola Di Pinto, Tina Femiano, Gennaro Maresca, Fabiana Martone, Peppe Miale, Lorenza Sorino
Trama: Una donna tenta disperatamente di avere una relazione sentimentale e sessuale soddisfacente, e lo fa attraverso l’aiuto di un uomo, che poi scopriamo essere in rapporto con la sua famiglia. Famiglia, che lei ha abbandonato, e con la quale di rado e senza alcun piacere ha rapporti. Onora il Padre ci conduce all’interno di un nucleo familiare poco contemporaneo, in cui vige ancora la legge del padre padrone e in cui si nascondono insidie pericolose. Un ritratto familiare nero, che attraverso silenzi assordanti, sguardi congelati, parole mozzicate, devianze barbariche e un terribile senso desertico delle emozioni, ci porta a scoprire il perché di quel condizionamento da parte della donna nelle relazioni di tipo sentimentale e sessuale.
Info: 081 425 037 – 081 425 824 – http://www.galleriatoledo.org
Giro di vite
Quando: 3 ottobre
Luogo: Portici (Na) per la rassegna Il Teatro cerca casa
Orario: 20:30
Da:Henry James
Di: Luca De Bei
Con: Margherita Di Rauso
Trama: L’idea di costruire un adattamento teatrale di Giro di vite in forma di monologo, nasce dalla personale convinzione che questa sia la struttura drammaturgica più adatta per restituire l’ambiguità che aleggia attorno alla protagonista femminile del racconto di James. Attraverso il monologo, ciò che accade a questa donna senza nome (la protagonista è infatti l’unico personaggio della storia di cui non conosciamo le generalità) oscilla costantemente tra la verità oggettiva e la fantasia, alimentando il dubbio, lo stupore, lo smarrimento. È solo lei del resto che descrive il mondo in cui si muove, lei che lo costruisce, lo analizza, lo scompone, e lo ricompone infine per dare un senso alla propria esperienza. James stesso, del resto, non prende mai una posizione netta: a volte sembra volerci far credere che tutto ciò che accade sia reale, a volte sembra darci gli elementi per dichiarare come invece tutto sia frutto solo di una mente eccitata, se non addirittura isterica. Ed è proprio questa ambiguità, questo alternarsi di informazioni, la linfa vitale della storia, linfa che ho voluto assolutamente mantenere nella trasposizione teatrale.
A partire dalla scrittura, per arrivare poi alla messa in scena, ho scelto di raccontare questa splendida “storia di fantasmi” con un ritmo avvolgente, concentrico. Quasi una “danza” inesorabile che, con velocità via via crescente, prende per mano gli spettatori e li trascina in un gorgo, in una strada senza ritorno verso l’orrore.
Mi affiderò al potere evocativo della straordinaria parola di James, e alla recitazione incisiva e piena di echi e rimandi di Margherita Di Rauso per scandagliare fino in fondo un’anima tormentata, appassionata, tragicamente fragile, ma soprattutto emozionante. Una figura modernissima, dedita con caparbietà e coraggio alla ricerca della verità e alla comprensione profonda dell’esistenza. Una donna che, aprendoci senza riserva la propria anima, ci parla in fondo di un disperato bisogno d’amore e ci rivela come, pur di ottenerlo, sia disposta ad affrontare ciò che di più spaventoso v’è nell’animo umano. (Luca De Bei)
Info e Prenotazioni: ilteatrocercasa.it – info@ilteatrocercacasa.it
Condannato a morte. The punk version
Quando: 3 ottobre
Luogo: Antica Ramiera (Giffoni Valle Piana)
Orario: 21
Produzione: Avamposto Teatro con il patrocinio di Amnesty International e Giffoni Film Festival
Regia e Adattamento: Davide Sacco
Interprete: Orazio Cerino
Musiche eseguite dal vivo: Martina Angelucci
Trama: Condannato a morte. The punk version è un’esperienza di vita, più che uno spettacolo in senso stretto. In una sorta di arena/aula di tribunale, l’attore Orazio Cerino, che da solo interpreta più ruoli, è in gabbia e scalpita per esprimere le sue ragioni contro quella di Stato e il senso comune di ‘giustizia’. Il pubblico è parte integrante della messinscena.
Affrontare un testo è sempre un’impresa molto complessa, ancor di più se rientra in quella biblioteca immaginaria rappresentata dai classici senza tempo. Con “Ultimo giorno di un condannato a morte” abbiamo deciso di fare un passo ancora più pericoloso: affrontare un mondo, affrontare Victor Hugo. E abbiamo scelto di affrontarlo con la stessa sfacciataggine e freschezza con cui Victor Hugo si sarebbe confrontato con se stesso, con lo stesso coraggio, con la stessa calviniana leggerezza e freschezza. Abbiamo altresì deciso di comprenderlo, profondamente, nella sua grandezza e nei suoi limiti e ci siamo lasciati stupire da questo cattivo ragazzo che animava le folle, che causava risse con la sua poetica, che veniva bandito, esiliato… Questo animo controverso, amato e gettato tra le folle che scriveva per le folle. Questo, come lo definiva Cocteau “Victor Hugo pazzo che credeva di essere Victor Hugo”. Ed è proprio una pazzia che tentiamo di portare in scena, far accettare l’animo punk che è insito nel linguaggio di Hugo, ma che, troppe volte e in maniera sbagliata, è stato confuso con pedanteria e vecchiaia. Abbiamo deciso di lavorare con Hugo sul testo, trasformandolo in un’unica partitura ritmica, un pentagramma sentimentale. Abbiamo scritto con lui, su di lui, per andare, infine, contro di lui.
Perché ci siamo arrogati il diritto di queste licenze? Perché l’abbiamo percepito come un dovere, quello di combattere le assurdità del mondo con la bellezza di giovani come noi che, nei secoli, hanno tentato di combattere le brutture del proprio tempo con la poesia. Non è uno spettacolo teatrale quello che portiamo in scena o, almeno, non è solo questo, ma molto di più: è un esperimento culturale, un movimento poetico che parte dallo spettatore per comprendere e cercare se stesso, perché è proprio nel pubblico che risiede il mistero dell’arte, non in chi la crea, ma in chi la riceve. Abbiamo deciso di stare dalla parte del pubblico, allearci con lui, preferendolo a convenzioni teatrali ormai superate, rappresentando un teatro che è molto più del teatro stesso, è un manifesto poetico nato in scena e, infine, quello che con sostanza e fin da giovanissimo ha sempre fatto Hugo. La penna è divenuta dunque l’unica arma lecita contro le barbarie autorizzate rappresentate dal tema focale di questo testo (pre- battaglia dell’Ernani): la pena di morte. Questa piaga dell’omicidio di Stato che l’uomo, ancora oggi, non è riuscito a debellare, l’assassinio della ragione e della libertà, perpetrate ogni qual volta uno Stato ammazza, a sangue freddo e senza giustificazione alcuna, un cittadino, spesso proprio in nome della libertà. È con questi presupposti che finalmente portiamo in scena Hugo come lo avrebbe messo in scena lui stesso…in versione Punk, conoscendo tutto quello che è stato prima e andandovi contro. (Davide Sacco)
Info e Prenotazioni: avampostoteatro@gmail.com – 339 42 90 222
Trittico del mio byte
Quando: 3 ottobre
Luogo: Piccolo Teatro del Giullare (Salerno, Via Vernieri – Traversa Incagliati 2) – rassegna Per voce sola
Orario: 21
Autore, Regista e Interprete: Luca Trezza
Trama: Il trittico è composto da Abbokkapertaa + Neo’.melo’.Diko. + Racconto di fine mese verso le 3e1\2 della notte, corrispondenti a tre età diverse: adolescenza, maturità, vecchiaia. Abbakkoapertaà, un monologo allucinato sulla perdita di una madre. Neo’ melo’ Diko è la vicenda di un cantane neomelodico che sognava di sfondare in America. Lo troveremo tuttavia in un luogo ameno e parlerà di sé e dei personaggi che ancora gli circolano intorno e cioè un impresario, una nonna, una ragazzina. Racconto di fine mese verso le 3e1\2della notte parla di un vecchio, ammalato di artereosclerosi-digitale, reduce di guerra, che ascolta la registrazione della sua storia.
Prenotazioni: erreteatro.info@gmail.com – 348 074 10 07
Dolore sotto chiave
Quando: dal 3 al 5 ottobre
Luogo: Teatro Civico 14
Orario: venerdì e sabato alle ore 21, domenica alle ore 19
Autore: Eduardo De Filippo
Interpreti: Tony Laudadio, Luciano Saltarelli, Giampiero Schiano
Regia: Francesco Saponaro
Trama: Dolore sotto chiave parte da un’intensa ispirazione pirandelliana. Il tema della morte incombe silenzioso e il dolore del lutto viene nascosto e soffocato da un gioco sottile di ricatti e sottintesi: i buoni sentimenti come la carità cristiana, la compassione o la mania borghese della beneficenza diventano armi improprie per dissimulare, negli affetti, quella segreta predisposizione dell’essere umano al controllo e al dominio sull’altro. In casa dei fratelli Capasso, un interno borghese dove una camera della morte ha custodito per undici mesi il simulacro del dolore, Dio e i morti sono presenti fino al punto da essere invocati come vere presenze, giudici supremi del bene e del male. Eduardo riesce a intrecciare diversi registri e generi che si inseguono sul filo del cinismo e dell’ironia. La vicenda si colora di risvolti comici, a tratti paradossali carichi di morbosa e grottesca esasperazione. In Dolore sotto chiave viene evocato un oggetto-simbolo, usato come sottile minaccia di suicidio dal povero Rocco Capasso: la rivoltella, che in Pericolosamente(1938) si materializza e si trasforma in un vero e proprio strumento di tortura coniugale e rimedio alle bizzarrie improvvise di una moglie bisbetica. L’atto unico, dall’apparente fulmineità di uno sketch, grande successo del Teatro Umoristico dei De Filippo, gioca tutto sul classico litigio coniugale. Ogni volta che Dorotea dà sfogo alle sue intemperanze Arturo, per ripristinare l’ordine familiare, impugna la rivoltella caricata a salve e le spara, scatenando la comica reazione di terrore da parte dell’ignaro amico Michele appena rientrato a Napoli da un lungo viaggio di lavoro. Nonostante il testo nasca alla fine degli anni trenta, Eduardo ne potenzia la carica visionaria per sperimentare nuovi linguaggi anche nel cinema. Adatta Pericolosamente e dirige Marcello Mastroianni, Luciano Salce e Virna Lisi ne L’ora di punta, episodio del film Oggi, domani e dopodomani (1965) riuscendo a ottenere uno spiazzamento assolutamente contemporaneo. In pieno boom economico, la febbrile sete di emancipazione femminile può placarsi, ancora una volta, soltanto con uno sparo. Ma è un sparo che si moltiplica all’infinito. L’infallibile metodo di Arturo viene copiato da tutti i mariti: il colpo risuona nelle case dei vicini, nel quartiere, per le strade, tra grattacieli e clacson di una metropoli che deflagra di pistolettate”. (Francesco Saponaro)
Info e prenotazioni: 0823 441 399
Femmene
Quando: 4 e 5 ottobre
Luogo: Circolo Arcas Teatro
Orario: sabato ore 21, domenica ore 18
Autrice: Myriam Lattanzio
Regia: Niko Mucci
Interpreti: Nunzia Schiano, Myriam Lattanzio (voce), Franco Ponzo (Chitarra), Roberto Giangrande (contrabbasso)
Trama: Solo le donne possono raccontare le donne. Dopo il successo dello scorso anno, torna Femmene, proprio lì dove tutto è iniziato, al Circolo Teatro Arcas. Da un testo di Myriam Lattanzio, che presta penna e voce, quattro racconti di donne. Interprete dei ‘capitoli’ che compongono il testo è la bravissima Nunzia Schiano, perno centrale dei racconti e unica protagonista, ironica e forte, degli argomenti più vari, ‘cose di donne’. I temi vengono affrontati con amore e delicatezza, come solo una donna sa fare, parlando di sé e del piccolo mondo che la circonda. Nostra signora dei Friarelli è il testo di Anna Mazza da cui Femmene è tratto. Gli uomini sono di contorno, accompagnano la voce Franco Ponzo alla chitarra e Roberto Giangrande al contrabbasso. Niko Mucci è il regista, occhio esterno, ma molto attento, sul mondo femminile.
Prenotazioni: 081 595 5531
Pinocchio in Jazz
Quando: 4 e 5 ottobre
Luogo: Real Orto Botanico per Fiabe d’Autunno
Orario: 11
Adattamento: Giovanna Facciolo tratto dal capolavoro di Collodi e prodotto da I Teatrini e Pomigliano Jazz Festival 2014
Interpreti: Monica Costigliola, Valentina Carbonara, Alessandro Esposito, Adele Amato de Serpis, Antonella Migliore
Trama: Con le musiche dal vivo del Quartetto Jazz composto da Annibale Guarino (sax), Gianfranco Campagnoli (tromba), Gaetano Diodato (contrabbasso), Gianluca Mirra (percussioni) che interagiranno con i personaggi della fiaba (dal Grillo Parlante, a Mangiafuoco, Il Gatto e La Volpe, Lucignolo, la Fatina) ed i giovanissimi spettatori, Pinocchio prova a diventare un bambino come tutti quelli che lo circondano. “Imparerà – suggerisce l’autrice e regista Giovanna Facciolo – in particolare, a rifuggire dalle false illusioni che gli garantiscono facili ricompense”. Le bugie, le promesse, le tentazioni ed i pentimenti del celebre intreccio sviluppano un percorso dinamico e rocambolesco che “alla fine della messinscena – aggiunge Giovanna Facciolo – farà si che al posto della marionetta ritroveremo un ragazzino in carne ed ossa, pronto a rispettare l’impegno dei propri compiti quotidiani ed a guadagnarsi con fatica le piccole conquiste della crescita. Per prima cosa, vorrà andare a scuola come tutti i bambini che lo hanno accompagnato e, per recuperare il tempo perduto, si farà aiutare proprio da loro”
Info e prenotazioni: 081 0330619 (ore 9:30 – 14) – www.iteatrini.it
Il gabbiano Jonathan Livingstone
Quando: 4 e 5 ottobre
Luogo: Real Orto Botanico per Brividi d’Estate
Orario: 21
Autore: Richard Bach
Interpreti: Nico Ciliberti, Francesco Desiato e Giacinto Piracci
Trama: La storia di un gabbiano che scopre la bellezza di librarsi nel cielo,di poter volare non per procurarsi il cibo, ma per andare alla ricerca della libertà.
Il piccolo e anticonformista Gabbiano Jonathan riesce ad intravedere una nuova via da poter seguire, una via che lo allontana dalla banalità e dal vuoto della vita del suo stormo, e comprende che oltre che del cibo un gabbiano vive “della luce e del calore del sole, vive del soffio del vento, delle onde spumeggianti del mare e della freschezza dell’aria…”.
Prenotazioni: 081 5422088 – info@ilpozzoeilpendolo.it
W Circus
Quando: 5 ottobre
Luogo: Te. Co. – Teatro di Contrabbando
Orario: 18
Autrice e Regia: Chiara Vitiello
Interpreti: Chiara Vitiello e Simona Pipolo
Trama: La protagonista di W Circus ripercorre, in maniera nevrotica, surreale e quasi “pirotecnica” la sua vita, partendo dal giorno della sua nascita, e rivivendo ironicamente delusioni, perdite, sconfitte e dolori mai dimenticati, nella speranza di ritrovare il suo “pezzo mancante”. Il dramma di questa donna è quello dell’aspettativa: sogna un fantastico mondo multicolore, ma si scontra immediatamente con una realtà grigia e crudele; si sforza di apparire ciò che non è, ma non ottiene altro che sentirsi costantemente inadeguata ed incompleta; sopra ogni cosa, ripone tutte le sue speranze nel tassello mancante, che le restituirà la felicità. (Chiara Vitiello)
Prenotazioni: 334 214 2550 – teatrodicontrabbando@gmail.com
Gabriella Galbiati