Attraversamenti Multipli alla fermata Vanvitelli
Ieri, alla stazione metro di piazza Vanvitelli, terzo appuntamento del Festival Attraversamenti Multipli, ideato dal gruppo di Roma Margine Operativo e approdato a Napoli nell’ambito del Forum Universale delle Culture.
Possono le masse dei pendolari essere catturate e rese disponibili all’incontro nei luoghi simbolo dell’attraversamento urbano? Possono i luoghi di passaggio diventare promotori, attraverso l’arte performativa, di un uso consapevole e sostenibile degli spazi cittadini?
Questi un po’ gli interrogativi nati con la rassegna Attraversamenti Multipli che si chiuderà oggi pomeriggio, 3 ottobre, con l’ultima tappa alla stazione di Piscinola (dalle h 15 alle 20)*.
Le risposte non sono scontate e pare che ciò fosse ben chiaro anche agli ideatori Alessandra Ferrari e Pako Graziani, consapevoli di aver rischiato la possibilità di un mancato incontro con la città. Alla stazione Vanvitelli questa possibilità si è materializzata in una certa diffidenza/indifferenza da parte del pubblico improvvisato nei confronti delle performances proposte; «cosa che non accade a Roma», ha commentato Alessandra, «forse il pubblico di Napoli aveva bisogno di essere accompagnato nel tempo alla fruizione di esperienze di contaminazione dei linguaggi artistici negli spazi urbani come quelle da noi realizzate». Forse, aggiunge chi scrive, se Il Forum delle Culture avesse inondato la città di iniziative come questa, invece di rimanere nascosto dietro legittime polemiche, i pendolari sarebbero stati più avvertiti e consapevoli di ciò che poteva accadere negli spazi della città e quindi meglio disposti a farsi pubblico improvvisato.
Ma Alessandra Ferrari è tutto sommato contenta dell’esperienza napoletana: che i passanti potessero riservare soltanto occhiate sfuggenti alla danza di Francesca Foscarini e alla performance degli Instabili Vaganti, intercettando di tanto in tanto anche qualcuno degli shotreading offerti dagli speacker Michele Baronio e Tamara Bartolini per il progetto Teleradio metropoli, era previsto. «Sono convinta che qualcosa è passato» conclude, anche se chiedendo ai pendolari le risposte sono state poco soddisfacenti in tal senso.
Peccato, perché Cantando sulle ossa di Francesca Foscarini meritava una certa attenzione. I luoghi di passaggio sono luoghi in cui è il flusso dei corpi ad essere qualificante e i movimenti articolatori della danzatrice rompevano proprio questo flusso abituale cantando la gioia del movimento su un tappeto sonoro avvolgente come un boato elettronico. Peccato, perché negli spazi scelti per le esibizioni questa possibilità è rimasta inesplorata: si è preferito creare una specie di scena alla fine della prima rampa di scale, sullo sfondo dell’opera di Mario Mertz, piuttosto che giocare davvero con gli spazi e i suoi avventori; anche nella performance Megalopolis#Napoli, in cui Nicola Pianzola e Anna Dora Dorno invitavano con gesti e movimenti violenti o calibrati a rivedere in senso critico la dimensione contemporanea della globalizzazione e di uno stile di vita improntato al consumo frettoloso.Ma c’è da chiedersi: com’è possibile contestare in maniera efficace la frenetica perdita d’identità dei luoghi della vita contemporanea e la dimensione consumistica dell’arte in una fruizione spot della performance?
Le esibizioni avevano infine poco di site specific, in questo senso, perché avrebbero potuto essere esportate ovunque, perché gli spazi non hanno veramente comunicato né con il pubblico frettoloso né con gli artisti per quanto ispirati. La stazione della metropolitana con cui Margine Operativo si è confrontato ieri non era specificamente quella di Napoli, ma quella di qualsiasi altro posto del mondo e questo è un effetto della globalizzazione. La cultura che pensa e propone uno shotreading è esattamente una cultura consumistica.
Forse la crisi impone che quando ci si muove con un mezzo pubblico, a volte poco puntuale come la metropolitana, è meglio non soffermarsi in stazione a guardare qualcosa che si stenta a capire.
Forse andrebbe ripensato da quanti lo usano, il concetto molto alla moda di performance site specific, che a nostro avviso non può riguardare semplicemente uno spazio ma deve relazionarsi ad un luogo nel senso pieno del termine e propriamente alla tradizione umana che lo abita. Infine, dobbiamo ammettere, purtroppo, di non aver probabilmente ancora compreso a pieno come la contaminazione artistica possa permettere di utilizzare gli spazi urbani in maniera sostenibile e consapevole.
Stefania Nardone
* venerdì 3 ottobre
h. 15 – h. 20
stazione della metropolitana PISCINOLA
performance / teatro / video / reading / poesia – h 15> h 20 non stop
MARGINE OPERATIVO + BARTOLINI / BARONIO
TeleRadio Metropoli
ideazione + installazione > Margine Operativo
regia + video live set > Pako Graziani
speaker / performer > Michele Baronio e Tamara Bartolini
Shotreading a cura di >Bartolini /Baronio
performance di poesia e fumetti live h16 > h19 a intermittenza
LELLO VOCE e CLAUDIO CALIA
Estratti dal libro Piccola cucina cannibale
reading: Lello Voce
fumetti live: Claudio Calia
dal libro Piccola cucina cannibale di Lello Voce, Frank Nemola e Claudio Calia
(Squilibri editore 2012) vincitore del Premio Napoli 2012 nella sezione ibridi letterari
In un tempo di migrazioni anche le arti migrano: la poesia innanzi tutto, che è arte migrante per eccellenza. E poiché non si migra mai da soli, la poesia in questo libro incontra prima di tutto la sua sorella gemella, la musica, e poi le immagini e le parole disegnate del fumetto. A partire dai testi di Lello Voce, nel loro accordarsi con le musiche di Frank Nemola, nel loro slittare nei segni dei fumetti di Claudio Calia, prende corpo la ‘macchina celibe’ di Piccola cucina cannibale: una plaquette di poesia, un’opera di poetry-comix. Per Attraversamenti MultipliLello Voce – uno dei pionieri europei dello spoken word e della ‘spoken music’ e che haintrodotto in Italia il Poetry slam – e Claudio Calia – instancabile autore difumetti e ideatore dello Sherwood Comix Festival – presentano una performance di poetry-comix dove i due autori presentano estratti del libro Piccola cucina cannibale intrecciando la poesia, il reading e i fumetti live.
radio set poetry h. 15 > h. 20 a intermittenza
MONDO CANE
Mondo Cane Radio Show
ideazione Mondo Cane / Andrea Cota
speaker Andrea Cota
Una performance dove la poesia incontra la musica impostata come una trasmissione radiofonica per raccontarsi attraverso un viaggio tra la poesia, la musica, e le parole del mondo. Direttamente da Radio Popolare Roma, Mondo Cane miscela echi e suoni che provengono dalle baracche di Kingston, a sprazzi di poesia, tra un funerale a New Orleans e un matrimonio gitano nelle campagne di Sarajevo. Gli ingredienti del radio set sono più forti di una caipirinha al peperoncino: conditi da aneddoti e curiosità sulla musica e i suoi musicisti. Un viaggio con lo zaino in spalla ai quattro angoli della terra .. are you ready to take off? Andrea Cota a.k.a. Mondo Cane, conduce ogni settimana il ‘Mondo Cane Radio Show’ in onda su Popolare Network e la webradio spagnola RCFM (Radio cronica folk musical).
Ingresso gratuito.
Per maggiori info: www.attraversamentimultipli.it – info@attraversamentimultipli.it – 328 414 22 23