Quella giusta…
Dal romanzo di Sandor Marai, per l’adattamento e la regia di Sara Saccone, in scena al Circolo Arcas la storia di un amore e delle sue illusioni.
Un esordio alla regia coraggioso quello della giovanissima Sara Saccone a confronto con La donna giusta, una delle opere più intense dello scrittore ungherese Sandor Marai ( 1900-1989), apprezzato pienamente in Italia solo dopo la sua tragica morte.
Lo spettacolo che ha già debuttato al Te.Co. – Teatro di Contrabbando di Fuorigrotta, porta in scena l’ordito di vite, fotografate dallo scrittore ungherese tra la prima e la seconda guerra mondiale, nel loro vagare alla ricerca della giusta distanza dai propri ideali culturali e sentimentali, dal proprio substrato sociale, per intrattenersi al gioco, a volte tenero e spontaneo, a volte intimo e drammatico, a volte più simile all’inganno meditato, dell’amore.
«Ho deciso di provarmi nella regia dopo aver letto Le Braci e soprattutto La donna giusta. Mi sono innamorata di Sandor Marai e di questo romanzo» ci confida, «e ho così deciso di portare sulla scena i suoi personaggi complessi chiedendo agli attori di conservare nell’interpretazione la loro autenticità, per trasferire al pubblico le emozioni che avevo provato nella lettura.»
I quattro personaggi, i ricchi borghesi Marika e suo marito Peter, lo scrittore Lazar, e la cameriera Judith, l’uno amico d’infanzia e l’altra amore tormentato di Peter, non corrispondono esattamente ai narratori e protagonisti nel romanzo di Marai (in cui l’epilogo della vicenda è affidato alla voce di un musicista, ultimo amante di Judith); eppure il loro raccontarsi e raccontare appare credibile attraverso i quattro interpreti Vito Pace, Alessandro Palladino, Sara Saccone e Chiara Vitiello, attrice affascinante nella sua misurata intensità. La storia d’amore, riscatto sociale, menzogna, amicizia e tradimento che travolge i personaggi nel romanzo e sulla scena, rende ciascuno “testimone oculare” della vita degli altri o li lega in una intimità inconsapevole, simile a quella con l’anonimo lettore o spettatore.
«Ognuno di noi può identificarsi in questi personaggi e questo ci permette di non giudicarne nessuno. Nessuno ha ragione e nessuno ha torto» commenta la regista e attrice.
Bisogna aggiungere che Sara Saccone ha mostrato una bella tempra nelle scelte operate per la sua riduzione, curando da sola l’adattamento del testo e dirigendo tra gli attori anche se stessa nei panni di Marika.
Non stupisce però che lo spettacolo possa soffrire di alcune incertezze, ingenuità, e anche talvolta d’inconsapevoli “cacofonie” strutturali o di meccanismo, soprattutto nella scelta dei costumi, nell’impostazione delle luci, minacciando la chiarezza della trama.
Tuttavia va sicuramente valorizzata la capacità della messinscena e degli interpreti di accogliere e catturare lo spettatore all’interno della vicenda, e quindi va riconosciuta una potenzialità registica da sostenere e sviluppare con cura e attenzione.
Stefania Nardone
Circolo Arcas
Via Veterinaria, 63, Napoli
Info: 081 595 5531