Nei prossimi giorni a teatro…
Tante le proposte interessanti in scena questa settimana. Per scegliere cosa andare a vedere ecco la rubrica di QuartaParete!
L’anima buona di Lucignolo
Quando: 14 ottobre
Luogo: Teatro Bellini – per la rassegna Turn Over
Orario: 21
Produzione: NeroSesamo
Autore: Claudio B. Lauri
musiche originali Luca Toller
Interpreti: Enzo Attanasio, Luca Saccoia, Mario Zinno; musicisti: Carmine Brachi, Francesco Gallo, Tommy Jackson, Luca Toller
Regia: Luca Saccoia
Trama: L’Anima buona di Lucignolo è una storia inedita, altra rispetto al classico di Collodi. Parte dalla questione aperta sulla sorte di Pinocchio e Lucignolo se fossero stati venduti entrambi al Direttore del circo, dando vita a una visione immaginifica di “altre” avventure vissute dai due bambini – ciuchini. Le storie di un vecchio domatore, ormai sfinito e quella di Pinocchio e del suo amico Lucignolo, trasformati in asini e venduti al circo da un ambiguo Omino di burro si incrociano nel ventre scuro di un circo in rovina. L’atmosfera è quella rarefatta degli spettacoli musicali del primo novecento: il vecchio direttore, canta al ritmo del ‘jazz degli animali morenti’ la storia dei due ciuchini volanti, che furono fratelli di sangue e rivali in amore, ‘demone che semina discordie e arma eserciti’.Pinocchio resta sullo sfondo di questa favola noir (infatti non compare mai), mentre Lucignolo, étoile del circo, è l’effettivo protagonista di questo spin-off ambientato in uno scenario decadente, macabro e scuro, eco dello splendore di un tempo, dove la tracotanza acceca tutti ma dove, alla fine, tutti perdono.
Info e prenotazioni: botteghino@teatrobellini.it – 081 549 96 88
Condannato a morte. The punk version
Quando: dal 14 al 16 ottobre
Luogo: Sala Assoli – per la rassegna A(s)soli Giovani
Orario: 20:30
Produzione: Avamposto Teatro con il patrocinio di Amnesty International e Giffoni Film Festival
Regia e Adattamento: Davide Sacco
Interprete: Orazio Cerino
Musiche eseguite dal vivo: Martina Angelucci
Trama: Condannato a morte. The punk version è un’esperienza di vita, più che uno spettacolo in senso stretto. In una sorta di arena/aula di tribunale, l’attore Orazio Cerino, che da solo interpreta più ruoli, è in gabbia e scalpita per esprimere le sue ragioni contro quella di Stato e il senso comune di ‘giustizia’. Il pubblico è parte integrante della messinscena. Affrontare un testo è sempre un’impresa molto complessa, ancor di più se rientra in quella biblioteca immaginaria rappresentata dai classici senza tempo. Con “Ultimo giorno di un condannato a morte” abbiamo deciso di fare un passo ancora più pericoloso: affrontare un mondo, affrontare Victor Hugo. E abbiamo scelto di affrontarlo con la stessa sfacciataggine e freschezza con cui Victor Hugo si sarebbe confrontato con se stesso, con lo stesso coraggio, con la stessa calviniana leggerezza e freschezza. Abbiamo altresì deciso di comprenderlo, profondamente, nella sua grandezza e nei suoi limiti e ci siamo lasciati stupire da questo cattivo ragazzo che animava le folle, che causava risse con la sua poetica, che veniva bandito, esiliato… Questo animo controverso, amato e gettato tra le folle che scriveva per le folle. Questo, come lo definiva Cocteau “Victor Hugo pazzo che credeva di essere Victor Hugo”. Ed è proprio una pazzia che tentiamo di portare in scena, far accettare l’animo punk che è insito nel linguaggio di Hugo, ma che, troppe volte e in maniera sbagliata, è stato confuso con pedanteria e vecchiaia. Abbiamo deciso di lavorare con Hugo sul testo, trasformandolo in un’unica partitura ritmica, un pentagramma sentimentale. Abbiamo scritto con lui, su di lui, per andare, infine, contro di lui. Perché ci siamo arrogati il diritto di queste licenze? Perché l’abbiamo percepito come un dovere, quello di combattere le assurdità del mondo con la bellezza di giovani come noi che, nei secoli, hanno tentato di combattere le brutture del proprio tempo con la poesia. Non è uno spettacolo teatrale quello che portiamo in scena o, almeno, non è solo questo, ma molto di più: è un esperimento culturale, un movimento poetico che parte dallo spettatore per comprendere e cercare se stesso, perché è proprio nel pubblico che risiede il mistero dell’arte, non in chi la crea, ma in chi la riceve. Abbiamo deciso di stare dalla parte del pubblico, allearci con lui, preferendolo a convenzioni teatrali ormai superate, rappresentando un teatro che è molto più del teatro stesso, è un manifesto poetico nato in scena e, infine, quello che con sostanza e fin da giovanissimo ha sempre fatto Hugo. La penna è divenuta dunque l’unica arma lecita contro le barbarie autorizzate rappresentate dal tema focale di questo testo (pre- battaglia dell’Ernani): la pena di morte. Questa piaga dell’omicidio di Stato che l’uomo, ancora oggi, non è riuscito a debellare, l’assassinio della ragione e della libertà, perpetrate ogni qual volta uno Stato ammazza, a sangue freddo e senza giustificazione alcuna, un cittadino, spesso proprio in nome della libertà. È con questi presupposti che finalmente portiamo in scena Hugo come lo avrebbe messo in scena lui stesso…in versione Punk, conoscendo tutto quello che è stato prima e andandovi contro. (Davide Sacco)
Info e Prenotazioni: avampostoteatro@gmail.com – 339 42 90 222
La femme acéphale
Quando: dal 14 al 18 ottobre
Luogo: Galleria Toledo
Orario: 21
Produzione: Teatri delle Sguelfe
Drammaturgia e regia: Libero de Martino
Liberamente tratto da La femme acéphale di J. Prévert
Interprete: Cinzia Annunziata
Trama: Il mondo dei senza fissa dimora, di coloro che non abitano neppure il proprio corpo, attraverso una generosa chiave interpretativa, conferisce il valore di autenticità alla pièce donando allo spettatore una fitta sequenza emotiva che nel giro di un’ora di tensione ininterrotta diventa quasi come un affettuoso rimprovero rivolto alla coscienza collettiva. Ma c’è di più, un mondo a cavaliere tra il sogno e la festa.“La libertà è soltanto il nome di una statua” ci suggerisce chi sembra fuori di testa o disturbata per aver detto troppo in fretta cose che non stavano in piedi, eppure, dice, “ci sono tante di quelle cose sedute che nessuno oserebbe disturbare”. La scena appare affollata da un armamentario chiassoso e minimalista in cui spiccano i metalli di pentolame, coperchi, catini e mastelli tutte armi improprie con le quali “Della Fiera” combatte la sua battaglia contro la malora del proprio corpo e l’orda di topi, pipistrelli, cani rabbiosi che insidiano la sua mente. Divertendo nel senso autentico della parola, ovvero rendendo il pubblico partecipe e lenendo le ferite di ognuno, “Madame Della Fiera” è uno spettacolo completo e a tutto tondo, a lungo meditato ed amato da chi ne ha curato la regia. Un allestimento coinvolgente, di fronte al quale è difficile rimanere indifferenti.
Info: 081 425 037 – 081 425 824 – http://www.galleriatoledo.org
Esseosse
Quando: dal 15 al 26 ottobre
Luogo: Teatro Delle Palme
Orario: 21
Drammaturgia: Bruno Tabacchini e Biagio Izzo
Regia: Claudio Insegno
Interprete: Biagio Izzo
Trama: Durante una escursione dal villaggio vacanze di Sharm El Sheikh, il piccolo aereo che sorvola il deserto del Sahara per un giro panoramico con vista sulle piramidi, a causa di un’avaria al motore, è costretto ad un atterraggio di fortuna. Una carovana di berberi che si trovava nelle vicinanze accorre per prestare soccorso ai malcapitati. I soccorritori traggono in salvo tutti i passeggeri (almeno così credono) ma non si accorgono di quello che è rimasto chiuso in bagno e che, forse per aver battuto la testa, quindi mezzo stordito, non si era reso conto di cosa stesse accadendo; fatto sta che quando l’ignaro turista esce dal bagno, dopo avere percorso tutta la cabina passeggeri senza scorgere anima viva, messa la testa fuori dal portellone spalancato, si trova di fronte ad una verità agghiacciante: è rimasto solo in mezzo al deserto! C’è un’oasi completamente disabitata alle sue spalle. L’oasi è il luogo immaginario della mente umana dove ognuno trova rifugio; al riparo dalla vita frenetica, dalle preoccupazioni, da una esistenza senza scampo, alla ricerca di un po’di pace. Un luogo rassicurante ma troppo distante dalla realtà in cui l’uomo è abituato a vivere. I rumori, gli impegni di lavoro, la famiglia, gli affetti, tutto gli manca; anche il peggio del peggio che lui maledice tutti i giorni, gli manca. Nel bel mezzo delle dune, davanti a lui si prospetta una lunga pausa forzata in un’oasi del tutto tagliata fuori dai classici itinerari turistici, dove l’unico punto di contatto con il vasto mondo è la radio di bordo. Per niente rassegnato alla condizione di solitudine in cui è piombato l’uomo comincia a lanciare richieste di soccorso attraverso la radio tirata fuori dalla cabina di pilotaggio. La fusoliera del velivolo è immersa completamente in una montagna di sabbia . Ci sono le condizioni di sopravvivenza, ma il sole si fa sentire. Un colpo di calore può produrre effetti strani. Il turista disperso comincia a vedere intorno a sé ombre e figure che gli tengono compagnia, ma lo tormentano anche. Odalische sinuose si alternano a berberi, beduini, incubi, allucinazioni e miraggi. Il magico isolamento del deserto può trasformarsi in incubo per chi, come molti di noi occidentali è abituato alla mentalità del “tutto e subito”, in un contesto dove si potrebbe addirittura trovare un equilibrio esistenziale mai sperimentato prima.
Info e prenotazioni: 081 410 4486 – http://www.teatrodellepalme.it/
HAMLET TRAVESTIE
Quando: 16 ottobre
Luogo: Teatro Bellini – per la rassegna Turn Over
Orario: 21
da John Poole e Antonio Petito a William Shakespeare
Adattamento: Emanuele Valenti e Gianni Vastarella
Interpreti: Giuseppina Cervizzi, Christian Giroso, Carmine Paternoster, Valeria Pollice, Emanuele Valenti, Gianni Vastarella
Drammaturgia: Marina Dammacco
Regia e spazio scenico: Emanuele Valenti
Produzione: 369gradi in collaborazione con Teatro Franco Parenti con il sostegno di Olinda, Armunia/Inequilibrio Festival, Fuori Luogo – La Spezia
Trama: A partire dalla suggestione di Hamlet Travestie, riscrittura burlesque settecentesca di John Poole in cui la parodia ribadisce l’autorità dell’Originale, passando per Don Fausto di Antonio Petito, lì dove invece l’ Opera diventa vicenda matrice di altre vicende, immaginiamo una famiglia napoletana a noi contemporanea, i Barilotto, in un quadro di sopravvivenza quotidiana: il lavoro, la casa, i debiti, i figli. Ognuno vincolato al legame con l’altro, in una stasi violenta in nome dell’unità. Dissociato, se ne sta Amleto, il figlio senza padre, ad alimentare un conflitto di dubbi e paure. Intorno a lui, la vicenda shakespeariana diventa il canovaccio di un’improbabile tragedia redentiva, una fallimentare distribuzione di ruoli e di pesi, in una famiglia fuori di sesto. Hamlet Travestie, nato nell’ambito del progetto Tfaddal promosso dal Teatro Franco Parenti per i 40 anni dall’Ambleto di Testori è l’ultimo lavoro della compagnia corsara.
Info e prenotazioni: botteghino@teatrobellini.it – 081 549 96 88
Play Duett
Quando: dal 16 al 19 ottobre
Luogo: Circolo Teatro Arcas
Orario: alle ore 21, tranne la domenica alle ore 18
Interpreti: Tonino Taiuti e Lino Musella
Trama: Play Duett é un gioco senza struttura, di natura musicale. Due volti, due voci, due figure diversamente coetanee si cercano tra le macerie dove si mescolano vecchio e nuovo. Si parlano attraverso un concerto improvvisato non di note ma di lingue dove i frammenti di classici si trovano in faccia ai contemporanei, senza tempo. I personaggi emergono dalla memoria e tra i resti si guardano, in un gioco pazzo e vero. “La poesia é in cerca di un popolo, non di scaffali”. Una partitura di voce, corpo, canto dove la regola é una sola: “gioca, suona, gioca, se no siamo perduti”.
Prenotazione: 081 595 55 31 – 346 21 00 916
Pulcinella e compagnia bella – Un racconto a due voci
Quando: 17 ottobre
Luogo: zona Quarto (NA) – per la rassegna Il Teatro cerca Casa
Orario: 20:30
Autrice: Paola Ossorio
narrato, recitato e cantato da Giovanni e Matteo Mauriello
musiche di Germano Mazzocchetti
Trama: Pulcinella e compagnia bella nasce come pièce teatrale intorno alla figura di Pulcinella come personaggio contemporaneo e quotidiano. La maschera di Pulcinella è quella che alcuni di noi, forse più di quanti crediamo, indossano per difesa: allegria, compiacenza, competenza, spavalderia, all’esterno, e sotto la maschera il contrario, malinconia, insicurezza, inadeguatezza, paura. A Napoli se si dice di qualcuno “chillo fa ’o pullecenella”, è per critica negativa, ma quasi sempre la persona in questione è una persona problematica, uno che non sta bene con se stesso, uno che si vuole nascondere. La pièce è stata adattata a racconto non tanto per “adattarla”, in senso restrittivo, quanto per tirarne meglio fuori il suo carattere di “racconto di formazione”. L’arco temporale della vicenda, infatti, va dal momento in cui il figlio appena nato incontra il padre fino a quello in cui, una volta cresciuto, se ne distacca. Ed è il figlio a fornire la sua prospettiva soggettiva della vicenda, intrecciando il racconto del tempo passato al dialogo diretto con il padre, con il quale si scontra e si incontra, chiacchiera, litiga e canta. Tutti i loro contatti col mondo esterno si situano in una zona ambigua, tra la realtà oggettiva e la dimensione interiore: vissuti, sognati, immaginati, o temuti, quel che conta è il cammino del rapporto fra i due e l’affrancamento dalla paura del mondo esterno, a prescindere dal mezzo con cui lo hanno conquistato. Oltre al padre single e al figlio stravagante almeno quanto il padre, compaiono anche altri personaggi: una madre assente la cui assenza è molto presente, alcuni colleghi artisti che non parlano ma di cui si parla e alcuni animali che neppure vediamo ma che sicuramente sentiamo aggirarsi intorno a noi. Non è uno spettacolo, è un racconto, e ascoltare un racconto può essere un’esperienza affascinante, specialmente se i personaggi, oltre a essere raccontati, sono anche lì presenti e chiacchierano, litigano e vivono la loro vita. Figurarsi poi se cantano una decina di nuove canzoni napoletane, orchestrate in modo fantastico, in una colorita panoramica di generi musicali fra tradizione e modernità.
Prenotazioni: http://ilteatrocercacasa.it/site/prenotazioni/
La merda
Quando: 17 ottobre
Luogo: Centro Sociale di Pastena
Orario: 21
Produzione: Richard Jordan Productions/Produzioni Fuorivia
Autore e regia: Cristian Ceresoli
Interprete: Silvia Gallerano
Trama: Si deve ridere. È una tragedia in tre tempi: Le Cosce, Il Cazzo, La Fama e un controtempo: L’Italia. Nella sua nudità e intimità pubblica, l’attrice costruisce una maschera fisica/vocale sfidando un testo scandaloso, provocatorio e rabbioso. La scrittura è cantabile, ma il canto non emerge mai, ed è invece preponderante la chiave dell’invettiva, del grido, del corpo che sussulta la sua storia personale in un flusso di pensieri/parole raccontati come suoni. Strazianti. Urla assordanti e contratte. Sopite. Implose. La femmina si offre dal vivo come in un banchetto, pronta a venire sbranata da tutti. Una partitura poetica che nasce così dalla carne e alla carne ritorna, pur dentro a una rigidissima confezione estetica. Applausi obbligatori. La Merda ha come spinta propulsiva il disperato tentativo di districarsi da un pantano o fango, ultimi prodotti di quel genocidio culturale di cui scrisse e parlò Pier Paolo Pasolini all’affacciarsi della società dei consumi. Quel totalitarismo, secondo Pasolini, ancor più duro di quello fascista poiché capace di annientarci con dolcezza.
Info e prenotazioni: erreteatro.info@gmail.com – 348 0741007
Bobok
Quando: dal 17 al 19 ottobre
Orario: venerdì ore 21; sabato alle ore 18 e alle ore 21; domenica alle ore 18
Luogo: Teatro Il Primo
Produzione: Teatro Rostocco
Regia: Ferdinando Smaldone
Da un racconto di Dostoevskij
Interpreti: Ferdinando Smaldone, Lello Cirella, Salvatore Esposito, Danilo Trapanese, Paola Guarriello, Maria Anna Russo, Noemi Pirone, Maddalena Sammarco, Antonio Affinito, Chiara Mattiacci
Trama: In Bobok Dostoevskij fa parlare i morti. Una certa persona capita quasi per caso in un cimitero. Si annoia a leggere le epigrafi sepolcrali e, dopo aver vagato con i pensieri, si oblia sdraiato su una tomba. Su di essa, trova un panino imbottito e già mangiucchiato. Si guarda in giro, osserva e ad un tratto ode suoni e voci indistinte. Sono i morti che dialogano tra loro.
Info e prenotazioni: segreteria@teatroilprimo.it
Close Up Medea
Quando: dal 17 al 19 ottobre
Luogo: ZNT – Zona Teatro Naviganti
Orario: 21
Produzione: Ass. Culturale teatrAzione
Regia e Interpreti: Igor Canto e Cristina Recupito
Trama: La storia di Medea, principessa della Colchide, è una delle più controverse nell’universo del mito antico. Innamorata del greco Giasone, per lui tradisce il padre, uccide il fratello, abbandona la patria. Ma l’evento che la caratterizza in modo assoluto è l’uccisione dei propri figli, l’atto estremo con cui essa si vendica dell’abbandono di Giasone. Per questo gesto Medea si impone all’immaginario occidentale. Da Euripide ai giorni nostri, si sono susseguite diverse interpretazioni, ma l’atto estremo di Medea rimane ancora un epilogo irreversibile e un nodo irrisolto del suo mito. E proprio per questo ancora indagato, vivo e contemporaneo.
Info e prenotazioni: 339 429 0222 – 335 543 2067
Animae in San Lorenzo
Quando: 17 Ottobre, 13 e 28 Novembre
Luogo: Basilica San Lorenzo
Orario: 20:30
Produzione: Naviganti InVersi
Autore e Regia: Maurizio D. Capuano
Interpreti: Maurizio D. Capuano, Carmine Ferrara, Gianni Galepro, Ilaria Incoronato, Emanuele Iovino, Ursula Muscetta, Vittorio Passaro, Marco Serra,
Romina Strazzulo
Trama: “Animae” è un percorso itinerante che attraversa il meraviglioso complesso monumentale di San Lorenzo Maggiore, situato nel cuore del centro storico di Napoli. Uno spettacolo che alterna comicità, rievocazione storica e momenti di riflessione, prende vita grazie a personaggi storici illustri. Una satira che, dall’antico, guarda al moderno e diventa spunto di riflessione e motivo di riso, forse un po’ amaro, sulla società attuale. Della Porta, Sisto V, Masaniello e tanti altri personaggi si ritroveranno, tutti insieme, in un dialogo corale, strutturato per far vivere la splendida Basilica di San Lorenzo Maggiore e l’intero complesso monumentale in un viaggio che renderà la visita un’esperienza unica.
Info e prenotazioni: 339 429 0222
Terzo tempo
Quando: dal 17 al 19 ottobre
Orario: venerdì e sabato ore 21, domenica alle 18
Luogo: Nuovo Teatro Sanita’
Autore e Interprete: Felice Panico
Musiche dal vivo eseguite da Felice Panico, Ernesto D’Arienzo, Gaia D’Onofrio, Giovanni Nocerino
Trama: Una foto trovata per caso, un diario emotivo che si snoda attraverso oggetti culto, ricordi e canzoni che hanno fatto la storia, “Terzo Tempo” di Felice Panico (autore, attore e regista) nasce così, a partire da una maglietta del 1984: la brillante maglia arancione dell’inarrivabile Olanda degli anni ’70 col numero del grande Neeskens. La rivoluzionaria Olanda del calcio, nello spettacolo di Felice Panico, e’ solo il punto di partenza per la costruzione di un godibilissimo racconto in 7 scene dell’ Italia che cambia, alle prese con la politica, la società, l’uomo. Sette percorsi per un’originale pièce di teatro-canzone, in cui i grandi eventi delle storia della seconda metà del ‘900 vengono visti e vissuti attraverso gli occhi dei loro protagonisti indiretti (ma non inconsapevoli) ovvero gli uomini e le donne che si sono inseriti nella grande Storia con le loro storie, non meno importanti, non meno decisive. Ed ecco come nei racconti sull’ epica rivalità tra Coppi e Bartali e sull’ Italia del 1970 con i mondiali messicani o nella variazione sul tema di Romeo e Giulietta trasportata nel nostro Veneto del 1985 si avverta l’ ironia, la leggerezza ed il divertimento di una realtà complessa e sempre sorprendente. Sette storie che raccontano di sport, amore e musica, tanta musica dal vivo eseguita in scena da Felice Panico alla chitarra e alla voce, Ernesto D’Arienzo alla batteria, Gaia D’Onofrio alle tastiere, Giovanni Nocerino al basso che apriranno, percorreranno e chiuderanno tutti i monologhi dello spettacolo, spaziando dallo swing di Paolo Conte al pop degli 883, dalla canzone d’ autore di Enzo Jannacci al grande rock di Vasco Rossi e Luciano Ligabue. Un’occasione per ricordare l’Italia e unire i ricordi della Storia a quelli dello spettatore, accompagnati dalla musica che ha reso protagonista ogni epoca.
Info e prenotazioni: 339 66 66426 – www.nuovoteatrosanita.it – info@nuovoteatrosanita.it
Negli occhi di Eva
Quando: dal 17 al 19 ottobre
Luogo: Te. Co. – Teatro di Contrabbando
Orario: sabato ore 21; domenica ore 18:30
Regia: Gianni D’Amato
Produzione: Le Ombre Teatro
Interpreti: Daniela De Bartolomeis, Annabella Marotta e Maria Scognamiglio
Trama: La sceneggiatura, che porta la firma di tre autori, Gianni D’Amato, Caterina Mancuso e Alice Ryuk, è incentrata sulla violenza sulle donne. I tre stili degli scrittori si uniscono per proporre un testo forte, violento, intenso che ha l’obiettivo di lasciare lo spettatore ferito. Uno spettacolo tutto al femminile. Il regista definisce il suo lavoro con queste parole: “Negli occhi di Eva è uno spettacolo sulla violenza, sulle donne, su un libro dove sembra lontano leggere la parola fine”. Si consiglia la visione ad un pubblico maggiore di 14 anni in quanto il testo e le scelte registiche sono crude e realistiche.
Prenotazioni: 334 214 2550 – teatrodicontrabbando@gmail.com
Chiedetelo a Pappagone
Quando: dal 17 ottobre al 2 novembre
Luogo: Nuovo Teatro Sancarluccio
Orario: venerdì e sabato ore 21; domenica ore 18
Autore: Stefano Sarcinelli
Interpreti: Stefano Sarcinelli, Principe&Socio M, Ugo Gangheri, Carletto Di Gennaro
Regia: Enrico Maria La Manna
Trama: Una divertente serie di goffi tentativi di dare risposta alle domande fondamentali dell’umanità. Chi siamo? Perché siamo qui? Riflessioni divertenti, disillusioni, paure e qualche rammarico, sull’esperienza della vita, lette con la lente della comicità e del surreale.
Info e prenotazioni: www.nuovoteatrosancarluccio.it – 081 410 44 67
All’ombra della sera
Quando: 18 ottobre
Luogo: Santa Maria Capua Vetere (CE) – rassegna Il Teatro cerca Casa
Orario: 20:30
Interpreti: Fausta Vetere e Corrado Sfogli, chitarre
Trama: All’ombra della sera si sviluppano le fantasie ed i racconti che hanno scandito il ritmo della nostra vita. Una volta avevamo una visione dell’esistenza molto ristretta mentre adesso, con il trascorrere degli anni e con l’esperienza, la stessa visione si è allungata come l’ombra degli oggetti al calare del sole. Le canzoni legate alla nostra storia musicale si rincorrono, vanno e vengono senza mai fermarsi come le nuvole, costringendoci spesso ad una sorta di forzato ricordo che cerchiamo poi di fermare. Napoli ha una storia musicale eccezionale per qualità e bellezza e noi la raccontiamo attraverso le villanelle, le tammurriate, le tarantelle e ai brani tratti dal repertorio più interessante della canzone classica napoletana. Così le parole di Gian Leonardo dell’Arpa, insieme a quelle di Viviani, di Di Giacomo, di Bovio e dei tantissimi anonimi riprendono corpo e raccontano il loro tempo. E la voce risuona per l’ennesima volta insieme ad una chitarra che cerca di impreziosirla dandole più luce all’ombra della sera…
Prenotazioni: http://ilteatrocercacasa.it/site/prenotazioni/
Il Contratto
Quando: 18 ottobre
Luogo: Teatro Bellini – per la rassegna Turn Over
Orari: 21
Produzione: Ente Teatro Cronaca in collaborazione con Ex Asilo Filangieri, Tourbillon Teatro, o.n.g. Teatri e con la XXXIV edizione del Festival Benevento Città Spettacolo
Autore: Eduardo De Filippo
Interpreti: Claudio Di Palma, Anna Carla Broegg, Andrea de Goyzueta, Giovanni Del Monte, Francesca De Nicolais, Carmine Paternoster, Fabio Rossi
Regia: Pino Carbone
Trama: Il Contratto è una straordinaria commedia di Eduardo De Filippo del 1967. Narra la storia di un grande impostore, Geronta Sebezio, che, promettendo la resurrezione e predicando amore, sfrutta a proprio vantaggio le relazioni tra gli uomini, la paura della morte e l’avidità del prossimo. Ne “Il contratto” di De Filippo, l’uomo è il centro della questione, i rapporti e le relazioni sono il motore dell’azione scenica e del racconto, mentre la società, l’insieme di individui in costante relazione, è la materia. La messa in scena del testo è incentrata sull’idea di trattare l’opera come fosse una vera e propria trilogia, trattando i tre atti come corpi autonomi di indagine sull’individuo (I atto), gli affetti (II atto), la società (III atto). Un lavoro sulle relazioni: con la propria voce, con il proprio volto, con il proprio corpo, e con il proprio io, sempre minacciato dalla presenza degli altri. Proprio “gli altri”, sono il centro dell’opera e del lavoro di ricerca necessario alla messa in scena. I bisogni degli altri, i tempi degli altri, le parole usate dagli altri e le emozioni che sono sempre degli altri. Momenti separati di studio che verranno fusi nell’intera opera. Ogni personaggio sarà solo, anche se condividerà lo spazio proprio con gli altri.
Info e prenotazioni: botteghino@teatrobellini.it – 081 549 96 88
Femmene
Quando: 18 e 19 ottobre
Luogo: Teatro Rostocco di Acerra
Orario: sabato ore 21, domenica ore 18
Autrice: Myriam Lattanzio
Regia: Niko Mucci
Interpreti: Nunzia Schiano, Myriam Lattanzio (voce), Franco Ponzo (Chitarra), Roberto Giangrande (contrabbasso)
Trama: Solo le donne possono raccontare le donne. Dopo il successo dello scorso anno, torna Femmene, proprio lì dove tutto è iniziato, al Circolo Teatro Arcas. Da un testo di Myriam Lattanzio, che presta penna e voce, quattro racconti di donne. Interprete dei ‘capitoli’ che compongono il testo è la bravissima Nunzia Schiano, perno centrale dei racconti e unica protagonista, ironica e forte, degli argomenti più vari, ‘cose di donne’. I temi vengono affrontati con amore e delicatezza, come solo una donna sa fare, parlando di sé e del piccolo mondo che la circonda. Nostra signora dei Friarelli è il testo di Anna Mazza da cuiFemmene è tratto. Gli uomini sono di contorno, accompagnano la voce Franco Ponzo alla chitarra e Roberto Giangrande al contrabbasso. Niko Mucci è il regista, occhio esterno, ma molto attento, sul mondo femminile.
Prenotazioni: 347 920 4605
Il Magico Pifferaio
Quando: 18 e 19 ottobre
Luogo: Real Orto Botanico – per Fiabe d’Autunno
Orario: 11
Produzione: Associazione I Teatrini e dall’Università degli Studi Federico II e realizzati con la collaborazione del Mibact, della Regione Campania e del Comune di Napoli
Autori: Fratelli Grimm
Adattamento e Regia: Giovanna Facciolo
Interpreti: Monica Costigliola, Valentina Carbonara, Alessandro Esposito, Adele Amato de Serpis, Raffaele Parisi
Trama: Il viaggio napoletano del Pifferaio, dopo una serie di incontri con vari personaggi, non sempre positivi e non tutti di fantasia, si conclude in un grande prato verde che accoglierà la fondazione di una nuova città, da edificare sulle reali necessità e sui bisogni concreti di tutti i cittadini. “Pensare la propria città attraverso la favola del Pifferaio Magico – sottolinea l’autrice e regista Giovanna Facciolo – ecco quello che i bambini potranno fare con questo spettacolo”. L’allarme è grande e i topi dappertutto. Due banditori diffondono a suon di tamburo la notizia in lungo e in largo e una giovane donna, portavoce del malcontento generale, sollecita il pubblico a seguirla al palazzo del Sindaco, per pretendere una soluzione. Arrivato per liberare la città dall’invasione dei topi, simbolo di incuria e inciviltà, si presenta uno strano personaggio: un suonatore di flauto. Lui, che sogna una città migliore, saprà sfidare l’inadempienza dei governanti e gli interessi dei più furbi, col potere della sua musica. Seguendolo, si incontreranno figure ambigue e grottesche, furbe e maldestre, che con divertente ironia, rappresentano i “difetti più comuni” del nostro tempo, causa dell’invivibilità dei nostri luoghi. Ma, alla fine, col suo flauto magico, il Pifferaio suonerà una nuova musica che condurrà i bambini in un luogo incantato, dove far nascere una nuova città.
Info e prenotazioni: 081 033 0619 – info@iteatrini.it – www.iteatrini.it
Gabriella Galbiati