Terzo Tempo
Il Nuovo Teatro Sanità riparte con lo spettacolo di Felice Panico, che attraverso un excursus tra gli avvenimenti sportivi più importanti degli ultimi sessant’anni, rievoca storie personali e collettive, grazie anche alla musica.
Dopo il grande successo di pubblico e critica della passata stagione, il Nuovo Teatro Sanità ha riaperto i battenti e ad inaugurare l’anno teatrale è Terzo Tempo, scritto, diretto ed interpretato da Felice Panico, in scena fino allo scorso 19 ottobre.
Lo spettacolo, riduzione drammaturgica dell’omonimo libro, si snoda in 7 quadri che intendono ripercorrere cronologicamente la storia italiana a partire dalla fine degli anni Cinquanta, ma la Grande Storia – tra politica nazionale ed internazionale, tra società e costume – non è in primo piano bensì emerge dietro i grandi avvenimenti sportivi: dal Tour de France del 1948 vinto da Bartali, oltre il quale si intravede un’Italia politicamente divisa e l’attentato contro Palmiro Togliatti, ai Mondiali di calcio Germania ’74, dove l’Olanda del “calcio totale” diviene lo specchio del movimento giovanile degli anni Settanta.
Più che affiorare la storia italiana, però, dalle parole del narratore scaturisce quella del singolo, nel quale lo spettatore può riconoscersi o immedesimarsi: così, mentre da una parte egli segue le vicende nazionali, dall’altra recupera il filo dei proprio ricordi componendo un mosaico personale e al contempo collettivo, che crea un’atmosfera di complicità tra spettatori e recitanti.
Dall’impostazione “rock” è la messinscena, che alterna la narrazione a cura dello stesso Panico alla musica dal vivo. Finanche l’entrata in scena degli interpreti ricalca lo stile dei concerti da stadio: sul palco, a sipario aperto, son ben visibili batteria, basso, chitarre e tastiera, ed i musicisti entrano uno alla volta, come a salutare il pubblico di fans. Essi, Ernesto D’Arienzo alla batteria, Gaia D’Onofrio alle tastiere, Giovanni Nocerino al basso e Panico per voce e chitarra, compongono La Banda del Terzo Tempo, che accompagna il racconto di ogni episodio chiudendolo con canzoni inerenti alla storia trattata, spesso quindi a tema sportivo e con riferimenti al clima storico-culturale dell’Italia del tempo. E proprio i brani suonati, cover di celeberrime canzoni italiane, fortemente contribuiscono a creare quell’atmosfera di partecipazione nella platea che, spesso trascinata dalla musica, si ritrova, così, ad intonare i notissimi refrain: da Paolo Conte, passando per gli 883 e Jannacci, sino a Ligabue.
Interessante la scenografia che, sebbene minimale, restituisce l’idea di uno spettacolo nato come «un diario emotivo che si snoda attraverso oggetti culto». Difatti sul palco, oltre gli strumenti musicali, sono presenti oggetti simbolo dei singoli episodi raccontati – una maglia di calcio, album musicali, libri, racchette da tennis, giochi, una vecchia radio e l’insostituibile Super Santos – che ricostruiscono un intimo ambiente da “scatola dei ricordi”, che proprio per questa peculiarità rende familiare e, ancora una volta, collettivo il ricordo personale.
A sottolineare che il racconto si svolgerà attraverso la storia dello sport sono anche i costumi di scena: i quattro musicisti-interpreti indossano, infatti, divise sportive, ovvero abiti da fantino per la D’Onofrio, abbigliamento da tennista per D’Arienzo, maglia da basket per Nocerino e l’immancabile maglia di calcio della squadra del cuore per Panico.
Emotiva la prova narrattiva di quest’ultimo che, pur se coinvolto personalmente nella storia, ben equilibra l’aderenza al personaggio, attento ad assicurare ritmo allo spettacolo e il coinvolgimento piacevole degli spettatori.
Con Terzo Tempo, dunque, ecco che il racconto di una vita condensato nello spazio di una serata, come dichiarato del regista-interprete, si trasforma in una rievocazione di momenti e stati d’animo grazie ai quali ognuno apre il proprio «album fotografico, piccola cineteca, cofanetto di emozioni di carta, metallo e plastica» per scoprirlo un po’ simile a quello del vicino di poltrona, confermando come certi grandi eventi sportivi abbiano un potere catalizzatore forte ed indelebile a cui ricollegare la memoria di tanti avvenimenti storici.
Alessia Santamaria
Nuovo Teatro Sanita’
Piazzetta San Vincenzo, 1, Napoli
Info e prenotazioni: 339 666 64 26 – organizzazione@nuovoteatrosanita.it – info@nuovoteatrosanita.it – http://www.nuovoteatrosanita.it/
Costo: 10,00€