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Il premiato testo francese, in versione italiana a Galleria Toledo, mette in scena il racconto dell’incomunicabilità tra esseri umani dando voce al disagio interpersonale della realtà attuale in modo universale.

Fonte foto ufficio stampa

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Clôture de l’amour di Pascal Rambert, in scena fino al 23 novembre a Galleria Toledo, è uno spettacolo a due voci vincitore in patria del Premio della Critica 2012 per la miglior creazione di un testo teatrale in lingua francese e la miglior drammaturgia (oltre ad essere stato finalista al Premio Ubu 2013 come miglior testo straniero)
La messinscena, prodotta in italiano dalla fondazione Emilia Romagna Teatro, evoca la fine di un rapporto d’amore attraverso due lunghissimi monologhi senza sviscerarne mai le motivazioni, ma concentrandosi sugli stato d’animo e il faticoso scontro ideologico e sentimentale che ne scaturisce, per restituire la difficoltà del distacco di qualsiasi relazione, a prescindere dalle specificità del singolo caso. Il fine dell’opera, infatti, non è raccontare una vicenda ma, in senso più astratto e trascendentale, analizzare i rapporti umani e il loro comune disfacimento.

Il regista, per la versione italiana dello spettacolo, ha selezionato due degli attori tra i più attivi sul panorama italiano – Luca Lazzareschi e Anna Della Rosa– capaci di sostenere in solitario, a turno, l’intero spettacolo. Difatti il testo è suddiviso in due spartiti fortemente indipendenti l’uno dall’altro: il monologo maschile e quello femminile non ricostruiscono un vero dialogo tra i due protagonisti, bensì hanno la funzione di mostrare due aspetti, o meglio due casi universalmente validi, di comportamenti e stati d’animo provocati dal distacco tra due individui. La fine dell’amore, come sottolinea il titolo, è già avvenuta e sulla scena non vi è quindi il suo svolgersi ma semplicemente il suo palesamento, la cui prova più lampante è la mancanza di comunicazione, fortemente espressa dai due monologhi privi di interazione. I due recitativi sono anche fisicamente separati da un improbabile quanto metaforica e surreale interruzione: un coro di bambini entra a provare un brano di musica rinascimentale mentre i due protagonisti, senza fisicamente incrociarsi, scambiano le loro posizioni, segno della fine del primo e dell’inizio del secondo atto.

Fonte foto ufficio stampa

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Il testo è profondo, fortemente introspettivo e psicologico; la scrittura è studiata in maniera impeccabile nei ritmi, nell’accuratezza del lessico e nella sua struttura grammaticale. L’assoluto silenzio dell’uno quando parla l’altro rende pesantemente tangibile la distanza tra i due. L’attenzione chiesta allo spettatore è però altissima e l’operazione alla fine risulta rischiosa: la costruzione di un testo così mentale è il fascino ma anche il limite della messinscena.
I due interpreti si distinguono, entrambi a proprio modo, in un soliloquio celebrale espresso dalla voce quanto dalla gestualità utilizzata. Ma oltre la prova recitativa va soprattutto evidenziata la magistrale bravura corporea e mimica, con la quale i due riescono a reggere i lunghissimi silenzi solo tramite piccole variazioni di postura e brevissimi passi ad avanzare o retrocedere, seguendo la diagonale immaginaria che li separa.

La scena sulla quale operano i due attori è un ambiente volutamente non identificabile, asettico e completamente imbiancato, metafora del vuoto che rimane ormai tra loro e in ognuno di loro. Anche gli abiti sono anonimi come i nomi dei protagonisti, Anna e Luca, calcati sui nomi degli interpreti. Il risultato che ne se evince al termine è di indiscussa bellezza e qualità, in particolare modo per la brillantezza della prova attoriale e la specificità intellettuale del testo e, seppur nei limiti precedentemente esposti, ne va ammirata la capacità di raccontare la separazione affettiva in un modo assolutamente calzante per la nostra sensibilità contemporanea.

Alessia Santamaria

 

Galleria Toledo – Teatro stabile d’innovazione
Via Concezione a Montecalvario 34, Napoli
Contatti: galleria.toledo@iol.it – 081 42 50 37 – www.galleriatoledo.org
Prezzo: da martedì a venerdì: intero 15,00€; ridotto 12,00€, ridotto under30 10,00€; sabato e domenica: Intero 20,00€; ridotto unico 15,00€

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