Nei prossimi giorni a teatro…
Per scegliere cosa vedere questa settimana, arriva la rubrica di QuartaParete dedicata alle anteprime.
Ecuba – festa di nozze
Quando: 3 e 4 dicembre
Luogo: Complesso monumentale di San Lorenzo Maggiore
Orario: 20
Produzione: IL TEATRO COOP. Produzioni
Regia: Laura Angiulli
Interpreti: Giovanni Battaglia, Michele Danubio, Alessandra D’Elia, Stefano Jotti, Antonio Marfella, Chiara Vitiello; frammenti vocali Maria Teresa Polese Clemi Regina a cura di Daniela del Monaco
Trama: Ecuba è un’opera lirica in tre atti di Nicola Antonio Manfroce su libretto di Jean-Baptiste-Gabriel-Marie de Milcent, tradotto in italiano da Giovanni Schmidt. La prima, molto apprezzata, ebbe luogo il 13 dicembre del 1812 al Teatro San Carlo di Napoli; è quindi recente l’occasione del duecentenario della prima rappresentazione dell’opera, e della quasi contemporanea morte del giovanissimo Manfroce, nel 1813 a soli 23 anni. Dall’approccio a questa materia – evidentemente di genere melodramma- ha preso spunto il progetto “Ecuba – festa di nozze”, elaborato in contaminazione con materiali della grande tragedia greca, non senza alcuni spunti tratti dall’Iliade in pregevole traduzione. Al centro l’amore di Achille e Polissena; in contrapposizione il lutto per la morte di Ettore. Di qui il desiderio di vendetta di Ecuba, l’uccisione di Achille, la rovina di Troia e della stirpe dei Dardanidi. Una fusione di materiali opportunamente elaborati in autonomo assetto creativo per un’opera che sia tale, affidata a una solida compagnia d’attori, quella che ormai da tempo accompagna il lavoro del teatro Stabile d’Innovazione Galleria Toledo. Di particolare rilievo l’apporto di due giovani voci liriche, opportunamente dirette da Daniela Del Monaco.
Per info: 081 425 037 – 081 425 824 – http://www.galleriatoledo.org
L’ispettore generale
Quando: dal 3 al 7 dicembre
Luogo: Teatro Bellini
Orario: ore 21, tranne la domenica alle ore 17:30
Autore: Nikolaj V. Gogol’
Regia: Damiano Micheletto
Interpreti: Alessandro Albertin, Luca Altavilla, Alberto Fasoli, Emanuele Fortunati, Michele Maccagno, Fabrizio Matteini, Eleonora Panizzo, Silvia Paoli, Pietro Pilla, Giacomo Rossetto, Stefano Scandaletti
Trama: Prendi una piccola cittadina persa nell’enorme distesa della Russia zarista, governata da notabili corrotti e maneggioni, dove all’improvviso si diffonde la notizia dell’arrivo di un ispettore generale, mandato da San Pietroburgo appositamente per controllare i conti. È subito panico tra i disonesti burocrati del paese, che si precipitano a congegnare espedienti per neutralizzare il revisore, spaziando dalle mazzette alle lusinghe. Di questa situazione ne beneficerà un astuto forestiero, che, scambiato per caso per l’atteso ispettore, approfitterà di tutte le offerte di corruzione e si farà servire e riverire, dando il via a una commedia degli equivoci dai risvolti spassosi e inattesi.
Info e Prenotazioni: http://www.teatrobellini.it/ – : 081 5499 688 – botteghino@teatrobellini.it
Ballarini
Quando: dal 4 al 14 dicembre
Luogo: Galleria Toledo
Orario: 21; tranne la domenica alle ore 18
Regia: Emma Dante
Produzione: Sud Costa Occidentale
Interpreti: Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco
Trama: In una stanza, una vecchia donna è china su un baule aperto. Si alza con in mano una spina elettrica e una presa; non appena le collega sopra la sua testa si accende il firmamento. Da un altro baule appare un uomo vecchio che la guarda e le sorride amoroso. Lui si avvicina a lei. Lei l’aiuta a indossare la giacca di un abito da cerimonia che prende dal baule. Ballano. Lui con la testa poggiata sulla spalla di lei. Lei aggrappata alla giacca di lui. Si baciano. Lui la tocca. Lei si fa toccare. Lui le strofina la coscia con una gamba. Lei gli tiene la gamba per non fargli perdere l’equilibrio. Lui si sbottona la giacca e poi la patta dei pantaloni. La stringe a sé. Ha un orgasmo. Lei si soffia il naso e si gratta la coscia. Lui estrae dalla giacca un orologio da taschino: meno 5… meno 4… meno 3… meno 2… meno 1… al rintocco della mezzanotte lui fa scoppiare un piccolo petardo. Lui e lei si baciano. Lui infila la mano in tasca ed estrae una manciata di coriandoli. Li lancia in aria, festoso. La guarda. Lei lo guarda: “tanti auguri, amore mio.” Lui da un baule tira fuori una bottiglia di spumante. Lei dall’altro baule estrae un velo da sposa e se lo appoggia sulla testa, poi fa suonare un vecchio carillon. Si tolgono la maschera da vecchi, inforcano gli occhiali e riprendono a ballare. Sulle note di vecchie canzoni lui e lei festeggiano l’arrivo di un nuovo anno ballando a ritroso la loro storia d’amore. (Emma Dante)
Per info: 081 425 037 – 081 425 824 – http://www.galleriatoledo.org
Le tre verità di Cesira
Quando: fino al 7 dicembre
Luogo: Piccolo Bellini
Orario: ore 21:15, tranne domenica alle ore 18
Autori: Manlio Santanelli
Interprete: Rino Di Martino
Regia: Antonello De Rosa
Trama: Madre natura, la madre di tutte le madri, impegnata com’è a pensare alla ruota del pavone, al corno del rinoceronte e via dicendo, può anche avere qualche ‘passaggio a vuoto’, come si usa dire nel linguaggio tennistico. Chi è senza distrazioni scagli la prima accusa. E così Cesira, popolana discendente da una famiglia di “acquaiuoli”, ossia gestori di chioschi in cui si vendono dalle acque ‘sine nobilitate’ alle bibite più fornite di blasoni liquidi, nell’età dello sviluppo è costretta ad assistere inerme alla crescita, a spese del suo labbro superiore, di un paio di baffi setolosi e inestricabili come una foresta subtropicale. Per il vello che a volte deturpa le più belle gambe femminili c’è pronta la ceretta. Per il boschetto sotto le ascelle si può sempre ricorrere al provvidenziale aiuto di un rasoio. Lo stesso vale anche per i baffi, dirà più d’uno. Ma Cesira non vuole dissipare il suo prezioso tempo ogni mattina. E poi, nella fattispecie il rasoio dovrebbe ritirarsi in buon ordine, par far posto ad un più funzionale falcetto, di quelli in dotazione ai giardinieri. La donna, inoltre, non è fatta della stessa pasta di quelle che non accettano il naso adunco o il mento a lampada di Aladino, e si spericolano in operazioni di plastica facciale (che, detto fra noi, a volte rende le sue vittime meno avvenenti di prima). E dunque tutti a bere dalla donna con i baffi aranciate, limonate, chinotti, acque sulfuree, gassose e il ben noto Diego Armando Maradona, un miscuglio di ingredienti molto poco esotici se si eccettuano i detriti di un’arachide a conclusione del manufatto! Finché un bel giorno compare un signore con uno strano aggeggio, molto simile alle più competitive telecamere, e con flemma da professionista lo sistema su un tre piedi e lo punta sull’acquaiola. Sollecitata nella sua vanità di esemplare unico e irripetibile, Cesira svelerà non una ma ben tre verità (tre per quanti sono i canali della TV di Stato), verità delle quali sarei pronto a mettervi a parte se non fossi a conoscenza di quella buona norma che suggerisce di non spifferare ai quattro venti lo sviluppo e la conclusione di un giallo (anche se in questa sede si tratta piuttosto di un verde, o un rosso amaranto, o un nero fumo di Londra, o come più vi aggrada). (Manlio Santanelli)
Info e prenotazioni: botteghino@teatrobellini.it – 081 549 96 88
Sigmund &Carlo
Quando: dal 4 al 7 dicembre
Luogo: Teatro Elicantropo
Orario: 21; tranne la domenica alle ore 18
Regia: Niko Mucci
Interpreti: Niko Mucci e Roberto Cardone
Produzione: Libera Scena Ensemble
Trama: La commedia è una grottesca ed esilarante disputa tra i due grandi personaggi del passato, che, seduti su una panchina di fronte ad un istituto superiore femminile, alternano litigi e tentativi di allearsi per portare a termine una loro misteriosa e impudica missione. «Avevo in mente questo progetto – chiarisce Niko Mucci – da oltre dieci anni e aspettavo di esserne convinto e che vi fossero le condizioni adatte. Avevo bisogno di mettermi alla prova in un testo come coprotagonista, per quanto spaventato dalla difficoltà di esserne, anche, regista e drammaturgo. Il risultato è uno spettacolo che, nonostante il suo allestimento minimale, ha una visione epica e politica, ed ha richiesto un severo approfondimento del lavoro attoriale e registico». Lo spettatore si troverà, così, di fronte un Freud magro e nevrotico, assalito dalla paura di germi e batteri, che tenta di evitare grazie a degli evidenti guanti in lattice. Ma anche un Marx grosso e sicuro di sé, che guida la conversazione, facendo domande intime al timido Sigmund, in un continuo battibecco su un dilemma che lo inquieta da sempre e che verte sul dubbio se abbia più peso la storia biografica di ogni singolo uomo o la storia collettiva delle masse. I due, sopravvissuti al loro tempo e alla degenerazione del loro pensiero, sviluppano un dialogo a fisarmonica, in cui si alternano i litigi e i tentativi di allearsi nel portare a termine la loro misteriosa e, forse, impudica missione, mentre i frequenti passaggi di auto li inducono a mimetizzarsi, assumendo di volta in volta ruoli di improbabili pagliacci, religiosi, venditori, sino al colpo di scena finale. Sigmund & Carlo è uno spettacolo basato sulla riflessione relativa all’abuso interpretativo delle idee e delle ideologie, e, soprattutto, un accorato appello al senso della responsabilità collettiva. Un testo che fa sorridere e ridere spesso, ma che lascia un senso di amarezza, nel suo rifiutare possibili letture positive e di speranza. Alla fine i due personaggi, quando il dialogo tra i due personaggi si trasforma in relazione con la platea, lanceranno all’unisono un unico grido di allarme contro quell’anestesia di massa che continua a tenere bloccate e assopite le vittime di una società narcotizzata.
Info: 349 192 5942 (mattina) – 081 296 640 (pomeriggio) – promozionelicantropo@libero
Legamiti
Quando: 5 dicembre
Luogo: Lido Pola
Orario: 21
Autrice: Valentina Pirozzi
Interpreti: Sabrina Fusco e Fiorenzo Madonna
Trama: Il progetto si ispira al teatro sperimentale, al teatro danza e all’amore per l’espressività dei corpi umani sul palcoscenico. Legamiti è un progetto teatrale che parla del malessere umano nello scegliere rapporti di coppia fallimentari e nel non vedere davvero la realtà e le cose per quello che sono. È un disagio umano causato dal nostro vivere senza davvero essere presenti a se stessi, senza davvero conoscersi. È quell’abitudine a credere di dover vivere nella sofferenza perché non c è altra via possibile. Apparentemente tragico, nasconde invece spunti onirici e metafisici che rivelano un ottimismo di fondo, perché, alla fine, si troverà la strada per condurre la propria vita in armonia con il tutto.
In nome del padre
Quando: dal 5 al 7 dicembre
Luogo: Teatro Arcas
Orario: 21, tranne la domenica alle ore 18
Produzione: Compagnia Arnolfo Petri e Teatro il Primo Napoli
Progetto, Regia e Interprete: Arnolfo Petri
Trama: Un padre. Un figlio. Un contrasto generazionale. Due mondi che si scontrano e non si incontrano. Un continuo ribaltamento di ruoli tra passato e presente, tra “noi eravamo” e “voi non siete”, giungla intricata di incomprensioni ataviche.
Prenotazioni: 081 595 55 31 – 346 210 0916 – circoloarcas@gmail.com
Primo movimento verso l’Autodafé
Quando: dal 5 al 7 dicembre
Luogo: Nuovo Teatro Sanita’
Orario: 21; tranne la domenica alle ore 18
Progetto e regia: Roberto Azzurro
Interpreti: Roberto Azzurro e Gea Martire
Trama: Lo spettacolo è nato dall’omonimo romanzo scritto nel 1935 da Elias Canetti. Die Blendung, letteralmente “L’accecamento”, tradotto in italiano e altre lingue come Auto da fé, titolo voluto dallo stesso Canetti, è il primo libro ed unico romanzo dello scrittore di origini bulgare. A premessa del suo lavoro teatrale, Roberto Azzurro spiega: “L’autdoafé era una cerimonia pubblica in cui veniva eseguita la condanna e la punizione di un condannato. Spesso l’epilogo prevedeva che il condannato fosse addirittura arso vivo. Ecco, dunque, il legame con il romanzo.” Il Primo Studio verso l’Autodafé si fonda su uno spericolato e articolatissimo andirivieni tra narrazione e dialoghi. Dopo l’ampia premessa, inevitabile giacché è da li che prende il via il tutto, si passa alla ipotesi della messinscena che potrebbe avvenire in un luogo inevitabilmente “chiuso”, ma non necessariamente “teatrale”: tre ambienti ideali di rappresentazione sarebbero all’interno di un ipotetico appartamento antico, una sala, una biblioteca e un terrazzo. Il pubblico avrà la sensazione di vagare dunque fra i tre luoghi, in simbiosi con lo svolgersi della vicenda. Speiga ancora il regista: “L’intento è quello di riscrivere, dal libro, un lungo, acrobatico dialogo tra i due personaggi principali, Kien e Therese, in cui convergano tutte le dinamiche di una relazione tra due persone che prende man mano sempre più il carattere di un incontro destinato a diventare scontro definitivo.”
Info e prenotazioni: 339 666 6426 – www.nuovoteatrosanita.it – info@nuovoteatrosanita.it
Femmene
Quando: 5 dicembre
Luogo: Officina Musicale Secondigliano
Orario: 21
Interpreti: Nunzia Schiano e Myriam Lattanzio. Alla chitarra il M° Francesco Ponzo e al contrabbasso il M° Roberto Giangrande
Trama: E’ la voce di Myriam Lattanzio ad aprire su un tappeto di voci femminili una riflessione sonora e musicale, a cappella, sul mondo femminile, forte e delicata a un tempo, cui Nunzia Schiano aggiunge una dopo l’altra figure a tutto tondo di donne non più giovanissime fuori da stereotipi antropo-sociologici: la signora pettegola e intrigante, la colf con problemi familiari, la ragazza di Scampia, la madre di un giovane teppista ucciso, esopratutto “la signora dei friarielli”, radiodramma in 4 puntate, storia di una madre dedita alla cucina della sublime verdura, che vede il proprio mondo di piccole certezze comicamente distruggersi di pari passo con le rivelazioni di figlia, sorella, figlio, accompagnate da solenni mangiate a base della verdura tradizionale del napoletano. A fare da collante un percorso musicale che ci accompagna fra le melodie di canzoni di Violeta Parra, della Charro, e di altre autrici sudamericane a loro volta narranti storie di donne. Insomma storie per ridere e, attraverso il sorriso, riflettere su aspetti della condizione femminile. (Niko Mucci)
Info e prenotazioni: 327 911 8649 – 338 743 6122
Chimera. La favola di Amore e Psiche negli occhi di Dino Campana
Quando: 5 dicembre
Luogo: Tunnel Borbonico
Orario: 20 e 21:30
Regia ed adattamento: Livia Bertè
Musiche: Gianluca Rovinello
Interpreti: Valerio Gargiulo, Livia Bertè, Orentia Marano, Serena Pisa, Gabriella Vitiello, Paolo Gentile, Giacomo Privitera
Trama: Venerdì 5 dicembre la Galleria Borbonica farà nuovamente da scenario a “Chimera. La favola di Amore e Psiche negli occhi di Dino Campana”, spettacolo teatrale diretto e interpretato da Livia Bertè e musicato da Gianluca Rovinello per la direzione artistica di Ilaria Vitale. Due le repliche in programma, alle 20 e alle 21.30, che vedranno gli attori Valerio Gargiulo (nei panni di Amore), Livia Bertè (Psiche), Orentia Marano (Venere), Serena Pisa e Gabriella Vitiello (Le sorelle), Paolo Gentile (Voce degl’Inferi) e Giacomo Privitera (Gabbiano) dare vita alla struggente storia d’amore narrata da Apuleio nel II sec. d.C. nell’opera “Le Metamorfosi”. Ad accompagnare gli spettatori, le note dell’arpa di Gianluca Rovinello e del violino di Anna Rita Di Pace. L’adattamento, di Livia Bertè, è ispirato ai Canti Orfici interpretati da Carmelo Bene, storico interprete del teatro d’avanguardia italiano e alla poesia di Dino Campana. La pièce, a grande richiesta del pubblico, ritorna ad animare gli spazi della Galleria Borbonica a seguito del successo conquistato dalla replica dell’8 novembre.
Prenotazioni obbligatorie: 081 764 5808 (ven-sab-dom) o al 366 248 4151
Da Vinci- Nomen Omen
Quando: dal 5 al 7 dicembre
Luogo: ZTN (Zona Teatro Naviganti)
Orario: 21; tranne domenica alle ore 19
Regia: Andrea Arionte e Simona Perrella
Coreografie: Andrea Arionte e Simona Perrella.
Interpreti: Nancy Carandente, Francesca Di Giovanni, Ludovica Frezza, Paola Marasco (Danse et ballet di Alessandra Granato) Simona Perrella, Andrea Arionte
Trama: Attraverso la figura di Leonardo Da Vinci, pretesto coreografico di tutta la pièce, si intende porre un focus sul peso che grava sulle infinite possibilità dell’essere umano. L’uomo, creato ad immagine e somiglianza di Dio, non può rispecchiarsi in esso, ma è costretto ad una condizione di schiacciamento ed incasellamento in false cornici. L’unica possibilità per l’uomo di esternare la propria divinità, è la sua condizione di artista che nasce da una profonda accettazione dei limiti umani e dall’esigenza di uscire da schemi regolari e risorgere in nuove possibili forme in cui il corpo umano non è più una macchina in balia del ritmo dei suoi ingranaggi ma è in grado di muoversi in spazi circolari eterni e di sperimentare la creazione in un atto unico dove egli è sia soggetto che oggetto. Da Vinci-Nomen Omen è una ricerca coreografica che utilizza il corpo come strumento di trasmissione e come specchio dell’anima, capace di parlare in maniera profonda, sentita, per rideterminare il senso della sua esistenza. Leonardo Da Vinci, uno dei più grandi geni della storia, era condizionato dalla sua insaziabile bramosia di conoscenza che lo ha portato a percepire un profondo senso di incompletezza, senza rendersi conto che tali limiti venivano sublimati solo nell’arte la quale può elevare l’uomo ad uno stadio di dio-artista, accettato, creato e creatore.
Info e prenotazioni: 339 429 0222 – 335 543 2067
La Petite Revue
Quando: dal 5 al 7 dicembre
Luogo: Teatro Il Primo
Orario: venerdì ore 21; sabato ore 18 e ore 21; domenica ore 18
Produzione: Burlesque Cabaret Napoli
Interpreti: Fanny D’Amour, Roby Roger, Candy Bloom, Sery Page e la special guest Rita Lynch
Trama: “La Petite Revue (La Piccola Rivista)”, presentato da Burlesque Cabaret Napoli, è uno spettacolo che alterna momenti cabarettistici a ironiche esibizioni di striptease. I più affascinanti motivi jazz, blues e swing degli anni ’20 e ’30, sapientemente orchestrati dal più antico dei DJ Frank Diana, accompagneranno le apparizioni fantastiche di Fanny D’Amour, Roby Roger, Candy Bloom, Sery Page e della special guest Rita Lynch. Ci saranno spettatori da adescare e… sbeffeggiare, spettatrici da scatenare, sfarzosi abiti d’epoca da sfoggiare e… sfilare, e poi racconti arguti e risate pungenti. È il mondo intemperante del burlesque, signori, il mondo dominato dalle donne.
Info e prenotazioni: segreteria@teatroilprimo.it – 0815921898 – 342 830 6707 – 327 88 41 935
Ella&Louis. Omaggio a Ella Fitzgerald & Louis Armstrong
Quando: 6 dicembre
Luogo: Napoli – per la rassegna Il Teatro cerca Casa
Orario: 20:30
Interpreti: Carlo Lomanto, voce e guitass (chitarra/basso) e Emilia Zamuner, voce
Trama: Nel 1956 Norman Granz, uno dei più grandi impresari di jazz e fondatore della Verve Records, famosissima etichetta discografica americana, coinvolge Ella Fitzgerald & Louis Armstrong, due colonne portanti di questo genere musicale, in un album che farà la storia del jazz Ella & Louis. Il successo internazionale che riscosse l’album fu tale che Norman, l’anno dopo, riuscì a fargli incidere Ella & Louis Again e Porgy and Bess tratto dall’omonima opera di G. Gershwin. Con questo concerto, il duo capitanato da Carlo Lomanto, docente di Canto Jazz al Conservatorio di Cosenza e di Napoli, vuole rendere omaggio ai due più grandi cantanti di jazz della storia, riproponendo i brani più significativi tratti dai tre album incisi dal duo. Insieme a Lomanto ci sarà una promessa del canto jazz dei prossimi anni, la ventenne Emilia Zamuner.
Prenotazioni: http://ilteatrocercacasa.it/site/prenotazioni/
Cavalla Pazza oramai al trotto…
Quando: dal 6 al 7 dicembre
Luogo: Nuovo Teatro Sancarluccio
Orario: 21; tranne domenica alle ore 18
Interprete: Antonella Stefanucci
Trama: Monologhi di attualità, di satira sociale s’intersecano con la poesia e la malinconia dei personaggi. Utilizzare un piccolo palcoscenico da la possibilità e la libertà di creare e sperimentare storie che altrimenti non potrebbero essere rappresentate. “Al trotto” perché il tempo passa e la stanchezza si avverte e a momenti di grande euforia continuano ad alternarsi momenti di malinconia… Euforia – malinconia! Euforia – malinconia! raccontava un altro suo personaggio: Jesui’ una ragazza depressa, oggi diventata donna, diciamo “consapevole”, o alla ricerca della “consapevolezza”, per essere meno aggressivi, meno galoppanti, meno ansiosi, dunque, al trotto. Tra i monologhi proposti nello spettacolo c’è una “Stupida Performance” la cui protagonista è Virus, un’artista contemporanea, che ha fatto di se stessa un’installazione vivente. Virus riprende il suo corpo costantemente 24 ore su 24,fa di se stessa un capolavoro vivente, citando Carmelo Bene, Gilbert & George, Marina Abramovic e le donne-statua di Vanessa Beecrof ma in chiave ironica. Dunque, una “ Stupida Performance”, una piecè teatrale di” avant-garde comique”: la storia di un artista visivo con le sue problematiche e le sue divagazioni. La rottura dell’arte intesa come santuario, come oggetto intoccabile e spesso indecifrabile voluta ermetica da alcuni critici per farne oggetto di un mercato inaccessibile. Stupida Performance invece è il quotidiano dell’arte.
Info e prenotazioni: 081 – 410 4467 / 081 – 544 8891
Gabriella Galbiati