Le 95 tesi – Una storia di Lutero: i risultati dei sondaggi
In attesa del debutto, questa sera, al Piccolo Bellini di Napoli dello spettacolo di Teatro in Fabula pubblichiamo in qualità di media partner i risultati dei sondaggi presentati nel corso di questi ultimi mesi.
È arrivato il momento di tirare le somme dei tre sondaggi pubblicati dal nostro giornale sul progetto Le 95 tesi – Una storia di Lutero, realizzato da Teatro In Fabula nell’ambito del progetto “Napoli Città Giovane: i giovani costruiscono il futuro della Città” (promosso dall’Assessorato ai Giovani e Politiche Giovanili, Creatività e Innovazione e realizzato nell’ambito dei Piani Locali Giovani – Città Metropolitane sostenuti dal Dipartimento della Gioventù – Presidenza del Consiglio dei Ministri e dall’Anci – Associazione Nazionale Comuni Italiani) e pronto a debuttare al Teatro Piccolo Bellini oggi 27 gennaio 2015.
Obiettivo dell’iniziativa intesa a conoscere le opinioni dei lettori, futuri spettatori della messinscena, è stato quello di individuare un modo che potesse sia coinvolgere attivamente il pubblico sin dalle fasi iniziali della lavorazione, sia creare una sorta di mediazione fra lo stesso spettatore e la compagnia nel lavoro di costruzione dello spettacolo.
La scelta dei temi su cui incentrare i quesiti e la preparazione di quest’ultimi è avvenuta a cura della stessa compagnia (regia e adattamento: Giuseppe Cerrone e Antonio Piccolo; interpreti: Raffaele Ausiello, Sergio Del Prete, Aniello Mallardo, Alessandro Paschitto e Antonio Piccolo
La prima domanda a cui abbiamo sottoposto i nostri lettori si è soffermata su un quesito fondamentale per capire quanto potesse risultare interessante una figura come quella di Lutero, grande riformatore religioso, dal punto di vista della fruizione teatrale: “Lutero può essere a teatro accattivante come Amleto?”
No, perché non è un uomo d’azione: 0%
No, perché la storia si studia sui libri 5%
Si, perché la questione della spiritualità è sempre attuale 26%
Sì, perché anche lui oscilla tra il buio della paralisi e la luce della rivolta 69%
Il secondo sondaggio ha posto una domanda che, invece, è andata a toccare il campo della costumistica: “Si può fare uno spettacolo teatrale su Lutero senza ricorrere ai costumi del XVI secolo?”
Sì, quando si tratta di esperienze interiori o spirituali, è saggio puntare tutto sulle mani, gli sguardi, oggetti, eliminando il superfluo 38%
Sì, Lutero è un uomo, e l’uomo non muta nel tempo 62%
No, uno spettacolo su Lutero e la sua riforma necessita di riferimenti iconografici rispettosi della moda del tempo 0%
Infine, nell’ultimo rilevamento d’opinione si è scelto di puntare l’attenzione sulla diversa e complessa psicologia dell’uomo del Novecento in relazione alla storia di Lutero: “Può l’uomo contemporaneo che diserta le chiese e fugge i culti incontrare Martin Lutero a teatro?
Sì, perché il teatro è un atto drammatico, una storia vera 56%
Sì, perché Lutero ha un sogno e lo realizza pur con tutti i suoi limiti, e noi, che siamo incompiuti come lui,non abbiamo, forse, pure noi, i nostri sogni nel cassetto, giovani o vecchi, poveri o ricchi? 33%
No, perché è il “religioso” in tutte le sue forme che oggi non cattura più 11%
No, perché siamo distratti e sordi a qualsiasi tipo di “chiamata”, fosse anche una serata teatrale 0%
Alla luce dei risultati ottenuti, ecco la lettura che ne hanno fatto gli autori e gli interpreti: “Teatro In Fabula accoglie con piacere e sorpresa le risposte dei lettori di QuartaParete ai nostri quesiti. Bravi: hanno vinto le risposte per cui facevamo il tifo!… ma sono o non sono le risposte giuste? Come al solito, non ci rovineremo il piacere di porci la questione azzardando una banale soluzione. Apprezziamo però l’audacia: i “sì” svettano sovrani e il nostro Lutero, personaggio umano più che storico, sembrerebbe quasi del tutto legittimato a prendere vita sulle tavole del teatro contemporaneo. Diciamo “quasi” perché qualche ammonimento, in effetti, c’è: qualche “no” gioca la sua parte. Ebbene, anche per quei no abbiamo simpatia; sono, in fondo, la cristallizzazione dei sacrosanti momenti di crisi che abbiamo vissuto lungo il nostro percorso. Alla fine, mettere in scena “Le 95 tesi – Una storia di Lutero” avrà avuto un senso oppure no? Solo per esserci fatti tutte queste domande e aver dato una possibilità a tante di quelle risposte, noi crediamo di sì.”
Giulia Esposito