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Un omaggio a Pasolini, la fiaba per tutta la famiglia, il debutto di Claudio Bisio, rivisitazioni di grandi opere e molto altro ancora per questa ricca settimana teatrale attraverso i cui appuntamenti vi guida la rubrica di QuartaParete dedicata alle anteprime.

unnamed (4)Pensieri per PPP
Quando: 27 gennaio
Luogo: Nuovo Teatro Sanita’
Orario: 21
Trama: Continua il viaggio nell’universo pasoliniano promosso dal Nuovo Teatro Sanità, nell’ambito della programmazione del mese di gennaio. Dopo il successo di “Voci per PPP” e “Versi per PPP”, martedì 27 gennaio alle ore 21:00 si concluderà il ciclo di incontri gratuiti con l’omaggio di alcuni scrittori e intellettuali dei nostri giorni a Pier Paolo PasoIini. Un intero mese dedicato al ricordo dello scrittore friuliano con la rassegna “Oltre ogni possibile fine. Pasolini a Napoli a quarant’anni dalla morte” ha già visto protagonisti sul suo palco alcune tra le migliori voci teatrali e poetiche italiane. In quest’ultimo incontro toccherà ai “Pensieri per PPP” di scrittori odierni, in un confronto letterario che vedrà protagonisti i racconti di Maurizio Braucci, Alessandro Cecchi Paone, Antonella Cilento, Francesco Durante, Peppe Lanzetta, Antonella Ossorio, e che vuole focalizzare l’attenzione sul lascito intellettuale e sull’influenza dello scrittore friulano sulla produzione letteraria contemporanea. La partecipazione con cui sono stati accolti i precedenti appuntamenti mette in luce l’interesse che tutt’oggi ruota attorno ad uno dei più controversi intellettuali del nostro Paese. Poesia e teatro si sono susseguiti per omaggiare un artista complesso e un grande testimone della società italiana non solo passata, ma anche presente. Pasolini poeta, scrittore e soprattutto profeta che durante gli incontri al Nuovo Teatro Sanità ha suscitato riflessioni anche sul suo rapporto con Napoli e sull’eredità intellettuale e letteraria che ci ha lasciato. Anche l’ultimo appuntamento sarà incentrato sia sul suo rapporto con la “tribù” napoletana, sia sui pensieri degli scrittori contemporanei che mostreranno l’attualità di Pasolini nel pensiero moderno.
Info e prenotazioni: 349 478 4545 – 339 666 6426

 

unnamed (1)Le 95 tesi. Una storia di Lutero
Quando: 27 gennaio
Luogo: Teatro Piccolo Bellini di Napoli
Orario: 21
Autori: John Osborne, Roland H. Bainton, Luther Blissett
Regia e adattamento:  Giuseppe Cerrone e Antonio Piccolo
Produzione: Teatro In Fabula
Interpreti: Raffaele Ausiello, Sergio Del Prete, Aniello Mallardo, Alessandro Paschitto e Antonio Piccolo
Trama:  Lo spettacolo vuole offrire un punto di vista originale sull’uomo comune e sulle sue imperfezioni, sviluppando in particolare uno dei temi più cari all’uomo, ovvero quello dei sogni. Il Lutero di questo lavoro non è solo il noto riformatore religioso. Non è tanto il personaggio storico del suo tempo. Questa storia di Lutero prende a pretesto gli avvenimenti storici, pur rispettandone la cronologia e i ruoli, e cala la sua parabola nella solitudine dell’uomo moderno, nella complessa psicologia del novecento, nella timorosa ricerca di riferimenti dei nostri giorni. Il Lutero di questo lavoro è prima di tutto Martino, un uomo, che pretende da coloro che impongono le regole di rispettarle e di dimostrarne la giustezza. Martino é un uomo che non teme di squarciare un mondo che si da per scontato debba essere com’e.
Le 95 tesi non è ne un’apologia di Lutero, né una condanna. È piuttosto un elogio del dubbio e del pensiero critico. È il Novecento e il post-moderno che si interrogano su se stessi attraverso l’uso emblematico di una figura (suo malgrado?) di rottura, di spaccatura, di rivoluzione, da intendersi più che mai nel suo senso etimologico: revolutio,-onis < revolvere = ritornare indietro, al punto di partenza, attraverso un percorso, un tragitto compiuto. Lutero si è impegnato con tutto se stesso per un’altra Chiesa, un altro Cristo, un altro Dio. Avrebbe forse potuto lottare efficacemente per una società più giusta? Non lo crediamo. È come se l’essenza che incarnava gli impedisse strutturalmente di passare dal teologico al politico. È come se il suo genio conoscesse perfettamente il suo raggio d’azione, le sue competenze, i suoi limiti. [Senza ammettere deroghe a riguardo]
Ecco, la biografia di Lutero è una biografia del limite. Il limite è la soglia che non va oltrepassata, pena la vita. La soglia è il mistero che il teatro racconta.
Prenotazioni: info@teatroinfabula.it

 

unnamed (6)Sinfonia d’autunno
Quando: dal 27 gennaio al 1 febbraio
Luogo: Teatro Mercadante
Orario: 27 e 30 gennaio ore 21; 28 e 29 gennaio ore 17; 31 gennaio ore 19; 1 febbraio ore 18
Produzione: Teatro Stabile dell’Umbria, Fondazione Brunello Cucinelli
Autrice: Ingmar Bergman
Regia: Gabriele Lavia
Interpreti: Anna Maria Guarnieri, Valeria Milillo, Danilo Nigrelli, Silvia Salvatori
Trama: Gabriele Lavia ripropone in teatro uno dei capolavori di Ingmar Bergman, Sinfonia d’autunno, avvalendosi della presenza di una straordinaria e inimitabile protagonista della scena italiana, Anna Maria Guarnieri. Lavia individua nel senso di esclusione uno dei nodi principali del dramma: “Essere esclusi… un sentimento che Bergman doveva conoscere molto bene. Un sentimento comune ai ‘teatranti’, anche ai ‘concertisti’…comune a quegli strani esseri umani che ‘si espongono’, che ‘sono’ sul palcoscenico. Hanno una sola possibilità d’essere: ‘esporsi’. Non riescono a essere Padri o Madri. Mariti o mogli. Non sono normali. Sono ‘strani’ e sono condannati a quella che Bergman chiama la ‘Solitudine Assoluta’. Ma forse questa ‘esclusione’ e questa ‘Solitudine Assoluta’ è la maledizione comune della nostra epoca. L’epoca del Nichilismo compiuto”
Info: http://www.teatrostabilenapoli.it/?p=content&id=31&t=contatti

 

unnamed (7)Father and son
Quando: dal 27 gennaio al 1 febbraio
Luogo: Teatro Bellini di Napoli
Orario  ore 21; tranne domenica alle ore 17:30
Autore:Michele Serra
Regia: Giorgio Gallione
Produzione: Teatro dell’Archivolto
Interpreti: Claudio Bisio, violino Laura Masotto, chitarra  Marco Bianchi
Trama:  Lo spettacolo è una riflessione sul nostro tempo, inceppato e sul futuro dei nostri figli, sui concetti – entrambi consumatissimi – di libertà e di autorità, che rivela in filigrana una società spaesata e  in   metamorfosi,   ridicola e zoppa, verbosa e inadeguata. Una società di “dopo-padri”, educatori inconcludenti e nevrotici, e di figli che preferiscono nascondersi nelle proprie felpe, sprofondare nei propri divani, circondati e protetti dalle loro protesi tecnologiche, rifiutando o disprezzando il confronto. Da questa assenza di rapporto nasce un racconto beffardo e tenerissimo, un monologo  interiore  (ovviamente  del padre, verboso e invadente quanto il figlio è  muto  e  assente)  a  tratti spudoratamente sincero. La forza satirica di Serra si alterna a momenti lirici e struggenti, con la musica in continuo dialogo  con  le  parole.  La  società  dalla quale i ragazzi si defilano è disegnata con spietatezza e cinismo: ogni volta che la evoca, il padre si rende conto di offrire al figlio un ulteriore alibi per la fuga.
Prenotazioni: 081.5491266 – www.teatrobellini.it

 

unnamed (10)E cadde addormentata
Quando: fino al 28 gennaio
Luogo: Teatro dei Piccoli
Orario: 11
Produzione: I Teatrini
Adattamento e regia: Giovanna Facciolo
Interpreti: Adele Amato de Serpis, Valeria Luchetti; Melania Balsamo
Trama: Un re e una regina, un padre e una madre, vogliono che la loro tanto sospirata e unica figlia appena nata, riceva i doni più belli che la vita possa offrire. Dodici sono le fate invitate ai festeggiamenti, ognuna in grado di regalare doti, qualità e fortuna, tutto il meglio che si possa destinare e desiderare per una vita perfetta. Ma ecco che ciò che non è desiderato è presto in agguato e la tredicesima fata, portatrice di male e di oscurità, d’un tratto si presenta anche se non invitata. E come dono, lancerà la sua vendetta al centro della tavola imbandita: “Al 15° anno di età, la fanciulla si pungerà e morirà! Ah, ah, ah! ” E allora l’incanto di un sonno lungo cent’anni. Un sonno che proteggerà dal male sì, ma, inevitabilmente anche dalla vita, diventando nido incantato e impenetrabile, difeso strenuamente da tre simpatiche fate, un po’ balie, un po’ maldestre guerriere, che rievocano la storia, tra nostalgie del passato e apprensioni per il futuro. Certo è che quell’infinito presente addormentato è molto rassicurante e i pericoli della vita ne rimangono finalmente fuori. “ Dorme, dorme, meno male che dorme…” Ma per poter crescere è necessario accettare e affrontare i rischi che ogni esistenza porta con sé, che non possiamo evitare se non rinunciando allo scorrere della vita stessa, come avviene nel sonno incantato della Bella Addormentata e forse, anche nell l’iperprotezione con cui spesso cresciamo i nostri bambini. Alla fine, la principessa si risveglierà “…Meno male, peccato, è giusto così! ” e le fitte trame di quel nido incantato si disferanno al passaggio di un impetuoso cavaliere, che la porterà via con sé verso l’amore, la vita, e tutte le sue incognite.
Info e prenotazioni: i Teatrini 0810330619 – info@iteatrini.it – le Nuvole 0812395653 (feriali 9.00/17.00) info@lenuvole.com

 

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Quando: dal 29 gennaio al 1 febbraio
Luogo: Arcas Teatro
Orario: 21, tranne domenica ore 18
Produzione: Libera Scena Ensemble
Regia: Niko Mucci
Interpreti: Marcella Vitiello e Roberto Cardone
Trama: “Londra. Prestigioso hotel cittadino. Cico un ricco uomo d’affari, è nella sua stanza. Apre la porta ad una donna. Lei è Raquel. Dice di essere la sorella del suo antico amico Paulo. Una donna piacente ed affascinante che giunge improvvisamente: Ho visto sul Financial Times che eri qui, per questa riunione. E all’improvviso ho avuto voglia di vederti, di ascoltare la tua voce. Cico e Paulo erano stati grandissimi amici. Si erano conosciuti a scuola, e per anni avevano condiviso la loro vita. Poi un episodio, un pugno sferrato da Cico a Paulo li aveva allontanati, senza una parola, senza riconciliazione. Trentacinque anni di nulla e poi l’arrivo di Raquel. Sorella del suo amico. Ma Cico non l’ha mai vista, non ha mai sentito parlare di lei, non ha mai saputo che esistesse. Chi è? Lei conosce dettagli essenziali del rapporto di amicizia tra Cico e Paulo. Descrive parole, luoghi, ricordi. Troppi. Dice di averli appresi da suo fratello ma Cico non sa crederle: “ Non me la bevo! Anzi, guarda: non credo a una sola parola di quello che hai detto. Ho molti difetti, ma non sono fesso. Non è facile raccontarmela, te lo assicuro.” La verità. Ecco cosa vuole Cico. Perché quella donna è lì, davanti a lui? Perché gli sta raccontando tutte quelle storie? Poi l’uomo capisce da sé. Ci sono pause di disagio Rimandi di confessioni, ricordi, lettere mai spedite e rimproveri. Poi una musica sentimentale, come un’apertura nuova, immaginifica. Il teatro è moltiplicazione di tempi, di finzioni. Anche se apparentemente verosimili. Senza dubbio la scena teatrale è lo spazio privilegiato per rappresentare la magia di cui è intessuta anche la vita della gente: quell’altra vita che inventiamo perché non possiamo viverla davvero, ma solo sognarla grazie alle splendide menzogne della finzione.
Prenotazioni: 081 595 5531

 

unnamed (12)L’ultima estate dell’Europa
Quando: dal 29 gennaio al 1 febbraio
Luogo: Galleria Toledo
Orario: 20:30, tranne la domenica alle ore 18
Produzione Art Up Art
Regia: Ruggero Cara
Autori: Giuseppe Cederna e Augusto Golin
Interpreti: Giuseppe Cederna; musiche originali eseguite dal vivo di  Alberto Capelli chitarre e percussioni  Mauro Manzoni flauti e sassofoni
Trama: Può diventare un gesto importante decidere di uscire da casa per andare a vedere uno spettacolo come “L’ultima estate dell’Europa”, specialmente quando in Francia la redazione di una rivista di satira subisce un attacco, durante il quale redattori e disegnatori vengono uccisi da un commando composto da altri francesi, animati da una fede che pesca nell’intolleranza. Da questo spunto tragico, che sciaguratamente  viene offerto dalla più recente storia contemporanea, è d’obbligo attuare una riflessione sull’allestimento che Giuseppe Cederna porta in scena a Galleria Toledo dal 29 gennaio al 1 febbraio 2015, in occasione del centenario della Grande Guerra: il teatro è un’invenzione necessaria, non è semplicemente arte per l’arte. Il teatro è fatto dagli uomini, per gli uomini, e continua a dimostrarsi un punto di vista privilegiato, una lente attraverso la quale osservare i comportamenti dell’essere umano, che è appunto ciò che fa Cederna decidendo di indossare, senza retorica, la divisa di panno verde di un superstite di quel conflitto. Si sa che la Prima Guerra Mondiale deflagrò in Europa in seguito ad un attentato. Senza addentrarci nelle sostanziali differenze tra quei giorni (neanche tanto) lontani e il contesto attuale, tra i due periodi storici e sulle diverse ragioni che hanno armato, le mani degli attentatori, a distanza di cento anni, l’invito è quello di impegnarci a comprendere il presente e la società umana con determinata consapevolezza e spirito critico, opponendoci coscientemente alla strumentalizzazione delle idee, soprattutto quando gesti apparentemente isolati contengono un detonatore potenziale, in grado di cambiare il destino di milioni di persone. Je suis Charlie.
«La guerra è molto più vicina di quello che pensiamo, la guerra dorme dentro di noi. Per questo, raccontarne gli orrori ma anche il desiderio e la capacità di riscatto, è doloroso e necessario. Con la pietà della memoria e la miracolosa potenza delle storie, l’uomo riesce a ribellarsi all’umiliazione del corpo e dell’anima. Anche nell’orrore, talvolta, riusciamo a trovare la nostra umanità e dignità più profonde.» Sarajevo 28 giugno 1914. Sono le dieci del mattino di una splendida domenica di giugno. Fra quarantacinque minuti due colpi di pistola sconvolgeranno il mondo. In poco più di un mese Austria, Serbia, Russia, Germania, Francia e Inghilterra si dichiarano guerra. Poi sarà la volta del Giappone e degli Stati uniti. E l’Italia? L’Italia comincia a pensarci. Ma in realtà ci sta già pensando da molto tempo. Un tumulo informe di sacchi e legni anneriti dal fuoco- che diventerà fiume, trincea, montagna, cimitero- è la zattera a cui si aggrappa il protagonista dello spettacolo, un naufrago della Grande Guerra. Un sopravvissuto. Posseduto dall’implacabile progressione della memoria e incalzato dai temi musicali dei luoghi e dei personaggi, Giuseppe Cederna dà voce e corpo a quell’umanità di vittime e di carnefici che trasformarono l’Europa in un immenso mattatoio. Dai Futuristi ai Generali, dai fanti mandati a morire sul Carso e sull’Isonzo ai loro compagni di naufragio, quegli spettri usciti dalle trincee austriache, fino agli scrittori e ai poeti le cui parole, ancora oggi, ci illuminano e ci commuovono: Owen, Stuparich, Gadda, Ungaretti, Trilussa, Rumiz. Dall’esaltazione alla consapevolezza. Dalle “Radiose giornate di Maggio” alla notte di Caporetto.
Info e prenotazioni:  081 425 037 – galleria.toledo@iol.it

 

unnamed (13)Se’ Nùmmari
Quando: dal 29 gennaio al 1 febbraio
Luogo: Teatro Piccolo Bellini
Orario: da giovedì al sabato ore 21:15; domenica ore 18
Produzione: Teatro Stabile di Catania
Autore: Salvatore Rizzo
Regia: Vincenzo Pirrotta
Interpreti: Filippo Luna e Valeria Contadino
Trama: Confessare dove, in che tempo, perché li ho pensati, Orazio e Anna, protagonisti di “Se’ nùmmari”, sarebbe un colpo sotto la cintura per Vincenzo, Filippo e Valeria, grazie ai quali questa storia lascia stasera i fogli di un copione e si trasfigura in anime e corpi di palcoscenico. Quasi un torto. Che non penso affatto di fargli, grato come devo esser loro per farmeli “vivere”, questi miei figli di carta che da un po’ di tempo sono soprattutto loro figli. In che tempo, al massimo. Un oggi che può essere l’altroieri o dopodomani. Un oggi comunque, un oggi qualunque. Ma anche  –  visto  il  rito  sacrificale  di  cui Orazio e Anna sono spietati sacerdoti – l’indefinito “sempre” del mito (che è un territorio,  a  dirla tutta,  che  a  Pirrotta piace frequentare, nel suo teatro). Anche dove, magari, in che luogo. Che importa, il  “dove”?  Orazio  e  Anna  parlano  in siciliano ma la loro storia credo sia ovunque, una tragedia di città o di provincia. E il loro spazio, comunque, penso sia più quello della follia che quello fisico,  è  la  gabbia  del  delirio  che imprigiona le loro menti, la ragnatela della febbre che li assale e li rinserra dopo che hanno intravisto un barbaglio di felicità che, da lontano, dopo gli anni del dolore, del negarsi e del donarsi, scambiano per un’improvvisa catarsi. E non si accorgono che quella è invece una trappola: chissà, magari tesa, messa lì apposta dagli stessi dei. Il “perché”, infine. Perché accade quello che accade ad Orazio e ad Anna? Io stesso non so spiegarlo, né credo possa spiegarlo il teatro… […] (Salvatore Rizzo)
Prenotazioni: 081.5491266 – www.teatrobellini.it

 

unnamed (4)Moby Dick
Quando: dal 29 al 30 gennaio
Luogo: Teatro dei Piccoli
Orario: 10:30
Adattamento e regia: Virginio De Matteo
Interpreti: Virginio De Matteo, Martina Iorio, Raffaella Mirra e Mimmo Soricelli
Trama: L’allestimento propone per la scena gli aspetti epici ed eroici della lotta contro una natura ignota e selvaggia così come meravigliosamente descritti nel libro capolavoro di Melville. La scenografia, che rappresenta la casa di Ismaele, è sintetizzata da una grande finestra con tendaggi e da una grezza panca color legno. Questi elementi, cambiando la loro funzione a seconda di come sono utilizzati dai personaggi, diventano cassero, e lancia, e vela, e anche ponte della nave.
Info: Le Nuvole 081 2395653/ I Teatrini 081 0330619 www.teatrodeipiccoli.it

 

unnamed (6)Vulio
Quando: dal 29 gennaio al 8 febbraio
Luogo: Nuovo Teatro Sancarluccio
Orario: 21; tranne domenica ore 18
Regia: Antonio Capuano
Interprete: Gea Martire
Trama: Con Vulìo Gea Martire porta in scena Maria Immacolata e gli interrogativi su cui ella non si capacita: se lo spirito ha sede nel corpo, avrà corpo anche lo spirito? E, di conseguenza, il corpo sarà fatto di spirito. Lei sente di avere uno di quei corpi ad alto tasso alcolico, nel senso che dà alla testa, e ignora gli inviti che le giungono da più parti di coltivare lo spirito poiché ritiene di non avere il pollice verde. Finché un tarlo comincia a rodere, sotto forma di fantasma: quella zia Angelina, che è stata un tarlo anche in vita con le sue litanie e le condanne da santa inquisizione. Ma i vivi si possono scansare, i morti no. Il tarlo rode, corrode, si ingrassa, può essere abbattuto solo da uno spirito ad altissima gradazione: puro. Si rende necessaria, dunque, l’espiazione: un viaggio a Lourdes in veste di dama di carità! Viaggio durante il quale non si può avere un’idea di quello che succederà, poiché trattasi di miracolo. Per il quale non basta un ex voto, ce ne vuole uno extra…ordinario.
Info e prenotazioni: 081 544 1872 – 081 410 44 67

 

unnamed (1)…e noi zitti sotto!
Quando: dal 30 gennaio al 1 febbraio
Luogo: Teatro Delle Palme
Orario: 21; tranne domenica ore 18
Autore e regia: Federico Salvatore
Trama: …e noi zitti sotto! (citazione tratta dal film Non ci resta che piangere di Massimo Troisi), osserva Federico Salvatore aspirare ad incarnare lo spirito satirico di un moderno Felippo Sgruttendio (pseudonimo di un misterioso poeta della Napoli del ‘600). Oltre ad avere le iniziali F.S. in comune, i nuovi testi in vernacolo di Federico Salvatore, tendono ad emulare la graffiante mordacità di quel colto poeta napoletano che la maggior parte del pubblico, purtroppo, ignora! Chella vajassa d’’a Musa mia, Napocalisse, L’Accademia ‘e ll’ova toste,Vico Strafuttenza, ‘O Palazzo, sono alcune delle nuove tematiche a cui dà voce Federico Salvatore. Per tutti, nel rinato teatro Delle Palme, con la direzione artistica della “Suoni & Scene” di Bruno Tabacchini, uno spettacolo avvincente capace di coniugare al meglio la grandiosità dell’arcaico con la freschezza della modernità di una Napoli filosofa e senza tempo.
Info e prenotazioni: 081 410 4486

 

unnamed (2)STAND UM, la satira di Umore Maligno
Quando: 30 gennaio
Luogo: Mumble Rumbe – rassegna Mu Ru Comedy Live
Orario: 21:30
Interpreti: Maurizio D. Capuano; Lettori Maligni: Elisabetta Bevilacqua, Francesco S. Esposito, Emanuele Scherillo; Ospiti: Felix Siriano (Puglia), Valerio Bulsara (Basilicata), Lello Meglio (Castellammare di Stabia)
Trama: Nasce Mu.Ru. Comedy Live, il nuovo format ideato da Lello Merola e Maurizio Capuano che comprende serate per tutti i gusti: Stand Up Comedy, Teatro, Improvvisazione Teatrale, Musica, Danza. Tutto questo al Mumble Rumble (via Bonito, 19), il venerdì, finalmente in un unico, grande format, presentato da Mumble Rumble, Naviganti InVersi, Coffe Brecht e Umore Maligno. Per i contenuti, lo spettacolo è vietato ai minori di 18 anni, ai cattolici, ai fondamentalisti islamici (se non debitamente perquisiti all’ingresso), ai bigotti, a quelli che “Quando c’era Mussolini” (lo sappiamo anche noi, grazie), alle femministe, ai vegani, ai gattini, a quelli che scrivono in MAIUSCOLO E CON TANTI PUNTINI ESCLAMATIVI E UNO!!!!!111!!!
Prenotazioni: 339 429 0222

 

unnamed (16)I.P. identità precarie
Quando: dal 30 gennaio al 1 febbraio
Luogo: Sala Ichos
Orario: 21; tranne domenica ore 19
Regia: Nicolas Ceruti
Autrice: Amanda Spernicelli
Interpreti: Mariarosa Criniti, Giulia Lombezzi, Luca Marchiori
Produzione: ilinx, Residenza Teatrale ILINXARIUM, Con il sostegno di “Next 2012 Laboratorio per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo in Lombardia” In residenza: Residenza Teatrale Montebrianza, ILINXARIUM
Trama: Chi siamo? L’identità di chi e che cosa? Scopriamo l’identità in ciò che facciamo per poi dare sostanza a ciò che siamo. Cambiamo il nostro essere con la stessa velocità e leggerezza con cui cambiamo l’abito, per poi smarrirlo in una di quelle strade che percorriamo per riscoprirci. Tre attori fluiscono sulla scena, seguendo un immaginario reticolo che li costringe a cambiare continuamente direzione, come chiusi in gabbia, in un appartamento, nel privato, nella mente…. Si trasformano di volta in volta e con loro cambia la scena. Il filo rosso che ci conduce attraverso i diversi quadri è la figura dell’Hikikomori,  giovane autorecluso nella propria stanza che osserva il mondo tramite il filtro di uno schermo. Inondati di notizie, di urla, di rumore; come possiamo anche solo per un attimo fermarci ad ascoltare, ad ascoltarci?  Carnefici e vittime di un “tutto pieno” che ci auto-reclude. Quando anche la luce dell’Hikikomori si spegne, rimane solo una voce. La voce di una madre che torna a risuonare attraverso una domanda: “ehi, mi senti?” Una volta che siamo rimasti soli col nostro vuoto, esiste ancora la speranza che qualcuno ci riconosca o ci chiami?
Info e prenotazioni: 335 7652 524 – 081 275 945

 

unnamed (17)Il Sogno
Quando: dal 30 gennaio al 1 febbraio
Luogo: ZTN
Orario: ore 21, tranne la domenica alle ore 19
Autori: Massimo Petrucci e Marcello Cozzolino
Regia: Marcello Cozzolino
Interpreti: Amedeo Ambrosino, Marcello Cozzolino, Alessio De Sivo, Anna Cioffi, Grace Lecce, Emanuela Futia e con la partecipazione di Mister X
Trama: I sogni e l’interpretazione di essi nell’intreccio confidenziale di 2 amici e un barista – a metà tra il tonto e il genio – e la sua passione per la smorfia e il gioco dei numeri del lotto. Un tipico “bar-caffè” napoletano. Piero, un medico, pare abbia fatto un brutto sogno che vede come protagonista il suo caro ma sfortunato (almeno nel sogno) amico di sempre Luigi, fedele “compagno di colazione”, poco più anzianotto ma molto più ansioso; perennemente “ammalato immaginario”. Nervoso, Piero confida questo presunto suo brutto sogno “all’amico” barista, Peppino, circa trent’anni, che proprio dal racconto del dottore, coglie l’occasione per “prendere appunti” ed elaborare una nuova giocata al superenalotto.  In realtà, alla fine si scoprirà che è un sogno nel sogno proprio di Peppino! Scetticismo e incredulità nei segni misteriosi dei sogni e della loro interpretazione muovono la scena tra gag e luoghi comuni, esasperando il confronto tra chi vuole sottolineare l’influsso dei sogni sugli eventi della vita, e chi invece proprio non riesce a dare così tanto peso a ciò che pare essere in realtà soltanto un semplice, banale sogno.
Info e prenotazioni: 339 429 0222 – 335 543 2067

 

unnamed (18)La grande tribù – DEBUTTO
Quando: dal 30 gennaio al 1 febbraio
Luogo: Nuovo Teatro Sanita’
Orario: 21, tranne domenica ore 18
Autore: Claudio Finelli
Regia: Mario Gelardi
Interpreti: Riccardo Ciccarelli e Michele Danubio
Trama: L’incontro tra un intellettuale quarantenne ed un ragazzino napoletano che fa marchette, quello che sembra un rapido incontro di sesso, diventa l’incontro tra due mondi, tra due culture, tra due spiriti “Ci resta un’unica possibilità: raccontarci restando comunque estranei”. Il testo è ispirato ad alcuni scritti di Pier Paolo Pasolini, in particolare a “Gennariello” e vuole riflettere sull’eredità poetica e culturale che l’artista ci ha lasciato.
Info e prenotazioni: 3396666426

 

Eduardo-De-FilippoRaccontando Eduardo
Quando: dal 30 gennaio al 1 febbraio
Luogo: Teatro Il Primo
Orario: venerdì ore 21; sabato ore 18 e ore 21; domenica ore 18
Produzione: Arcas Teatro
Autore: Eduardo De Filippo
Regia e Interprete: Antonio Vitale
Trama: Un omaggio al teatro e alla vita del grande drammaturgo partenopeo nel trentennale della sua scomparsa.
Info e prenotazioni: segreteria@teatroilprimo.it – 0815921898 – 3428306707 – 327 88 41 935

 

unnamed (20)Fabula nera
Quando: 31 gennaio
Luogo: Chiesa Sant’Aniello a Caponapoli
Orario: 19
Produzione: Te.Co. Teatro di Contrabbando
Regia: Luca Sangiovanni
Interpreti: Chiara Vitiello e Luigi Credendino
Musiche dal vivo: Valerio Bruner
Trama: Uno spettacolo che si impernia sullo scenario della rivoluzione napoletana del 1799 che diventa sfondo per una storia di conflitti e incomunicabilità che dominano Napoli ieri come oggi. Una lazzara e un giacobino. Due facce della stessa medaglia che sembrano destinate a non incontrarsi mai. O forse chissà… spetterà al pubblico scoprire gli intrecci di questa affascinante storia.
Info e prenotazioni:  339 258 80 60- valeriobruner@gmail.com

 

unnamed (3)Il cuore ha più stanze di un bordello
Quando: dal 31 gennaio al 1 febbraio
Luogo: Il Pozzo e il Pendolo
Orario: 21: tranne domenica ore 18:30
Autore: Gabriel García Màrquez
Interpreti: Rosalba Di Girolamo , Simone Barotti: voce,  Francesco Desiato: fiati, Umberto Lepore: contrabbasso, Giacinto Piracci: chitarra  Musiche: Simone Barotti
Trama: L’amore secondo Màrquez! Uno spettacolo musicale o un concerto teatrale:  le storie più belle, le atmosfere, i personaggi, che segnano il passo dei ricordi per almeno tre generazioni, prendono vita  e regalano una ridda di caleidoscopiche emozioni. Un viaggio  nell’universo magico delle pagine di Màrquez.
Info e prenotazioni: 081 542 2088www.ilpozzoeilpendolo.it

 

10854412_10205298812087244_668341257219836556_oL’anima buona di Lucignolo
Quando: dal 31 gennaio al 1 febbraio
Luogo: Teatro Area Nord
Orario: 20:30; tranne domenica ore 18
Produzione: NeroSesamo
Autore: Claudio B. Lauri
Musiche originali Luca Toller
Interpreti: Enzo Attanasio, Luca Saccoia, Mario Zinno; musicisti: Carmine Brachi, Francesco Gallo, Tommy Jackson, Luca Toller
Regia: Luca Saccoia
Trama: L’Anima buona di Lucignolo è una storia inedita, altra rispetto al classico di Collodi. Parte dalla questione aperta sulla sorte di Pinocchio e Lucignolo se fossero stati venduti entrambi al Direttore del circo, dando vita a una visione immaginifica di “altre” avventure vissute dai due bambini – ciuchini. Le storie di un vecchio domatore, ormai sfinito e quella di Pinocchio e del suo amico Lucignolo, trasformati in asini e venduti al circo da un ambiguo Omino di burro si incrociano nel ventre scuro di un circo in rovina. L’atmosfera è quella rarefatta degli spettacoli musicali del primo novecento: il vecchio direttore, canta al ritmo del ‘jazz degli animali morenti’ la storia dei due ciuchini volanti, che furono fratelli di sangue e rivali in amore, ‘demone che semina discordie e arma eserciti’.Pinocchio resta sullo sfondo di questa favola noir (infatti non compare mai), mentre Lucignolo, étoile del circo, è l’effettivo protagonista di questo spin-off ambientato in uno scenario decadente, macabro e scuro, eco dello splendore di un tempo, dove la tracotanza acceca tutti ma dove, alla fine, tutti perdono.
Info e prenotazioni: 081 551 4981 – 081 585 1096

 

unnamed (7)Il testamento di pietra
Quando: 31 gennaio, 21 febbraio, 21 marzo, 18 aprile e 20 giugno
Luogo: Museo Cappella Sansevero
Orario: ore 19 e ore 20
Produzione: Associazione Culturale Nartea
Autore: Febo Quercia
Interprete: Antimo Casertano,Raffaele Ausiello e Antonio Perna
Trama: Il percorso teatralizzato, attraverso monologhi e dialoghi, farà rivivere la figura del principe Raimondo Di Sangro, insieme ad altre importanti personalità legate alla storia del Museo, esaltandone la genialità e il modo di schernire l’ignoranza, senza tralasciare le leggende che da sempre lo riguardano. Un vero e proprio viaggio nel passato, tra mistero e alchimia, racconti e studi scientifici, attraverso quella ragione che permette all’uomo di raggiungere il disinganno e liberarsi dalle false verità. Gli ospiti parteciperanno alla “lotta” fra il genio di un uomo e l’ignoranza dei più, nel coinvolgente format teatralizzato di NarteA. 
Prenotazione obbligatoria: 339 702 0849 – 334 622 7785

Annarita Vitolo - Il chiodo fissoIl chiodo fisso – DEBUTTO
Quando: 1 febbraio
Luogo: Napoli – Il Teatro cerca casa
Orario: 18
Autore: Manlio Santanelli
Regia: Antonio Grimaldi
Interprete: Annarita Vitolo
Trama: Il chiodo fisso è la storia di una giovane madre e di suo figlio ancora in fasce. Il racconto vive e si sviluppa nella mente di questa donna angosciata dalla inevitabile crescita del bambino. Le domande che ella si pone appartengono ad un universo razionale, finché non entra in gioco l’amore ossessivo per la “proprietà”. Come in una partita a flipper, la donna totalizza 100 punti per un figlio perfetto, 200 per un figlio bello, 300 per un figlio calciatore e pieno di successo; ma se cosi non fosse, ecco che la madre vestirà i panni di un’eroina pronta a tutto pur di vincere la sua sfida. Trasformista, risoluta, brillante, determinata, cadrà di fronte all’immagine di un’altra donna accanto al figlio. Rimane un’ultima pallina da giocare. Riuscirà a fare mille punti?!
Prenotazioni: http://ilteatrocercacasa.it/site/prenotazioni/

 

20141006_184349Mamma – Piccole tragedie minimali 
Quando: 1 febbraio
Luogo: Caserta – Il Teatro cerca Casa
Orario: 18
Autore: Annibale Ruccello
Regia: Antonella Morea
Interprete: Rino Di Martino
Trama: Quando mi è stato proposto per la prima volta di curare una regia, ho provato un immenso piacere ma anche una immensa paura: non mi sono mai trovata dall’altra parte e proprio non so come si sta fuori dal palcoscenico. Che testo scegliere? Su quale territorio muoversi? Sul piano della drammaturgia contemporanea la scelta non poteva che ricadere su Annibale Ruccello! Annibale che conoscevo dai tempi di Gatta Cenerentola quando, ricordo, assisteva a tutte le nostre prove e collaborava con il nostro comune maestro Roberto de Simone. Annibale con il quale avevo ed ho in comune il mondo popolare che lui conosceva bene in quanto studioso di antropologia e delle tradizioni popolari e che io cominciavo a conoscere ed amare e che giorno per giorno mettevo in pratica recitando cantando e “tammurriando”. Annibale, infine, autore di Anna Cappelli che è stata la mia prima fortunata esperienza di monologante. Per Rino Di Martino ho scelto Mamma – Piccole tragedie minimali, quattro monologhi dove mamme malefiche raccontano ancora fiabe per poi trasformarsi man mano, nei vari episodi, in figure irrimediabilmente corrotte dai mass-media, una folla di donne attorniate da ragazzini che si chiamano Deborah, Samanta, Morgan, nelle cui conversazioni si confondono messaggi personali, echi televisivi, slogan di rotocalchi; dove la pubblicità si sovrappone alle confidenze, le telenovelas alla sfera privata e gli inni liturgici alle canzonette di Sanremo. Deliri verbali fondati sulla contaminazione e alterazione del linguaggio. La perdita di rituali propiziatori e liberatori usati nel mondo contadino come protezione e rivelazione dell’inconscio. La contaminazione cui tali rituali sono stati sottoposti dall’ingresso dei media con la conseguente perdita dell’identità collettiva. La ritualità e il mondo popolare saranno il motore di tutta la messinscena dove l’ambiguo maschile/femminile esprime al meglio il carattere tragicomico dei personaggi. (Antonella Morea)
Prenotazioni: http://ilteatrocercacasa.it/site/prenotazioni/

 

Valentina Vacca - Il giunco mormora, protestaDiritto al martedì. Liberamente tratto da “Il giunco mormorante” di Nina Berberova – DEBUTTO
Quando: 2 febbraio
Luogo: Napoli – Il Teatro cerca casa
Orario: 18
Adattamento e regia: Linda Dalisi
Interprete: Valentina Vacca
Trama: Abbiamo scelto di lavorare su Il giunco mormorante di Nina Berberova perché è allo stesso tempo un’opera delicata e potente in cui si intrecciano i pensieri di una donna e il peso della memoria, la storia d’amore e il totalitarismo che tutto schiaccia. Sullo sfondo della guerra, infatti, e dei regimi che cancellano le identità degli uomini comuni e le inutili lotte dei poeti, si svolge la storia della protagonista, vittima di un totalitarismo più privato e quotidiano: quello che, quasi a suggerire un gioco di specchi, schiaccia l’uomo e ne impedisce le scelte e la felicità.
“Esiste, per ciascuno di noi, una “No man’s land” – dice la Berberova – in cui ognuno è totale padrone di se stesso. C’è una vita a tutti visibile, e ce n’è un’altra che appartiene solo a noi, di cui nessuno sa nulla. Ciò non significa affatto che, dal punto di vista dell’etica, una sia morale e l’altra sia immorale, o, dal punto di vista della polizia, l’una lecita e l’altra illecita. Semplicemente, l’uomo di tanto in tanto sfugge a qualsiasi controllo, vive nella libertà e nel mistero, da solo o in compagnia di qualcuno, anche soltanto un’ora al giorno”. Nel rispetto del testo e della poetica della Berberova ci siamo interrogate sul centro di questa opera proiettando la ricerca sul lavoro d’attore solo in scena, cercando di non perdere di vista il racconto lieve e amaro che è anche un sottile apologo sull’amore e la libertà scritto come una memoria, a voce sola. Una voce di donna. Da un lato la ricerca sulla parola narrativa e su come renderla viva a teatro quando il ricordo viene mosso, dall’altro la ricerca di una parola poetica che diventa la parola scelta per affondare nel ricordo e riviverlo sul proprio corpo. Cercando di restituire carne e respiro ai sentimenti che di volta in volta traboccano nell’anima di questa donna. Perché con ogni addio puoi imparare a piantare il tuo giardino e a decorare la tua anima. Una riflessione su come l’amore abbia a che fare con l’insensato e il venir meno , su come dire addio a qualcuno che amiamo significhi certamente dire addio a una parte di noi, e su come imparare a ricostruire la propria identità comporti il difendere la propria libertà e il proprio mistero che è anche quello dell’altro. Scoprire questo, anzi ricordarselo, per non dimenticarlo più, sembra essere oggi, nell’era del controllo, una Possibilità.
L’attrice in scena danza con le immagini create dal suo stesso gioco di equilibrio sul confine tra presente e passato, ricordo vissuto e futuro inventato, memoria presente e vita sparita nel nulla. Le immagini disegnate diventano una chiave, motore, strumento; come parti del corpo stesso dell’attore, e quindi perfettamente in grado di aiutarlo a comunicare la sua ribellione. La protesta inizia col primo gesto, la prima parola, il primo mormorio della scena.
Prenotazioni: http://ilteatrocercacasa.it/site/prenotazioni/

 

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Quando: fino al 22 febbraio
Luogo: Elicantropo Teatro
Orario: 21, tranne domenica alle ore 18
Autore: Enzo Moscato
Regia: Carlo Cerciello
Trama: Uhè, frust’allà! Frust’allà! Nun aggio chiamato a te! Via nel tuo lercio buco metropolitano! Non è ancora di cena. Aspiette che te chiamm’io!  Ma quanto se so’ fatte sprucede, ‘sti sùrice, uhè! È incredibile la superbia, l’albagia, i1 “tutto-mi-è dovuto” che stanno caccianne fora! E pecché, poi? Perché loro sono una razza. Sissignore, una razza sporca, fetente, abbietta, ma una razza! Una razza unica e compatta, solidale nella sua fede! Mo’ dicono ca se so’ spustate… che da quando è successo il “bum-bum-bum”, il “tremola-tutto”, sono partiti a rrocchia, a milionesimi di milioni; che hanno emigrato dal Sud al Nord. Si capisce dal Sud al Nord rispettando il circondario, restando nei confini. Nooo; e quelli non cambiano città! E pecché po’ l’essen’a fa’? Qua si possono divertire. Da nessuna parte, come qua, trovano tanti gradini, tante scese e scesulelle, tanti “palazzi a spuntatore” che gli facilitano i1 trasloco, o аddò fui si vene ‘n’ata vota il “bum-bum-bum”, il “tremola-tutto”. Sì… si, mo’ si sono trasferiti al Nord! Al Vomero, dicono, a Pusilleco, ai Camaldoli: zone nobbili; аddò ce sta chiù aria fresca.  Però io vulesse sape’, come mai che in casa mia ci stanno sempre? Eh? Come mai ‘cсà dinto fanno ancora da padroni?
Info e prenotazioni: 3491925942 – 081296640 promozionelicantropo@libero.it

Gabriella Galbiati

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