Nei prossimi giorni a teatro…
Con le anteprime di QuartaParete alla scoperta di una nuova settimana da trascorrere a teatro, tra debutti, classici, nuove drammaturgie e molto altro.
Il malato immaginario
Quando: dal 3 all’8 febbraio
Luogo: Teatro Mercadante
Orario: 3 e 6 febbraio ore 21; 4 e 5 febbraio ore 17; 7 febbraio ore 19; 8 febbraio ore 18
Produzione: Teatro Franco Parenti
Autore: Molière
Regia: Andrée Ruth Shammah
Interpreti: Gioele Dix, Anna Della Rosa, Marco Balbi, Valentina Bartolo, Francesco Brandi, Piero Domenicaccio, Linda Gennari, Pietro Micci, Alessandro Quattro, Francesco Sferrazza Papa
Trama: Andrée Ruth Shammah porta in scena Il malato immaginario di Molière affidando il ruolo del protagonista a Gioele Dix, attore in grado di interpretare con intelligenza e ironia la paura e la solitudine del nostro tempo. Shammah propone un Malato immaginario “senza tempo e di tutti i tempi”, privo di convenzioni, in tensione continua, costruendo con la parola e la sua densità tragicomica, un doppio livello di angoscia esistenziale e gioco teatrale. Un omaggio al grande attore, ma anche una necessità della regista di riprendere oggi il “suo” Malato per rappresentare le fragilità dell’uomo, la consapevolezza del disagio, del bisogno di difendersi dal mondo esterno e di fuggire le responsabilità dell’esistenza, in una consonanza col presente, con l’irreversibile condizione della perdita di fiducia in se stessi e nei propri simili.
Info: http://www.teatrostabilenapoli.it/?p=content&id=31&t=contatti
Finale di partita
Quando: dal 3 al 15 febbraio
Luogo: Teatro San Ferdinando
Orario: 3, 6, 10 e 13 febbraio ore 21; 4, 5, 11 e 12 febbraio ore 17, 7 e 14 febbraio ore 19; 8 e 15 febbraio ore 18
Autore: Samule Beckett
Produzione: Teatro Stabile di Napoli, Fondazione Campania dei Festival-Napoli Teatro Festival Italia
Regia: Lluís Pasqual
Interpreti: Lello Arena, Gigi De Luca, Stefano Miglio, Angela Pagano
Trama: Nelle sue note di regia Pasqual ricorda di aver avuto il suo primo incontro con il teatro di Beckett nel 1998 attraverso Aspettando Godot. “Devo confessare – dichiara – che tutto il bagaglio intellettuale con il quale affrontai lo spettacolo, preparandomi per molti mesi, incrementò il mio patrimonio intellettuale, ma mi impedì di avvicinarmi con sguardo chiaro al più straordinario Beckett. Dalla sua bocca ascoltai, in una ventosa serata parigina, che il più gran peccato dell’uomo è quello di prendersi troppo sul serio. Come io sono convinto che la scuola napoletana di interpretazione, insieme con la scuole russa e inglese, sono i tre pilastri dell’interpretazione teatrale europea, e che il popolo napoletano e pertanto i suoi attori e spettatori, praticano nella loro vita di tutti i giorni questa distanza che elargisce il senso umoristico e l’ironia di fronte all’esistenza, mi rende molto felice mettere un abito napoletano a Finale di Partita. Sono sicuro che lo scrittore-filosofo dallo sguardo di uccello rapace sarebbe molto felic e di questo incontro. Così come lo sono io!”.
Info: http://www.teatrostabilenapoli.it/?p=content&id=31&t=contatti
Io, Nessuno e Polifemo
Quando: dal 3 all’8 febbraio
Luogo: Teatro Bellini di Napoli
Orario martedì, giovedì, venerdì e sabato alle ore 21; mercoledì, sabato e domenica alle ore 17:30
Autrice e Regia: Emma Dante
Produzione: Teatro Biondo Stabile di Palermo
Interpreti: Emma Dante, Salvatore D’Onofrio, Carmine Maringola, Federica Aloisio, Viola Carinci, Giusi Vicari
Trama: Col tempo, nella solitudine, è diventato di pietra. Ecco la sua descrizione: «Song io’a caverna. Song tutt’uno con la roccia, monotono e gigantesco,un’enorme montagna senza cuore. Sono di pietra, signò, e voi mi abitate! Al posto dell’occhio tengo ’n fronte una grotta oscura e il macigno ca ’nzerra a metà l’entrata è la mia palpebra spezzata. voi site trasùta dinto, signò, nel monumento, e n’avite appena sfiorato la grandezza. Immense sale vuote mi scorrono dint’e vene, sorde e mute. Andate! Visitatele tutte! Tanto come trasìte accussì ascìte, tale e quale, perché non troverete altro che pietra e polvere. La mia voce non è riuscita a entrare nelle vostre orecchie come invece ha fatto quella di Omero, Virgilio, Euripide, Teocrito, Ovidio. Perché la mia voce è privata e voi non siete pronta a coglierne il segreto. Comme ’e creature vi facite cullà da rapsodie popolari, credendo ai mostri e agli eroi. Signò, io song sempre stato un essere pacifico, monòcolo, sì, ma armonioso, e le pecore, i montoni, i capretti non s’hanno mai appauràto ’i me. E ora jatevenne! Jamme bella! Ca mi fa male ’a capa»!
Prenotazioni: 081.5491266 – www.teatrobellini.it
Zombitudine
Quando: dal 3 all’8 febbraio
Luogo: Teatro Piccolo Bellini
Orario: da martedì al sabato ore 21:15; domenica ore 18
Produzione: Frosini/Timpano – amnesiA vivacE, Kataklisma in coproduzione conTeatro della Tosse di Genova, Fuori Luogo – La Spezia, Teatro dell’Orologio – Roma col sostegno del Teatro di Roma nell’ambito del progetto “Perdutamente”
Progetto, Regia e Interpreti: Elvira Frosini e Daniele Timpano
Trama: Un uomo e una donna sono rifugiati in un teatro insieme al pubblico. In questo spazio di illusoria salvezza e resistenza attendono l’arrivo di qualcuno o qualcosa: la fine del mondo? Un nuovo inizio? La Rivoluzione? Forse arrivano gli Zombi.
Gli Zombi siamo noi. La Zombitudine è la nostra condizione quotidiana. Stretti tra l’emergenza di un evento imminente e devastante e una quotidianità claustrofobica si fa fatica a riconoscere il pericolo o la salvezza: la vita da assediati è divenuta normalità. Quella dello Zombi allora è l’immagine della nostra fine, ma è anche un’immagine di speranza, l’unica prospettiva di rinascita, l’unica forma di vita alternativa al dominio di banche, finanza e multinazionali. L’unico Risorgimento possibile per noi e il nostro Paese è un Risorgimento Zombi. Zombi di tutto il mondo uniamoci!
Prenotazioni: 081.5491266 – www.teatrobellini.it
Erano tutti miei figli
Quando: dal 4 all’8 febbraio
Luogo: Teatro Delle Palme
Orario: 21; tranne domenica ore 18
Autore: Arthur Miller
Regia: Giuseppe Dipasquale
Interpreti: Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Ruben Rigillo, Silvia Siravo, Filippo Brazzaventre, Barbara Gallo, Enzo Gambino, Liliana Lo Furno, Giorgio Musumeci
Trama: La storia è imperniata sulla figura dell’imprenditore Keller, il quale durante la seconda guerra mondiale, da poco terminata, non aveva esitato a trarre profitti dalla vendita di pezzi “difettosi” destinati alla aeronautica militare che erano costati la vita a ben 21 piloti. Arrestato per fornitura di materiale non conforme alle norme, l’uomo riesce a scagionarsi dall’accusa scaricando tutta la responsabilità sul suo socio. Intanto, mentre la sua famiglia fa i conti con il dramma della scomparsa in guerra di un figlio mai ritrovato, sarà la giovane fidanzata del ragazzo – figlia del socio finito in galera – della quale si è innamorato anche il fratello che la vuole sposare, a fare emergere le contraddizioni nella vicenda ed a svelare le verità subdolamente celate dal cinico industriale. Evidenziando le piaghe della società americana del secondo dopoguerra, Arthur Miller spezza gli ideali della famiglia, del successo e del denaro: il suo Joe Keller rappresenta un pericolo per la società non per ciò che ha commesso ma perchè rifiuta di ammettere la sua responsabilità civile convinto che una discreta dose di illegalità sia necessaria.
Info e prenotazioni: 081 410 4486
Io sono Sarah Kane
Quando: dal 5 all’8 febbraio
Luogo: Galleria Toledo
Orario: 20:30, tranne la domenica alle ore 18
Autore e Regia: Paolo Scheriani
Interpreti: Nicoletta Mandelli
Trama: Un monologo a due voci e due corpi che ispirandosi alla vita dell’autrice anglosassone si lancia in un turbine di emozioni inventandosi momenti di vita che Sarah Kane non ha avuto il tempo di vivere o che non ha mai vissuto. Scheriani, in veste di autore e regista, immerge la scena in videoproiezioni avvalendosi del prezioso contributo di Luca Lisci, filmaker, viedo_artista (già collaboratore di Peter Greenway) oggi Art Director della rivista TAR, considerato il prodotto editoriale internazionale più importante nell’ambito dell’arte contemporanea. La regia teatrale di Paolo Scheriani si amalgama in modo fluido con la regia video di Luca Lisci; ciò che ne esce è un corpo unico che immerge gli spettatori in una realtà aumentata, forse una realtà molto vicina all’immaginario di Sarah Kane o comunque una realtà che ne sublima il suo pensiero. Nicoletta Mandelli si sdoppia e si moltiplica mostrando molteplici sfaccettature del personaggio che interpreta, conducendo lo spettatore in un viaggio nella vita di Sarah Kane ma ancor di più sollecitano i “visitatori” a intraprendere un viaggio nella loro stessa vita.
Una donna parla di se, della sua vita, del teatro, di tutto quello che gli passa per la testa. Una donna dice di essere Sarah Kane, pensa di essere Sarah Kane, finge di essere Sarah Kane. Finge di essere molte più persone di quella che è. Parla, racconta, inveisce, delira, sproloquia, sussurra, urla. Fa “il teatro”. si veste, si traveste, si denuda. Una donna è sotto mentite spoglie. Più che una donna un essere umano. Un corpo umano. Una voce umana che risuona s’intona e stona perché la vita non è così diversa da un canto. Un monologo che si trasforma in dialogo per poi tornare monologo. Il nuovo testo di Paolo Scheriani prende in prestito un nome ma solo per nominarlo. Un monologo intenso che non vuole dire altro che quello che le parole dicono. Non c’è sottotesto perché non è un testo. non c’è un inizio e una fine, c’è un mentre. Quello che si ascolterà potrebbe accadere per la prima volta in quel momento e non ripetersi mai più. Quindi è un’occasione unica. Una performance, un’installazione di parole, un corpo in movimento, una bocca che dice cose. Uno spazio vuoto che si riempie delle cose dette. E le cose dette diventano una storia, ma a seconda di come vengono dette la storia cambia; ogni storia è irripetibile o come avviene in teatro ogni storia si ripete facendo finta che sia la prima e unica volta che accada. “Io sono Sarah Kane” non è Sarah Kane. Non aspettatevi la storia di una drammaturga morta suicida. Non aspettatevi una cartolina agiografica con tanto di miracoli e reliquie. Non aspettatevi lo spettacolo da “fringe” che piace alla gente che si piace (più dello spettacolo che va a vedere).
Info e prenotazioni: 081 425 037 – galleria.toledo@iol.it
La Geometria dei Sottratti
Quando: 5 febbraio
Luogo: George Best
Orario: 21
Autori e Interpreti: Massimiliano Mazzei e Francesco Bove
Trama: Cercasi 50 spettatori ambosessi da intrattenere con un repertorio di poesie comiche, traduzioni shakespeariane nei vari dialetti campani, consigli cinematografici, performance artistiche ai limiti del buon gusto. Le risorse da noi assunte saranno adagiate su sedute di materiale polimerico nella fascia oraria 21.30 − 23.30; è richiesta cortesia, propensione al sorriso e capacità di instaurare un rapporto non conflittuale col vicino di sedia. Ai candidati non è richiesto alcun titolo di studio, ma è necessaria una predisposizione alla mobilità. Attraverso laboratori di apprendimento teorico-pratici, la risorsa acquisirà familiarità con gli strumenti e i metodi per svolgere al meglio la propria mansione. Le condizioni contrattuali offerte saranno di sicuro interesse.
Per info e prenotazioni: lageometriadeisottratti@gmail.com
Vulio
Quando: dal 5 all’8 febbraio
Luogo: Nuovo Teatro Sancarluccio
Orario: 21; tranne domenica ore 18
Regia: Antonio Capuano
Interprete: Gea Martire
Trama: Con Vulìo Gea Martire porta in scena Maria Immacolata e gli interrogativi su cui ella non si capacita: se lo spirito ha sede nel corpo, avrà corpo anche lo spirito? E, di conseguenza, il corpo sarà fatto di spirito. Lei sente di avere uno di quei corpi ad alto tasso alcolico, nel senso che dà alla testa, e ignora gli inviti che le giungono da più parti di coltivare lo spirito poiché ritiene di non avere il pollice verde. Finché un tarlo comincia a rodere, sotto forma di fantasma: quella zia Angelina, che è stata un tarlo anche in vita con le sue litanie e le condanne da santa inquisizione. Ma i vivi si possono scansare, i morti no. Il tarlo rode, corrode, si ingrassa, può essere abbattuto solo da uno spirito ad altissima gradazione: puro. Si rende necessaria, dunque, l’espiazione: un viaggio a Lourdes in veste di dama di carità! Viaggio durante il quale non si può avere un’idea di quello che succederà, poiché trattasi di miracolo. Per il quale non basta un ex voto, ce ne vuole uno extra…ordinario.
Info e prenotazioni: 081 544 1872 – 081 410 44 67
Mamma – Piccole tragedie minimali
Quando: 6 febbraio
Luogo: Portici – Il Teatro cerca Casa
Orario: 20:30
Autore: Annibale Ruccello
Regia: Antonella Morea
Interprete: Rino Di Martino
Trama: Quando mi è stato proposto per la prima volta di curare una regia, ho provato un immenso piacere ma anche una immensa paura: non mi sono mai trovata dall’altra parte e proprio non so come si sta fuori dal palcoscenico. Che testo scegliere? Su quale territorio muoversi? Sul piano della drammaturgia contemporanea la scelta non poteva che ricadere su Annibale Ruccello! Annibale che conoscevo dai tempi di Gatta Cenerentola quando, ricordo, assisteva a tutte le nostre prove e collaborava con il nostro comune maestro Roberto de Simone. Annibale con il quale avevo ed ho in comune il mondo popolare che lui conosceva bene in quanto studioso di antropologia e delle tradizioni popolari e che io cominciavo a conoscere ed amare e che giorno per giorno mettevo in pratica recitando cantando e “tammurriando”. Annibale, infine, autore di Anna Cappelli che è stata la mia prima fortunata esperienza di monologante. Per Rino Di Martino ho scelto Mamma – Piccole tragedie minimali, quattro monologhi dove mamme malefiche raccontano ancora fiabe per poi trasformarsi man mano, nei vari episodi, in figure irrimediabilmente corrotte dai mass-media, una folla di donne attorniate da ragazzini che si chiamano Deborah, Samanta, Morgan, nelle cui conversazioni si confondono messaggi personali, echi televisivi, slogan di rotocalchi; dove la pubblicità si sovrappone alle confidenze, le telenovelas alla sfera privata e gli inni liturgici alle canzonette di Sanremo. Deliri verbali fondati sulla contaminazione e alterazione del linguaggio. La perdita di rituali propiziatori e liberatori usati nel mondo contadino come protezione e rivelazione dell’inconscio. La contaminazione cui tali rituali sono stati sottoposti dall’ingresso dei media con la conseguente perdita dell’identità collettiva. La ritualità e il mondo popolare saranno il motore di tutta la messinscena dove l’ambiguo maschile/femminile esprime al meglio il carattere tragicomico dei personaggi. (Antonella Morea)
Prenotazioni: http://ilteatrocercacasa.it/site/prenotazioni/
Identità migranti – DEBUTTO
Quando: dal 6 all’8 febbraio
Luogo: Nuovo Teatro Sanita’
Orario: 21, tranne domenica ore 18
Autrice e Regia: Cinzia Cordella
Interpreti: Cinzia Cordella, Valeria Frallicciardi, Cecilia Lupoli, Giulia Musciacco e MOMO; musica dal vivo – ensemble “Armoniche Sintonie”
Trama: Uno spettacolo tutto al femminile, le cui protagoniste sono le donne che vivono, o meglio sopravvivono, in determinati contesti sociali dove sono costrette fin dalla nascita alla sottomissione e repressione della propria femminilità, del proprio “essere” in quanto donne. Uno scenario purtroppo ancora attuale e di cui conosciamo la realtà solo attraverso le notizie dei giornali: una realtà in cui motivi religiosi, economici e culturali sono divenuti leggi che negano ogni diritto e libertà civile. E a rimetterci è quasi sempre il sesso “debole”. Identità migranti è il tentativo di immedesimazione con queste donne che sono meno fortunate, ma che attraverso una presa di coscienza della propria situazione di ingiustizia sociale si dimostrano tutt’altro che deboli e si ribellano ad una realtà e cultura non più inevitabili. Catrina, Hazika, Naga e Faiza sono i nomi di queste donne guerriere le cui lotte troppo spesso ci sembrano lontane dalle nostre vite, ma che in realtà sono più vicine a noi di quanto crediamo poiché combattono in nome della libertà di tutte le donne del mondo. Uno spettacolo che rappresenta non solo quattro vite, ma tante vite di donne, che dovrebbero far pensare a tutti, uomini e donne, occidentali e orientali, al valore della vita e della dignità umane.
Info e prenotazioni: 339 666 6426 – www.nuovoteatrosanita.it – info@nuovoteatrosanita.it
Lo specchio di Adriano
Quando: dal 6 all’8 febbraio
Luogo: Teatro Il Primo
Orario: venerdì e sabato ore 21; domenica ore 18
Produzione: Compagnia Arnolfo Petri e Teatroilprimo srl
Autore e Interprete: Arnolfo Petri
Trama: Sentendo vicina la morte, l’imperatore Adriano, decide di scrivere una lunga lettera al suo giovane pupillo Marco Aurelio. La lettera è un poema d’amore alla vita, che evoca le vicende di un uomo assetato di conoscenza e “costretto” al potere. Su una scena vuota, come vuoto è il nostro tempo, Arnolfo Petri, in abiti candidi, interprete di una purezza superstite, ha l’aspetto di un’apparizione fantasma: quella della nostra umanità residua che disperatamente cerca di sopravvivere a fiumi di idiozia. Uno spettacolo in cui la parola diventa rito celebrato, officiato, quasi funzione mistica. Una eucarestia della parola che salva la mente dalla morte della coscienza. Una coscienza, la nostra, che grida disperata contro il crollo delle certezze alla ricerca di una verità, il nostro destino di esseri umani.
Info e prenotazioni: segreteria@teatroilprimo.it – 0815921898 – 3428306707 – 327 88 41 935
Progetto Bombarolo
Quando: dal 6 all’8 febbraio
Luogo: Sala Ichos
Orario: 21; tranne domenica ore 19
Regia: Nicolas Ceruti
Idea e Drammaturgia: Barbara Pizzo
Interprete: Luca Marchiori
Produzione: Ilinx, Residenza Teatrale ILINXARIUM
Trama: Una lingua da masticare, di carne e sangue e tempo misurato, come misurato è il tempo di chi la pronuncia, omuncolo perduto a ricomporre i pezzi di una vicenda banale che solo il viverla in prima persona può renderla deflagrante. Suono e corpo è quel che rimane tra le macerie di un amore, di una vita, di un mondo che va dalla terra al cielo o che dalla terra al cielo è andato. Questo il cuore del progetto che vede la collaborazione tra Ilinx teatro e Barbara Pizzo. Un work in progress nato da un testo intessuto di un pastiche linguistico che si nutre di Cinquecento, inflessioni dialettali ed erranze − tra ricercati errori e vagheggiamenti crono-geografici − per una reinvenzione dalla carnalità forte, dalla musicalità antica eppure fresca del suo essere concreta, viva e pulsante, capace di tradurre l’alienazione di chi quelle parole porta. Perché fisica e psicologica è l’alienazione dell’unico personaggio in scena, alle prese con un monologo che solo di tempo in tempo si fa soliloquio, qua e là intrecciato a dialoghi senza risposta rivolti ora «al dio suo» ora all’amata. Tutto scorre in una sospensione quasi onirica: le azioni di quell’uomo che appare intento a costruire una strana macchina, le parole che gli sgorgano dalla bocca tra cascate e sputi, il tempo. Quel tempo «nimico tremebondo» che «sumerge e cade e manca». Il tempo dall’incedere inesorabile come un metronomo, una goccia che gocciola in un secchio, un timer, identico a quello che parte all’inizio della mise en espace per un conto alla rovescia che segnerà irrimediabilmente il respiro di chi è dentro e fuori scena. Come si fosse a un passo dall’esplosione (poco prima o poco dopo, infine, che cambia?). Tutto è nel mentre. Come sull’orlo di un cratere. Come a un soffio dall’uragano. E intorno: luci trasportabili a filo delle officine meccaniche, rumori meccanici e industriali. Fino a quella fine che arriverà sfumandosene in dissolvenza. Senza lenire, senza spiegare.
Info e prenotazioni: 335 7652 524 – 081 275 945
Scarpe di Mizan. Traversata sulla fuga e altri fossi – DEBUTTO
Quando: dal 6 all’8 febbraio
Luogo: Theatre De Poche
Orario: 21; tranne domenica alle ore 18
Produzione: Rena Libre
Autori: Daniele Marino e Marina Cavaliere
Regia e Interprete: Daniele Marino
Trama: Mizan ha vent’anni. È scappato dal suo paese con la speranza in uno zaino. L’Europa è davanti: sogno e castigo. Indossare le sue scarpe significa testimoniare il suo viaggio, la metamorfosi del ragazzo che non è più, manichino ormai alla deriva, maschera rinvenuta dal Mediterraneo, distaccandosi per un momento dalla sola immagine che arriva dai media. Lasciarlo sulla scena a tracciare nuove rotte possibili. Pedina estrema di una delle sconfitte della società capitalista. Un confine immateriale ci divide sempre. Tutti migriamo verso qualcosa d’irraggiungibile imparando a saltare fossi. Il teatro forse può ridefinire questa condizione, questa eterna distanza, abbreviarla, dando corpo e nuova voce ad un essere che non vediamo, eppure è seduto accanto a noi. Figura in perenne movimento, in cammino sull’Europa desolata e le parole.
Info e prenotazioni: 081 549 09 28 – 347 3570098 – 328 0465774 – info@theatredepoche.it – inforenalibre@gmail.com
Kairòs, sussurri del tempo
Quando: 7 febbraio
Luogo: Complesso degli Incurabili
Orario: 18:30
Produzione: Associazione Nartea
Regia: Febo Quercia
Interpreti: Federica Altamura,Andrea Fiorillo e Valerio Napoli
Trama: Per sostenere il restauro del Museo delle arti Sanitarie, l’Associazione Culturale NarteA mette in scena “Kairòs, sussurri del tempo”, una visita guidata teatralizzata, presso il Complesso degli Incurabili. Realizzato in collaborazione con il Museo delle Arti Sanitarie, l’evento farà conoscere ai visitatori gli ambienti del complesso, inclusa la recente “Sala Moscati”, e la storia di quei personaggi realmente vissuti tra quelle mura.
Prenotazione: 339.7020849 – 334.6227785
Il silenzio dei Cassetti
Quando: 7 e 8 febbraio
Luogo: Teatro Nuovo
Orario: sabato ore 21; domenica ore 18:30
Drammaturgia e Regia: Benedetto Sicca
Interpreti: Paola Michelini, Cecilia Ligorio, Mauro Lamantia, Beppe Salmeti, Giorgio Sorrentino, Simone Tangolo
Trama: L’allestimento, presentato da Ludwig – Officina di Linguaggi Contemporanei, è una drammaturgia a quadri. L’azione prende vita attraverso un meccanismo di montaggio che non segue la regola della cronologia, ma dell’accumulo; e non segue neppure la regola della logicità: il piano della realtà, il piano della finzione e il piano del sogno sono tra loro sovrapponibili per costruire delle ipotesi di intreccio in cui il farsi della realtà è piuttosto un punto di vista dei personaggi che non un racconto.
Ogni quadro è potenzialmente ascrivibile a ciascuno dei tre piani, e, come tale, contingente rispetto alla storia. Al centro delle vicende che s’intrecciano, piene di vicoli ciechi, ci sono i personaggi di Marinella e Tommaso: la loro lotta per l’affermazione della supremazia e della propria personalità, genera una rete di eventi e di relazioni, vere o presunte, che di fatto ne modificano le esistenze.
Info e prenotazioni: 081 497 6267 – botteghino@teatronuovonapoli.it
Peli
Quando: 7 e 8 febbraio
Luogo: Teatro Civico 14
Orario: sabato ore 21, domenica ore 19
Produzione: Quattro Quinte
Autrice: Carlotta Corradi
Regia: Veronica Cruciani
Interpreti: Alex Cendron e Alessandro Riceci
Trama: Due donne giocano a Burraco, l’una di fronte all’altra. Un gioco educato, una conversazione formale, quella confidenza propria dei rapporti adulti appesantiti da una vita di non detti. Una è vedova, ha perso il suo uomo, il suo amore, l’altra è vedova pur non essendolo. Le carte seguono, bilanciano, enfatizzano gli attriti. Finché qualcosa interrompe il meccanismo di un dialogo borghese per entrare nella dimensione dell’emozione e dell’istinto.
Per info e prenotazioni: 0823 441 399 – 339 187 3346 – info@teatrocivico14.it – www.teatrocivico14.it
Il cuore ha più stanze di un bordello
Quando: 7 febbraio
Luogo: Il Pozzo e il Pendolo
Orario: 21: tranne domenica ore 18:30
Autore: Gabriel García Màrquez
Interpreti: Rosalba Di Girolamo , Simone Barotti: voce, Francesco Desiato: fiati, Umberto Lepore: contrabbasso, Giacinto Piracci: chitarra Musiche: Simone Barotti
Trama: L’amore secondo Màrquez! Uno spettacolo musicale o un concerto teatrale: le storie più belle, le atmosfere, i personaggi, che segnano il passo dei ricordi per almeno tre generazioni, prendono vita e regalano una ridda di caleidoscopiche emozioni. Un viaggio nell’universo magico delle pagine di Màrquez.
Info e prenotazioni: 081 542 2088 – www.ilpozzoeilpendolo.it
T’angheria
Quando: 7 febbraio
Luogo: Santa Maria Capua Vetere (CE) – Rassegna Il Teatro cerca casa
Orario: 20:30
Interpreti: Francesca Rondinella, voce, Giosi Cincotti, piano e fisarmonica
Trama: T’angheria è la via della poesia che porta al canto, una fusione tra canzoni e versi, delle “chansons-valise” che si fondono in cerca di un nuovo significato, forte di musicalità. Uno spazio creativo in cui la voce traccia un recinto emotivo fatto di immagini, suoni, parole. Poesia cantata e canzone di poesia unite nel trasmettere – reificati – linguaggi di epoche e luoghi diversi, che finiscono per appartenersi nell’alchimia della scena. Un divenire struggente, ironico, passionale, surreale che alterna brani del repertorio napoletano ad ambiti musicali differenti, tracce di memoria sensibile e di affinità elettive. La voce si fa ponte. Niente confini, latitudini, spazi temporali: una bambina dall’anima nuda.
Prenotazioni: http://ilteatrocercacasa.it/site/prenotazioni/
Un curioso accidente – DEBUTTO
Quando: dal 7 all’8 febbraio
Luogo: Teatro Rostocco
Orario: sabato ore 20:30 e domenica ore 18
Autore: Carlo Goldoni
Regia: Francesco Sisto
Interpreti: Michelangelo Ragni, Ciro Discolo, Sara Saccone, Ferdinando Smaldone, Alessandro Palladino e Chiara Mattacci
Trama: Pancrazio, ricco commerciante, ospita nella propria casa Flavio, giovane nobile studente. Flavio, durante la sua permanenza in questa casa, si innamora di Flaminia, figlia di Pancrazio. Il giovane, credendo impossibile che possa coronare il suo sogno d’amore, decide di partire. Pancrazio, vedendo il giovane sempre più malinconico, sospetta che qualche dispiacere segreto gli provochi una malattia dello spirito. Pancrazio ha troppa fiducia in sua figlia per avere anche il minimo sospetto di ciò che accade e crede piuttosto che Flavio si sia innamorato di Costanza, amica di sua figlia. Flaminia, con l’aiuto della sua serva Corallina, a sua volta innamorata di Coviello, servo di Flavio, e quindi interessata a non far partire il giovane, lascia credere al padre che Flavio ami realmente Costanza, ma che si disperi perché il padre della giovane, don Cassandro, agiato quanto avaro negoziante, non gliela voglia accordare come moglie perché, seppur nobile, non è abbastanza ricco per la figlia. Pancrazio cerca quindi di mediare con Cassandro, che non vuole sentire ragioni. A questo punto Pancrazio, esorta Flavio a rapire Costanza, fornendogli egli stesso il denaro necessario a portare a termine il rapimento. Il giovane profitta del consiglio e del danaro e fugge sì, ma con Flaminia. Finale e scioglimento della matassa resta una sorpresa per il pubblico che verrà.
Prenotazioni: 347 920 4605
Animali come noi
Quando: 8 febbraio
Luogo: Il Pozzo e il Pendolo
Orario: 21
Interpreti: Paolo Cresta, voce, e Carlo Lomanto, chitarra
Trama: Vi siete stancati di tutte quelle letture “dolciastre” sugli animali? Vi vergognate di aver avuto nella vostra infanzia la passione per gli “orsacchiotti” o i “coniglietti”? Gli animali vi piacciono ancora e siete contrari alla caccia però… vorreste voltare pagina, leggere sugli animali qualcosa di diverso, che ve li faccia sentire vicini, ma senza smancerie? Non lasciatevi sfuggire “Animali come noi” ovvero una sana boccata di realismo animalesco, ironico, pungente, coinvolgente. Capirete cosa passa per la mente di un topo che vive in un laboratorio e prende coscienza della sua intelligenza, o di quanto possa essere complicata la vita di uno scarafaggio che vive nello sterco e si innamora di una maggiolina che ama i fiori. Conoscerete i problemi d’amore e il sesso che affrontano le lumache che scoprono di averne due di sessi e “il” mantide che sa che per riprodursi dovrà morire. Saprete quanto può essere difficile e continuamente fraintesa la comunicazione tra i pesci che hanno solo una comunicazione non verbale. Consigliato a chi non accetta ricette di buonismo preconfezionato, ma vuole guardare con i propri occhi e fare esperienze sulla propria pelle.
Info e prenotazioni: 081 542 20 88 – info@ilpozzoeilpendolo.it
Scannasurice
Quando: fino al 22 febbraio
Luogo: Elicantropo Teatro
Orario: 21, tranne domenica alle ore 18
Autore: Enzo Moscato
Regia: Carlo Cerciello
Trama: Uhè, frust’allà! Frust’allà! Nun aggio chiamato a te! Via nel tuo lercio buco metropolitano! Non è ancora di cena. Aspiette che te chiamm’io! Ma quanto se so’ fatte sprucede, ‘sti sùrice, uhè! È incredibile la superbia, l’albagia, i1 “tutto-mi-è dovuto” che stanno caccianne fora! E pecché, poi? Perché loro sono una razza. Sissignore, una razza sporca, fetente, abbietta, ma una razza! Una razza unica e compatta, solidale nella sua fede! Mo’ dicono ca se so’ spustate… che da quando è successo il “bum-bum-bum”, il “tremola-tutto”, sono partiti a rrocchia, a milionesimi di milioni; che hanno emigrato dal Sud al Nord. Si capisce dal Sud al Nord rispettando il circondario, restando nei confini. Nooo; e quelli non cambiano città! E pecché po’ l’essen’a fa’? Qua si possono divertire. Da nessuna parte, come qua, trovano tanti gradini, tante scese e scesulelle, tanti “palazzi a spuntatore” che gli facilitano i1 trasloco, o аddò fui si vene ‘n’ata vota il “bum-bum-bum”, il “tremola-tutto”. Sì… si, mo’ si sono trasferiti al Nord! Al Vomero, dicono, a Pusilleco, ai Camaldoli: zone nobbili; аddò ce sta chiù aria fresca. Però io vulesse sape’, come mai che in casa mia ci stanno sempre? Eh? Come mai ‘cсà dinto fanno ancora da padroni?
Info e prenotazioni: 3491925942 – 081296640 promozionelicantropo@libero.it
Gabriella Galbiati