Nei prossimi giorni a teatro… con San Valentino
La festa degli innamorati è alle porte e tanti sono gli spettacoli in programma questa settimana. Innamoratevi a teatro regalandovi una serata speciale, tra Momix, Pirandello, Moscato, Peppe Barra e molto altro ancora.
Il fulmine della terra
Quando: 10 febbraio
Luogo: Nuovo Teatro Sancarluccio
Orario: 21
Autore e Regia: Mirko Di Martino
Interprete: Orazio Cerino
Trama: Trent’anni. La distanza che divide una generazione da un’altra. Lo spazio che separa una storia da un’altra. Trent’anni fa c’era una terra che oggi non c’è più. In mezzo c’è una data, il 23 novembre del 1980, e un terremoto lungo 100 secondi. Lungo trent’anni. Le case sono state ricostruite, i morti compianti, i fondi spesi. Ma la terra continua a tremare, perché i conti con il passato sono ancora aperti, perché c’è ancora qualcosa che aspetta di essere recuperato. Trent’anni fa, l’Italia cantava “Disco Bambina” con Heather Parisi, esultava per l’oro di Pietro Mennea, indossava i pantaloni stretti di Miguel Bosè, ballava al suono della Disco-music. Trent’anni fa, l’Italia si guarda allo specchio nelle macerie dell’Irpinia e non si riconosce. Lo spettacolo, basato su articoli di giornale, testimonianze e documenti originali, ricostruisce i primi giorni del sisma raccontando, a volte con ironia e a volte con crudezza, le storie delle vittime e dei soccorritori, i ritardi, l’impreparazione e gli errori dei soccorsi; ma è anche anche il racconto di un’epoca, un’ironica e a tratti dolorosa narrazione dell’Italia del 1980, rivissuta attraverso le musiche, i film e la TV di quegli anni, che rendono ancora più amaro il contrasto tra la spensieratezza dell’ ”Italia da bere” e la tragicità del sisma.
Per info e prenotazioni: 081 544 1872 – 081 410 44 67
Biancaneve ed i sette nani
Quando: 10 e 11 febbraio
Luogo: Teatro dei Piccoli
Orario: 10
Autori: Jacob e Wilhelm Grimm
Produzione: Compagnia I Guardiani dell’Oca di Chieti
Regia: Zenone Benedetto
Interpreti: Zenone Benedetto, Eliana de Marinis e Tiziano Feola
Trama: La storia della regina che muore dando alla luce una bimba “con i capelli scuri come l’ebano, la pelle bianca come la neve e le labbra rosse come il sangue” alla quale si dà il nome di Biancaneve è tra le più conosciute ed amate ed ha ispirato molteplici riduzioni per il cinema, tra film e cartoon, e per il teatro, d’attore, di figura e perfino d’opera. In questo caso si sceglie una felice contaminazione tra i generi portando sulla scena uno spettacolo che utilizza differenti registri, realizzando così una favola musicale con attori e pupazzi.
Info e prenotazioni: Le Nuvole 081 239 5653 – I Teatrini 081 033 0619 – www.teatrodeipiccoli.it
La vita che ti diedi
Quando: dal 10 al 15 febbraio
Luogo: Teatro Mercadante
Orario: 10 e 13 febbraio ore 21; 11 e 12 febbraio ore 17; 14 febbraio ore 19; 15 febbraio ore 18
Produzione: Teatro Stabile di Bolzano
Autore: Luigi Pirandello
Regia: Marco Bernardi
Interpreti: Patrizia Milani, Carlo Simoni, Gianna Coletti, Karoline Comarella, Paolo Grossi, Sandra Mangini, Giovanna Rossi, Irene Villa, Riccardo Zini
Trama: Pirandello scrisse “La vita che ti diedi” nel 1923 per Eleonora Duse che però non fece in tempo a interpretarla: morì infatti in tournée a Pittsburg nell’aprile del 1924. A proposito del testo, lo stesso Pirandello in una lettera alla figlia Lietta scrive: “Per ora ti dico che la tragedia mi sembra la cosa più alta e più pura che sia uscita dalla mia fantasia”. È la storia di una madre che subisce il destino peggiore che possa capitarle: la perdita di un figlio. Questa donna, Anna Luna, rifiuta di accettare la sua morte. Immersa in un “lucido delirio” si comporta come se il figlio fosse ancora vivo, con un’ostinata strategia psicologica che tenta di coinvolgere tutti coloro che le stanno attorno. In uno stato allucinatorio, non vuole uscire dal suo sogno e tenta disperatamente di mantenere il figlio in vita, oltre il limite della realtà. Il dramma è condotto interamente sul filo dell’amore materno, di cui è l’espressione più compiuta nel teatro di Pirandello: l’unico valore che sopravvive intatto tra le macerie dei falsi valori della società e che nella sua autenticità risulta indenne da ogni schematismo ideologico.
Info: http://www.teatrostabilenapoli.it/?p=content&id=31&t=contatti
Alchemy
Quando: dal 10 al 15 febbraio
Luogo: Teatro Bellini di Napoli
Orario martedì, giovedì, venerdì e sabato alle ore 21; mercoledì, sabato e domenica alle ore 17
Ideazione e coreografie: Moses Pendleton
Produzione: Momix / Planeta Momix / Duetto 2000
Trama: Ad ispirare l’immaginazione del mago della danza è questa volta l’eterna ricerca dell’oro segreto che vive nel profondo della nostra essenza, rivelato solo dagli uomini capaci di scrutare il mondo con occhi creativi. L’inesauribile Moses Pendleton la intitola Alchemy, che tratta dell’arte dell’alchimia, e dell’alchimia dell’arte. È uno spettacolo multimediale realizzato dai suoi superbi ballerini, un lavoro pieno di fantasia, di ironia, di bellezza, di mistero. Nelle parole di W.B.Yeats trova spunto la più recente impresa del coreografo statunitense, fedele allo spirito di innovazione che da sempre accompagna la sua celebre compagnia, per accostare la costante ricerca della danza a quella degli “…innumerevoli alchimisti divini, che lavorassero continuamente a trasformare il piombo in oro, la stanchezza in estasi, i corpi in anime, la tenebra in Dio; e di fronte alla loro opera perfetta avvertii il peso della mia condizione di mortale, e invocai a gran voce, come tanti altri sognatori e letterati di questa nostra età hanno invocato, la nascita di quella raffinata bellezza spirituale che sola potrebbe sollevare e rapire anime gravate di tanti sogni.”Alchemy ci svela i segreti dei quattro elementi primordiali – terra, aria, fuoco, acqua – per creare uno spettacolo che sprigiona arcane suggestioni e ci attira in una dimensione surreale. Riusciranno a trovare la formula dell’elisir? Creeranno l’oro? Certamente, per chi crede nell’arte dell’illusione e nell’illusione dell’arte. Una cosa è certa: dopo Alchemy nessuno sarà uguale a prima! Questa è la promessa alchemica di Moses Pendleton…
Prenotazioni: 081.5491266 – www.teatrobellini.it
Finale di partita
Quando: dal 10 al 15 febbraio
Luogo: Teatro San Ferdinando
Orario: 10 e 13 febbraio ore 21; 11 e 12 febbraio ore 17, 14 febbraio ore 19; 15 febbraio ore 18
Autore: Samule Beckett
Produzione: Teatro Stabile di Napoli, Fondazione Campania dei Festival-Napoli Teatro Festival Italia
Regia: Lluís Pasqual
Interpreti: Lello Arena, Gigi De Luca, Stefano Miglio, Angela Pagano
Trama: Nelle sue note di regia Pasqual ricorda di aver avuto il suo primo incontro con il teatro di Beckett nel 1998 attraverso Aspettando Godot. “Devo confessare – dichiara – che tutto il bagaglio intellettuale con il quale affrontai lo spettacolo, preparandomi per molti mesi, incrementò il mio patrimonio intellettuale, ma mi impedì di avvicinarmi con sguardo chiaro al più straordinario Beckett. Dalla sua bocca ascoltai, in una ventosa serata parigina, che il più gran peccato dell’uomo è quello di prendersi troppo sul serio. Come io sono convinto che la scuola napoletana di interpretazione, insieme con la scuole russa e inglese, sono i tre pilastri dell’interpretazione teatrale europea, e che il popolo napoletano e pertanto i suoi attori e spettatori, praticano nella loro vita di tutti i giorni questa distanza che elargisce il senso umoristico e l’ironia di fronte all’esistenza, mi rende molto felice mettere un abito napoletano a Finale di Partita. Sono sicuro che lo scrittore-filosofo dallo sguardo di uccello rapace sarebbe molto felice e di questo incontro. Così come lo sono io!”.
Info: http://www.teatrostabilenapoli.it/?p=content&id=31&t=contatti
Storie naturali e strafottenti – Il ragazzo di Trastevere
Quando: dal 12 al 22 febbraio
Luogo: Ridotto del Mercadante
Orario: 12, 15, 17, 18, 20 1 21 febbraio alle ore 21; 13, 19 e 22 febbraio alle ore 18; 14 febbraio alle ore 17
Produzione: Teatro Stabile di Napoli
Autore: Giuseppe Patroni Griffi
Drammaturgia e Regia: Giuseppe Sollazzo
Interpreti: Anna Ammirati, Michele Costabile, Davide Paciolla
Trama: I personaggi di Peppino Patroni Griffi non sono fatti della stessa sostanza dei sogni. Otello – protagonista di “Ragazzo di Trastevere” – non vuole farsi piovere in testa. Nello stanzino in cui dorme non ha neanche lo spazio per girare intorno al letto e la pioggia attraversa il tetto, nonostante la pece. Così, in cerca di aria e di luce, il giovane trasteverino si arruola volontario per l’Africa. E il suo apprendistato alla vita comincia nel peggiore dei modi: con la scoperta dell’orrore della guerra. È un girotondo di ultimi quello che ci presenta l’autore de Il mio cuore è nel sud, una giostra di tipi impegnati ognuno nella propria personale battaglia contro solitudini e miserie. Le avventure di Otello si dipanano in un mondo non ancora “mcdonaldizzato”, dove i bisogni sono quelli primari e l’altalena di brutalità e tenerezze, di desideri soddisfatti e di speranze deluse, Patroni Griffi le racconta con una prosa ricca e varia che – come ricorda Borges – si rivela come la forma più difficile della poesia. Patroni Griffi fa con le parole quello che Picasso ha fatto con il volto umano: spostando gli occhi e i nasi dove non dovrebbero stare costringe a guardarli meglio; così, nel Ragazzo di Trastevere , le parole non sembrano imbalsamate dall’uso, sono le parole di sempre ma con l’abito della domenica. Una scrittura che ha la forza di un linguaggio che parla della vita, senza essere il linguaggio della vita. Un linguaggio alto, letterario, con il quale l’autore ci racconta le vicende di personaggi – come scriveva Moravia – “dalla vita semplice fino al mistero”. Otello è un anti-eroe dei nostri tempi, troppo povero per permettersi una morale, ma tanto spavaldo da battere i pugni sul tavolo del destino per chiedere la propria parte di felicità. In fondo è un uomo come tanti, verrebbe da dire come tutti: con la paura della morte e bisognoso d’amore. Giuseppe Sollazzo
Info: http://www.teatrostabilenapoli.it/?p=content&id=31&t=contatti
Do not disturb (we’re in love) – DEBUTTO
Quando: dal 12 al 14 febbraio
Luogo: Grand Hotel Parker’s
Orario: 12 e 13 febbraio alle ore 21, 14 febbraio alle ore 18 e alle ore 20
Autore: Claudio Finelli
Regia: Mario Gelardi
Produzione: Nuovo Teatro Sanita’
Interpreti: Carlo Caracciolo, Irene Grasso, Antimo Casertano, Gennaro Maresca, Fabiana Fazio e Carlo Geltrude
Trama: L’amore senza tabù, senza preconcetti, libero di essere vissuto, è il tema che lega le due storie : “La stanza del risveglio”, che vede protagonisti Mirko (Carlo Caracciolo) e Marta (Irene Grasso), dove i due si svegliano seminudi nello stesso letto Erano a pranzo insieme, ma non ricordano altro… Prima di lasciare la stanza vogliono saper come sono finiti a letto insieme e cosa è accaduto tra loro; de “La stanza dell’anniversario” è, invece, protagonista Daniele (Antimo Casertano), che è in albergo per festeggiare San Valentino. Per lui questo giorno è una festa doppia, perché il 14 febbraio è anche il giorno in cui ha conosciuto Mattia (Gennaro Maresca), l’uomo che gli ha cambiato la vita, ma che non ha avuto il coraggio di vivere la loro storia… A fare da guida al pubblico e ai protagonisti delle stanze, un uomo (Carlo Geltrude) ed una donna (Fabiana Fazio) che, con parole poetiche e leggere, riusciranno spesso a dare coraggio e forza a chi non ne ha!
Info e prenotazioni: 339 666 6426 – www.nuovoteatrosanita.it – info@nuovoteatrosanita.it
Un curioso accidente
Quando: dal 12 al 22 febbraio
Luogo: Teatro Arcas
Orario: sabato ore 18 e 21 e domenica ore 18
Autore: Carlo Goldoni
Regia: Francesco Sisto
Interpreti: Michelangelo Ragni, Ciro Discolo, Sara Saccone, Ferdinando Smaldone, Alessandro Palladino e Chiara Mattacci
Trama: Pancrazio, ricco commerciante, ospita nella propria casa Flavio, giovane nobile studente. Flavio, durante la sua permanenza in questa casa, si innamora di Flaminia, figlia di Pancrazio. Il giovane, credendo impossibile che possa coronare il suo sogno d’amore, decide di partire. Pancrazio, vedendo il giovane sempre più malinconico, sospetta che qualche dispiacere segreto gli provochi una malattia dello spirito. Pancrazio ha troppa fiducia in sua figlia per avere anche il minimo sospetto di ciò che accade e crede piuttosto che Flavio si sia innamorato di Costanza, amica di sua figlia. Flaminia, con l’aiuto della sua serva Corallina, a sua volta innamorata di Coviello, servo di Flavio, e quindi interessata a non far partire il giovane, lascia credere al padre che Flavio ami realmente Costanza, ma che si disperi perché il padre della giovane, don Cassandro, agiato quanto avaro negoziante, non gliela voglia accordare come moglie perché, seppur nobile, non è abbastanza ricco per la figlia. Pancrazio cerca quindi di mediare con Cassandro, che non vuole sentire ragioni. A questo punto Pancrazio, esorta Flavio a rapire Costanza, fornendogli egli stesso il denaro necessario a portare a termine il rapimento. Il giovane profitta del consiglio e del danaro e fugge sì, ma con Flaminia. Finale e scioglimento della matassa resta una sorpresa per il pubblico che verrà.
Prenotazioni: 081 595 5531
Sogno di una notte incantata – DEBUTTO NAZIONALE
Quando: dal 12 al 22 febbraio
Luogo: Teatro Delle Palme
Orario: 21; tranne domenica ore 18
Liberamente tratto da Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile
Adattamento: Fabrizio Bancale e Peppe Barra
Regia: Fabrizio Bancale
Interpreti: Peppe Barra e Teresa Del Vecchio
Trama: Peppe Barra affronta un classico della letteratura barocca, “Lo cunto de li cunti”, forse più conosciuto come “Pentamerone”, la raccolta seicentesca di fiabe di Giambattasta Basile, considerata il monumento della cultura e della fantasia di un intero popolo: quello napoletano, naturalmente. Un’opera che ebbe larga diffusione nella civiltà europea dell’epoca tanto da costituire, nelle varie elaborazioni successive, un patrimonio comune a tutte le culture mondiali (da Charles Perrault, ai fratelli Grimm, fino ad arrivare a Walt Disney, giusto per citarne alcuni). Così, Peppe Barra ci accompagna per mano in un mondo fiabesco e fantastico, tra luci accecanti e ombre nere, tra fate, streghe crudeli e animali parlanti. Un mondo dove i bei Principi azzurri… soffrono di violenti attacchi intestinali; e gli inquietanti Orchi che di solito terrorizzano i sonni dei bambini… qui si invaghiscono dei riccioli biondi di sette giovincelli, provocanti e dispettosi. Un mondo, insomma, in cui il fascino della letteratura barocca si fonde con la dirompente ironia e l’irriverente arte affabulatoria dell’artista napoletano. Tra illustrazioni, animazioni, canzoni, musica dal vivo e giochi di ombre, alla ricerca dello stupore e della poesia. “Era na vota, a lo paese di Arzano, na bona femmena, la quale ogne anno scarrecava no figlio mascolo; tanto che erano arrivati a sette, che vedive na scerenga de lo dio Pan a sette canne, una chiù granne grande dell’autra…” Questo è l’incipit della fiaba de “I sette palombelli” che noi abbiamo deciso di utilizzare come fil rouge dell’intera narrazione. Quando Iannetella, così si chiamava la madre, esce incinta un’altra volta, i sette fratelli decidono di abbandonare il nido domestico per andare a cercar fortuna in giro per il mondo. Ma dopo tanti maschietti, finalmente Iannetella dà alla luce una bella bambina, Gianna. Trascorrono gli anni e, diventata ormai una fanciulla, Gianna decide di incamminarsi alla ricerca dei suoi sette fratelli. Comincia, così, un viaggio avventuroso e magico, tra boschi fatati, castelli incantati e alberi che si muovono. Nel suo lungo cammino la bambina si imbatte in principi azzurri, streghe e regine, incontra orchi e animali parlanti… Come sfogliando le gigantesche pagine di un libro, conosciamo l’ingenuo Vardiello, la papera d’oro, l’orco disperatamente innamorato del giovane Carcaverchia…e tanti altri personaggi che appartengono all’universo ironico e visionario del Basile. All’insegna della fantasia, dell’incanto… e della follia.
Info e prenotazioni: 081 410 4486
Scannasurice
Quando: fino al 22 febbraio
Luogo: Elicantropo Teatro
Orario: 21, tranne domenica alle ore 18
Autore: Enzo Moscato
Regia: Carlo Cerciello
Trama: Uhè, frust’allà! Frust’allà! Nun aggio chiamato a te! Via nel tuo lercio buco metropolitano! Non è ancora di cena. Aspiette che te chiamm’io! Ma quanto se so’ fatte sprucede, ‘sti sùrice, uhè! È incredibile la superbia, l’albagia, i1 “tutto-mi-è dovuto” che stanno caccianne fora! E pecché, poi? Perché loro sono una razza. Sissignore, una razza sporca, fetente, abbietta, ma una razza! Una razza unica e compatta, solidale nella sua fede! Mo’ dicono ca se so’ spustate… che da quando è successo il “bum-bum-bum”, il “tremola-tutto”, sono partiti a rrocchia, a milionesimi di milioni; che hanno emigrato dal Sud al Nord. Si capisce dal Sud al Nord rispettando il circondario, restando nei confini. Nooo; e quelli non cambiano città! E pecché po’ l’essen’a fa’? Qua si possono divertire. Da nessuna parte, come qua, trovano tanti gradini, tante scese e scesulelle, tanti “palazzi a spuntatore” che gli facilitano i1 trasloco, o аddò fui si vene ‘n’ata vota il “bum-bum-bum”, il “tremola-tutto”. Sì… si, mo’ si sono trasferiti al Nord! Al Vomero, dicono, a Pusilleco, ai Camaldoli: zone nobbili; аddò ce sta chiù aria fresca. Però io vulesse sape’, come mai che in casa mia ci stanno sempre? Eh? Come mai ‘cсà dinto fanno ancora da padroni?
Info e prenotazioni: 349 192 5942 – 081 296 640 – promozionelicantropo@libero.it
Sottofondi, parola, musica, improvvisazioni
Quando: 13 febbraio
Luogo: Mumble Rumble – Mu.Ru Comedy Live
Orario: 21:30
Produzione: Coffee Brecht
Trama: Dove si sospende il quotidiano e le sue convenzioni. Dove si racconta la vita attraverso i codici di una poesia, di un monologo, di brevi racconti che nascono nell’istante stesso in cui vengono narrati. Con la note e la voce di Katres.
Info e prenotazioni: 393 98 69 631
Aesthetica – esercizio n. 1 – DEBUTTO
Quando: dal 13 al 15 febbraio
Luogo: Teatro Piccolo Bellini
Orario: venerdì e sabato ore 21:15; domenica ore 18
Produzione: Körper
Progetto, regia e costumi: Gennaro Cimmino
Coreografia: Gennaro Maione e Gennaro Cimmino
Danzatori: Sabatino Ercole, Flavio Ferruzzi, Nello Giglio, Giovanni Imbroglia, Gennaro Maione e Antonio Nicastro
Musiche originali: Vito Pizzo
Trama: Aesthetica – esercizio n°1 è la nuova creazione di Gennaro Cimmino, direttore artistico di Körper, che torna alla regia e alla coreografia, debuttando al Piccolo Bellini con un lavoro raffinato e impattante, in cui il linguaggio artistico è al servizio di una riflessione sulla società contemporanea e sulle dinamiche che ne regolano la comunicazione.
Prenotazioni: 081.5491266 – www.teatrobellini.it
Lingua Sonora. Concerto di suoni napoletani sui testi della tradizione linguistica dal ’400 al ’700
Quando: 13 febbraio
Luogo: Napoli, zona Bagnoli – per la rassegna Il Teatro cerca casa
Orario: 20
Interpreti: Enzo Salomone, voce recitante, Ciro Longobardi, pianoforte preparato
Trama: Spesso interroghiamo il passato per capire il presente e divinare il futuro. Impresa ardua e dall’esito incerto. Crediamo però che la “tradizione” vada osservata spoglia dalle “convenzioni” di cui il tempo e l’uso l’hanno avvolta. Consapevoli dell’importanza del patrimonio culturale di una lingua “espressionista” e “sonora” non ci sottraiamo dal fare i conti con la nostra cultura natale, evitando però la “cartolina” a cui viene ridotta dalla routine e scegliendo di procedere a ritroso nel passato, oltre il ’700, fino ai progenitori dei Petito, Scarpetta, Di Giacomo, Russo, Eduardo, Viviani, autori fin troppo saccheggiati. E allora si riapre lo scrigno di quel ricchissimo patrimonio linguistico dimenticato, antico e lessicalmente meno maneggevole di quello consegnato dall’Otto-Novecento, che ha però l’innegabile merito di aver accreditato per oltre tre secoli il napoletano a dignità di lingua. Patrimonio rappresentato da una leva di letterati – Velardiniello, Basile, Cortese, Sgruttendio, Perrucci, Oliva, per nominarne solo alcuni – che, per splendore del lessico, ricchezza delle metafore, ingegnosità dell’ordito e sonorità allitteranti della parola, hanno indicato una grammatica originalissima del narrare all’intero continente moderno. Missione di Lingua Sonora è proprio quella di far risuonare questa lingua. Naturalmente il tempo ha reso quei suoni, ancorché vagamente materni, in parte desueti; e mentre il lettore domestico può agevolmente procedere per pause, riletture e ricerche lessicali, l’ascoltatore dal vivo deve essere aiutato nella comprensione immediata del testo. Ci sentiamo quindi doppiamente responsabilizzati nella ricerca di una sintassi espressiva attuale ma soprattutto la più possibile chiara, in funzione della quale si prevede anche la proiezione su di uno schermo dei testi in traduzione italiana in sincrono con la parola letta. La performance è il frutto della ultradecennale collaborazione tra un attore dedicato da tempo al rapporto tra la parola e la musica con un pianista specialista di sonorità contemporanee, aiutato in tal senso dallo sconfinato repertorio musicale napoletano. La musica dei Leo, Matteis, Durante, Stella ed altri, saranno riproposte con l’aiuto di uno strumento contemporaneo, il pianoforte preparato, capace di evocare sonorità antiche e moderne, la dolcezza del liuto, l’argento del clavicembalo, il legno e il metallo delle percussioni. Con l’uso dei materiali più disparati il pianoforte allargherà la sua tavolozza timbrica, fino a mimare i suoni lunghi e tenui di sintetizzatori grazie all’utilizzo di archi magnetici. Cercheremo così di far rivivere l’antichità linguistica e musicale partenopea, chiamando in causa vista e udito dell’ascoltatore, in un rapporto sinergico tra senso e suono, assumendo a viatico espressivo dell’operazione due illustri raccomandazioni: “Tradizione non è mitizzare la cenere ma conservare la fiamma” – Gustav Mahler; “Chi comanda al racconto non è la voce: è l’orecchio” – Italo Calvino. (Enzo Salomone e Ciro Longobardi)
Prenotazioni: http://ilteatrocercacasa.it/site/prenotazioni/
Lapèn Lapèn
Quando: dal 13 al 15 febbraio
Luogo: Nuovo Teatro Sanita’
Orario: 21, tranne domenica alle ore 18
Produzione: Florian Teatro Stabile d’Innovazione e Associazione Arbalete
Autrice e Regia: Elena Gigliotti
Interpreti: Cristina Donadio Dario Aita, Federico Brugnone, Lucio De Francesco, Ivan Marcantoni, Giuseppe Mortelliti, Nella Tirante, Daniela Vitale
Trama: I protagonisti della vicenda scenica ci racconteranno sul palco di piazzetta San Vincenzo del legame più importante per ognuno, soprattutto al sud: la famiglia. Un legame che è soprattutto un valore e che in quanto tale va custodito, protetto e conservato, proprio come si fa con i ricordi. E’ così che essi diventano preziosi per chi li vive, continuando a preservarli. Lapén Lapén penetra in un focolare domestico anni ’90, in certe abitudini che sono ormai rintracciabili solo nel profumo di un vecchio ricordo e che gli attori materializzano in istantanee più vivide delle fotografie ingiallite che ne custodiscono l’immagine, i colori e qualche volta persino la musica. Perché gli anni ’90 sono sì così vicini, ma conservano il ritmo di un mondo ormai trascorso. Hanno in sé il germe di quel cambiamento che ha investito in maniera irreversibile le nostre vite: sanno di globalizzazione ma non ne hanno visto le conseguenze. Lapèn Lapèn è la possibilità di ritrovarsi insieme, come una famiglia degli anni ’90 che ancora ha l’abitudine di farlo, per sfogliare un album di vecchie foto, scrutare immagini e oggetti di una fetta di mondo inevitabilmente trascorsa, ma a cui restiamo legati da ricordi e da un’appartenenza indelebili.
Info e prenotazioni: 339 666 6426 – www.nuovoteatrosanita.it – info@nuovoteatrosanita.it
‘O ssaje comme fa ‘o core
Quando: 14 febbraio
Luogo: Complesso di San Domenico Maggiore
Orario: 19
Produzione: Associazione Culturale NarteA, in collaborazione con il Polo Culturale Pietrasanta e Databenc Art, nell’ambito della “Notte degli Innamorati”
Interpreti: Serena Pisa, Marianita Carfora e Roberto Albin, accompagnati dal Maestro Marco D’Acunzo (chitarra e arrangiamenti)
Trama: Il fascino della più antica forma d’arte, nonché pura espressione d’amore, tramandata da secoli è la serenata napoletana. Napoli non sarebbe la stessa senza le sue celebri canzoni di passioni impetuose e amori contrastati. La sera di San Valentino l’Associazione Culturale NarteA, in collaborazione con il Polo Culturale Pietrasanta e Databenc Art, nell’ambito della “Notte degli Innamorati”, manifestazione promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, alzerà il sipario nel meraviglioso Complesso di San Domenico Maggiore: per la prima volta in assoluto andrà in scena l’inedito itinerario musicale teatralizzato “‘O ssaje comme fa ‘o core”. Il titolo dell’evento s’ispira alla famosa poesia scritta da Massimo Troisi e poi musicata da Pino Daniele e che descrive alla perfezione quanto il cuore sia sempre “un passo avanti” rispetto alla ragione quando si parla di amore. Sul palcoscenico naturale del Complesso di San Domenico Maggiore questo itinerario musicale teatralizzato farà conoscere al pubblico i vari ambienti del sito e ammirare le splendide opere scultoree degli artisti napoletani del secondo Ottocento e del primo Novecento, racchiusi nella Mostra “Il Bello o il Vero”. Attraverso un percorso che si snoderà tra le più belle melodie della canzone classica napoletana e pièce teatrali, trasportando gli inconsapevoli ospiti lontano dalla attuale frenesia cittadina, in un luogo dove le note e le parole si fonderanno nei suoni e nelle voci della storia, della cultura e della tradizione.
Prenotazione: 339 7020 849 – 334 6227 785
Ad un passo dal cielo (W la mafia)
Quando: 14 e 15 febbraio
Luogo: Te.Co. – Teatro di Contrabbando
Orario: sabato ore 21 e domenica ore 18
Produzione: Prima Quinta
Autore e Interprete: Aldo Rapè
Regia: Nicola Vero
Trama: Un spettacolo intimo e poetico. Un inno alla vita ed un grido disperato contro tutte le mafie e le sue più aberranti manifestazioni. Lo spettacolo, pluripremiato, ha debuttato nel 2004 ottenendo grandi consensi di pubblico e critica. Dal lontano 2004 sino ad oggi quasi 500 repliche. È stato messo in scena nei teatri, nelle scuole, alla presenza di parenti di vittime di mafia, nelle chiese, nei palazzi divelti dalle bombe, nei quartieri a rischio. Una storia che fa vibrare l’anima, che regala emozioni forti, che pone dei dubbi, che impone una riflessione profonda a ciascuno di noi, sulla nostra vita, sulle nostre scelte. PRIMAQUINTA TEATRO è lieta di presentare queste performance che,per l’immediatezza della messa in scena e la delicatezza del tema trattato,si distingue da numerose piecè teatrali in materia di contrasto alla criminalità.
Info e prenotazioni: teatrodicontrabbando@gmail.com – 334 214 2550
Riccardo III e Amleto
Quando: 14 e 15 febbraio
Luogo: interno5
Orario: sabato alle ore 21, domenica alle ore 18
Adattamento e Interprete: Michele Sinisi
Trama: Il testo di Shakespeare si apre con un monologo iniziale di Riccardo, in inglese, che condensa tutta la vicenda. Il lavoro spiega cosa serve per realizzare i personaggi, per farli vivere agli occhi dello spettatore. Il protagonista diventa cattivo perché la vita gli ha tolto tanto. Tuttavia, la cattiveria con cui invade la storia non è – comodamente – assoluta, ma generata dalla vita vissuta sotto il cielo, con le aspettative che questa tradisce, i sogni che non ci permette di realizzare. Le sottrazioni dell’animo di Riccardo si somatizzano e le ferite mostrano una diversa evoluzione della bellezza. La narrazione che ne segue apre all’aspetto più profondo, all’animo del personaggio e di chi gli sta intorno, degli altri personaggi, di noi. Riccardo annuncia cosa farà e il perché:con la sua “teatrale” deformità alimenta in segreto il desiderio di conoscerlo. Il posticcio e la finzione, l’artificio che induce a credere, in questo personaggio sembrano trovare una delle occasioni più emblematiche: la magia del teatro diventa una grande bugia. C’è una forte nostalgia in quell’inizio perché niente è più doloroso della coscienza di ciò che non sarà più. Lo spettacolo non racconta una storia ma la fa vedere; il testo ha un ruolo musicale, da sentire più volte fino a comprenderlo sulla scena, più di quanto il foglio non possa fare.
Amleto si trova in una stanza e vive in completa solitudine la sua storia. I fatti, i personaggi, sono caduti davanti ai propri occhi e malgrado il suo volere e i suoi desideri deve confrontarsi con questi e prendere delle decisioni. La tragedia sta nel fatto che deve comunque risolvere la sua storia da solo, deve stare lì a parlare con personaggi assenti. Polonio, Re Claudio, Ofelia, Laerte, la madre Gertrude, l’attore della compagnia girovaga, non ci sono o forse non sono arrivati. Solo le sedie gli fanno compagnia. L’unica presenza reale è il fantasma del padre che in quanto tale lo metterà al corrente di ciò che veramente è successo. La storia è quella che tutti noi conosciamo e il testo scespiriano è smontato e reintrodotto sulla scena attraverso un soliloquio che vuole rendere in modo chiaro lo svolgersi della storia sino alla morte. Le sedie vuote saranno le uniche testimoni della sua esperienza. È possibile aggiungere ancora qualcosa ad un opera che è mito-teatrale? Ho cercato di avvicinarmi a più riprese al suo nucleo drammatico attraverso vari laboratori ma puntualmente mi confrontavo con l’ossessiva e malinconica qualità della lingua scespiriana. Scoprivo di essermi avvicinato ad un mistero senza riuscire a svelarlo del tutto. Una tragedia che sfugge all’analisi o che accetta tutte le analisi mentre racconta di un uomo che non accetta nulla. Rimane il mistero di un essere umano chiuso nella stanza dei ricordi e delle immagini che più l’assillano e da cui non vede l’ora di liberarsi. L’intensità favolosa delle sue utopie che non riesce a sostenere.
Info e prenotazioni: interno5start@gmail.com
Son tutte belle le mamme del mondo?
Quando: 14 e 21 febbraio
Luogo: Napoli – per la rassegna Il Teatro cerca Casa
Orario: 20:30
Autore: Manlio Santanelli
Interprete: Gea Martire
Trama: Testo dalla struttura poco ortodossa ‒ si tratta infatti dell’alternarsi di due monologhi che, come due rette parallele, non si incontrano se non all’infinito ‒ Son tutte belle le mamme del mondo? mette in scena lo sfogo sincero di due madri devote del patrono di Napoli, di due oranti che, ciascuna dal suo punto di vista, non hanno alcun dubbio di essere nel giusto. Ma, essendo la giustizia unica per definizione, è giocoforza che una delle due donne sia nel torto. E, tuttavia, si tratta pur sempre di una madre che esprime una pena sincera e che, anche se non può aspirare minimamente alla nostra giustificazione, merita comunque una certa dose di comprensione. Questi, in due parole, gli intenti dell’autore. Se poi, dietro le argomentazioni delle due madri qualcuno vorrà intravedere le contraddizioni di una città come Napoli, che al pari delle devote, non conosce mezze misure, chi scrive non può che uscirne ulteriormente gratificato. (Manlio Santanelli)
Prenotazioni: http://ilteatrocercacasa.it/site/prenotazioni/
Tre magnifici scapoli
Quando: 15 febbraio
Luogo: ZTN
Orario: 20
Autore: Claudio Buono
Regia: Giovanni Merano
Interpreti: Francesco Saverio Esposito, Paolo Gentile, Grazia Lecce, Carlo Liccardo, Shanti Tammaro e Gabriella Vitiello
Trama: “Tre magnifici scapoli” per tre sorelle, no, non è un rifacimento di “Sette spose per sette fratelli” ma la parodia di un amore ormai perso. Non si intenda però la parodia come soluzione di comodo, imbarazzante finzione, ai confini col fascismo, di ciò che è troppo ampio per essere raccontato e rappresentato. Piuttosto, parodia è rendere farsescamente e assurdamente reale, magari rovesciandolo, o raggiungendo il suo estremo, qualcosa, che sia un genere letterario, un noto personaggio, uno stile di vita, un sentimento, ecco, l’Amore. Un amore che nella realtà dei secoli è sempre stato lontano da ogni sentimentalismo, romanticismo, gratuità. Fatte salve rarissime e sante eccezioni. Ma se l’amore poi fosse davvero questo? Convenienza, nascondigli e segreti, obbligazioni, soldi, morte? Mentre ciò che crediamo e che sempre l’uomo, lettore di romanzi e spettatore di melodrammi, ha pensato sia soltanto un’ idea culturale di un sentimento perso perché mai esistito? La verità, dunque e vi prego, sull’amore. (Giovanni Merano)
Prenotazioni: 339 429 0222
T’angheria
Quando: 20 febbraio
Luogo: Napoli, zona Soccavo – Rassegna Il Teatro cerca casa
Orario: 20:30
Interpreti: Francesca Rondinella, voce, Giosi Cincotti, piano e fisarmonica
Trama: T’angheria è la via della poesia che porta al canto, una fusione tra canzoni e versi, delle “chansons-valise” che si fondono in cerca di un nuovo significato, forte di musicalità. Uno spazio creativo in cui la voce traccia un recinto emotivo fatto di immagini, suoni, parole. Poesia cantata e canzone di poesia unite nel trasmettere – reificati – linguaggi di epoche e luoghi diversi, che finiscono per appartenersi nell’alchimia della scena. Un divenire struggente, ironico, passionale, surreale che alterna brani del repertorio napoletano ad ambiti musicali differenti, tracce di memoria sensibile e di affinità elettive. La voce si fa ponte. Niente confini, latitudini, spazi temporali: una bambina dall’anima nuda.
Prenotazioni: http://ilteatrocercacasa.it/site/prenotazioni/
Il testamento di pietra
Quando: 21 febbraio, 21 marzo, 18 aprile e 20 giugno
Luogo: Museo Cappella Sansevero
Orario: ore 19 e ore 20
Produzione: Associazione Culturale Nartea
Autore: Febo Quercia
Interprete: Antimo Casertano,Raffaele Ausiello e Antonio Perna
Trama: Il percorso teatralizzato, attraverso monologhi e dialoghi, farà rivivere la figura del principe Raimondo Di Sangro, insieme ad altre importanti personalità legate alla storia del Museo, esaltandone la genialità e il modo di schernire l’ignoranza, senza tralasciare le leggende che da sempre lo riguardano. Un vero e proprio viaggio nel passato, tra mistero e alchimia, racconti e studi scientifici, attraverso quella ragione che permette all’uomo di raggiungere il disinganno e liberarsi dalle false verità. Gli ospiti parteciperanno alla “lotta” fra il genio di un uomo e l’ignoranza dei più, nel coinvolgente format teatralizzato di NarteA.
Prenotazione obbligatoria: 339 702 0849 – 334 622 7785
Gabriella Galbiati