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Per festeggiare il loro decimo compleanno, i Fóòls fanno tappa a Napoli, sul palco del Nuovo Teatro Sanità che, dal 20 al 22 febbraio 2015, ospita il loro spettacolo, “follemente comico”.

Fonte foto Ufficio stampa

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Luigi Orfeo e Stefano Sartore, nascosti dietro gli oggetti di una scena alquanto caotica, emergono in quella che sembra essere una costumeria raffazzonata sul palco per caso. Ad allungar lo sguardo è possibile trovarci dentro davvero di tutto: un cavalluccio a dondolo, parrucche varie, fogli, abiti di paillettes e lustrini, insomma, ogni cosa sia utile ai travestimenti che di lì a poco i due guitti d’esperienza andranno a compiere sotto gli occhi della platea. Quella confusione visiva è prefigurazione del caos mentale e verbale nel quale i Fóòls catapultano il loro pubblico.
I due giovani interpreti, diplomati all’Accademia Silvio D’Amico, attraversano la comicità di ogni tempo, diventando, a seconda dell’esigenza, due scanzonati Zanni della commedia dell’arte, due buffoni di corte (d’altronde il nome della compagnia di cui fanno parte, in una delle sue diverse accezioni, contiene anche questo significato), due raffinati giullari, brillanti nell’alternare il riso che scaturisce dalla mimica e dai gesti a quello che nasce dalla parola.
Se il gioco col corpo ricorda tanto cinema muto e rievoca il bianco e nero di Charlot, invece le continue freddure, quasi una maratona di sagaci e acuti botta e risposta a doppio senso, fanno tornare alla mente il varietà e i divertenti sketch televisivi di casa nostra, avvolti da una patina vintage che ci riporta  agli anni ’50-’60.
Certo è vero che è difficile il compito degli attori di spiazzare e sorprendere gli spettatori, poiché si è difronte a dinamiche che già si conoscono o comunque s’intuiscono, ma la più volte ri-cercata interazione col pubblico determina sempre, a fine battuta, la risata. A indurre l’esito positivo di ogni chiusa, c’è la bravura e la tecnica della coppia artistica, la quale mantiene un ritmo serrato e sostenuto, complice in questo la presenza della musica e della musicalità del testo, quasi interamente in versi. Come una partitura all’interno dell’ideazione registica dei Fóòls, lo strumento musicale assume una rilevanza fondamentale per suggerire atmosfere e introdurre gli astanti nei diversi quadri scenici immaginati.
Oltre a Giorgio Bevilacqua, il musicista che accompagna la pièce, suonando il contrabbasso live, anche Orfeo e Sartore, il primo alla chitarra e il secondo al violino si cimentano, con buoni risultati, in un pastiche di note che si muove tra i generi, dal classico alla musica leggera.

Fonte foto Ufficio stampa

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A metà tra un’accennata clowenerie e il cabaret, i due abili parolieri affabulano nel narrare diversi “drammi storici”, talvolta brevi, talaltra più lunghi che si riducono ad esser dei racconti-pretesto per paradossali gag e situazioni no-sense, sul filo della leggerezza e con un pizzico di follia.
Nel finale l’assurdità viene mediata dall’ironia, in una dissacrante ode al bel Paese. I due commedianti, in cilindro e frac, si interrogano, con cinismo, sull’inanità della cultura, convinzione ormai largamente diffusa tra i governanti. Mai abbandonando la verve che ha caratterizzato l’intera messinscena, dichiarano la volontà di lottare, come partigiani, affinché “l’azione del pensare” che “non ci fanno ancora pagare” resti eternamente gratuita. Chiacchierando con i protagonisti, a fine serata, si è capito che la lotta culturale intrapresa dalla compagnia si manifesta attraverso i progetti e gli spettacoli promossi in giro nei teatri, dapprima nella realtà romana, e da qualche anno in quella torinese, di cui Assaggi d’assurdo è solo un aspetto, quello più propriamente comico, di un repertorio che varia dalla rivisitazione dei classici alla satira d’impegno civile.

Antonella D’Arco

Nuovo Teatro Sanita’
Piazzetta San Vincenzo 1, Napoli
Info e prenotazioni: 339 666 64 26 – http://www.nuovoteatrosanita.it – info@nuovoteatrosanita.it”>info@nuovoteatrosanita.it
Orario-spettacoli: ore 21.00 (feriali); ore 18.00 (domenica)

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