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Tutti gli spettacoli, per grandi e piccini, in scena a Napoli e provincia durante la Settimana santa. 

unnamed (6)Donne elementi. Un viaggio tra le storie di donne e la natura
Quando: 31 marzo e 1 aprile
Luogo: Nuovo Teatro Sancarluccio
Orario: 21
Regia: Antonella Ippolito
Interpreti: Antonella Ippolito e Renato Salvetti
Trama: Attraverso testi e canzoni, immagini e frammenti di film si raccontano storie di donne che si mescolano con i 4 elementi della natura. L’Aria come simbolo di forza positiva e rigenerante, di amore materno. L’Acqua sorgente di vita, elemento purificatore e sensuale, ma anche subdolo e spaventoso.
Il Fuoco come energia passionale e mortale, purificatore e rinnovatore. La Terra simbolo della donna, della fertilità; madre usata e abusata, strega e innamorata.
Info: 081 410 4467 – 081  544 8891

 

unnamedRagazzi della via Paal – Conversa/azione in un tempo
Quando: dal 1 al 3 aprile
Luogo: Galleria Toledo
Orario: 20:30
Interpreti: Adolfo Ferraro e Peppe Rosano
Trama: A pochi giorni dalla chiusura degli OPG Galleria Toledo e Adolfo Ferraro vogliono proporre al pubblico attraverso lo spettacolo conversazione uno sguardo su quello che è stato [l’Orrore], per avvertire di quello che potrebbe essere [ l’Errore ]. Conversa /azione in un tempo. Liberamente tratta dal racconto di Molnar Con la partecipazione di Antonin Artaud [lettore/testimone]  Ci sedemmo dalla parte del torto perché gli altri posti erano già occupati. I due omini che si incontrano in un Altrove indefinito hanno parecchie storie in comune. Avere giocato tra i ragazzi di Budapest nella via Paal è accaduto molto tempo prima. Poi è venuta la vita, ed ognuno la ha vissuta lasciandosi andare – ognuno con le proprie diversità – incrociandosi spesso senza riconoscersi , e frequentando a volte gli stessi ambienti con ruoli diversi. Trasformazioni e adattamenti. Omologazioni e rifiuti. Carceri e manicomi. La vecchia legnaia di Budapest è diventata la reclusione, e la sopraffazione dei fratelli Pasztor si è trasformata nell’assenza di diritti. I due omini tentano di ricucire la realtà e di darle un senso, senza disconoscere mai gli errori e gli orrori che ognuno di loro si è costruito, con consapevolezza autolesionistica e beffarda. Loro credono che dalle contraddizioni nasce il futuro. I ruoli, però, a volte si sfilacciano , e allora emergono gli uomini o meglio gli omini. Vittime e carnefici con ruoli interscambiabili. Non rassegnati o vinti. A volte delusi dal disincanto. Ancora pronti, però, a mettersi in gioco. Artaud [il testimone] appare ogni tanto e rimprovera entrambi. Molnar decide di chiudere il racconto , solo quando riesce a scriverne la fine. Questa: Boka fissò pensosamente davanti a sé, e per la prima volta nella sua anima di ragazzo balenò l’idea di ciò che è propriamente questa vita, per la quale noi, suoi schiavi, ora con gioia ora con dolore, lottiamo.
Info: 081 425 037 – 081 425 824 – http://www.galleriatoledo.org

 

Tentata_Memoria-_napoliurbanblog_it-2Tentata memoria. Orazione di rito civile Beneventano
Quando: 2 aprile
Orario: 20
Luogo: Summarte – Somma Vesuviana
Produzione: Fondazione Beneventano – I Cunti non tornano
Autore e Interprete: Eduardo Ammendola
Regia: Nicola Laieta
Trama: Eduardo Ammendola, neuropsichiatra infantile e psicoterapeuta ottavianense, parte dai suoi ricordi di infanzia e non solo per raccontare la storia di Mimmo Beneventano. Medico, comunista militante, cattolico praticante e consigliere comunale dal 1975 a Ottaviano, Beneventano ha sempre dimostrato di aver coraggio nel denunciare pubblicamente gli atti camorristici di Raffaele Cutolo e di chi lo seguiva, usando parole dure e dirette. Ma il suo coraggio è stato punito nel novembre del 1980 quando le minacce sono diventate realtà e il giovane medico viene sparato e ucciso davanti alla madre. Da questo momento Eduardo ha cominciato ad incontrare nel suo cammino Mimmo: nei sogni, nei racconti di chi lo ha conosciuto, nelle sue poesie e quasi sempre per caso. Le rappresentazioni di Tentata memoria sono organizzate per offrire e favorire esperienze del proprio territorio e del proprio tessuto sociale, emotivamente pregnanti e cognitivamente significative e d’orientamento alle scelte e al passaggio cui i minori e le relative famiglie sono chiamati nel loro ciclo vitale di microcomunità fondanti la macrocomunità.
Info e prenotazioni: info@summarte.it – 081 362 9579

 

unnamed (1)La terza comunione
Quando: dal 2 al 4 aprile
Luogo: Nuovo Teatro Sanita’
Orario: 21
Autore e Regia: Mario Gelardi
Interpreti: Carlo Caracciolo, Luigi Credendino e Ciro Pellegrino
Trama: Lo spettacolo intende proseguire il progetto di portare il teatro nei luoghi naturalmente congeniali ai racconti scenici proposti. Così dopo il teatro in albergo, che trasforma le stanze in palcoscenici naturali, Gelardi utilizzerà uno degli altari della Chiesa dell’Immacolata e San Vincenzo, dove oggi sorge appunto il Nuovo Teatro Sanità, come spazio scenico ad hoc per il suo ultimo lavoro. La terza comunione descrive un mondo che forse resiste solo nei ricordi dei nostri genitori o di noi da bambini e, come relitto di un’umanità superata, forse in qualche paese del profondo Sud. Si tratta della voce ancestrale di quella comunità di donne che una volta affollava le chiese. Unite come un solo popolo, una sola entità, il gruppo di donne che dicevano il rosario, come una nenia cantilenante o che cantavano le canzoni sacre, è un’immagine indelebile nella memoria di ognuno. Ed è un’immagine che resiste al tempo, basta gettare uno sguardo distratto tra i banchi di una chiesa prima che cominci qualsiasi celebrazione.
Mario Gelardi cerca di ricreare questo mondo unendo le donne come in un’unica voce, un unico pensiero, che poi può dividersi in due, tre, quattro, infinite voci. Il testo è insieme monologo e dialogo. La preghiera qui si fa ancor di più rito, ma rito teatrale.
A questo proposito racconta l’autore e regista dello spettacolo: «Ho creato una storia decisamente sopra le righe, paradossale: l’impossibilità di una bambina di ricevere la prima comunione, la sua difficoltà ad ingoiare l’ostia, il corpo sacro di Cristo viene rigettato dal corpo altrettanto sacro di un’anima candida e innocente». Attorno a questa vicenda che appare al nucleo comunitario, parrocchiale e umano, come simbolicamente negativa, si crea un mondo fatto di voci, di pettegolezzi, di frasi masticate e non dette, di parole sputate di nascosto, che determinerà lo svolgersi della vicenda: la parola si fa azione come nella preghiera e lo sguardo, la visione di chi assiste alla celebrazione del sacramento, si amplifica. Le parole si fanno preghiera che uccide, preghiera sbagliata, ostinata, musica mortale.
Prenotazione obbligatoria: 3396666426 – info@nuovoteatrosanita.it

 

unnamed (3)Delitto e castigo
Quando: dal 2 al 5 aprile
Luogo: Elicantropo Teatro
Orario: feriali alle ore 21 e festivi alle ore 18
Regia: Peppe Celentano
Interpreti: Massimo Masiello e Gabriella Cerrino
Trama: Delitto e Castigo è il viaggio di espiazione dal delitto al castigo di Raskolnikov, giovane di fervido intelletto e acuta sensibilità che, ossessionato da un astratto ideale di giustizia, secondo il quale un uomo superiore può arrogarsi il “diritto al delitto”, progetta ed esegue l’omicidio di una vecchia usuraia. Per cadere, poi, in uno stato di prostrazione e di delirio, in cui le immagini dell’uccisione convivono con il terrore di essere scoperto. Giocato su uno spasmodico crescendo, lo spettacolo mette in primo piano la sfida dialettica tra l’investigatore, il poliziotto/giudice Porfirij, e il presunto assassino Raskolnikov.
Info e prenotazioni:  349 192 59 42 (mattina), 081 29 66 40 (pomeriggio)

 

unnamed (4)Luiz torna a casa
Quando: 3 aprile
Luogo: Teatro Civico 14
Orario: 21
Autore: Maurizio De Giovanni
Adattamento e Regia: Tony Laudadio
Interprete: Tony Laudadio con le musiche dal vivo di Ferruccio Spinetti
Trama: Il racconto di Maurizio de Giovanni mi è sembrato subito, fin dalla prima lettura, avere tutti gli ingredienti per farne un monologo teatrale che suonasse – parola non casuale – in perfetto accordo con quanto vado ricercando in questi ultimi anni: un personaggio centrale pieno di contraddizioni e conflitti, il tema della memoria e del tempo, la leggerezza a tratti comica della scrittura – che contiene comunque tutti gli elementi tipici di De Giovanni, l’amore per il calcio, la suspense, il mistero – e la possibilità di farlo diventare una sorta di “concerto” teatrale. Questo era per me fondamentale: il racconto ha una musicalità, che nell’adattamento ho cercato di sottolineare, che ben si accorda con quello che, a mio parere, dev’essere un monologo: un canto. La voce e il corpo dell’attore che vive quella vicenda acquisiscono così una doppia funzione: il valore puro della narrazione, o drammatizzazione, e lo slancio lirico di una melodia. Epica e poesia. Quindi mi è parsa conseguenza logica, necessaria, coinvolgere nella messinscena un musicista che cogliesse questo doppio registro, un musicista che avesse una teatralità naturale e doti eclettiche, una sensibilità non solo tecnica ma con una tecnica sopraffina: questo musicista è Ferruccio Spinetti. Da tempo cercavamo un progetto comune e questa occasione si è rivelata perfetta. Quello che ne è venuto fuori è uno spettacolo musicale in cui racconto, voce, musica, trama e personaggio, si mescolano in un flusso costante, di grande impatto emotivo ed evocativo, che ci diverte ogni volta in modo nuovo.
Info e prenotazioni: 0823 441 399 – 339 1873 346 – info@teatrocivico14.it

 

unnamed (7)Hansel e Gretel. Spettacolo di burattini
Quando: 5 aprile
Luogo: Teatro Comunale di Scisciano
Orario: 19
Trama: Una fiaba classica che racconta la crescita e il passaggio all’età matura nei modi tipici delle fiabe.  Fiaba classica e terribile, come molte altre, che vede una sua origine nell’abitudine medievale di famiglie particolarmente povere di abbandonare i propri figli perché non potevano sfamarli. La storia è nota: Hansel e Gretel vengono abbandonati dai genitori nel bosco, trovano la casetta di marzapane della strega che li cattura e decide di mangiare il povero Hansel; i due riescono a fuggire con un inganno e a ricongiungersi coi genitori, portando loro le ricchezze trovate dalla strega quale simbolo di crescita dei bambini. Abbiamo cercato di andare oltre la sola rappresentazione “favolistica”, provando a stimolare – attraverso immagini, suoni, azioni proprie della fiaba – l’immaginazione degli spettatori, seguendo il principio che non bisogna raccontare tutto, ma lasciare la possibilità a chi assiste di interpretare i segni che partono dalla scena. Questo è certamente uno dei motivi che ci ha spinto ad utilizzare tecniche miste di rappresentazione come il mimo, il canto, la musica, il teatro d’attore e quello di figura, sia attraverso l’utilizzo di pupazzi che di due fantocci a dimensione umana che diventano dei “doppi” degli attori.
Info: info@lacarrozzadoro.it 3392822917 YaBasta! ya_basta@hotmail.it 3930314812

 

unnamed (13)Zio Vanja
Quando: fino al 19 aprile
Luogo: Teatro Mercadante
Orario: 10, 14 e 17 aprile alle ore 21; 8, 9, 15 e 16 aprile alle ore 17; 11e 18 aprile alle ore 19; 12 e 19 aprile alle ore 18
Produzione:  Teatro Stabile di Napoli
Regia: Pierpaolo Sepe
Interpreti: Paolo Serra, Gaia Aprea, Federica Sandrini, Sara Missaglia, Giacinto Palmarini, Andrea Renzi, Diego Sepe e Fulvia Carotenuto
Trama: Il lavoro su Zio Vanja è un lavoro di indagine dell’umano. La rappresentazione del testo è legata strettamente al lavoro degli attori e al loro reale coinvolgimento emotivo e intellettuale. Non si può prescindere dalla loro disponibilità, dalla loro volontà di legarsi al personaggio e di farlo vivere sul palcoscenico, dalla loro capacità di creare relazioni intense e verosimili con il testo, con i colleghi. Čechov non consente alcuno spazio alla vanità di attori e registi; esige onestà, attenzione e cura e, quindi, i criteri rappresentativi non possono che fondarsi sul principio dell’essenzialità, quasi della nudità. Stiamo cercando di resistere a qualsiasi tentazione di spettacolarizzazione che sottragga potenza e poesia al testo. Stiamo cercando di raggiungere tutti i significati che il testo contiene cercando di restituirli con la forza e la grazia necessari. La storia e le problematiche che essa contiene pare non siano invecchiate e ci si ritrova, quindi, a parlare di noi, delle nostre piccole e meravigliose vite, delle nostre paure e dei nostri sogni, di tutto ciò che abbiamo perso, di tutto ciò che abbiamo avuto. Alla fine sembra trionfare la profonda immoralità delle nostre esistenze, l’incapacità di risollevarsi e di raggiungere una felicità, seppur apparente, e Cechov pare deriderci, raccontandoci come esseri patetici, ridicoli, mortificati e dolenti. Eppure a me piace scorgere, dietro la velenosa ironia, dietro le intelligenti architetture, una compassione fraterna di chi si duole e si strugge del proprio destino, della propria sorte e di chi, nei suoi racconti e nei suoi testi, ha versato tutte le sue lacrime. Forse davvero la vita ci ha ingannati, ma forse non poteva andare altrimenti. (Pierpaolo Sepe)
Info: http://www.teatrostabilenapoli.it/?p=content&id=31&t=contatti

 

unnamed (11)Il testamento di pietra
Quando: 18 aprile e 20 giugno
Luogo: Museo Cappella Sansevero
Orario: ore 19 e ore 20
Produzione: Associazione Culturale Nartea
Autore: Febo Quercia
Interprete: Antimo Casertano,Raffaele Ausiello e Antonio Perna
Trama: Il percorso teatralizzato, attraverso monologhi e dialoghi, farà rivivere la figura del principe Raimondo Di Sangro, insieme ad altre importanti personalità legate alla storia del Museo, esaltandone la genialità e il modo di schernire l’ignoranza, senza tralasciare le leggende che da sempre lo riguardano. Un vero e proprio viaggio nel passato, tra mistero e alchimia, racconti e studi scientifici, attraverso quella ragione che permette all’uomo di raggiungere il disinganno e liberarsi dalle false verità. Gli ospiti parteciperanno alla “lotta” fra il genio di un uomo e l’ignoranza dei più, nel coinvolgente format teatralizzato di NarteA. 
Prenotazione obbligatoria: 339 702 0849 – 334 622 7785

Gabriella Galbiati

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