Nei prossimi giorni a teatro…
Bukowski, Cechov, Ruccello, Foster Wallace tra gli autori di successo che saranno messi in scena durante questa nuova settimana di teatro da vivere in Campania.
Mamma. Piccole tragedie minimali
Quando: dal 14 al 19 aprile
Luogo: Piccolo Bellini
Orario: ore 21:15; tranne la domenica alle ore 18
Autore: Annibale Ruccello
Regia: Antonella Morea
Interprete: Rino Di Martino
Trama: Quattro brevi atti unici che racchiudono tutto il senso della produzione ruccelliana, squisitamente rappresentativi dello studio che il geniale drammaturgo ha portato avanti sui cambiamenti della società, dei desideri e del linguaggio delle classi meno colte, quelle più toccate dalle prime conseguenze culturali della “globalizzazione” degli anni ’80, dalla prepotente diffusione di messaggi e miti televisivi. Una prima parte di impronta favolistica e poi tre monologhi di altrettante mamme che non raccontano sé stesse ma che riescono con ironia surreale, con tragica comicità a restituirci il ritratto di un un’epoca e di una intera società.
Prenotazioni: 081.5491266 – www.teatrobellini.it
Zio Vanja
Quando: dal 14 al 19 aprile
Luogo: Teatro Mercadante
Orario: 14 e 17 aprile alle ore 21; 15 e 16 aprile alle ore 17; 18 aprile alle ore 19; 19 aprile alle ore 18
Produzione: Teatro Stabile di Napoli
Regia: Pierpaolo Sepe
Interpreti: Paolo Serra, Gaia Aprea, Federica Sandrini, Sara Missaglia, Giacinto Palmarini, Andrea Renzi, Diego Sepe e Fulvia Carotenuto
Trama: Il lavoro su Zio Vanja è un lavoro di indagine dell’umano. La rappresentazione del testo è legata strettamente al lavoro degli attori e al loro reale coinvolgimento emotivo e intellettuale. Non si può prescindere dalla loro disponibilità, dalla loro volontà di legarsi al personaggio e di farlo vivere sul palcoscenico, dalla loro capacità di creare relazioni intense e verosimili con il testo, con i colleghi. Čechov non consente alcuno spazio alla vanità di attori e registi; esige onestà, attenzione e cura e, quindi, i criteri rappresentativi non possono che fondarsi sul principio dell’essenzialità, quasi della nudità. Stiamo cercando di resistere a qualsiasi tentazione di spettacolarizzazione che sottragga potenza e poesia al testo. Stiamo cercando di raggiungere tutti i significati che il testo contiene cercando di restituirli con la forza e la grazia necessari. La storia e le problematiche che essa contiene pare non siano invecchiate e ci si ritrova, quindi, a parlare di noi, delle nostre piccole e meravigliose vite, delle nostre paure e dei nostri sogni, di tutto ciò che abbiamo perso, di tutto ciò che abbiamo avuto. Alla fine sembra trionfare la profonda immoralità delle nostre esistenze, l’incapacità di risollevarsi e di raggiungere una felicità, seppur apparente, e Cechov pare deriderci, raccontandoci come esseri patetici, ridicoli, mortificati e dolenti. Eppure a me piace scorgere, dietro la velenosa ironia, dietro le intelligenti architetture, una compassione fraterna di chi si duole e si strugge del proprio destino, della propria sorte e di chi, nei suoi racconti e nei suoi testi, ha versato tutte le sue lacrime. Forse davvero la vita ci ha ingannati, ma forse non poteva andare altrimenti. (Pierpaolo Sepe)
Info: http://www.teatrostabilenapoli.it/?p=content&id=31&t=contatti
Qualcuno volò sul nido del cuculo
Quando: dal 14 al 19 aprile
Luogo: Teatro Bellini
Orario: martedì, giovedì, venerdì e sabato alle ore 21; mercoledì, sabato 11 aprile e domenica alle ore 17:30
Produzione: Fondazione Teatro di Napoli
Regia: Alessandro Gassman
Adattamento: Maurizio de Giovanni
Interpreti: Daniele Russo, Elisabetta Valgoi, Mauro Marino, Marco Cavicchioli, Giacomo Rosselli, Alfredo Angelici, Giulio Federico Janni, Daniele Marino, Antimo Casertano, Gilberto Gliozzi, Gabriele Granito e Giulia Merelli
Trama: Qualcuno volò sul nido del cuculo è il romanzo che Ken Kesey pubblicò nel 1962 dopo aver lavorato come volontario in un ospedale psichiatrico californiano; racconta, attraverso gli occhi di Randle McMurphy – uno sfacciato delinquente che si finge matto per sfuggire alla galera – la vita dei pazienti di un ospedale psichiatrico statunitense e il trattamento coercitivo che viene loro riservato. Nel 1971 Dale Wasserman ne realizzò, per Broadway, un adattamento scenico, che costituì la base della sceneggiatura dell’omonimo film di Miloš Forman, interpretato da Jack Nicholson e entrato di diritto nella storia del cinema. Oggi, la drammaturgia di Wasserman torna in scena, rielaborata dallo scrittore Maurizio de Giovanni, che, senza tradirne la forza e la sostanza visionaria, l’ha avvicinata a noi, cronologicamente e geograficamente. Randle McMurphy diventa Dario Danise e la sua storia e quella dei suoi compagni si trasferiscono nel 1982, nell’Ospedale psichiatrico di Aversa. Sarà il talento registico di Alessandro Gassmann, con la sua inconfondibile cifra stilistica elegante ma al tempo stesso appassionata, a portare in scena in prima assoluta al Teatro Bellini la forte carica emotiva e sociale di Qualcuno volò sul nido del cuculo,con una messinscena personalissima ma, contemporaneamente, fedele alle intenzioni dell’originale.
Prenotazioni: 081.5491266 – www.teatrobellini.it
Statue unite
Quando: dal 14 al 19 aprile
Luogo: Teatro Sannazzaro
Orario: 21, tranne domenica alle ore 18
Produzione: Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro in collaborazione con Festival Benevento Città Spettacolo
Autore e Regia: Eduardo Tartaglia
Interpreti: Eduardo Tartaglia, Veronica Mazza e Giuseppe De Rosa
Trama: Statue unite vede protagonisti Raffaele e Adelaide, due scapestrati artisti di strada, chiedono l’elemosina a Napoli, nella famosissima via Toledo. Si esibiscono come statue viventi, sperando di attirare l’attenzione dei passanti di ritorno da teatri, cene e uscite mondane, grazie alla particolare posizione di Adelaide che si trova sospesa nel vuoto, sopra la testa di Raffaele il quale sorregge, in maniera inspiegabile, il corpo della donna attraverso un’asta di legno. Un “brevetto”, così denominato dal protagonista, che spera un giorno possa essere preso in considerazione, cambiando le sorti economiche della propria esistenza. L’obiettivo principale dei due artisti è destare curiosità e attenzione negli occhi del passante, che purtroppo è distratto da altro.
Ma la strada rimane deserta, pervasa da una tristezza disperata, affogata nel buio e nel silenzio, rotto solo dalla voce di un brigadiere, che tormenta i due artisti minacciandoli sistematicamente di multarli. Una rappresentazione sconsolata e desolante di una Via Toledo, che ormai nulla ha a che vedere con la ‘gaia e popolosa’ via decantata da Stendhal, ma che per il pubblico (napoletano e non) è riconoscibilissima. “Parto. Non dimenticherò mai la Via Toledo: la via più popolosa e gaia del mondo” scrisse Stendhal nel 1817. Sono passati quasi duecento anni, da quando il grande scrittore francese lasciava la nostra città con la morte nel cuore.
Info e prenotazioni: 081 411 723 – 081 418 824 – info@teatrosannazaro.it
Fiabe erotiche
Quando: 15 aprile
Luogo: Il Pozzo e il Pendolo
Orario: 19:30
Interpreti: Ramona Tripodi, Lucia Rocco, Antonio Perna, Fabiana Diana, Adriana D’agostino
Trama: I personaggi delle fiabe, in una sera qualunque, decidono di varcare i confini del loro mondo. Si allontano dal regno di C’eraVeramenteUnaVolta, per una passeggiata nel mondo reale.
Per info e prenotazioni: 081 542 2088
Nasirossi
Quando: 16 aprile
Luogo: Teatro Carlo Gesualdo – Avellino
Orario: 10
Autori: Orazio Cerino e Clelia Bove
Interprete: Orazio Cerino, Giovanni Merano , Gianni D’Amato, Antonio Magliaro, Maria Scognamiglio, Michela Ventre
Trama: Durante una serata di pioggia, un uomo trova riparo all’interno di una vecchia casa abbandonata. È un rudere, dall’aspetto fatiscente. Tutto sembra abbandonato a se stesso.
Dall’esterno, giardini incolti e finestre scardinate lasciano presagire che l’interno non sia granché migliore. La porta è robusta e sembra non essere aperta da parecchio tempo. Aperta la porta, ciò che si trova davanti quell’uomo è una casa “atipica”, quasi dà l’idea di un parco giochi abbandonato. Polvere ovunque e lenzuola adagiate su scatole semi aperte. Strutture che somigliano vagamente a delle giostre (o giostre vere e proprie).
Questo luogo, così fatiscente, altro non è che il luogo della nostra fanciullezza, quello che poi, diventando adulti, chiudiamo per bene e dimentichiamo. Ecco così spiegata la trascuratezza, la polvere, l’abbandono. Troppo spesso, quando cresciamo, dimentichiamo di essere stati bambini e soprattutto dimentichiamo quel luogo magico dove tutto era possibile, dove la logica era assurda e l’assurdo era logica. Troppo spesso, quando cresciamo, trascuriamo quel bambino che è in noi. Il nostro migliore amico, quello con cui abbiamo giocato per tutta la nostra infanzia. Quello a cui dicevamo: “Facciamo che sono questo”. “Facciamo che sono quest’altro”. Nasorosso vuole essere un inno a non dimenticare il bambino che è in noi, quello che magari potrà farci prendere non troppo sul serio. Quello che una domanda è più importante di una risposta. Quello che ci farà fermare a guardare le nuvole senza per altro vedere una nuvola ma draghi, castelli, lingue di fuoco, macchine, animali, cani volanti.
Quello che c’impedirà di dire: “Non ho tempo”, quello che ci farà danzare col vento o godere di un albero in fiore, quello che ci accompagnerà per tutta la vita, rendendola un po’ meno amara.
Info: 085 771 620
UNALAMPA
Quando: dal 16 al 19 aprile
Luogo: Teatro Elicantropo
Orario: 21
Regia e Autore: Roberto Azzurro
Interpreti: Roberto Azzurro
Trama: Questa invettiva è divisa in sette canti. Sette urli, sette dolori, sette anche comici sberleffi. Insomma sette momenti di rabbiosa riflessione anche, punteggiati da musicalità note, da memorie imprescindibili di una napoletanità onorata ma ormai vecchia e stantia, che si crogiola e annega in una oleografia ormai soltanto nociva e deleteria. Centrale, poi, è il terzo canto, in cui convergono tutte le parole e i versi dei grandi scrittori che hanno fatto viaggiare Napoli nel mondo attraverso le loro opere di volta in volta teatrali, letterarie, poetiche e meravigliosamente musicali. Per finire nell’incendio/incubo/sogno, nell’auspicato martirio di liberazione, tra le lacrime e il comico sberleffo che ritorna imprescindibile. Questa volta UNALAMPA avrà due voci, due urli che si intersecheranno, sovrapporranno, incroceranno, in un unico tornado verbale, in una giostra impazzita e trascinante, in un delirio lucido e furente. Ci sono illustri predecessori che hanno al loro attivo prestigiose invettive, ci perdonino se ci infiliamo in punta di piedi – ma mica tanto – in un elenco di grande rilevanza, ma è irrinunciabile: è frutto di un giuramento, fatto una volta mentre ero imbottigliato nel traffico, a un incrocio, dove sono rimasto per circa un’ora e mezza – e non a Zurigo, chiaramente, ma a Napoli. Certo, pensai una volta liberatomi da quell’imbuto ferroso dell’ingorgo automobilistico – imbuto vivacizzato da un’umanità bestemmiante e anch’essa inveente e in più brutta e grassa, (mi chiedo dove siano i bei napoletani e le belle napoletane di una volta) – certo, pensai, è una fortuna che sia da considerarsi obsoleto o improprio l’uso che estende il verbo inveire ad azioni di una violenza che travalica le parole per sfociare in animosità fisica, altrimenti è certo che quando pronuncerò l’ultima terribile battuta della mia invettiva – da napoletano – contro Napoli e i Napoletani, e che titolerò “Unalampa”, è certo che la suddetta UNALAMPA rischierà di finire in rissa. O in festa, chissà. Noi napoletani siamo sempre così imprevedibili. (Roberto Azzurro)
Info e Prenotazioni: 081 296 640
#LAVOROVER40
Quando: dal 16 al 19 aprile
Luogo: Theatre De Poche
Orario: da giovedì a sabato ore 21|domenica ore 18|giovedì 16 aprile ore 18
Produzione: Le Pecore Nere
Regia: Bruno Tramice
Interpreti: Bruno Tramice, Ettore Nigro, Lorena Leone e Clara Bocchino
Trama: #Lavorover40 è la nuova produzione delle Pecore Nere con la regia di Bruno Tramice che si lascia ispirare dal testo di Michel Vinaver, “La domanda di impiego”, che racconta la storia densa e cruda della frantumazione interiore di un uomo qualunque – Fage, 43 anni, dirigente di azienda, interpretato dallo stesso Bruno Tramice – rimasto senza lavoro. Attraverso le relazioni con gli altri personaggi, Fage tenta di reagire e ricostruire i cocci di quel che resta della sua vita, rivendicando la sua dignità umana e professionale.
Info: 081 549 09 28 – 333 7999718
Un anno dopo
Quando: dal 16 al 19 aprile
Luogo: Teatro Ghirelli – Salerno
Orario: ore 21 (giovedì e venerdì), ore 19.00 sabato, ore 18.00 domenica
Autore e Regia: Tony Laudadio
Interpreti: Tony Laudadio e Enrico Ianniello
Trama: A dispetto del titolo, l’arco temporale coperto nello spettacolo di Tony Laudadio (Premio Troisi e Premio Girulà) è di trent’anni. Ad attraversarli sono Goffredo e Giacomo, due impiegati dello stesso ufficio che, un breve episodio saliente per ogni anno, tracciano due percorsi esistenziali assai diversi, benché entrambi “compatibili” con un possibile ritratto dell’italiano medio. Primo giorno di lavoro, fidanzamento, matrimonio, figli, divorzio, nuove conquiste, problemi giudiziari, vano desiderio di fuga dalla provincia, malattia e morte per uno. Vita vuota e ripetitiva, convivenza con la sorella, assenza di desideri e aspirazioni (a parte lo strampalato hobby di scrivere sinossi) per l’altro.
In quell’ufficio, nella condivisione forzata di uno stesso luogo fisico, trascorrono insieme un’intera vita, partecipando, più o meno consapevolmente, alle reciproche emozioni, ambizioni, paure e ossessioni.
Info e prenotazioni: 345 7643068 – 347 3958554 – botteghino@fondazionesalernocontemporanea.it
Passioni in cantate
Quando: dal 16 al 19 aprile
Luogo: Nuovo Teatro Sancarluccio
Orario: giovedì-venerdì e sabato alle 21:00 e domenica alle ore 18:00
Interpreti: Patrizia Spinosi e Maurizio Murano
Trama: Si tratta di un progetto artistico sul tema della passione per la musica napoletana nel corso dei secoli. Nel corso dello spettacolo vengono toccate, infatti, le diverse forme musicali che hanno reso famoso in tutto il mondo il repertorio partenopeo come: “L’Opera Buffa” con due famosi duetti uno scritto da Gioacchino Rossini (quello famoso dei due gatti) e l’altro di Roberto De Simone sul ‘700 napoletano; “La canzone d’autore del ‘800 e ‘900” con Di Giacomo, Bovio, E.A.Mario, F. Russo e Raffaele Viviani. La parte drammaturgica contiene poesie di Garcia Lorca, brani del Don Giovanni e del Masaniello.
Gli arrangiamenti musicali sono stati curati da Michele Bonè che accompagna i due attori cantanti: Patrizia Spinosi e Maurizio Murano.
Info e prenotazioni: 081 410 4467 – 081 544 8891
Il mago dell’aria e il baraccone delle ombre
Quando: dal 16 al 26 aprile
Luogo: ZTN
Orario: venerdì e sabato alle ore 21 e domenica alle ore 19
Autore e Regia: Gennaro Monti
Interpreti: Enzo Attanasio, Marjo Berasategui, Tonia Carbone, Manuela Cerbone, Gennario D’Alterio, Sonia De Rosa, Gennaro Monti, Vittorio Passaro e Gabriella Vitiello
Trama: Tra pupi e pupari, tradizione e avanguardia, una parabola moderna, metafora dello stato dell’arte al giorno d’oggi. Mi sono ispirato a “Il baraccone delle marionette meccaniche” di Petito ed ho sviluppato una favola strana, tutta mia. Come nel testo del grande “Pulcinella”, giunge a Napoli una famiglia di pupari “meccanicamente” all’avanguardia, che minacciano i teatranti di figura locali. La famiglia “Cuomo” si organizza e cerca di resistere alla foga dei conquistatori nordici con un baraccone da quattro soldi e con trovate al limite della “saltimbancheria”. Pulcinella, macchinista svogliato, teme per la sua “pancia” ed i suoi compagni di viaggio, con a capo Marco e Asdrubale, hanno poche idee e insufficienti risorse per resistere al “moderno che avanza”. Intanto, piomba nella compagnia Don Felice Sosciammocca, convinto di poter conquistare la bella Meropea, figlia di don Marco. Pulcinella lo convince ad arruolarsi come macchinista, ma nessuno sa che Donna Disgrazia, madre di Felice, è sulle tracce del figlio scapestrato, decisa a punirlo per questa sua fuga d’amore. È notte e ci si prepara! L’alba vedrà la sfida con i pupari del nord. Proprio in questa notte …..avviene una magia. Giunge da un mondo sconosciuto un Mago: il Mago dell’Aria. Il Mago decide di aiutare la famiglia di artisti senza fama e fornisce loro un copione magico, donatogli dal grande W. Shakespeare. Ne nasce una farsaccia mal recitata, che coinvolge il pubblico e la signora Disgrazia, che era riuscita ad intrufolarsi a teatro. Da qui il registro cambia, ma svelare il finale sarebbe un peccato.. mortale…
Una favola che non fa morale né lezioni, una favola artigiana, semplice, magica, fatta di piccoli ingranaggi e di una compagnia di attori unici.
Info e prenotazioni: 346 698 8968
Adulto
Quando: 17 e 18 aprile
Luogo: start interno5
Orario: 21
Ispirato dai testi finali di Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante, Dario Bellezza
Autore: Giuseppe Isgrò
Interprete: Dario Muratore
Dramaturg: Francesca Marianna Consonni
Trama: Adulto è una ricerca sulla parte maledetta della crescita: un’energia sotterranea e magmatica, devastante quanto generatrice. Lo sguardo del pubblico è affacciato alla scena come alla rete da un cantiere di uno scavo immaginario: qui sono insabbiati gli oggetti ludici, erotici, i feticci e i travestimenti di un individuo abnorme e delicatissimo, costantemente antagonista, che produce riti scabrosi in un buco dall’attività frenetica. Una totale resa, una spesa oscena di sé, estasi fatale unita carnalmente al fallimento. Invece di crescere e divenire solido, l’io si disperde, si sparge, decresce, torna all’origine, fino all’utero materno. Tutto il processo è però attraversato da desiderio, amore, bisogno estremo e abominevole di tenerezza. Si tratta di una bestemmia recitata con il rapimento di una preghiera, di un sublime sprofondare. Le parole che compongono questa contro oratoria sono tratte dalle opere finali di Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante e Dario Bellezza, accomunate dall’essere liriche filosofiche, opere pericolose e azzardate, crolli monumentali Adulto è una dedica allo spirito che è capace di osare strumenti di conoscenza impervi e non convenienti: il regresso, il percorso a ritroso, l’involuzione, il ricorso all’infanzia, uscire dal genere e degenerare.
Info e prenotazioni: 081 551 4981
Un brutto anatroccolo
Quando: 18 aprile
Luogo: Real Orto Botanico – rassegna Fiabe di Primavera
Orario: 11
Produzione: I Teatrini
Regia: Giovanna Facciolo
Interpreti: Adele Amato de Serpis, Valentina Carbonara, Monica Costigliola, Raffaele Parisi
Trama: La fiaba, notissima, parte da una nidiata di anatroccoli, nella straordinaria emozione della grande magia della vita che si rinnova, dove però qualcosa è andato storto, almeno in apparenza. Uno dei piccolo è grigio, grande e goffo e sebbene la madre cerchi di accettarlo, la sua diversità, evidente, induce gli altri a rifiutarlo, a scacciarlo. L’anatroccolo accetta la sfida del destino e se ne va via, senza meta, alla ricerca di qualcuno che lo accetti e lo ami per quello che è. Sopravvive, miracolosamente, all’inverno, e, nei pressi di una pozza d’acqua stagnante, scorge un gruppo di cigni bellissimi. Rapito dalla loro eleganza, l’anatroccolo si avvicina e, sorpresa, le splendide creature gli danno il benvenuto.
Prenotazione obbligatoria: 081 033 0619 (ore 9,30 – 14)
Salmo della gioventù
Quando: dal 17 al 19 aprile
Luogo: Galleria Toledo
Orario: 20:30, tranne domenica alle ore 18
liberamente tratto da Amelia Rosselli
Ideato e interpretato da Sonia Bergamasco
Drammaturgia sonora: Rodolfo Ro
Trama: Il lavoro di Sonia Bergamasco è costruito sulla sua idea di attorialità che, come lei stessa afferma, è un dialogo costante tra musica e teatro, che le offre innumerevoli chiavi d’interpretazione di volta in volta. Salmo della gioventù si avvale della drammaturgia sonora di Rodolfo Rossi e interpreta le parole della poetessa Amelia Rosselli, morta suicida nel 1996, una figura della letteratura italiana ancora poco nota, ma assolutamente speciale per il suo percorso umano. Figlia di Carlo Rosselli, assassinato durante il fascismo, è una figura politicamente attiva ma assolutamente straordinaria. Musicista, saggista e traduttrice, scrive di teoria musicale, etnomusicologia e composizione; all’interno di questa attività sviluppa l’attività poetica che realizza con il ritmo interno che è determinato dalla sua conoscenza della musica. Questo legame invisibile tra suono e parola fa si che Sonia Bergamasco decida di mettere in scena la sua opera poetica.
Info: 081 425 037 – 081 425 824 – http://www.galleriatoledo.org
Vulio
Quando: 17 e 18 aprile
Luogo: Teatro Civico 14
Orario: sabato ore 21 e domenica ore 19
Regia: Antonio Capuano
Interprete: Gea Martire
Trama: Con Vulìo Gea Martire porta in scena Maria Immacolata e gli interrogativi su cui ella non si capacita: se lo spirito ha sede nel corpo, avrà corpo anche lo spirito? E, di conseguenza, il corpo sarà fatto di spirito. Lei sente di avere uno di quei corpi ad alto tasso alcolico, nel senso che dà alla testa, e ignora gli inviti che le giungono da più parti di coltivare lo spirito poiché ritiene di non avere il pollice verde. Finché un tarlo comincia a rodere, sotto forma di fantasma: quella zia Angelina, che è stata un tarlo anche in vita con le sue litanie e le condanne da santa inquisizione. Ma i vivi si possono scansare, i morti no. Il tarlo rode, corrode, si ingrassa, può essere abbattuto solo da uno spirito ad altissima gradazione: puro. Si rende necessaria, dunque, l’espiazione: un viaggio a Lourdes in veste di dama di carità! Viaggio durante il quale non si può avere un’idea di quello che succederà, poiché trattasi di miracolo. Per il quale non basta un ex voto, ce ne vuole uno extra… ordinario.
Info e prenotazioni: 0823 441 399 – 339 1873 346 – info@teatrocivico14.it
Schifosi
Quando: dal 17 al 19 aprile
Luogo: Nuovo Teatro Sanita’
Orario: venerdì e sabato ore 21 e domenica ore 18
Autore: David Foster Wallace
Regia: Rosario Sparno
Interpreti: Luca Iervolino e le incursioni sonore di Massimo Cordovani
Trama: Un personaggio si muove fra i membri della sua famiglia. Abiti vuoti, radici secche. Le sue radici. L’orchestra che ha creato la musica della sua esistenza. I nostri Schifosi sono personaggi torbidi, divertenti quanto autenticamente amorali che si confessano attraverso un originale, candido e violento linguaggio quotidiano e che raccontano la loro realtà. Una visione del mondo che con sgomento potremmo scoprire anche nostra. Protagonisti incapaci di “dare” gratuitamente, di donare, terrorizzati dalla verità, che mantengono i rapporti sociali solo perché sai non si sa mai, in fondo…. Approfondendo la vasta opera di David Foster Wallace abbiamo creato uno spettacolo, dove si indaga la possibilità di dire quel che non si può dire perché è amorale: i due temi presi in prestito da Wallace sono: la genitorialità e la violenza sulle donne. Una madre ambiziosa, decisa, disperatamente, a mostrarsi amorevole; un padre frustrato e moribondo che implora una indecente cortesia; un figlio che smette di recitare il ruolo del figlio perché sa che gli altri sanno che lui sa che gli altri sanno.
Accompagnati dalle “note disturbanti” di Massimo Cordovani, si ascoltano parole che sono delle vere e proprie rivelazioni. I componenti di questa famiglia “normale” raccontano, dissacrandolo, il loro rapporto con gli altri e soprattutto con se stessi.
Prenotazione obbligatoria: 3396666426 – info@nuovoteatrosanita.it
BUKOWSKI | a night with Hank
Quando: dal 17 al 19 aprile
Luogo: 17 e 18 aprile al Magnifico Visbaal di Benevento; 19 aprile Teatro Civico 14 di Caserta
Orario: venerdì e sabato alle ore 21; domenica alle ore 19
Produzione: TeatrodeiLimoni
Autore: D. Francesco Nikzad
Regia e Interprete: Roberto Galano
Trama: Io non sono Bukowski. Charles non era Bukowski. E nessuno sarà mai Bukowski. C’è qualcosa nascosto, protetto dai litri di alcol che marciscono nel fegato, dalle scopate, dalle perversioni e l’odio per una mondo pieno di figli di puttana. Qualcosa di così puro che può appartenere solo a un angelo. Ma gli angeli non esistono, e se esistono hanno le ali di carta che si bagnano alla prima goccia di pioggia. Esiste, invece, una notte che divide il mito dello scrittore dal fragile ubriacone perdente. Una notte sola. Soltanto lui e il suo piccolo uccello azzurro nel cuore. Una notte con Hank.
Info e prenotazioni: Magnifico Visbaal 349 678 9692; Teatro Civico 14 0823 441 399 – 339 1873 346 – info@teatrocivico14.it
Wrong Play, My Lord or The Mousetrap
Quando: 18 e 19 aprile
Luogo: Sala Assoli
Orario: sabato ore 21 e domenica ore 18
da Amleto di William Shakespeare
Regia: Ludovica Rambelli
Interpreti: Arturo Muselli, Alessio Sica e Margherita Romeo
Trama: Una vera trappola per attori (tre per otto personaggi), giocata sul filo dell’azione e della lingua inglese che anche alle orecchie di un pubblico italiano restituisce il gioco, poi la scena, poi forse anche la poesia. Perché “a play is a play”.
Info e prenotazioni: 339 592 3443 – ricci.communication@gmail.com
All’ombra della sera
Quando: 18 aprile
Luogo: Napoli – per la rassegna Il Teatro cerca Casa
Orario: 20
Interpreti: Fausta Vetere, voce e chitarra, e Corrado Sfogli, chitarre
Trama: All’ombra della sera si sviluppano le fantasie ed i racconti che hanno scandito il ritmo della nostra vita. Una volta avevamo una visione dell’esistenza molto ristretta mentre adesso, con il trascorrere degli anni e con l’esperienza, la stessa visione si è allungata come l’ombra degli oggetti al calare del sole. Le canzoni legate alla nostra storia musicale si rincorrono, vanno e vengono senza mai fermarsi come le nuvole, costringendoci spesso ad una sorta di forzato ricordo che cerchiamo poi di fermare. Napoli ha una storia musicale eccezionale per qualità e bellezza e noi la raccontiamo attraverso le villanelle, le tammurriate, le tarantelle e ai brani tratti dal repertorio più interessante della canzone classica napoletana. Così le parole di Gian Leonardo dell’Arpa, insieme a quelle di Viviani, di Di Giacomo, di Bovio e dei tantissimi anonimi riprendono corpo e raccontano il loro tempo. E la voce risuona per l’ennesima volta insieme ad una chitarra che cerca di impreziosirla dandole più luce all’ombra della sera…
Prenotazioni: http://ilteatrocercacasa.it/site/prenotazioni/
Luiz torna a casa
Quando: 18 e 19 aprile
Luogo: Il Pozzo e il Pendolo
Orario: sabato ore 21 e domenica ore 19
Autore: Maurizio De Giovanni
Interpreti: Paolo Cresta e Giacinto Piracci
Trama: Ci sono sogni che non riesci a smettere di sognare. Stanno lì testardi, ostinati e non c‘è verso di rottamarli. Puoi provare a mettere tra te e loro migliaia di chilometri, decenni, vite, amori, dolori, cinismo. Puoi provare. Poi la vita ti rigira, ti aggroviglia e tu, dopo l’ennesima curva a gomito del destino, ci sbatti contro un’altra volta. Ci sono sogni che segnano il passo al tempo che scorre. Ci sono sogni che puoi tenere stretti nei pugni delle delusioni, ma non riesci a stropicciare. Ci sono sogni che guardano in faccia la morte, e sorridono. Ci sono sogni per i quali vale la pena di provare ancora a vivere.
Luiz torna a casa è una storia d’amore e di morte. È una storia di passione e di addii. E’ la storia di una vita nella quale, quando le parole non bastano a colmare le distanze, scendono in campo i sogni. Perché i sogni condivisi possono sconfiggere ogni male. Possono perfino mettere in scacco la morte.
Luiz ha cinquant’anni, una vita fatta di equazioni e numeri certi, ed un passato, al di là dell’oceano, fatto di sentimenti e passioni , incognite refrattarie ad ogni regola. Il racconto di Maurizio de Giovanni comincia da qui. Tre punti su gli assi cartesiani della vita per disegnare la curva dei sogni. E lui la disegna, come sempre, con parole che si staccano dalle pagine e reclamano voce.
Luiz torna a casa è una storia struggente. Di quelle che ti rivoltano l’anima, te la lucidano con le lacrime e te la restituiscono sorridente. Luiz torna a casa è una storia da raccontare.
Per info e prenotazioni: 081 542 2088 – www.ilpozzoeilpendolo.it
… da questo tempo e da questo luogo… 25 rose dopo…
Quando: 18 aprile
Luogo: Santa Maria Capua Vetere (CE) – per la rassegna Il Teatro cerca Casa
Orario: 20:30
Autori e Interpreti: Cristina Donadio, e Luca Trezza
Regia: Cristina Donadio
Trama: … Non pensavo che sarebbe stato tanto difficile mettere in scena se stessi… Quando ho cominciato a lavorare a questo spettacolo dedicato ad Annibale Ruccello e Stefano Tosi a 25 anni dalla loro scomparsa, non ho avuto dubbi: quello che volevo era incontrarli di nuovo, per una sera, in un teatro, o per meglio dire, su di un palco, luogo familiare a tutti e tre, dunque dovevo creare il pretesto perché ciò potesse accadere… Sono partita da un triangolo, figura geometrica che rispecchia il senso del nostro stato: tre individui, legati tra loro indissolubilmente da una linea immaginaria… da qui ho cominciato a mettere insieme ricordi, immagini, pensieri, frammenti di vita vissuta tra il prima… e il dopo… per tessere una drammaturgia dentro cui infilare il nostro bizzarro incontro anniversario… Facendo ciò mi sono dovuta calare completamente in un passato lungo 25 anni e man mano che scendevo più giù, ho trovato colori, sentimenti e stati d’animo che credevo rimossi e che invece ora sono lì, messi in scena e raccontati proprio a loro due in quella che è diventata una specie di amorevole confessione…
Prenotazioni: http://ilteatrocercacasa.it/site/prenotazioni/
Le serve
Quando: 18 e 19 aprile
Luogo: Centro Teatro Spazio
Orario: 21
Autore: Jean Genet
Interpreti: Cristina Ammendola e Marina Billwiller; In video: Mariapaola Marino, Giulia Minervino, Martina Giardulli, Simone Somma
Regia: Vincenzo Borrelli
Trama: “Les bonnes” è forse l’opera più conosciuta e rappresentata del commediografo francese: Chiara e Solange, due sorelle al servizio della stessa padrona, inscenano ogni giorno la stessa farsa, in cui a turno interpretano la loro signora in un gioco perverso dalle conseguenze tragiche.
La riflessione che porta all’idea registica parte dall’attualizzazione di un concetto di servitù tipico di quelle domestiche di fine ‘800/ inizio ‘900, difficilmente inscrivibile nel frenetico mondo moderno, in cui tutti si sentono tanto padroni di se stessi da credere di non dipendere da nessuna figura superiore. Il rapporto di odio/amore che le due sorelle nutrono nei confronti della padrona è stato quindi interpretato dal regista Vincenzo Borrelli come il rapporto che l’uomo moderno nutre nei confronti dei media, dei personaggi che ci vengono quotidianamente proposti in televisione, tanto amati da essere idealizzati, tanto invidiati da desiderarne la rovina. Capaci come sono di condizionare le nostre azioni, il nostro modo di pensare, di parlare, di comportarci, di affrontare la nostra vita e di fare le nostre scelte. È per questo che la signora non compare mai in scena, bensì in video, all’interno di un enorme televisore con cui Chiara e Solange interagiscono, parlano, si confidano, si scusano delle loro mancanze. La recitazione delle interpreti rifugge dagli eccessi anche quando le serve imitano la padrona. Lo stile è pulito, asciutto, senza inutili ridondanze, reso naturale e quanto più reale possibile, nonostante il tono elevato e talvolta magniloquente della raffinata scrittura di Genet. Le serve che si vogliono qui rappresentare dunque esistono, respirano, non sono un’astrazione grottesca di una realtà lontana, sono al contrario l’anima in agonia di una realtà presente, pressante e drammatica di un’umanità troppo debole per riuscire a contare solo su se stessa, senza un modello, un padrone, la nostra “signora” che ci dica come comportarci. (Simone Somma)
Prenotazioni: 081 574 4936
Il testamento di pietra
Quando: 18 aprile e 20 giugno
Luogo: Museo Cappella Sansevero
Orario: ore 19 e ore 20
Produzione: Associazione Culturale Nartea
Autore: Febo Quercia
Interprete: Antimo Casertano,Raffaele Ausiello e Antonio Perna
Trama: Il percorso teatralizzato, attraverso monologhi e dialoghi, farà rivivere la figura del principe Raimondo Di Sangro, insieme ad altre importanti personalità legate alla storia del Museo, esaltandone la genialità e il modo di schernire l’ignoranza, senza tralasciare le leggende che da sempre lo riguardano. Un vero e proprio viaggio nel passato, tra mistero e alchimia, racconti e studi scientifici, attraverso quella ragione che permette all’uomo di raggiungere il disinganno e liberarsi dalle false verità. Gli ospiti parteciperanno alla “lotta” fra il genio di un uomo e l’ignoranza dei più, nel coinvolgente format teatralizzato di NarteA.
Prenotazione obbligatoria: 339 702 0849 – 334 622 7785
Il velo
Quando: 19 aprile
Luogo: Teatro San Ferdinando
Orario: 21
Produzione: Teatro Stabile di Napoli in collaborazione Folkteatern Göteborg
nell’ambito del progetto Città in scena / Cities on stage finanziato con il sostegno del Programma Cultura della Commissione Europea
Regia: Davide Iodice
Interpreti: Gemma Carbone, Kristin Falksten, Peter Jägbring, Harriet Ohlsson, Caroline Sehm, Robert Söderberg, Linda Wardal
Trama: Giunto al suo quarto anno di attività, Città in scena / Cities on stage (il progetto sostenuto dalla Commissione Europea che vede impegnati il Teatro Stabile di Napoli, il Théâtre National di Bruxelles, l’Odéon-Théâtre de l’Europe di Parigi, il Festival d’Avignone, il Teatrul National Radu Stanca di Sibiu, il Teatro de La Abadía di Madrid e il Folkteatern di Göteborg), per la stagione 2014-15 promuove il workshop di Davide Iodice dal titolo Il velo. Così descrive il suo approccio rispetto a questa esperienza Davide Iodice: “vivo e lavoro a Napoli, città indicibile perché troppo detta, impossibile da ‘mettere sulla scena’ perché infinito teatro di se stessa. Tutto quello che faccio si nutre del rapporto con questa città, esplicitarlo in un unico tema sarebbe per me impossibile. Diventa allora importante, più del ‘tema’, la pratica scenica da condividere con il gruppo di giovani performers svedesi. La mia si basa su almeno due elementi riconoscibili: la ricerca in prima persona di una materia ‘esistenziale’ che superi la scena; la creazione di gruppi che mettano a contatto specialisti della scena e ’specialisti dell’esistenza’. Immagino allora una ricerca, divisa in tanti percorsi quanti saranno i performers scelti, che segnino una sorta di geografia sentimentale della città. Ogni attore sarà affidato a una guida che per vissuto o per conoscenza riveli un aspetto specifico della città: la resistenza sociale e culturale, il disagio, la teatralità, la ritualità magico – religiosa, e così via; accompagnando il performer in un viaggio secondo quella traiettoria. Il performer sarà chiamato ad appuntare giorno dopo giorno sulla pagina bianca della scena le ‘impressioni’ e i reperti documentali ed emotivi di quel percorso. Partiremo da un’immagine e da un luogo: il velo del Cristo della Cappella di San Severo, nel cuore del centro antico della città e lo assumeremo come elemento fisico e simbolico alla base della creazione. Il velo, (questo il titolo della creazione) rivela e nasconde, trattiene e custodisce quel corpo che sembra perennemente sul punto di risorgere. Così Napoli m’appare”
Info: http://www.teatrostabilenapoli.it/?p=content&id=31&t=contatti
In ginocchio
Quando: 19 aprile
Luogo: Chiesa San Giovanni Battista, p.zza XX Settembre Scisciano (NA) – rassegna Torrefazione Teatrale
Orario: 20
Autore ed Interpreti: Luca Privitera e Elena Ferretti
Regia: Sergio Lo Verde
Trama: Un uomo ed una donna, la loro storia.
Lui sconta il 41 bis, è un killer di mafiosi perché ha deciso di farsi giustizia da solo. Dialoga con la sua rabbia deridendo le follie e le assurdità che portano molte persone a diventare mafiose, a sfruttare il proprio potere e la propria posizione di privilegio per ingannare il prossimo. Oramai stanco di quello che succedeva intorno a lui, nella sua terra, tra la sua gente, invece di migrare come in molti decide di fare piazza pulita intorno a se. Fa parte del popolo, probabilmente un mafioso inconsapevole.
Lei sconta il 416 bis ed è una delle tante mogli della mafia, parla della mafiosità, del sistema mafioso, della famiglia, dei codici d’onore. Interroga il mondo ma soprattutto se stessa sulla perdita di ogni senso e di umanità. Non è una pentita, anche se potrebbe sembrare. È un’illusa, una fragilità ingenua catturata dal concetto dei robinhood, dagli eroi, del sud malfamato ed ignorante dove si ruba ad i ricchi e si pensa alla salvazione dei poveri. Una donna semplice, in un certo senso ricca. Entrambe chiusi in una cella, dialogano con un ipotetico giudice. Un intreccio di due storie che vanno di pari passo sino a diventare un’unica storia. La storia di due dimenticati a cui è stato rubato tutto, anche la dignità. Dove la vita ha insegnato loro cos’è la vendetta.
Info e prenotazioni: La Carrozza d’Oro info@lacarrozzadoro.it 3392822917
YaBasta! ya_basta@hotmail.it 3930314812
Gabriella Galbiati