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Emma Dante, Peppe Barra, Sergio Assisi e molti altri i protagonisti di  questa intensa settimana teatrale che sarà animata da ritorni e nuove produzioni. 

unnamed (3)Animae in San Lorenzo
Quando: Ogni venerdì, sabato e domenica di maggio
Luogo: Basilica di San Lorenzo Maggiore
Orario: 10
Produzione: Naviganti InVersi
Autore e Regia: Maurizio D. Capuano
Interpreti: Maurizio D. Capuano, Aurelio De Matteis, Antonio Clemente, Gianni Galepro, Emanuele Iovino, Ursula Muscetta
Trama: “Animae” è un percorso itinerante che attraversa il meraviglioso complesso monumentale di San Lorenzo Maggiore, situato nel cuore del centro storico di Napoli.  Uno spettacolo che alterna comicità, rievocazione storica e momenti di riflessione, prende vita grazie a personaggi storici illustri. Una satira che, dall’antico, guarda al moderno e diventa spunto di riflessione e motivo di riso, forse un po’ amaro, sulla società attuale. Della Porta, Sisto V, Masaniello e tanti altri personaggi si ritroveranno, tutti insieme, in un dialogo corale, strutturato per far vivere la splendida Basilica di San Lorenzo Maggiore e l’intero complesso monumentale in un viaggio che renderà la visita un’esperienza unica.
Info e prenotazioni: 339 429 0222 – navigantiinversi@gmail.com

 

assisi_guacceroOggi sto da Dio
Quando: dal 5 al 10 maggio
Luogo: Teatro Diana
Orario: il 5 alle 21:00, il 6 alle 17:45, dal 7 al 8 alle 21, il 9 alle 17:30/21:00, il 10 alle 18:00
Di: S. Assisi, L. Gioielli, D. Prato, F. Sabatucci
Regia: Mauro Mandolini
Interpreti: Bianca Guaccero, Sergio Assisi, Fabrizio Sabatucci e Giancarlo Ratti
Trama: Oggi sto da Dio è un titolo evocativo e abbastanza ottimista da farci immaginare che si tratti di  un’affermazione di grande serenità. Ma subito sorge un sospetto: non sarà invece un richiamo inquietante, una convocazione di fronte al ‘capo supremo’? Nello spettacolo il sospetto di una chiamata  eccellente viene presto confermato ma, per non farci innervosire, diciamo subito che all’appello, sono stati chiamati tre Santi rappresentanti il nostro Bel Paese: Sant’Ambrogio, San Pietro e San Gennaro. Abbandoniamo per una volta l’immagine classica di Inferno e Paradiso. Immaginiamo che il Bene e il Male, Dio e il Diavolo, possano impersonare qualunque ruolo in questo mondo e nelle alte sfere. E proiettiamo i nostri tre Santi in questo non-luogo molto vicino al nostro, in un non-tempo molto vicino al nostro, di fronte ad una segretaria poco ospitale come spesso le nostre. Fin da subito si respira un’aria di comica inquietudine in cui i nostri protagonisti, sottoposti ad un certo stress dovuto all’attesa, dimostrano presto i loro caratteri ed i loro difetti. Sembra che vengano messi alla prova sotto l’occhio severo di una candid camera. Ma qualcosa di più li aspetta. La segretaria informa i tre che Dio, stanco e demoralizzato, sta cercando un sostituto per prendersi una pausa. La scelta del sostituto ricadrà su uno di loro in base all’esito delle prove a cui verranno sottoposti.Devono dimostrare che vale ancora la pena spendersi per sostenere gli altri, che si può migliorare, che si può cambiare. E soprattutto devono dimostrare di essere affiatati e di sapersi aiutare pena la cancellazione dell’Italia e dei suoi abitanti dalla faccia della terra come esempio e monito a tutte le genti. Il secondo atto sarà l’arena delle prove a cui si sottoporranno Sant’Ambrogio, San Pietro e San Gennaro. Chissà se ce la faranno. Chissà se l’Italia verrà cancellata per sempre. Nonostante la tematica apocalittica, la pièce è una commedia, anche perché i tre santi si faranno in quattro per dimostrare a Dio che gli italiani meritano un’altra chance. E noi sappiamo di cosa sono capaci gli Italiani per dimostrarsi migliori di quanto non siano. In una commedia amara in cui il paradosso è solo il punto di partenza per un cammino fantasioso e riflessivo, tra comiche divagazioni e pensierosi allarmi, gli autori ci portano davanti ad un Dio stanco di assistere alle nostre scelte un po’ scontate, ai nostri limiti, alle nostre frustrazioni ma sempre pronti a ripartire e a bersi un caffè insieme.
Info: 081.578.19.05 – http://www.teatrodiana.it/

 

Le-sorelle-macalusoLe sorelle Macaluso
Quando: dal 5 al 10 maggio
Luogo: Teatro Mercadante
Orario: 5 e 8 maggio alle ore 21; 6 e 7 maggio alle ore 17; 9 maggio alle ore 19; 10 maggio alle ore 18
Autrice e Regia: Emma Dante
Interpreti: Serena Barone, Elena Borgogni, Sandro Maria Campagna, Italia Carroccio, Davide Celona, Marcella Colaianni, Alessandra Fazzino, Daniela Macaluso, Leonarda Saffi, Stephanie Taillandier
Trama: “Un controluce impedisce ai nostri occhi di vedere sul fondo. Sul fondo c’è l’oscurità. La scena è vuota. Soltanto ombre abitano questo vuoto finché un corpo, dal cono di buio, viene lanciato verso di noi. L’oscurità espelle una donna. Adulta. Segnata. A lutto. Viene danzando verso di noi. Dal fondo, a poco a poco, appaiono tre, cinque, sette, dieci facce. Sono vivi e morti mescolati insieme. Ma non si capisce chi è vivo e non si capisce chi è morto. Tutti sono a lutto. A lutto eterno. Il piccolo popolo avanza verso di noi con passo sicuro. La donna danzante si unisce al corteo. “Le sorelle Macaluso” sono uno stormo di uccelli che partecipano al proprio funerale e a quello degli altri. Sospesi tra la terra e il cielo. In confusione tra vita e morte. La famiglia è composta da sette sorelle, Gina, Cetty, Maria, Katia, Lia, Pinuccia e Antonella morta qualche anno fa. Durante la cerimonia le sorelle si fermano a ricordare ad evocare a rinfacciare a sognare a piangere e a ridere della loro storia. È il funerale di una di loro. Nel confine tra qua e là, tra ora e mai più, tra è e fu, i morti sono pronti a portarsi via la defunta. Se ne stanno in bilico su una linea sopra cui combattere ancora, alla maniera dei pupi siciliani, con spade e scudi in mano.  Al momento, immagino un controluce, abiti scuri e un cammino. Una famiglia in movimento che entra ed esce dal buio. Vedo un giovane padre apparire alla figlia cinquantenne, una moglie avvinghiata al marito in un eterno amplesso, un uomo fallito anche da morto, vedo i sogni rimasti sospesi tra le ombre e la solitudine e vedo gli estinti stare davanti a noi con disinvoltura.  Tutto si ispira al piccolo racconto che mi fece una volta un amico. Sua nonna, nel delirio della malattia, una notte chiamò la figlia urlando. La figlia corse al suo letto e la madre le chiese: “in definitiva io sugnu viva o morta?” La figlia rispose: “viva! Sei viva mamma!” E la madre beffarda rispose: see viva! Avi ca sugnu morta e ‘un mi dicìti niente p’un fàrimi scantàri. (sì, viva! Io sono morta da un pezzo e voi non me lo dite per non spaventarmi.)
Info: http://www.teatrostabilenapoli.it/?p=content&id=31&t=contatti

 

unnamed (6)Condannato a morte. The punk version
Quando: 6 maggio
Luogo: Nuovo Teatro Sancarluccio – per la rassegna “Le primtemps des poetes et des artistes”
Orario: 21
Produzione: Avamposto Teatro con il patrocinio di Amnesty International e Giffoni Film Festival
Regia e Adattamento: Davide Sacco
Interprete: Orazio Cerino
Trama: Condannato a morte. The punk version è un’esperienza di vita, più che uno spettacolo in senso stretto. In una sorta di arena/aula di tribunale, l’attore Orazio Cerino, che da solo interpreta più ruoli, è in gabbia e scalpita per esprimere le sue ragioni contro quella di Stato e il senso comune di ‘giustizia’. Il pubblico è parte integrante della messinscena.  Affrontare un testo è sempre un’impresa molto complessa, ancor di più se rientra in quella biblioteca immaginaria rappresentata dai classici senza tempo. Con “Ultimo giorno di un condannato a morte” abbiamo deciso di fare un passo ancora più pericoloso: affrontare un mondo, affrontare Victor Hugo. E abbiamo scelto di affrontarlo con la stessa sfacciataggine e freschezza con cui Victor Hugo si sarebbe confrontato con se stesso, con lo stesso coraggio, con la stessa calviniana leggerezza e freschezza. Abbiamo altresì deciso di comprenderlo, profondamente, nella sua grandezza e nei suoi limiti e ci siamo lasciati stupire da questo cattivo ragazzo che animava le folle, che causava risse con la sua poetica, che veniva bandito, esiliato… Questo animo controverso, amato e gettato tra le folle che scriveva per le folle. Questo, come lo definiva Cocteau “Victor Hugo pazzo che credeva di essere Victor Hugo”. Ed è proprio una pazzia che tentiamo di portare in scena, far accettare l’animo punk che è insito nel linguaggio di Hugo, ma che, troppe volte e in maniera sbagliata, è stato confuso con pedanteria e vecchiaia. Abbiamo deciso di lavorare con Hugo sul testo, trasformandolo in un’unica partitura ritmica, un pentagramma sentimentale. Abbiamo scritto con lui, su di lui, per andare, infine, contro di lui. Perché ci siamo arrogati il diritto di queste licenze? Perché l’abbiamo percepito come un dovere, quello di combattere le assurdità del mondo con la bellezza di giovani come noi che, nei secoli, hanno tentato di combattere le brutture del proprio tempo con la poesia. Non è uno spettacolo teatrale quello che portiamo in scena o, almeno, non è solo questo, ma molto di più: è un esperimento culturale, un movimento poetico che parte dallo spettatore per comprendere e cercare se stesso, perché è proprio nel pubblico che risiede il mistero dell’arte, non in chi la crea, ma in chi la riceve. Abbiamo deciso di stare dalla parte del pubblico, allearci con lui, preferendolo a convenzioni teatrali ormai superate, rappresentando un teatro che è molto più del teatro stesso, è un manifesto poetico nato in scena e, infine, quello che con sostanza e fin da giovanissimo ha sempre fatto Hugo. La penna è divenuta dunque l’unica arma lecita contro le barbarie autorizzate rappresentate dal tema focale di questo testo (pre- battaglia dell’Ernani): la pena di morte. Questa piaga dell’omicidio di Stato che l’uomo, ancora oggi, non è riuscito a debellare, l’assassinio della ragione e della libertà, perpetrate ogni qual volta uno Stato ammazza, a sangue freddo e senza giustificazione alcuna, un cittadino, spesso proprio in nome della libertà. È con questi presupposti che finalmente portiamo in scena Hugo come lo avrebbe messo in scena lui stesso…in versione Punk, conoscendo tutto quello che è stato prima e andandovi contro. (Davide Sacco)
Info e Prenotazioni: 081 410 4467 – 339 429 0222

 

1408098944-barraCi vediamo poco fa
Quando: dal 7 al 10 maggio
Luogo: Teatro Totò
Orario: giovedi, venerdi e sabato alle 21:00, sabato 17:30, domenica alle 18:00
Di e con: Peppe Barra
Trama: Un recitar cantando giocando di continuo con il pubblico: si può definire così il nuovo spettacolo che Peppe Barra porta in scena. La voce straordinaria e il talento unico di Peppe Barra attraggono lo spettatore nel suo mondo artistico fatto di follia, poesia, malinconia, ironia graffiante, estro e divertimento, per farci scoprire le canzoni degli autori che più ha amato.
Info: 081 564 75 25  – botteghino@teatrototo.it – http://www.teatrototo.it/

 

unnamed (7)Il mio Viviani
Quando: 7 maggio
Luogo: Nuovo Teatro Sancarluccio – per la rassegna “Le primtemps des poetes et des artistes”
Orario: 21
Regia: Mario Aterrano
Interpreti: Mario Aterrano,Thayla Orefice, Marco Palmieri, Ciro Meglio con la partecipazione di Anna Spagnuolo al piano il Maestro Ciro Cascino
Coreografie: Carolina Aterrano
Trama: Amore, mestieri, guerra e varietà. Quattro spaccati della società napoletana all’inizio del Novecento visti attraverso gli occhi di Raffaele Viviani, il grande autore stabiese voce di una città viva tra tradizione e modernità. “Il mio Viviani” è un omaggio a quella Napoli contradditoria e combattuta, stretta tra le vicissitudini dei personaggi della strada e i drammi della prima guerra mondiale, ma ancora capace di mostrare un lato brillante e spensierato negli spettacoli del varietà che chiudono lo show.
Info e Prenotazioni: 081 410 4467 – 339 429 0222

 

1429488481_11149249_10206192661238302_2960306507659312965_n‘Mbriana 
Quando: 8 maggio
Luogo: Palazzo de’ Liguoro – rassegna teatrale Step¹ 3×3
Orario: 21
Produzione: Caravan Teatro
Autore e Regia: Giovanni Del Prete
Interpreti: Francesca Iovine ed Ettore Nigro
Trama: La ‘Mbriana è lo spirito della casa nell’immaginario magico campano. Salutarla appena entrati facilita la fortuna. Lo spirito si manifesta nella luce meridina quando, tra abbagli digestivi di sole, si crede di aver visto qualcuno, che non c’è. La ‘Mbriana, però, esiste. È la casa stessa, l’energia che abita le pareti. Un transfert da luogo a persona. La storia della Mbriana è quella della casa, abitata, amata, crepata, abbandonata. Ripercorre con un filo rosso la vita dei componenti della famiglia e partecipa incarnandosi in essi. Si mettono in gioco le relazioni familiari con rievocazioni amorevoli, amare risate, racconti, consigli, espedienti, litigi. Questi sono i momenti salienti che ogni famiglia vive e vengono ripercorsi coscientemente in un verosimile caos strutturale, in un universo di ricordi sovrapposti. Le relazioni prendono vita attraverso due personaggi: la ‘Mbriana energia che esiste della famiglia e dei suoi ricordi, antica dea della casa ormai abbandonata. Il secondo personaggio è il padre della famiglia, che ha occupato le mura, l’unico a non credere e ad essere ostile. L’immagine che appare è di una solitudine che cerca una ragione di esistere: come spesso succede ai malinconici confondono il passato e il presente, un miscuglio di tempo che li rende senza tempo. La risorsa primaria diventa il fine dell’emozione crescente e poi sfumata, in cui lo spirito riesce a trovare tutti i ricordi che aveva perso, proprio come quei ninnoli che si perdono in casa. La lingua cerca di reinventarsi morfologicamente e musicalmente, fa i conti con una quotidianità antichissima, di frasi idiomatiche, filastrocche e indovinelli. Così si altera il parlato con espressioni possibili fatte di allitterazioni e rime, espedienti propri della poesia. La poesia è ridotta all’essenza mai fiatata sempre necessaria.
Prenotazioni: 333 11 98 973 – 333 31 71 111

 

unnamedSpingi e Respira
Quando: 8 maggio
Luogo: Piccolo Teatro del Giullare di Salerno
Orario: 21
Regia: Lorenzo Praticò e Gaetano Tramontana
Autore e Interprete: Lorenzo Praticò
Trama: Spingi e Respira è una gara contro avversari in carne e ossa, ma anche contro rivali meno solidi ma altrettanto temibili come la paura, il dolore e la rabbia. A tratti, contro se stessi. È un viaggio nella memoria e nelle speranze di un uomo che solo nell’equilibrio precario della sua bicicletta riesce ad “avere le parole e i gesti giusti” per spiegare agli altri la sua visione della vita e delle strade che la percorrono. Spingi e respira è il modo che trova un padre per insegnare a suo figlio ad essere uomo. È la dichiarazione d’amore ad una donna indipendente e decisa, con gambe così belle che a guardarle le faresti vincere la corsa per avercele davanti, e che come solo certe salite ti fa puntare in alto senza mettere mai i piedi per terra. Ed è anche il saluto e il tributo a Fiorenzo Magni, il Leone delle Fiandre. Campione del ciclismo e maestro che ha fatto della sua vita sportiva – e non solo – esempio di come la passione e la volontà creino eroi e come a volte perdere sia la lezione più importante perché la vita prima o poi ti restituisce tutto. “Alcuni pensano che per far andare una bicicletta sia sufficiente pigiare sui pedali. A qualcuno forse potrà bastare, ma non sa cosa si perde.”
Info e prenotazioni:  erreteatro.info@gmail.com – 348 0741007 

 

 

unnamedUn percorso dell’amore e dell’incanto in costiera Amalfitana
Quando: 8 maggio
Luogo: Nuovo Teatro Sancarluccio – per la rassegna “Le primtemps des poetes et des artistes”
Orario: 21
Autore: Giuseppe Mascolo
Interprete: Alessandra Aulicino
Trama: Lo spettacolo ripercorre il vissuto dell’autore nei luoghi più particolari della costiera amalfitana, vissuti come luoghi dell’anima e rilancia il percorso del Gran Tour con un’originalità poetica e di suggestione.
Info e Prenotazioni: 081 410 4467 – 339 429 0222

 

unnamedLe statue movibili 
Quando: dall’8 al 10 maggio
Luogo: TAN
Orario: ore 20:30, tranne domenica alle ore 18
Produzione: Libera Scena Ensemble
Autore: Antonio Petito
Regia e adattamento: Lello Serao
Interpreti: Ciro Esposito, Daniela Ioia, Daniele Marino, Niko Mucci, Biagio Musella, Ciro Pellegrino, Nunzia Schiano
Trama: L’attualità, ne Le statue movibili, funziona come fattore decisivo a fare della pièce un arguto e agile vaudeville in cui circola quasi un’aria parigina, ma dove sono presenti anche dei veleni propri alle atmosfere della città moderna. Il tema centrale è del giovane di relativamente agiata famiglia rustica che viene in città a cercarsi un altro destino, ma che non riesce, per indolenza e lentezza di indole, se non a indebitarsi col padrone di casa e a vivere  di  espedienti  e  di  dolce  far niente. A questo punto inizia la commedia, con l’ingresso in scena di un signore, ricco e supponente proprietario di case, che viene a proporre al protagonista, Felice Sciosciammocca e al suo servo Pulcinella, plebeamente e sanguignamente irridente ai tic e alle presunzioni del parvenuentrato di sua iniziativa   in casa, di dargli in fitto gratuitamente per un po’ di mesi un appartamento: con la presenza del giovane e del suo servo il signor proprietario vuole sfatare la leggenda che la casa sarebbe abitata da spiriti. (E’ la premessa di una situazione che più tardi maturerà, con implicazioni interiori, in Questi fantasmi di Eduardo)… Il testo de “Le Statue movibili” (attribuito ad Antonio Petito) è uno dei tanti tasselli che hanno segnato il percorso della cosiddetta “mutazione”, ovvero l’inarrestabile processo che terminerà con Scarpetta e che vede la definitiva affermazione del “Felice” a dispetto della storica maschera di Pulcinella, che per secoli aveva segnato le scene. La  sensazione,  in  questo  testo,  è  che siamo ancora in una fase interlocutoria di questo  processo,  Felice  è  un  giovane scanzonato studente  e Pulcinella ancora un servitore scaltro, capace di risolvere, con le sue trovate, le disgrazie a cui la miseria e la costante mancanza di denaro condanna i due. Lo spirito è quello allegro e  vivace  che  regna nelle case degli studenti squattrinati, per i quali l’amore, il gioco,  il divertimento e il mangiare a sbafo costituiscono le uniche preoccupazioni della giornata.
Prenotazioni: 081 585 1096

 

re ferdinando[0]_Public_Notizie_270_470_3L’ultimo primo giorno di Re Ferdinando VIII e la fragilità della luna di cartapesta 
Quando: 9 maggio
Luogo: Palazzo de’ Liguoro – rassegna teatrale Step¹ 3×3
Orario: 21
Autore: Cristian Izzo
Regia: Ettore Nigro
Interpreti: Cristian Izzo e Anna Bocchino
Trama: Ivan, impiegato comunale, è convinto di essere stato incoronato Re di Spagna – oggi, come ieri, come sempre – e viene chiuso in manicomio. Il disturbo d’identità ogni giorno resetta la sua mente, facendogli vivere sempre un solo unico giorno: il primo – e quindi l’ultimo – da sovrano. Perennemente innamorato della sua corona e della donna per cui è impazzito, forsennatamente impegnato nel suo progetto di salvare la luna, Ferdinando trova un amico e un validissimo alleato nel dottore che lo prenderà in cura. Il dottore (interpretato dallo stesso attore) cercherà di aiutarlo usando metodi diversi da quelli convenzionali, agendo non sul “come” ma sul “perché”, suggerendo all’infermiera di somministrare cure e non bastonate. Attraverso il paziente, che si scoprirà essere paziente e dottore allo stesso tempo, anche l’infermiera vivrà una seconda rinascita.
Prenotazioni: 333 11 98 973 – 333 31 71 111

 

unnamed (1)Januaria – Una notte al Museo del Tesoro di San Gennaro
Quando: 9 maggio
Luogo: Museo del Tesoro di San Gennaro
Orario: 19
Produzione: Nartea
Interpreti: Andrea Fiorillo e Federica Altamura
Trama: Le dieci meraviglie e gli oltre ventimila manufatti d’arte acquisiti nel corso dei secoli grazie a donazioni di pontefici, imperatori, sovrani, ma anche uomini illustri e persone comuni, saranno vissute attraverso un percorso teatralizzato che mostrerà il meraviglioso Museo del Tesoro di San Gennaro, incluso il secondo piano con le Sacrestie che conservano i dipinti di Massimo Stanzione, di Luca Giordano e di Dominichino, allacciandosi alle principali vicende del “Ianuarius”
Prenotazioni: 339.7020849 – 334.6227785

 

60_spettacoliSamuel titre de travail
Quando: dal 9 al 10 maggio
Luogo: Piccolo Bellini
Orario: sabato ore 21:15 e domenica ore 18
Coreografia: Pascal Merighi
Interpreti: Clementine Deluy, Thusnelda Mercy e Damiano Ottavio Bigi
Trama: Samuel – titre de travail è un lavoro  sulla ricerca dell’appartenenza, sull’analisi del sentimento d’isolamento totale all’interno della società, un sentimento di solitudine essenziale. Gli elementi distinti, le strutture e gli ambienti minimalisti del testo di Beckett contaminano la fisicità dei danzatori che si perdono, si ritrovano, poi si riperdono nello spazio, soli, in coppia o con una terza presenza. Pascal Merighi li ha guidati chiedendo loro di trasportare in scena la loro storia personale, il loro stato d’animo, attraverso i ricordi, così Le Dépeupleur diventa per i danzatori un punto di partenza, un’ispirazione per ritmi, umori ed immagini, da cui sviluppano un’interpretazione intensa e personalissima.
Prenotazioni: 081.5491266 – www.teatrobellini.it

 

unnamed (8)L’ultimo scugnizzo
Quando: 9 maggio
Luogo: Teatro Nuovo
Orario: 20:45
Autore: Raffaele Viviani
Regia: Giorgio Gori
Interpreti: Marco Venezia, Marina Eneide Mensitieri, Roberta Longo, Nicola Le Donne, Michele Romeo di Tosto, Michele Rinaldi, Gemma Boccarossa, Valentina Marigliano, Enrico Postiglione, Francesca Muoio, Mariano Vittoria, Dario Barbato, Luigi Miliano, Fabiana Spinosa, Maria Feola, Maria Strazzullo, Vincenzo Bosso
Trama: “L’Ultimo scugnizzo” è una delle opere più famose e intense di Raffaele Viviani. Rappresentata per la prima volta nel 1932 dallo stesso autore, la commedia conserva una straordinaria vivacità che rende ancora oggi il testo vivo e drammaticamente attuale. La pièce racconta la storia di ’Ntonio Esposito, uno scugnizzo che tenta di migliorare la propria condizione sociale per assicurare un futuro più felice alla sua ragazza e al bambino che stanno aspettando. “L’Ultimo scugnizzo” rappresenta appieno la poetica di Viviani: in essa troviamo infatti alcuni dei temi a lui più cari, come l’emarginazione, la miseria, il degrado umano, i culti religiosi e il valore della famiglia. Giorgio Gori mette in scena per la prima volta un testo dell’artista stabiese, e lo fa rimanendo assolutamente fedele all’originale e sottolineandone soprattutto la parte musicale, non solo delle canzoni ma anche dei dialoghi.
Per info: 081 497 6267 – http://www.teatronuovonapoli.it/

 

scansione0001Concerto blu
Quando: 9 e 10 maggio
Luogo: Teatro Civico 14
Orario: sabato ore 21 e domenica ore 19
Interprete: Lalla Esposito
Trama: Un viaggio fra la poetica e la musica innovativa del grande Domenico Modugno, l’artista a tutto tondo che ha cambiato la musica italiana. Solare, tempestoso, irruento, Modugno diede prova di eccellente capacità artistica anche a teatro, fino alla malattia che lo penalizzò fisicamente.
Info e prenotazioni: 0823 441 399 – 339 1873 346 – info@teatrocivico14.it

 

Pausilypon-600x392La musica del mare
Quando: 10 maggio
Luogo: Grotta di Seiano (Discesa Coroglio 36, Napoli) – per Suggestioni all’imbrunire
Orario: 18
Interpreti: Luca Di Tommaso (voce recitante), Monica Pinto (voce cantante), Roberto Soldatini (violoncello)
Trama: Il mare è un grande respiro, un flusso vitale, con le sue sistoli e diastoli, le sue note aperte e chiuse, i suoi maggiori e minori, le sue armonie e dissonanze. Esattamente come la musica, il mare rappresenta per l’uomo l’espressione tangibile ma non afferrabile dell’infinito. La voce recitante, la voce cantante e la “voce umana” del violoncello si intrecciano in una partitura sonora precisa, come nelle arie d’opera, che traghetta lo spettatore attraverso scene mitiche della letteratura classica sul mare, alcune canzoni mediterranee, alcune splendide composizioni musicali di J. S. Bach, ed altre scritte ad hoc dalla cantante Monica Pinto e dal M° Roberto Soldatini. Ne risulta un viaggio suggestivo dentro onde sonore in cui perdersi e da cui, una volta ancora, lasciarsi cullare.
Per info: 0812403235 – 0815754465 –  info@gaiola.org  –  www.gaiola.org

unnamed (16)L’oasi 
Quando:  10 maggio
Luogo: Palazzo de’ Liguoro – rassegna teatrale Step¹ 3×3
Orario: venerdì e sabato ore 21; domenica ore 18
Produzione: Teatro In Fabula
Regia: Giuseppe Cerrone e Antonio Piccolo
Interprete: Antonio Piccolo
Trama: “L’Oasi – spiegano i registi – rappresenta la storia di un artista in crisi per la mediocrità della sua vita che decide di allontanarsi da tutte le sirene del mondo, in cerca di silenzio e di indipendenza. Trasloca, così, in una casa di periferia, tutta bianca, circondata dal verde. L’ideale per rimettere a posto i propri pensieri e raddrizzare la strada di fronte a se. Ma l’isolamento si rivela molto presto un’illusione. In primis, l’osservazione della villetta affianco e del suo proprietario, poi le interferenze dei suoi cari che lo vanno a trovare, lo disturbano dai suoi propositi. E poi compare un topo. Grigio. Un topolino di campagna? Forse si. Ma incredibilmente tenace e intelligente. La sua resistenza a tutte le trappole e tutti i marchingegni ne ingigantisce l’importanza, tanto da trasformarsi da fuggitivo in persecutore. E i pensieri? Chi li rimette a posto? Dov’è l’isolamento? Dove il sogno di indipendenza?”
Prenotazioni: 333 11 98 973 – 333 31 71 111

 

3106testamento_di_pietraIl testamento di pietra
Quando: 20 giugno
Luogo: Museo Cappella Sansevero
Orario: ore 19 e ore 20
Produzione: Associazione Culturale Nartea
Autore: Febo Quercia
Interprete: Antimo Casertano,Raffaele Ausiello e Antonio Perna
Trama: Il percorso teatralizzato, attraverso monologhi e dialoghi, farà rivivere la figura del principe Raimondo Di Sangro, insieme ad altre importanti personalità legate alla storia del Museo, esaltandone la genialità e il modo di schernire l’ignoranza, senza tralasciare le leggende che da sempre lo riguardano. Un vero e proprio viaggio nel passato, tra mistero e alchimia, racconti e studi scientifici, attraverso quella ragione che permette all’uomo di raggiungere il disinganno e liberarsi dalle false verità. Gli ospiti parteciperanno alla “lotta” fra il genio di un uomo e l’ignoranza dei più, nel coinvolgente format teatralizzato di NarteA. 
Prenotazione obbligatoria: 339 702 0849 – 334 622 7785

Gabriella Galbiati

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