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Dopo la chiusura nel 2014, rinascono le due storiche sale romane completamente ristrutturate. La nuova direzione artistica di Luca Barbareschi mira alla polifunzionalità con 28 spettacoli di prosa, musica, eventi culturali e spazi extra-teatrali.

unnamed (37)Non solo spettacoli, perché il teatro non è solo intrattenimento. È anche incontro e confronto, discussione e condivisione, formazione e crescita. Ecco l’obiettivo della nuova gestione del Teatro Eliseo: fratturare la formale concezione teatrale italiana prendendo esempio dai modelli contemporanei europei, affinché lo spazio teatrale diventi un fondamentale luogo di unione, ospitalità e accessibilità: “L’Eliseo – ha evidenziato Luca Barbareschi – sarà il Beaubourg d’Italia a costi contenuti e orario anticipato alle 20. Come accade in tutte le capitali europee”.
È un percorso che Giovanna Marinelli, Assessore alla Cultura di Roma Capitale, ha definito complesso ma anche desiderato e determinato verso l’innovazione e l’internazionalizzazione: due obiettivi che Barbareschi ha definito come necessari per riaprire quelle porte sbarrate dopo lo sfratto dello scorso novembre, quando il sipario calò a forza sull’attività del teatro a biglietti e abbonamenti già venduti (i cui possessori non saranno rimborsati, ma potranno richiedere uno sconto fino al 20% sui nuovi acquisti). E la radicale ristrutturazione donerà, oltre alle due sale a ellissi, ricostruite sullo schema progettuale del 1918, anno di nascita di questo quasi centenario teatro, anche due bar, un ristorante, una biblioteca e un’emeroteca. A questo si aggiunga il coinvolgimento di arti e conoscenze apparentemente “estranee” al palcoscenico, come le lectiones magistrales di medici e scienziati del Policlinico Gemelli di Roma; gli appuntamenti fissi di lettura e ascolto di poesie; i meeting coordinati dal FAI intorno alla Roma antica; la nascita di una scuola di recitazione stabile; i concerti delle future orchestre residenti (una sinfonica e una jazz), composte dagli allievi di una delle scuole più prestigiose del mondo: il Conservatorio di Santa Cecilia. E ancora: collaborazioni e partnership con altri teatri, fra i quali il Teatro della Pergola di Firenze, il Franco Parenti di Milano e il Teatro Bellini di Napoli, e l’introduzione di nuove tecnologie broadcasting in grado di trasmettere rappresentazioni di teatro, cinema e televisione.

Ma cosa prevede il cartellone della prossima stagione 2015-2016? Ventiquattro spettacoli complessivi per Eliseo e Piccolo Eliseo più quattro progetti speciali. E come fil rouge, la drammaturgia contemporanea italiana e internazionale unita al confronto con la classicità.
All’Eliseo, Carlo Cecchi reinventa lo spazio de La dodicesima notte shakespeariana; Gabriele Lavia rilegge i Sei personaggi di Pirandello con una nuova tensione narrativa; Michele Placido indaga la stanchezza delle relazioni coniugali nei Tradimenti di Harold Pinter; Franco Però porta in scena per la prima volta in Italia Scandalo di Arthur Schnitzler, e Filippo Dini scopre l’Ivanov di Anton Cechov come virus e antidoto del mondo.
Nicola Piovani suona i Viaggi di Ulisse seguito dai percorsi iniziatici di Stefano Bollani e Valentina Cenni in La regina Dada; la giovane compagnia stabile del Bellini di Napoli propone l’Arancia meccanica di Anthony Burgess, e la satira immortale di Charlie Chaplin rivive ne Il grande dittatore del duo Venturiello-Tosca. Tre le prime nazionali: a inizio stagione, il 29 settembre, Luca Barbareschi si fa tigre per osservare la follia umana nei conflitti iracheni in Una tigre del Bengala allo zoo di Baghdad del premio Pulitzer Rajiv Joseph; i legami umani deteriorati e corrosi esplodono nelle Tempeste solari di Luca De Bei, e Alessandro D’Alatri dirige l’inedito China Doll di David Mamet.
Mix di cronaca nera e bizzarrie attendono Lunetta Savino nel Grand Guignol all’italiana; divertimento e musica nel one man show di Barbareschi che, diretto da Chiara Noschese, si racconta in Cercando segnali d’amore nell’universo.

unnamed (38)In casa Piccolo Eliseo, invece, si ritroveranno successi visti quest’anno all’Argentina, alla Cometa, all’Orologio, al Quarticciolo, come Una giovinezza enormemente giovane di Gianni Borgna con Roberto Herlitzka, l’Edipus di Testori con Eugenio Allegri e regia di Leo Muscato, Il più bel secolo della mia vita di Bardani e Di Capua, Thanks For Vaselina del trio Di Luca-Setti-Tedeschi, e Some Girl(s) di Marcello Cotugno.
Ma ci saranno anche novità. La prima, Iaia Forte sarà un cantante attraversato da emozioni, ricordi e cocaina, nel testo di Paolo Sorrentino Hanno tutti ragione; Mar del Plata (prima nazionale) di Giuseppe Marini rifletterà sul drammatico silenzio dei desaparecidos argentini; Andrea Baracco incontrerà Madame Bovary; Baccarini-Bono metteranno a nudo il cuore e l’identità umana evocando il Signor G in Gaber, io e le cose, e una quasi disperata Torino d’oggi comporrà il disegno di Niente, più niente al mondo. I rapporti interpersonali susciteranno paranoia verso I vicini per Fausto Paravidino, scaramucce e affettuosità per i due Fratelli di Gianfelice Imparato, e paura, per le protagoniste di La parola padre di Gabriele Vacis. Chiuderà (a maggio) Valerio Binasco con le due esistenze precarie di John e Joe, figlie della sottile e acuta firma di Agota Kristof.

Nicole Jallin

Teatro Eliseo
Via Nazionale, 183,Roma
www.teatroeliseo.it

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