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Francesca Colapietro e Mariano Bellopede riarrangiano in parole e musica le celebri canzoni del cantautore bolognese rendendogli omaggio dalla città a lui molto cara.

Fonte foto Ufficio stampa

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In un crepuscolo rosa, innanzi ad una natura superba ed un’umanità bella che pulsa a ritmo delle note di un grande autore, il Nuovo Teatro Sanità, in collaborazione con il Grand Hotel Parker’s, inaugura la particolare rassegna “Dalla Terrazza”con Tu parlavi una lingua meravigliosa. Suite i/a/da/in/con/su/per/tra/fra/ Lucio Dalla, pastiche drammaturgico di Carmine Borrino, con Francesca Colapietro e il maestro Mariano Bellopede.
Un regalo d’eccezione, che i tre artisti hanno confezionato, ciascuno a suo modo, per quel “piccolo Ulisse che viene dal mare”. La costruzione scenica, raffinata ed elegante, è semplice, lineare: due codici, due partiture, vocale e musicale, tre i protagonisti: il duo Colapietro-Bellopede e la genialità musicale del grande Dalla. La brava Francesca Colapietro incede tra gli astanti, in gilet, berretto ed occhialini tondi, segni fortemente identificativi del personaggio Dalla. La coppia, in perfetta sintonia, nell’esaltare l’uno la bravura dell’altro, ripercorre la storia musicale dell’artista, a partire da 4 Marzo 1943. Generosi, nel far rivivere sonorità senza tempo, pare che occupino la scena quasi con riserbo, come se il proscenio fosse riservato all’ospite d’onore, al quale guardare con deferenza e melanconia.

Fonte foto Ufficio stampa

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Ed ecco che il cantautore bolognese comincia ad aleggiare con i suoi versi, canzoni che si fanno storia, vite frammentate da intermezzi musicali. È un fiume di ricordi, di parole che s’intrecciano tra le note e raccontano un amore in musica, tra affetti e paure: “Il passato è un padre che ti dice: sognamo, solo il sogno rende liberi; il passato è una madre, rabbia che si fa tuono… canzone diversa ma canzone d’amore, cantata tra i denti”. Particolarmente accurata la scelta dei brani eseguiti, molti dei quali, poco noti, attraverso cui si delineano nuovi profili del cantautore. Francesca Colapietro, padrona del suo strumento vocale, accompagnata dalla maestria del musicista Bellopede, conferisce un tocco del tutto personale ad ogni sua rigorosa interpretazione. E poi, di spalle e con il viso rivolto verso un orizzonte infinito, Francesca, diventa “Altri”, per cambiare umore, timbro, registro dialettale. Per richiamare chi annuncia, con la superficialità ed il cinismo della televisione più becera, un addio tanto amaro, quello del 1° Marzo 2012, soltanto come: “una morte davvero “essesionale”. E quando, sul finire, riecheggiano le note della celebre Caruso, la musica diventa linguaggio universale e i versi, eredità dei cuori. In un effetto quasi di estraniamento, complice della magia il meraviglioso golfo ed una luce che ne addolcisce i lembi, i colori pian piano sfumano e la musica risuona più intensa.
Qui non si canta Dalla, gli si da voce, si evoca poesia. Si attenua una mancanza. Tutto intorno, sembra tacere, per non perdere una nota, un fruscio, un fremito. Forse un’ombra. La sera è ormai calata e uno spicchio di luna compare, disegnato a matita. Sì, fuor da ogni retorica, c’è la Napoli-cartolina in bella mostra. Quella autentica. Pura essenza: Arte e Natura, una liaison riuscitissima per la scena. E a voler far nostre le parole del cantautore, questa del 21 giugno, solstizio d’estate 2015, sembra proprio “la sera dei miracoli”, la sera di Lucio. La singolare Kermesse, a firma Nuovo Teatro Sanità, sulla terrazza Le Muse del Grand Hotel Parker’s, non poteva presentarsi con un miglior biglietto da visita. E, per fortuna, questa serata, è solo l’ouverture.

Antonella Rossetti

Grand Hotel Parker’s
Corso Vittorio Emanuele, 135 – Napoli
Contatti: 3396666426 – info@nuovoteatrosanita.it

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