Tennis galeotto
Il Vesuvio ed il golfo della terrazza del Grand Hotel Parker’s si trasformano, per la rassegna estiva a cura del ntS’, nello scenario incantato della divertente pièce scritta da Mario Gelardi per raccontare i luoghi comuni sull’omosessualità.
Sono le 19 e 30 di un venerdì afoso di luglio quando le porte dell’ascensore del Parker’s si aprono sullo splendido panorama della Napoli dell’heure bleue, il momento preferito dai fotografi per raffigurare monumenti e paesaggi. La terrazza scelta dall’entourage del Nuovo Teatro Sanità per questa coda estiva del palinsesto è l’ideale contraltare della sua sede tradizionale: tanto ricercata e stilé questa, tanto immersa nel cuore verace di Napoli l’altra. L’aperitivo, parte integrante della serata, occupa gli spettatori accorsi in amene conversazioni sulla villeggiatura ormai vicina; si suggeriscono mete e si riportano minuziosamente esperienze pregresse in un vicendevole scambio di cortesi cerimonie; sembra di assistere, per certi versi, al Royal Ascot e l’eventuale arrivo, da un momento all’altro, della Regina Elisabetta in persona non sorprenderebbe poi troppo gli astanti.
Persi tra un selfie ed un convenevole, quasi ci si dimentica il vero motivo per cui si è giunti fino al Corso Vittorio Emanuele: Le regole del giuoco del tennis, pièce di Mario Gelardi di qualche anno fa, calata, per l’occasione, in un’ambientazione da circolo tennistico di classe. Dovendo sacrificare lo spazio della terrazza alle sedie della platea ed ai tavoli per l’aperitivo, il palcoscenico finisce per essere costituito da un brandello di erba sintetica ampio una manciata di metri quadrati; ad essere privilegiato rispetto alla scenografia è lo scenario, ma l’esito non appare soffrirne più di tanto. Merito, indubbiamente, di una regia che approfitta del poco spazio a disposizione e lo valorizza al meglio: a Carlo Caracciolo, regista della messinscena, sarà tornata utile la recente esperienza a Il Teatro cerca casa, dove gli spazi ridotti sono prassi. Divertente l’utilizzo del ralenti per le scene “di gioco”, obbligata (ma non per questo castrante) la scelta di affiancare i due attori in scena (simulando una partita di “doppio”), limitandone i movimenti al minimo.
Veniamo in breve alla trama: due amici di vecchia data approfittano dell’appuntamento settimanale sul campo da tennis per raccontarsi e scoprire qualcosa in più di se stessi e del loro rapporto; tra gag e rivelazioni, lo sport finisce sempre più sullo sfondo e salgono in cattedra i sentimenti e le contraddizioni di ognuno. Bravi Riccardo Ciccarelli e Carlo Geltrude, capaci di sovrapporsi completamente alle proprie controparti sceniche e di sfruttare al meglio l’intesa reciproca per moltiplicare il risultato comico dei siparietti di gioco (che diventano, spiritosamente, momenti di danza classica sulle note del bel Danubio blu di Strauss jr.). Il risultato finale sono quarantacinque minuti di atto unico che inducono frequentemente al sorriso e portano velocemente al tramonto: un’opera che realizza i propri propositi, felice oasi dopo un Napoli Teatro Festival di velleità irrealizzate.
Giustificata, allora, appare la scelta di Gelardi (anche direttore artistico del NTS) di concedersi questo tuffo nel passato, contando oggi sulla nuova, fresca regia di Caracciolo. Un esperimento andato in scena per un solo giorno che ha potuto contare anche sul “traino” naturale della location e delle due settimane di Wimbledon e forse per questo ampiamente seguito da un pubblico estasiato che è riuscito nell’impresa di separare gli occhi dal fenomenale panorama del golfo di Napoli e di abbandonare per tempo il grazioso salotto dell’aperitivo.
Antonio Indolfi
Grand Hotel Parker’s
Corso Vittorio Emanuele, 135 – Napoli
Contatti: 3396666426 – info@nuovoteatrosanita.it