La follia di un re e l’evoluzione dell’animo umano
“Ultimo primo giorno di re Ferdinando VIII” approda sulla zattera per inaugurare la rassegna “Teatro alla Deriva” diretta da Giovanni Meola.
È ufficialmente iniziata domenica 5 luglio l’edizione 2015 di Teatro alla Deriva, ovvero l’originale rassegna di teatro sulla zattera (nata da un’idea di Ernesto Colutta e curata da Giovanni Meola) che, ormai da quattro anni, è ormeggiata nel laghetto naturale delle Terme Stufe di Nerone di Bacoli, piacevole scenografia naturale.
Circondato dalla natura dei laghi vulcanici flegrei, il pubblico ha potuto assistere, in data unica, allo spettacolo di apertura del cartellone Ultimo primo giorno di re Ferdinando VIII della Compagnia del Futuro | Teen Theatre, scritto da Cristian Izzo con la regia di Ettore Nigro ed ispirato a Le memorie di un pazzo di Nikolaj Vasil’evič Gogol’. A dividere la scena galleggiante due soli attori, lo stesso Izzo, nei panni di Ivan e del suo immaginario alter-ego, il Re Ferdinando di Spagna, nonchè del dottore che lo ha in cura, e Anna Bocchino, coprotagonista a tutti gli effetti, sebbene quasi muta, delle lunghe conversazioni di Ivan.
Immersi in un bianco indefinito, tra una camera di un ospedale psichiatrico e un luogo immaginario creato dalla mente di Ivan, i due attori (bravi a conservare la concentrazione nonostante gli inevitabili rumori provenienti dalle case circostanti svolgendosi la messinscena all’aperto) dipingono, a parole e a gesti, la debolezza e la precarietà della mente dell’uomo, ovvero la lucida, loquace follia che genera un Re e tutta la sua corte, ma anche la diffidenza e il rigore dell’animo umano chiuso dietro i suoi paraocchi e la ripetitività dei suoi gesti.
Chi è folle? – questa è la domanda a cui ci invita a riflettere lo spettacolo; un impiegato comunale che è convinto di essere un Re e che deve salvare la Luna dalla caduta della Terra su di essa o un’infermiera che si tiene ben distante dal mondo che la circonda fino a diventare quasi un semplice e instancabile automa?
Durante il concitato e a tratti ironico monologo di Ivan/Ferdinando, e alle incursioni riflessive del dottore, sebbene a volte i continui cambi di personaggi sembrino poco netti e distinguibili, ecco realizzarsi, con piccoli ma significative movenze (anche a causa degli spazi minimi a disposizione e all’equilibrio precario del palco posto in acqua), la trasformazione dell’attrice dal ruolo di infermiera, semplice somministratrice di siringhe e farmaci ad un paziente, coperta da una maschera che ne nasconde le fattezze e dalla postura di un primate, a quello di donna che guarda negli occhi e tende la mano all’uomo che ha davanti. Viene a confondersi, così, il ruolo di chi cura e chi è curato, di chi è artefice della salvezza dell’altro e chi ne ha realmente bisogno. E una vera e propria evoluzione dell’animo umano è quella a cui si assiste, simbolo anche del passaggio dalla metodologia di cura psichiatrica tradizionale a quella concepita da Basaglia negli anni Sessanta basata sul rapporto umano e interessata non tanto a curare farmacologicamente un malessere ma a capirne le origini.
Non è un caso, difatti, che lo spettacolo, dopo Teatro alla Deriva, andrà in scena dal 31 luglio al 2 agosto all’Expo Milano 2015 per il progetto “Il teatro come cura, come cura il teatro”, organizzato nel padiglione della KIP International School di Luciano Carrino, collaboratore del professor Franco Basaglia.
Intanto, la rassegna di Bacoli continua domenica 12 luglio con un grande classico riadattato, Piccole Donne, per la regia di Ferdinando Smaldone, per terminare il 19 con il sarcastico Tre Magnifici Diavoli di Claudio Buono per la regia di Giovanni Merano.
Irene Bonadies
Teatro alla Deriva
Terme – Stufe di Nerone, via Stufe di Nerone 37 – Bacoli (Na)
info e prenotazioni: infoteatroalladeriva@gmail.com – 081 868 8006 – http://www.termestufedinerone.it
prezzo biglietto | 10 euro