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Contemporaneità, classici e scena al femminile: dopo una stagione trionfante, l’Argentina e l’India si preparano ad accogliere quasi 100 spettacoli in 10 mesi. E il Sindaco Marino annuncia: “Presto riaprirà il Teatro Valle”.

Foto di Matteo Basilé

Foto di Matteo Basilé

Dopo la stagione d’oro appena conclusa, con 80 spettacoli, 600 repliche, un incremento del 240% e un più 155% di presenze, il Teatro di Roma punta a superare se stesso presentando un programma 2015/2016 ancora più ricco.
Saranno ben 95 i titoli, con 7 prime nazionali e 19 produzioni, che faranno alzare il sipario per 676 volte: ecco i numeri presentati in conferenza stampa il 6 giugno al teatro Argentina dal nuovo Teatro Nazionale diretto da Antonio Calbi. “Sarà uno spazio – ha affermato il Direttore Artistico – aperto alla multidisciplinarità con una ricca offerta quotidiana di qualità che doni a Roma un teatro degno della sua grandezza storica e culturale”. Un pensiero e un auspicio condiviso anche dal Sindaco di Roma Capitale Ignazio Marino: “Vogliamo un teatro di Roma, per Roma e con Roma, che sia una casa capace di coinvolgere i cittadini restando attiva tutti i giorni”.
Inutile negare le difficoltà che sta affrontando nello specifico lo spettacolo dal vivo, ma ripartire dalla cultura, per una città come Roma che ha ridotto gli investimenti nel settore al 2,4%, è necessario e doveroso per contribuire a rilanciare la capitale: “Oggi – ha dichiarato Lidia Ravera, assessore alla Cultura della Regione Lazio -, con questa offerta teatrale, la cultura romana porta avanti un progetto eroico che richiede dedizione e impegno da parte di tutti. Un obiettivo importante da raggiungere che vogliamo si completi con la riapertura del Valle il quale, una volta divenuto di proprietà del Comune, costituirà il terzo spazio del Teatro di Roma”. E se si parla proprio del Valle come scena che ospiterà, tra novembre e dicembre, il Lehman Trilogy, ultimo lavoro di Luca Ronconi, l’Argentina e l’India, a partire dall’11 settembre fino a metà giugno, si dividono le circa cento proposte raggruppate in 15 percorsi. A cominciare dal focus intorno a Pier Paolo Pasolini, a quarant’anni dalla sua scomparsa, che prevede un Calderón diretto da Federico Tiezzi, riscrittura de La vita è sogno di Calderón de la Barca con ambientazione nella Spagna franchista; un Ninetto Davoli guidato da Federico Vigorito ne Il vantone, e una riflessione personale sulla poeticità visionaria pasoliniana di ricci/forte intitolata PPP Ultimo inventario prima di liquidazione.
Drammaturgia contemporanea e classicità per una “tradizione del nuovo” conducono al cospetto di Lear di Edward Bond siglato da Lisa Ferlazzo Natoli; Candide di Mark Revenhill da Voltaire nell’allestimento di Fabrizio Arcuri; Preamleto di Michele Santeramo, presente all’ultimo Napoli Teatro Festival a firma di Veronica Cruciani; Luca Zingaretti si misura con The Pride  del pluripremiato Alexi Kaye Campbell; Claudio Bisio riflette sul rapporto genitoriale di Father and son; Ottavia Piccolo è voce e corpo dei 7 minuti di Stefano Massini e diretto da Alessandro Gassmann; Pierpaolo Sepe entra nella mente febbricitante di Sarah Kane con Crave, e Piero Maccarinelli ritorna con il successo di Luigi Squarzina, L’Esposizione Universale.
Non mancheranno il Teatro Patologico che con Dario D’Ambrosi affronta la Medea di Euripide, Luca De Fusco alle prese con l’Orestea di Eschilo, Valter Malosti dirige e interpreta Pirandello nel Berretto a sonagli, mentre Roberto Latini s’imbatte nei Giganti della montagna e Maurizio Scaparro si fa goldoniano per La bottega del caffè.
“Sconquassi Americani”, rappresentati da Arthur Miller e Tennessee Williams, attendono invece rispettivamente Massimo Popolizio e Umberto Orsini con Il prezzo, ed Elio De Capitani con Morte di un commesso viaggiatore; intanto Arturo Cirillo opera sul quel “dramma di memoria” che è Lo zoo di vetro.

Foto di Matteo Basilé

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Paesaggi teatrali, romani e non, per la versione ridotta (a sette scene) di Ritratto di una Capitale, curato da Antonio Calbi per la regia di Fabrizio Arcuri che includerà nomi quali Franca Valeri, Fausto Paravidino, Elena Stancanelli, Mariolina Venezia, Valerio Magrelli, per citarne alcuni, e che si estenderà a Ritratto di una Nazione con venti visioni italiane intorno al tema del lavoro. Ritratti femminili anche per un altro focus fondamentale della prossima stagione che consegna “La scena alle donne”: Emanuela Giordano riscrive la Nora di Ibsen in Quartetto casa di bambola; Nicoletta Braschi s’immerge nella Winnie dei beckettiani Giorni felici; Veronica Cruciani conduce la coppia Paiato-Scommegna nelle Due donne che ballano di Josep Maria Bennet Jornet; Federica Fracassi presta la sua anatomia a Magda Goebbels in dialogo con Hitler in Magda e lo spavento, e Antonio Latella rievoca Veronika Voss nella poetica di Rainer Werner Fassbinder con Ti regalo la mia morte, Veronika.
Il presente e il passato analizzati attraverso le guerre, i conflitti e i terrorismi: dagli orrori del primo conflitto mondiale de L’ultima estate di Giuseppe Caderna, Milite ignoto – Quindicidiciotto di Mario Perrotta, e le femminilità che vissero le Fosse Ardeatine delle Tante facce nella memoria, a opera di Francesca Comencini, alla violenza sulle donne di Chiudi gli occhi, di e con Patrizia Zappa Mulas e Punk Islam (ovvero, perché i giovani sono attratti dalla Jihad?) di Roberto Scarpetti e regia di César Brie.
Grande attesa per la coreografia contemporanea di Virgilio Sieni e il suo Le Sacre, che replica con Duetto (lavoro del 1989) insieme ad Alessandro Certini; c’è poi il Calore di Enzo Cosimi, c’è il duo Abbondanza/Bertoni che danza su una Terramara, c’è Julie Ann Anzilotti con … È d’oro le sue piume. E mentre Pippo Delbono incontra la sacralità del Vangelo, il Romaeuropa Festival porta sui palchi di Argentina e India la contemporaneità internazionale, Daniel Pennac legge il suo Journal d’un corps e Peter Brook, trent’anni dopo il Mahabharata, c’invita a riflettere sul disordine del nostro mondo con Battlefield.

Nicole Jallin

Teatro Argentina
Largo di Torre Argentina, 52 – Roma
Tel. 06 684 00 03 11/14 – www.teatrodiroma.net

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