Nei prossimi giorni a teatro…
Iniziata un’altra settimana ricca di appuntamenti teatrali in programma tra Napoli e provincia (ma non solo), tutta da vivere.
Per grazia ricevuta
Quando: 8 settembre
Luogo: PAN Palazzo delle Arti – per la rassegna Vissidarte Il teatro racconta i pittori
Orario: 21
Interpreti: Gaetano Coccia, Francesco Ottavio De Santis, Antonella Parrella
Produzione: Teatri 35
Trama: La performance sui Tableaux Vivants “chiaroscuro” affonda le radici in un’esperienza laboratoriale di svariati anni che pone al centro il corpo dell’attore. Arrivare alla costruzione del quadro non è il fine; ciò che viene ricercata è una modalità di lavoro in cui il corpo è semplice strumento, un mezzo alla pari di una stoffa o di un cesto. Il singolo attore in scena compie azioni sonore, azioni inserite in una partitura musicale in cui ogni gesto è in funzione di una meccanica, di un ingranaggio in cui ciò che viene eseguito è strettamente necessario. Nulla è lasciato al caso così come nulla è superfluo. La dinamica della costruzione trova il suo equilibrio nella sospensione musicale di uno stop, nel fermo immagine di un’azione in divenire che costringe il corpo ad una tensione muscolare viva e pulsante. In questa ricerca Caravaggio è stato per Teatri35 un incontro provvidenziale, un veicolo di recupero della teatralità che ha permesso di trasformare il laboratorio in un atto scenico in cui il corpo, colto nella sua intrinseca condizione di imperfezione, si mostra attraverso il pudico gioco tra luce e ombra che svela senza mostrare e rimanda senza ostentare. Un taglio di luce, come nei quadri di Caravaggio, è arrivata a noi “Per Grazia Ricevuta”.
Info e prenotazioni: 329 1850 120 – http://www.vissidartefestival.it/
Capatosta
Quando: 9 e 10 settembre
Luogo: Circolo Ilva di Bagnoli – Efestoval
Orario: 20:30
Autore: Gaetano Colella
Regia: Enrico Messina
Interpreti: Gaetano Colella e Andrea Simonetti
Trama: Siamo nello stabilimento più grande d’Europa, l’Ilva. Siamo in uno dei tanti reparti giganteschi della fabbrica, Acciaieria 1 reparto RH. Qui l’acciaio fuso transita per raggiungere il reparto della colata e gli operai sono chiamati a controllare la qualità della miscela. La temperatura è di 1600 gradi centigradi. Due operai sul posto di lavoro. Il primo è un veterano, venti anni di servizio alle spalle e un carattere prepotente, di chi si è lavorato la vita ai fianchi e il poco che ha lo difende coi denti, compreso il suo piccolo desiderio: fuggire da Taranto, coi suoi figli, per non tornarci più. Il secondo è una matricola, un giovane di venticinque anni appena assunto nello stabilimento. I due potrebbero essere padre e figlio. In questo stabilimento dal 1962 ci sono generazioni di operai che si avvicendano, si confrontano, si scontrano e si uniscono. I padri hanno fatto posto ai figli e ai nipoti senza che nulla sia intervenuto a modificare questo flusso di forza lavoro. Si sono tramandati saperi ed esperienze così come usi e abusi, leggi tacite e modi di fare. Sembra che in questo scenario nulla sia destinato a mutare, che i figli erediteranno fatica e privilegi dei padri. Ma è davvero così? Nuova drammaturgia, teatro civile… etichette possibili per una urgenza che non vuole essere chiusa o bollata con un’etichetta, ma vuole essere un prendere parola, restituire un sentimento di dolore e di impotenza insieme, condividendolo con una città e non solo, come solo il teatro può fare. Solo i gesti, i volti, le voci di attori possono riuscire a raccontare il sangue di una città ferita e divisa. Oltre l’informazione.
Info e prenotazioni: biglietteria@efestoval.it – info@efestoval.it – http://www.efestoval.it/biglietteria/
Artemisia
Quando: 9 settembre
Luogo: PAN Palazzo delle Arti – per la rassegna Vissidarte Il teatro racconta i pittori
Orario: 21
Interpreti: Titti Nuzzolese e Antonio D’Avino
Autore e Regia: Mirko Di Martino
Produzione: Teatro dell’Osso
Trama: A Napoli si conserva il dipinto più famoso di Artemisia, quel “Giuditta e Oloferne” che faceva impallidire i suoi contemporanei per la crudezza della rappresentazione; a Napoli, Artemisia visse trent’anni e morì in un giorno imprecisato del 1653. Ma quali tracce ha lasciato Artemisia a Napoli, oggi? Molto poche. Il nostro spettacolo parte da qui, da Napoli, dove Artemisia si è rifugiata molti anni prima: la pittrice è alla fine della sua carriera, stanca, disillusa. Senza alcuna spiegazione apparente, Artemisia viene costretta da un magistrato a raccontare ancora una volta i particolari di quel giorno del 1612 quando il pittore Agostino Tassi, amico e collega di Orazio Gentileschi, la violentò nella sua casa romana. La donna credeva di aver chiuso i conti con quella storia al termine del processo che condannò Agostino Tassi per stupro, ma scopre adesso che tutta la sua vita e la sua stessa opera ne sono state segnate troppo in profondità. Artemisia è obbligata a confrontarsi con le sue paure, i suoi dubbi, i suoi desideri di gloria, di affermazione di sè come artista prima che come donna. In un mondo dominato dai maschi, Artemisia scopre che le è preclusa ogni libertà e autonomia. Perfino la sua arte viene interpretata come un continuo ritorno sul tema della violenza e della vendetta, dello stupro e della castrazione. Artemisia credeva di essere diventata libera grazie all’arte, adesso scopre che era la sua prigione.
Info e prenotazioni: 329 1850 120 – http://www.vissidartefestival.it/
Derecho
Quando: 10 settembre
Luogo: Chiostro di San Domenico Maggiore – Estate a Napoli 2015: Femmena
Orario: 21
Autore: Davide Morganti
Interprete: Matteo Mauriello
Regia: Carlo Ziviello
Trama: Derecho è un monologo ispirato al piede destro di Maradona, quello praticamente inutile, gregario dimenticato al servizio del più famoso sinistro. Matteo Mauriello interpreta, su un palcoscenico scarno, il piede sbagliato, livoroso e senza qualità precipitato in una situazione più grande di lui e che sostanzialmente non gli interessa: il calcio. Derecho si lagna e inveisce contro il gemello cui toccano onori e ricchezze, vestendosi ora di comicità surreale, ora di malcelata invidia.
Info: http://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/27458
Pacchiello. Venditore ambulante di taralli caldi caldi e guai neri neri
Quando: 10 settembre
Luogo: Villa Bruno – San Giorgio Teatro Festival
Orario: 21
Autore: Pasquale Ferro
Regia e Interprete: Roberto Capasso
Trama: Al San Giorgio Teatro festival arriva in prima assoluta l’ultimo lavoro di Roberto Capasso, protagoinista e regista di “Pacchiello, venditore di taralli caldi caldi e di guai neri neri” copione scritto da Pasquale Ferro. Lo spettacolo è un monologo che parte dalla favola per arrivare alla cruda realtà di una storia di usura e di ordinaria, ma non troppo, violenza, una violenza fisica ma anche psicologica, che il protagonista, Pacchiello, vive e rivive attraverso il ricordo di una vita distrutta e distruttiva, tra i suoni neomelodici evocativi di una Napoli contemporanea che porta sulle spalle una tradizione pesante da sostenere, come quella della festa dei Gigli che fa da sfondo alle vicende raccontate. Pacchiello è un untore, e l’usura è un sistema, un mezzo necessario per “contagiare” le vittime debitrici. Un desiderio assoluto di condivisione della lordura della propria esistenza. Un uomo dimenticato dalla coscienza, ossessionato dal potere, vive i ricordi che gli passano accanto veloci come un treno, fino ad investirlo. Un Riccardo III “neomelodico” trasportato in una Napoli ubriaca e senza pudore.
Prenotazioni: 339 69 104 51 – 349 35 19 710 – circolomassimo@alice.it – arcoscenico@live.it
Europeans
Quando: 10 settembre
Luogo: B&B Sant’Elmo – Teatrando in Terrazza
Orario: 21
Autore e Interprete: Cristian Izzo
Regia: Carlo Ziviello
Trama: Uno spettacolo, che racconta un viaggio: o, per dirla tutta, il viaggio! Il viaggio continuo, che la cultura fa’, da quando è nato il Mondo: – Non c’è cultura senza confronto, senza apertura degli orizzonti: la cultura è un viaggio, l’ignoranza, una fermata.- Tiberio Fiorilli, il più grande “Scaramouche” che la Commedia dell’Arte italiana ricordi, partì da Napoli, per approdare alla corte di Luigi XIV: Tiberio, non sapeva che lì in Francia, avrebbe incontrato un ragazzino di 21 anni, che avrebbe spinto in palcoscenico e di cui sarebbe diventato maestro. Quel ragazzino, divenne il grande Moliere. Questo è lo spunto da cui si parte, per poi mostrare in che modo, il teatro napoletano abbia “colonizzato” l’Europa, per poi tornare a Napoli e smentendo ogni visione bozzettistica e oleografica che noi napoletani, da sempre peggiori nemici di noi stessi, abbiamo attribuito alla nostra cultura, spacciandola per provinciale folclore.
Info e prenotazioni: 380 47 22 699 – 348 90 63 358
Il duello
Quando: 11 settembre
Luogo: Teatro De Simone di Benevento – Benevento Città Spettacolo
Orario: 19
Adattamento: Matilde D’Accardi
Regia: Alessandro Marmorini
Interpreti: Michele Lisi, Carlotta Mangione, Alessandro Marmorini, Matteo Prosperi musiche originali di Francesco Leineri
Produzione: Due della Città del Sole in collaborazione con Sus Babi Teatro
Trama: Si definisce “duello” il combattimento consensuale e prestabilito che scaturisce per la difesa dell’onore, della giustizia e della rispettabilità, e si svolge secondo regole accettate in modo esplicito o implicito tra uomini di medesimo ceto sociale e armati nel medesimo modo. Il duello non è dissimile ad un rito dunque: è al pari dell’esperienza scenica.
Scritto da Matilde D’Accardi e liberamente tratto dal romanzo di Joseph Conrad “Il duello”, ha ispirato “I duellanti” di Ridley Scott. Nella messinscena si trasforma in una epopea shaekspeariana divisa in cinque capitoli, con altrettanti duelli, attraverso i sedici anni della storia Napoleonica.
Due tenenti di cavalleria appartenenti all’esercito dell’Imperatore Bonaparte, ma di estrazione sociale opposta, a causa di una misteriosa “questione d’onore” si sfidano a duello per quindici anni cercando l’uno di sopraffare l’altro con ogni arma ed in ogni modo l’onore cavalleresco permetta, tanto che la loro rivalità diverrà leggenda. I due invecchieranno e vivranno gli enormi stravolgimenti sociopolitici dell’epoca, circondati da una folla di personaggi eccentrici e pericolosi che tenteranno di scoprire il segreto nascosto dietro quella folle sfida che ha l’odore di un’inimicizia antica e sembra incarnare un conflitto di classe che si perpetua da generazioni.
Info e prenotazioni: 3313571413 – 3313571397 – http://www.cittaspettacolo.it/BnCs2015/home.php
Il cielo stellato. Omaggio ad Immanuel Kant (1724 – 1804)
Quando: 11 settembre
Luogo: Sala Autiero di Villa Bruno – San Giorgio Teatro Festival
Orario: 21
Autore: Amedeo Messina
Regia e Interprete: Renato Carpentieri
Trama: Un servo astuto e chiacchierone racconta la vita metodica e rigorosa del suo padrone, sulle cui passeggiate venivano regolati gli orologi degli abitanti della cittadina di Königsberg. È Lampe, intelligente e sveglio maggiordomo del filosofo Immanuel Kant ormai ottantenne che, adirato con il suo servo, lo licenzia dopo venticinque anni di fedele servizio. Sarà attraverso lo stesso Lampe, che si troverà costretto a recitare la parte del suo padrone, che Carpentieri ripercorrerà le tappe salienti della biografia e dell’opera del filosofo. L’identificazione Lampe-Kant si carica di un particolare valore simbolico e psicoanalitico: il filosofo, strenuo assertore della ricerca della verità e dei valori di pace, si confonde con l’uomo comune, si rimescola nelle sue ambiguità e nel suo cedimento momentaneo alla menzogna. Abbiamo l’opportunità di conoscere il filosofo al di fuori dei suoi libri, dentro una gloriosa tradizione che consegna agli amanti del sapere l’immediatezza quotidiana del formarsi del pensiero in casa propria. Consuetudine inaugurata da Socrate nel Fedone e proseguita, per esempio, da Agostino, da Cartesio e nel Sogno di D’Alembert, ma caduta poi in disuso. Forse per darci l’immagine stereotipa del filosofo severo, arcigno e sempre sulle nuvole, così come Aristofane lo mise in scena. Il teatro è il luogo dei dialoghi impossibili e pertanto è autorizzato a immaginare una critica della ragion domestica, proponendo al pubblico la semplicissima esistenza del filosofo col quale maggiormente è in debito l’attuale coscienza occidentale. A duecento anni dalla morte, il suo pensiero non ha smesso d’illuminarci. (Amedeo Messina)
Prenotazioni: 334 334 70 90 – 081 578 24 60 – http://ilteatrocercacasa.it/site/prenotazioni/
Il pesciolino freddoloso diventa Re
Quando: 11 settembre
Luogo: Teatro Massimo di Benevento – Benevento Città Spettacolo
Orario: 20:30
Autrice e Regia: Maria Letizia Miranda
Musiche: Renato Gaudiello
Coreografie: Enzo Mercurio con la collaborazione della scuola di danza “Modern Dance School” di Benevento
Trama: Il testo della favola, imperniato sulla tematica dell’emarginazione, della diversità che sottolinea l’indifferenza e l’egoismo della gente, si proietta e si svolge negli abissi dell’Oceano nel quale non gli uomini ma i pesci metaforicamente indossano le vesti di una umanità spesso chiusa in se stessa e sorda alle sofferenze del prossimo. Ma come in ogni favola che si rispetti, alla fine l’amore, l’amicizia, la solidarietà trionferanno e il Pesciolino freddoloso, nonostante l’emarginazione di cui soffre, grazie al suo altruismo, al sentimento di solidarietà, diventerà Re di tutto l’Oceano raccogliendo il calore di un abbraccio collettivo che si concretizzerà intorno al lui riscattandolo dal maleficio di una diversità che si ritrova a vivere, liberandolo dalla solitudine e dalla emarginazione. Una metafora che sembra scontata ma che purtroppo è oggi di una attualità sconvolgente se solo il nostro sguardo si gira intorno sulle vicende della cronaca odierna. Lo spettacolo vede la presenza sul palcoscenico di un corpo di ballo, di un gruppo vocale e di una voce recitante, nonché di un’ orchestra di 22 elementi.
Info e prenotazioni: 3313571413 – 3313571397 – http://www.cittaspettacolo.it/BnCs2015/home.php
La strada per la luna
Quando: 11 settembre
Luogo: Arco del Sacramento di Benevento – Benevento Città Spettacolo
Orario: 21:30
Autrici e Regia: Maura Minicozzi e Carmen Castiello e Compagnia “Balletto di Benevento” diretta da Carmen Castiello
Regia: Pierpaolo Palma
Trama: Molti registi hanno raccontato storie, Federico Fellini ha poeticamente insegnato a guardare oltre le apparenze, spingendosi a cercare i suoi eroi nelle periferie non solo geografiche ma anche sociali.
Lo spettacolo è una ricerca sulla figura dell’eroe moderno, confuso, geniale, poetico e contraddittorio, attraverso il cinema di Federico Fellini e di altri registi contemporanei.
La musica è il ponte tra il codice filmico e quello teatrale.
Voci, strumenti, coreografie, cercheranno di offrire suggestioni, emozioni, significati, per muovere una riflessione su noi stessi e sulla nostra necessità di eroi oggi.
Info e prenotazioni: 3313571413 – 3313571397 – http://www.cittaspettacolo.it/BnCs2015/home.php
Raccontami Benevento performances ispirate alla storia di Benevento
Quando: 11 e 12 settembre
Luogo: sabato 5 e domenica 6 settembre Ospedale Sacro Cuore di Gesù e scavo archeologico; venerdì 11 e sabato 12 settembre I Santi Quaranta
Orario: 5 e 6 settembre ore 18; 11 settembre ore 20; 12 settembre ore 23:30
un progetto di Giulio Baffi e Giovanni Petrone
Produzione: Coop. Le Nuvole in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia della Campania
Trama: “Raccontami Benevento” è diventato uno degli appuntamenti più attesi ed amati dal pubblico di Città Spettacolo. Anche quest’anno attori ed autori chiamati a misurarsi con questo tema presenteranno, durante i fine settimana del Festival, le loro performances ispirate alla storia di Benevento e dei beneventani.
Negli anni abbiamo costruito un piccolo percorso in luoghi sconosciuti o da scoprire a cui i beneventani stessi si sono con nostro grande piacere appassionati. Quest’anno con i nostri bravissimi attori proponiamo agli spettatori di “Raccontami Benevento” la scoperta di due spazi davvero dimenticati da molti, o sconosciuti ai più:
– Ospedale Sacro Cuore di Gesù e sottostante scavo archeologico
– I Santi Quaranta
Info e prenotazioni: 3313571413 – 3313571397 – http://www.cittaspettacolo.it/BnCs2015/home.php
Demoni
Quando: dall’11 al 13 settembre
Luogo: Teatro Romano – Benevento Città Spettacolo
Orario: 11 e 12 settembre dalle ore 16 alle ore 24; 13 settembre dalle ore 20 alle 22,40
Autori e Interpreti: Alessandro Miele e Alessandra Crocco
Trama: Sospendete la vostra incredulità, mettete in stand-by il mondo intero ed entrate. I frammenti sono echi nostalgici di un romanzo finito da tempo. Pezzi di una storia tradita lo stretto necessario. Momenti “in cui a un tratto, come nel fuoco di una lente, si concentra tutta l’essenza della vita: tutto il passato, tutto il presente e magari tutto l’avvenire”. Questa è la prima tappa di un progetto su I demoni di Dostoevskij. La sfida è superare la propria menzogna, arrivare al cuore, afferrare e mostrare qualcosa di sfuggente ma vivo. Il fuoco è sui personaggi, schiacciati per metà sotto il peso di un’idea, continuamente divorati da un demone. Dostoevskij è la guida.
“Risvegliandoci dai suoi libri sentiamo che egli ha appena toccato qualche punto segreto che appartiene alla nostra vera vita” (André Gide).
Info e prenotazioni: 3313571413 – 3313571397 – http://www.cittaspettacolo.it/BnCs2015/home.php
O P A T A P A T A
Quando: 12 settembre
Luogo: Real Orto Botanico – Brividi d’Estate
Orario: 21
una riscrittura de La tempesta di William Shakespeare
Produzione: Eventi Mediterranei e Ortensia T
Progetto di e con Roberto Azzurro
Trama: Quante volte ci siamo ripetuti: vorrei andarmene su un’isola deserta e ricominciare tutto d’accapo? Molte. Molte. E come spesso accade è la fantasia – in questo caso il teatro – che ci permette di realizzare i sogni più incredibili, più astrusi, più immaginifici anche. Ma chissà se Prospero aveva immaginato che una volta sbarcato sull’isola, non avrebbe fatto altro che tentare di ricostruire la stessa esistenza che conduceva prima della sciagura che lo aveva ridotto lì, insieme alla figlia Miranda. Se Prospero avesse accettato la nuova condizione, e dunque avesse immaginato di ricostruirsi una vita alternativa, una vita senza più vincoli relazionali simili a quelli precedenti, se Prospero avesse accettato di aprire il suo cuore – un tempo infranto per il sopruso politico che lo aveva scacciato dalla sua posizione di comando, e dunque ancora dolorante – a un destino scevro da legami di potere, allora forse sarebbe stato davvero un essere umano pronto al cambiamento. Ma l’essere umano non è mai pronto al cambiamento della propria natura, per cui Prospero ristabilisce, con nuovi personaggi e nuove figure dell’isola, una dimensione di vittime e carnefici, di prepotenze e disguidi affettivi, pur di riportare se stesso al centro di un meccanismo di potere – unico obiettivo dell’uomo di tutti i tempi e i continenti, dell’uomo antico e dell’uomo moderno, di antichi teatrini di corte, e di moderni teatrini di regimi attuali. L’essere umano non riesce a fare a meno di parametri che gli ricordino continuamente quanto sia migliore di qualcun altro, giacché da solo evidentemente non ce la fa a convincersene, per cui ricorrere all’esercizio del potere è l’unica soluzione che gli resta quando intorno vede soltanto solitudine, evidentemente. Dunque il teatrino, anzi i teatrini, che in questa mia Tempesta Prospero/Azzurro, come un iperbolico regista/direttore d’orchestra, riscrive a modo suo, in diretta, la storia dell’isola magica, e con versi iperbolici e rime impossibili ricostruisce continuamente, insieme alla giovane e bella Miranda, al fido Ariel e al terribile Calibano – tutte emanazioni di se stesso -, tutti quelli che risulteranno essere null’altro che i giochi di prestigio di un uomo (Prospero) che non si rassegna al cambiamento della propria esistenza. Finché la sua nuova esistenza non cambierà davvero, riportandolo nel suo passato e alla sua condizione primaria, restituendo il maltolto a sua figlia, alla quale darà il futuro che entrambi auspicavano.
In un viaggio profondo e apocalittico, dunque, vedremo ricomparire come generati e germogliati dalla fantasia del mago Prospero tutti i personaggi della sua esistenza, come in un tourbillon psicanalitico e psichedelico, tutti pronti a impersonare la propria parte e quella degli altri personaggi di questa storia. Come un direttore d’orchestra/regista/raccontatore folle e iperbolico, funambolico e grottesco Roberto Azzurro, attraversa i corpi e le voci del mago Prospero e di tutti gli altri personaggi che popolano quest’isola deserta, come lo è proprio adesso la nostra realtà, di figure e anime, di sguardi e parole, portandoci in un gioco metateatrale suggestivo e divertente, dissacrante e fantasmagorico, tra persone e personaggi, tra abisso e cielo, tra sogno e realtà, tra il demonio della propria natura e la santità delle proprie aspirazioni. (Roberto Azzurro)
Info e prenotazioni: 081 5422088 – 347 4287910 – www.ilpozzoeilpendolo.it
Orestea
Quando: dal 12 al 13 settembre
Luogo: Teatro Romano – Benevento Città Spettacolo
Orario: 19
Regia: Luca De Fusco
Interpreti: Mariano Rigillo, Elisabetta Pozzi, Angela Pagano, Gaia Aprea, Claudio Di Palma, Giacinto Palmarini, Anna Teresa Rossini, Paolo Serra e con Fabio Cocifoglia, Paolo Cresta, Dely De Majo, Francesca De Nicolais, Gianluca Musiu, Federica Sandrini, Dalal Suleiman, Enzo Turrin e con le danzatrici della compagnia Körper Chiara Barassi, Sibilla Celesia, Elena Cocci, Sara Lupoli, Marianna Moccia, Rossella Fusco
Produzione: Teatro Stabile di Napoli – Teatro Stabile di Catania
Trama: Unica trilogia ad essere sopravvissuta fino ai nostri giorni, l’Orestea di Eschilo racconta una storia suddivisa in tre episodi, le cui radici affondano nella tradizione mitica dell’antica Grecia: l’assassinio di Agamennone da parte della moglie Clitennestra, la vendetta del loro figlio Oreste che uccide la madre, la persecuzione matricida da parte delle Erinni e la sua assoluzione finale ad opera del tribunale dell’Areopago.
Con questo allestimento che si divide in due parti, Agamennone e Coefore/Euminidi, Luca De Fusco si confronta con una tragedia classica accompagnato da un cast artistico che ha ottenuto molto successo nel 2013 con Antonio e Cleopatra e nel 2014 con Il giardino dei ciliegi.
Lo spettacolo risentirà anche della notevole esperienza accumulata da De Fusco nelle stagioni dell’INDA di Siracusa presso cui ha realizzato tre regie negli ultimi anni; la tradizione siracusana infatti, vede la tragedia come opera d’arte totale. L’Orestea sarà dunque uno spettacolo “in musica” la cui partitura sarà curata dal compositore israeliano Ran bagno. Su questo tappeto sonoro preciso ed avvolgente si muoveranno le sensuali e misteriose coreografie di Noa Wertheim, direttrice della Vertigo Dance Company.
“Uno dei massimi capolavori teatarli di tutti i tempi, l’unica trilogia greca pervenutaci nella sua interezza, viene messa in scena da una compagnia dove ci sono talmente tanti primi attori che si potrebbero fare con essa una grande quantità di spettacoli, proprio quello che il Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale si appresta a fare in futuro.
L’Orestea viene spesso rappresentata con solo uno dei testi. Noi la presentiamo per la prima volta nella sua interezza non dimenticando le caratteristiche del teatro greco che univa parola, canto, danza.
Per alcuni versi, quindi, uno spettacolo molto classico, ma in realtà una messa in scena molto contemporanea che rinnova lo stile di teatro/video già realizzato in Vestire gli ignudi, Antigone e Antonio e Cleopatra e rinnova la collaborazione con la Vertigo Dance Company che contribuisce con le sue musiche e le sue danze ad uno spettacolo di teatro locale”. (Luca de Fusco)
Info e prenotazioni: 3313571413 – 3313571397 – http://www.cittaspettacolo.it/BnCs2015/home.php
Trovata una sega
Quando: dal 12 al 13 settembre
Luogo: Teatro Area Nord – TAN Off
Orario: sabato ore 20:30 e domenica ore 18
Autore e Interprete: Antonello Taurino
Trama: Quando il caso incatena gli eventi meglio di uno sceneggiatore hollywoodiano. Trent’anni dopo, il racconto per “Attore e proiettore” sulla perfetta sequenza di eventi di quell’estate ’84. La leggenda la conoscevano tutti, a Livorno: nel 1909 Modigliani pare avesse gettato nel Fosso Reale alcune sue sculture, deluso per lo scherno di amici incompetenti che lo avevano deriso per quelle opere. Ma quando nel 1984, per celebrarne i cent’anni dalla nascita, il Comune (a latere di una mostra organizzata in suo onore), ne azzarda tra roventi polemiche il temerario recupero, avviene la pesca miracolosa di tre teste che porta davanti ai Fossi di Livorno le Tv di tutto il mondo! E subito i maggiori critici d’arte non hanno dubbi a sancire: “Sono dei capolavori, sono di Modigliani!”.
Ma dopo un mese venne fuori che.. non eran proprio di Modigliani… L’invasamento collettivo nel cortocircuito vero-falso e il mistero di alcune morti mai chiarite. Tre studenti burloni e un pittore-portuale dalla vita maledetta. Uno spaccato sociologico sull’Italia d’allora e tanta memorabile comicità involontaria: ecco gli ingredienti di quello che fu definito “lo scherzo del secolo”.
Info e prenotazioni: 081 5851096 – liberascena1@gmail.com
Pierre e Jean
Quando: 13 settembre
Luogo: Grand Hotel Parkers – Dalla Terrazza
Orario: 19
Produzione: ntS’ | Nuovo Teatro Sanità e Catacombe di San Gennaro
dal romanzo di Guy de Maupassant
Drammaturgia: Massimiliano Palmese
Interpreti: Raffaele Ausiello e Carlo Caracciolo
Regia: Rosario Sparno
Trama: “Ho riscritto la storia corale di Pierre e Jean per due soli interpreti, che in scena vestono sia i panni maschili dei fratelli Roland che quelli femminili della madre e della giovane Rose: la sfida è sommare all’acuto ritratto che Guy de Maupassant fa della vorace borghesia moderna un gioco di travestimenti e di scambi, per divertire e/o allucinare, tentando di reinventare in forma di gioco teatrale un piccolo capolavoro della letteratura europea”. Massimiliano Palmese
“Pierre e Jean, Madame Roland e Rose. Pierre è Rose, Jean è Madame Roland. La messa in scena di PIERRE e JEAN mi ha suggerito da subito il rito del duello, dove non hanno nessun valore le ragioni e i torti. Un duello psicologico, straziante e raffinato, dove tutto è lecito e per vincere non conta il ruolo che si riveste, ma solo la forza di resistere. La fine di questo scontro crudele avrà la funzione di dichiarare i vinti e i vincitori: unici ruoli che la società riconosce e che non sarà mai più possibile cambiare”. (Rosario Sparno)
Prenotazione obbligatoria: 3396666426
Sandokan o la fine dell’avventura
Quando: 13 settembre
Luogo: Teatro De Simone – Benevento Città Spettacolo
Orario: 20
scrittura scenica Giovanni Guerrieri con la collaborazione di Giulia Gallo e Giulia Solano
Interpreti: Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Illiano, Giulia Solano
Produzione: Sacchi di Sabbia/Compagnia Lombardi-Tiezzi, in collaborazione con Teatro Sant’Andrea di Pisa, La Città del Teatro, Armunia Festival Costa degli Etruschi con il sostegno della Regione Toscana
Trama: Il tavolo di una cucina, cinque grembiuli da cuoco e poi mestoli, padelle, forchettoni. Sul campo di battaglia è schierato un novello esercito di Mompracem, composto da ravanelli, verza, carote e patate. Una originalissima versione “al vegetale” del romanzo di Sandokan. Il luogo in cui si svolge l’azione è una cucina: attorno ad un tavolo si raccolgono i quattro personaggi che, indossato il grembiule, iniziano a vivere le intricate gesta del pirata malese.
Sandokan sposta l’azione dalle esotiche atmosfere asiatiche ad una semplice cucina che diventa improvvisamente regno della perla di Labuan, nave dei pirati, villa di Lord Guillonk, foresta malese, spiaggia di Mompracem. Una bacinella piena d’acqua diventa il mare del Borneo, e al posto dei cannocchiali, i rotoli di carta Scottex. Perno dell’azione è l’ortaggio, in tutte le sue declinazioni: carote-soldatini, sedani-foresta, pomodori rosso sangue, patate-bombe, prezzemolo ornamentale. In scena, attori che sminuzzano, tagliuzzano, affettano, mescolano: in un divertentissimo crescendo culinario che culmina nella frenesia della battaglia, combattuta a colpi di cucchiai di legno come spade, e grattugie come cannoni.
Un gioco attraverso il quale sacchetti di carta, coltellini, tritatutto assumono nuovi significati e nuove funzioni, sotto il segno della creatività e dell’evasione dalla realtà, del divertimento più imprevedibile.
Info e prenotazioni: 3313571413 – 3313571397 – http://www.cittaspettacolo.it/BnCs2015/home.php
Odissea
Quando: 13 settembre
Luogo: Cantiere Postiglione a Bacoli – Efestoval
Orario: 20:30
Autore e Interprete: Mario Perrotta; musica dal vivo: Mario Arcari (oboe, clarinetto, batteria), Maurizio Pellizzari (chitarra, tromba)
Trama: “Questa sera mi affitto due musicisti, li porto nella piazza del paese e faccio il botto! Stasera succede un casino…”. Così entra in scena Telemaco – figlio di un Ulisse mai tornato – e comincia il suo spettacolo d’arte varia. Non risparmia nulla, a sé stesso e agli altri: racconta, come sa e come può, la sua versione dei fatti. E ogni sentimento si fa carne viva sulla scena e diventa corpo, parole in musica, avanspettacolo, versi sciolti e danza, odissea a brandelli di un ragazzo che non sa tenere insieme i cocci di una storia – quella di suo padre – che non sta più in piedi. Per Telemaco il tempo dell’attesa è scaduto: è ora di fare spettacolo.
Info e prenotazioni: biglietteria@efestoval.it – info@efestoval.it – http://www.efestoval.it/biglietteria/
Il flauto magico
Quando: 13 settembre
Luogo: Hortus Conclusus – Benevento Città Spettacolo
Orario: 11
Autore: W. A. Mozart ed E. Schikaneder
Produzione: Ente Teatro Cronaca
Adattamento e Regia: Claudio Di Palma
Interpreti: Claudio Benegas, Elena Cepollaro, Andrea de Goyzueta, Fabio Rossi
Trama: IL FLAUTO MAGICO è uno spettacolo ispirato all’omonima opera di Mozart. Nella nostra storia la trama resta, ancorché notevolmente ridotta, sostanzialmente fedele a quella originale con ambientazioni temporali e “geografiche”, però, differenti. Il viaggio di conoscenza ed amore che il principe Tamino intraprende nella musica di Mozart diventa, nella nostra narrazione, quello di un pilota caduto, per un abbattimento subito in guerra, su di un pianeta sconosciuto. In questo regno, per lui onirico, Tamino incrocia strani esseri e due fra tutti condizionano definitivamente il suo percorso. Il primo è Papageno, una strana forma di uomo uccello dai tratti e dalle cadenze pulcinellesche, che con buffonate, scherzi e lazzi contrasta le scelte ardite del principe/pilota. Il secondo è Pamina di cui Tamino si innamora a prima vista e per la cui conquista affettiva affronta dure prove. Pamina dal canto suo ricambia l’amore e contravviene anche agli ordini materni per condursi a giuste nozze. A far da sfondo alla storia è l’immenso giardino di Sarastro dove le prove si susseguono ed in cui fra mille pazzie e peripezie anche Papageno riesce a trovare coronamento amoroso con una tanto agognata Papagena. Il mondo favolistico simbolico di Mozart si trasferisce, nel nostro allestimento, in un mondo da fiaba teatrale in cui la commedia dell’arte presta alla trama uno strano incrocio tra arlecchino e pulcinella (appunto Papageno) che richiama a sé con forza tutta la cifra giocosa già presente nell’opera originale.
Info e prenotazioni: 3313571413 – 3313571397 – http://www.cittaspettacolo.it/BnCs2015/home.php
Evita, la forza di una donna, la forza del tango
Quando: 13 settembre
Luogo: Arco del Sacramento – Benevento Città Spettacolo
Orario: ore 21,30
Coreografia e Regia: Seriana Lepore
Trama: Il mito di Evita, con il suo fascino ed il suo carisma, rivive in questa produzione coreografica, trasposizione anche un po’ romanzata della biografia di una comune ragazza di provincia che divenne una vera e propria eroina per il suo popolo ed entrò a far parte della storia del paese sudamericano come fondatrice della moderna Argentina. Il balletto è intriso della cultura tanghera, sulle note di una danza che è simbolo dell’Argentina nel mondo e pone attenzione alle sue profonde radici culturali. Il Tango come ricerca della propria identità da parte di un popolo, per lo più composto da figli di immigrati, ci riporta al desiderio di riscatto di Eva Duarte che lascia giovanissima la provincia nell’urgenza di trovare una nuova identità da poter restituire al popolo con forza. L’idea di raccontare la storia di una donna acclamata come paladina di un popolo attraverso una danza che è simbolo della cultura di questa nazione nel mondo, è terreno concettualmente incontaminato. Il Tango appare quindi come concetto o pensiero messo in danza. La nostra produzione fa rivivere la donna, la sua passione, la sua sensualità, la sua determinazione, il suo calore, il suo orgoglio; quelle stesse caratteristiche che con forza esprime il Tango argentino, danza di energia e di emozioni, il cui ritmo segue il battito del cuore.
Info e prenotazioni: 3313571413 – 3313571397 – http://www.cittaspettacolo.it/BnCs2015/home.php
Gabriella Galbiati