Il “Cambiamento Reale” del Teatro dell’Orologio di Roma
Per il multisala off del centro storico capitolino, un 2015/2016 dedicato alle giovani compagnie, al pubblico e al rapporto con il territorio. Il direttore Fabio Morgan: “Il teatro deve ripartire dal suo naturale destinatario: lo Spettatore”.
Ha scelto una raffinata veste english style il (romanissimo) Teatro dell’Orologio per la stagione 2015/2016 e per annunciare un “Cambiamento Reale” volto ad avvicinare ancora di più lo spettacolo dal vivo ai suoi diretti destinatari, gli spettatori, e il teatro alle sue radici identitarie, il territorio, contando – come ormai d’abitudine – esclusivamente sulle proprie forze (niente finanziamenti pubblici, niente sostegni istituzionali). Continuare ad essere un punto di riferimento culturale fondamentale per pubblico (quest’anno ha contato circa 40mila presenze), autori e artisti, giovani e già rodati, emergenti e già affermati: è l’obiettivo di Fabio Morgan, Direttore Artistico del teatro, che indica una stagione all’insegna del “raddoppiamento” dell’offerta qualitativa e quantitativa degli spettacoli, del numero di artisti coinvolti, delle residenze, delle co-produzioni, dei giorni di formazione: tutto tradotto in un calendario che registra 49 lavori, per un totale di circa 500 alzate di sipario dinnanzi a circa 232 artisti coinvolti.
Dunque, i royals days inizieranno il 6 ottobre con il primo dei 5 percorsi monografici in trittici che porteranno il pubblico a contatto con la linea stilistica e poetica delle rispettive compagnie coinvolte. Il collettivo Proxima Res, diretto da Tindaro Granata, aprirà con Invidiatemi come io ho invidiato voi, cronaca di un abuso su minore che spacca riflessioni sull’umanità, Fuorigioco per un triplice effetto sliding doors su attuali drammi comuni e privati, Antropolaroid per ritorni a famigliari ricordi siculi. A novembre sarà la volta di Teatrodilina con Le vacanze dei signori Lagonia e un amore veterano fervido e arrogante, cui si accoda la riproposizione del road-movie teatrale Banane e la paura del vuoto de Gli uccelli migratori. L’assurdo comico dei Doppiosenso unico prevede, a gennaio, La variante di E. K., ovvero esercizi di stile suicidi; Gu.Fo con incontri tra gufi e alieni, e Operamolla con tre fratelli divisi tra vita e morte. Saranno successivamente gli Uffici teatrali diretti da Francesco Frangipane su testi di Filippo Gili a indagare gli attimi esistenziali di chi è in bilico tra presenza e assenza ne L’ora accanto, Dall’alto di una fredda torre e Prima di andar via. Infine, i Maniaci D’Amore daranno luce a protagonisti uniti da affettuosità umilianti (Il nostro amore fa schifo), a morti rifiutate (Biografia della peste), a crampi affamati di coscienza (Morsi a vuoto).
Intanto, oltre alla novità del teatro ragazzi che include sei spettacoli a cura della Compagnia Readarto, si viaggerà nella filmografia del maestro del brivido con Hitchcock. A love story di CK Teatro, si condividerà l’estraneità di due Emigranti diretti da Giancarlo Fares, si ripercorrerà il mito di Ulisse, in Viaggio verso Itaca, nella regia di Selene Gandini e nei sentimenti di chi lo ha amato, e si assisterà (solo per adulti) a ossessioni maliziose maschili e femminili de La bambola e La putana siglata dalla coppia Caserta-Laruffa. César Brie dirigerà un Orfeo ed Euridice tra accanimento terapeutico ed eutanasia; Giani-Gugliandolo-Montanino-Parrinello ci riporteranno nella magia del Cinèmatographe Lumière con L’invenzione senza futuro; Filippo Gili s’immergerà nella spiritualità di Antigone; Paolo Bignamini condurrà una Federica D’Angelo alle prese con la testimonianza di reclusione di Camille Claudel in L’Âge mûr nié – Lettere di Camille Claudel; Riccardo Festa darà vita a un spazio-tempo “di mezzo” con vite in attesa di LeonardoDiCaprio; e Max Caprara guiderà rappresentanti della borghesia moderna tra nevrosi e manie con Carnage. Il dio del massacro.
Ancora, a dicembre, il testo di Giuseppe Matassa svela, per la regia di Giuseppe Ingrò, gli attimi estremi di un Kamikaze Number Five, mentre le parole di Mike Bartlett di Cock saranno oggetto di orientamento sessuale revocato nell’ambivalenza, e Sara Bertelà, a febbraio, sarà interprete dei disagi di Due donne sole. C’è poi la storia dell’arte che rivive in Piero della Francesca. Il punto e la luce per la direzione di Luca Ricci; la sacralità di Lourdes diventerà bizzarro ensemble di personaggi targati Andrea Cosentino, cui seguono le vicissitudini di due clandestini diretti da Andrea Bizzarri in Siamo tutti buoni, e la prima nazionale di W l’amor-te di Mirella Bispuri e Giuseppe Roselli, autori di un anomalo percorso del vivere.
Drammatica e realistica previsione per Giuseppe Miale di Mauro che con Love bombing ci calerà in un bunker di resistenza alle barbarie dello Stato Islamico. In punta di piedi nel gioco del pallone giovanile invece per Biancofango, alias Francesca Macrì e Andrea Trapani, a marzo, con, a seguire, la compagnia Vucciria Teatro artefice di Yesus Christo Vogue, ovvero la condanna all’esistenza senza amore. Ci si infilerà tra le righe di Collodi con Pinocchio vol 1. Redux di Carvelli, regia di Matteo Cusato, mentre, in primavera, chiuderanno la stagione il passaggio alla vecchiaia di Valzer a Macondo di Gianni Clementi per la regia di Paolo Triestino; la scrittura irriverente di David Foster Wallace sulle tracce di “uomini schifosi” nella visione di Bluteatro con Il dono; i litigi coniugali sulla Carne di Frosini/Timpano; le vite a margine di giovani abbandonati di Padre figlio e sotto spirito di Mauro Santopietro; la lotta shakespeariana Popolo-Poeta (che tocca anche Pasolini) di Fatelo a pezzi per i suoi brutti versi, nell’impegno di Mazzarelli-Musella, e il fascino dark della drammaturgia di Philip Ridley nella regia di Carlo Emilio Lerici nei lineamenti di Dark Vanilla Jungle
Ma non è tutto. C’è spazio ancora per un “Focus Premio Riccione” con Sterili, Due fratelli e Homicide House, tre drammaturgie a rispettiva firma di Maria Teresa Berardelli, Fausto Paravidino e Emanuele Aldrovandi; e c’è spazio per 5 eventi speciali come Ccw/Body Perform, workshop coreografico; In viaggio (verso il giorno dopo) in territori di guerra, a cura di Andrea Iacomini; Eden Festival di danza contemporanea, giunta alla terza edizione; Inventaria, sulla drammaturgia contemporanea; e l’irrinunciabile carica giovanile di Dominio Pubblico Under25.
Nicole Jallin
Teatro dell’Orologio
via dei Filippini 17/a
Contatti: www.teatroorologio.com – tel 06 6875550 – info@teatroorologio.com