Nei prossimi giorni a teatro…
Commedie, danza, itinerari teatralizzati e molto altro ancora per questa fitta settimana dedicata al teatro tra Napoli, Caserta e Benevento.
Aesthetica – esercizio n. 1
Quando: dal 6 all’8 ottobre
Luogo: Sala Assoli – 30ennale Sala Assoli
Orario: 20:30
Produzione: Körper
Progetto, regia e costumi: Gennaro Cimmino
Coreografia: Gennaro Maione e Gennaro Cimmino
Danzatori: Sabatino Ercole, Flavio Ferruzzi, Nello Giglio, Giovanni Imbroglia, Gennaro Maione e Antonio Nicastro
Musiche originali: Vito Pizzo
Trama: Aesthetica – Esercizio n°1 è una messa in danza delle ossessioni al tempo dei nuovi media e dei social network. Su un tappeto di suoni e suonerie, tra attrazioni e distrazioni, passerelle come per concorsi di bellezza e “confessionali” da reality show, con pose e gesti ripetuti allo stremo su un palco nudo, sei danzatori offrono una sarcastica riflessione sull’odierno culto dell’immagine, sull’uso e abuso degli oggetti di un desiderio che si fa nevrosi e sull’alienazione che diventa violenza. In quest’ottica vanno le suggestioni e le citazioni: dalla scimmia di Odissea nello spazio alle hit della discomusic, dall’ironia sull’utilizzo compulsivo di alcool e droghe fino alla messinscena dello scempio del corpo di Pasolini. Sono tasselli che raccontano di un percorso umano che procede a grandi passi verso il proprio – disumano – traguardo.
Prenotazioni: botteghino@associazioneassoli.it – 081 1956 3943
La morte della bellezza
Quando: dal 7 all’11 ottobre
Luogo: Ridotto del Mercadante
Orario: 21; tranne la domenica ore 18
Regia e Adattamento: Benedetto Sicca
Interpreti: Mauro Lamantia e Benedetto Sicca
Trama: La morte della bellezza è considerato il romanzo capolavoro di Giuseppe Patroni Griffi. Narra la storia romantica e crudele, tenera ed erotica tra due giovani ragazzi turbati da un’irresistibile attrazione fisica e sentimentale. La vicenda è ambientata a Napoli nello scenario desolante di una città in guerra, dove divampa l’amore tra Lilandt, un insegnante italo-tedesco, rimasto solo, dopo la morte dei genitori, ad abitare una grande villa ormai in sfacelo, e Eugenio, un bellissimo liceale napoletano. E’ scritto nel destino che i due debbano cercarsi nella città devastata e trovarsi nelle pieghe del loro essere. Nelle pagine del libro la storia della passione giovanile si intreccia con la descrizione di una città ferita e in lotta per la vita.
Info e prenotazioni: 081.5524214- info@teatrostabilenapoli.it – www.teatrostabilenapoli.it – 081.5513396- biglietteria@teatrostabilenapoli.it
Ragazzi della via Paal – Conversa/azione in un tempo
Quando: 8 ottobre
Luogo: Galleria Toledo
Orario: 18:30
Interpreti: Adolfo Ferraro e Peppe Rosano
Trama: A pochi giorni dalla chiusura degli OPG Galleria Toledo e Adolfo Ferraro vogliono proporre al pubblico attraverso lo spettacolo conversazione uno sguardo su quello che è stato [l’Orrore], per avvertire di quello che potrebbe essere [ l’Errore ]. Conversa /azione in un tempo. Liberamente tratta dal racconto di Molnar Con la partecipazione di Antonin Artaud [lettore/testimone] Ci sedemmo dalla parte del torto perché gli altri posti erano già occupati. I due omini che si incontrano in un Altrove indefinito hanno parecchie storie in comune. Avere giocato tra i ragazzi di Budapest nella via Paal è accaduto molto tempo prima. Poi è venuta la vita, ed ognuno la ha vissuta lasciandosi andare – ognuno con le proprie diversità – incrociandosi spesso senza riconoscersi , e frequentando a volte gli stessi ambienti con ruoli diversi. Trasformazioni e adattamenti. Omologazioni e rifiuti. Carceri e manicomi. La vecchia legnaia di Budapest è diventata la reclusione, e la sopraffazione dei fratelli Pasztor si è trasformata nell’assenza di diritti. I due omini tentano di ricucire la realtà e di darle un senso, senza disconoscere mai gli errori e gli orrori che ognuno di loro si è costruito, con consapevolezza autolesionistica e beffarda. Loro credono che dalle contraddizioni nasce il futuro. I ruoli, però, a volte si sfilacciano , e allora emergono gli uomini o meglio gli omini. Vittime e carnefici con ruoli interscambiabili. Non rassegnati o vinti. A volte delusi dal disincanto. Ancora pronti, però, a mettersi in gioco. Artaud [il testimone] appare ogni tanto e rimprovera entrambi. Molnar decide di chiudere il racconto , solo quando riesce a scriverne la fine. Questa: Boka fissò pensosamente davanti a sé, e per la prima volta nella sua anima di ragazzo balenò l’idea di ciò che è propriamente questa vita, per la quale noi, suoi schiavi, ora con gioia ora con dolore, lottiamo.
Info: 081 425 037 – 081 425 824 – http://www.galleriatoledo.org
Bastavamo a far ridere le mosche
Quando: dal 9 all’11 ottobre
Luogo: Sala Assoli – 30ennale Sala Assoli
Orario: 20:30; domenica ore 18
Autore e Interprete: Sergio Longobardi
Musiche e Suono: Michael Nick
Coproduzione: Compagnie Babbaluck / con il sostegno alla creazione del Theatre du Parc de la Villette
Trama: Un clown di Napoli si ritrova esiliato volontario a Parigi.
Tra sogni artistici e le difficoltà del quotidiano, il nostro Clown si ritrova ad affrontare suo padre, in un dialogo intimo e realista allo stesso tempo, nel quale si interroga sulla sua identità di artista e d’uomo. Tra ricordi e bollettini meteo, le immagini ed i racconti si mescolano alla musica di Buddha, un gatto che suona il violino. Sopra di lui, scorrono le immagini del padre che forte di una lunga esperienza di vita risponde alle questioni del figlio che si interroga sul suo futuro e sul suo mestiere di clown.
Prenotazioni: botteghino@associazioneassoli.it – 081 1956 3943
Paradiso mancato
Quando: 9 ottobre
Luogo: Asilo Filangieri
Orario: 21
Regia: Ramona Tripodi
Interpreti: Marco Messina, Marco Palumbo, Ramona Tripodi e con Raffaele Ausiello (videoproiezione)
Trama: Paradiso Mancato è una suggestione infernale sul desiderio che nasce dalla contaminazione di più linguaggi: quello della musica, quello visivo e quello teatrale che, mescolandosi, danno origine a questo spettacolo dal carattere performativo. Il Paradiso Mancato è quello di Paolo e Francesca, gli amanti del V Canto dell’Inferno della Divina Commedia di Dante da cui ci siamo liberamente fatti “suggestionare”. Ci siamo chiesti qual è l’inferno del desiderio e abbiamo scelto di lavorare sulla sua assenza. Precisamente sull’assenza dei corpi. Paolo e Francesca sono nello stesso inferno e insieme, tuttavia nessuno dei due può vedere l’altro. Può solo percepirne la voce. Ed ecco che quella che fu una camera da letto dove il desiderio aveva potuto esprimersi nelle sue forme più corporee diviene l’inferno della sua assenza.. In fondo, siamo a casa di Minosse. Ma anche per lui è in arrivo un ospite inatteso, un viaggiatore Infernale. Il suo nome è Dante..
Per info: http://www.exasilofilangieri.it/paradiso-mancato/
E primme vase tuoie ll’aggio avute io – omaggio a Raffaele Viviani
Quando: 9 ottobre
Luogo: Teatro Civico 14 – Caserta
Orario: 21
Interpreti: Lalla Esposito e Mimmo Napolitano
Trama: Dedicare uno spettacolo all’arte di Viviani non è cosa semplice. Può ingannare il fatto che i suoi testi e le sue musiche sono un patrimonio immenso e “popolare”. Nel caso di Viviani popolare non deve essere considerato un aggettivo che sminuisce la sua genialità, che sta proprio nel trasformare “il popolare in una materia preziosa”. E’ una materia che Viviani conosce per appartenenza, e attraverso questa restituisce la dignità al popolo. Proprio rispettando questa dignità, l’idea di rappresentazione dello spettacolo sarà essenziale nella sua semplicità, predisposta ad evocare e rivivere i personaggi-anime tratteggiati da Viviani. E così gli scugnizzi-diavoli, i guappi-principi, le prostitute-angeli prenderanno vita. L’attrice e cantante Lalla Esposito, accompagnata al pianoforte dal M. Mimmo Napolitano e al sax dal M. Peppe di Colandrea, farà un viaggio tra le parole e la vita di Raffaele Viviani. Attore, commediografo, compositore, poeta e scrittore italiano, egli intendeva portare in scena la verità, la miseria, l’ingiustizia, e marchiò le sue sceneggiature e le sue canzoni con una lingua scarna, aspra e tagliente, ben lontana dallo stile che faceva del teatro colto un’esclusiva delle classi più agiate, riuscendo perciò a coniugare contenuti profondi ad una possibilità di fruibilità da parte di tutti.
Info e Prenotazioni: 0823 441 399 – 339 1873 346 – info@teatrocivico14.it – www.teatrocivico14.it
Dux in scatola. Autobiografia d’oltretomba di Mussolini Benito
Quando: 9 e 10 ottobre
Luogo: Magnifico Visbaal – Benevento
Orario: 21
Regia e Interprete: Daniele Timpano
Trama: Nella nostra bella Italia, tra le due guerre, fioriva in Italia uno statista meraviglioso: Benito Mussolini. Facciamo uno sforzo d’immaginazione collettiva: fate conto che sia io. Morto. Un attore – solo in scena con l’unica compagnia di un baule che viene spacciato come contenente le spoglie mortali di “Mussolini Benito”– racconta in prima persona le rocambolesche vicende del corpo del duce, da Piazzale Loreto nel ’45 alla sepoltura nel cimitero di San Cassiano di Predappio nel ’57. Alle avventure post-mortem del cadavere eccellente si intrecciano brani di testi letterarii del Ventennio (Marinetti, Gadda, Malaparte…), luoghi comuni sul fascismo, materiali tra i più disparati provenienti da siti web neofascisti, nel tentativo di tracciare Il percorso di Mussolini nell’immaginario degli italiani, dagli anni del consenso agli anni della nostalgia.
Info e prenotazioni: 349 6789692 – 347 7777221
Mi Manda (Ancora) Picone – Anime Dannate
Quando: 10 ottobre
Luogo: Teatro Diana
Orario: 21
Autori: Elvio Porta – Riccardo De Luca
Interpreti: Carmen Femiano e Edo Puccini – Tina Femiano e Francesca Fedeli
Trama: Un romanzo diviso in otto capitoli, ciascuno con una piccola prefazione, una sorta di sintesi della Napoli e dei Napoletani secondo Picone. Parole che urlano il dolore e lo smarrimento di una Napoli e dei Napoletani derubati della propria vita. Parole che parlano “di questa realtà che ogni giorno di più toglie la speranza ai deboli per renderli ancora più deboli”. Parole parlate con l’auto-ironia involontariamente comica del disincanto. Parole appassionate gremite di sapori amari in bilico fra sdegno e ironia. E Musica. Musica che non ha paura di cantare la tradizione senza limitarsi alla tradizione, cercando nella musica il teatro, guardando ad ogni canzone come a un momento di emozione da comunicare con la voce e una chitarra. Uno spettacolo “spartano”, un confronto quanto mai diretto con il pubblico. (Carmen Femiano)
Due storie di madri, Maragrazia e Filumena, sciagurate e terribili. Entrambe, prima come donne e poi come madri, in epico scontro con l’inferno. La povertà delle due donne unita alla povertà dell’ambiente e degli uomini che le circondano è forza devastante e condizionante al massimo per le due esistenze. La crudelissima storia di Maragrazia che si specchia e si capovolge nella vicenda di Filumena. Perché Maragrazia è madre violentata e rifiutandosi persino di allevare e di riconoscere il figlio avuto, l’altro figlio – ritorna il sartriano infernale “altro” – imbocca la via dell’ automortificazione; e come curiosamente spesso accade a chi la imbocca, la spettacolarizza. I due figli nati precedentemente alla violenza diventano per lei oggetto di culto, ne fa infatti degli inetti. E quando questi emigrano e non danno più notizie, passerà il tempo a farsi fare inutili lettere da spedire ai due fuggiaschi e a ripudiare odiosamente l’aiuto che l’altro figlio le continua sempre a offrire, distruggendone la vita e automortificando la propria facendosi randagia, cenciosa, ripugnante, patetica, tenerissima morta di fame. Filumena, come Maragrazia, prima subisce ma quando diventa madre, al contrario di Maragrazia che confonde e sostituisce il vero “altro” nemico sociale e umano con l’altro figlio, questa stessa maternità – poco importa se attraverso la Madonna delle rose o che – le darà la forza di reagire. Con astuzia, senza moralismi e persino con cinico istrionismo Filumena tenta d’imporre la “sua” verità; e lasciandola poi sedimentare, l’impone. Maragrazia nega convinta la maternità a l’altro figlio perché il suo sangue si ribella. E quindi istintivamente, selvaggiamente vive la terribile dissociazione della verità, perché anche lei – come tutti – ne ha una irrefutabile. E come Maragrazia pirandellianamente assurge a simbolo di una realtà nostra ancor oggi perduta nei mille rivoli delle verità diverse ecco che Eduardo con Filumena ci offre una via d’uscita – con valore dignitosamente autoaffermativa e non autolesionistica – che Pirandello e i suoi personaggi non hanno saputo o potuto trovare.
In scena questi personaggi sono soli e a volte dialogano con altri personaggi che non vediamo e che sono dalla parte del pubblico. A volte dialogano con voce fuori campo; con i versi delle canzoni; con la voce registrata del cantante – affascinante e terribile andare in tono con Sergio Bruni! – che diventa testo anch’esso. Questo crea un voluto isolamento dei personaggi e della loro personale storia che vorremmo si scrutassero come attraverso una lente d’ingrandimento: e che dall’inferno di queste acrobate dell’esistenza arrivasse un umano segnale. (Riccardo De Luca)
Per info: 081 556 75 27
Gli alberi di Pinocchio
Quando: 10, 11, 17 e 18 ottobre
Luogo: Real Orto Botanico
Orario: 11
Interpreti: Monica Costigliola, Valentina Carbonara, Alessandro Esposito, Adele Amato de Serpis, Antonella Migliore
Trama: Le bugìe, le tentazioni, le promesse, i tradimenti, i pentimenti e le speranze del burattino più famoso del mondo, dal cuore grande ma dagli intenti deboli, che deve imparare a proprie spese e a suon di amare conseguenze la lezione della vita. Lo incontreremo nell’Orto Botanico di Napoli, da dieci anni teatro dei nostri ormai numerosi spettacoli itineranti, con i quali migliaia di bambini, insegnanti e famiglie hanno attraversato i magici scenari naturali, per vivere storie ed emozioni che aiutano a crescere. Proprio in questo 10° anniversario, ci ritroveremo, così, nell’Orto Botanico, per accompagnare Pinocchio lungo il suo rocambolesco tentativo di diventare un ragazzino giudizioso. Con lui vivremo gli incontri fondamentali della sua movimentata storia: il Grillo Parlante, Mangiafuoco, Il Gatto e La Volpe, Lucignolo nel Paese dei Balocchi, sotto lo sguardo sempre vigile della Fata Turchina. Infatti, è proprio grazie alla sua provvida e magica presenza, che Pinocchio si salverà dalle disavventure di quelle false illusioni che gli promettono strade comode per facili ricompense. E dopo essersi precipitato a salvare il suo povero babbo, lo ritroveremo ragazzino in carne ed ossa, pronto a rispettare l’impegno del proprio compito quotidiano e a guadagnarsi con fatica le piccole conquiste della crescita.
Per info e prenotazione: 081 0330619 (ore 9,30 – 14,00) – www.iteatrini.it
L’amico degli eroi
Quando: 10 e 11 ottobre
Luogo: Nuovo Teatro Sanità
Orario: sabato ore 21; domenica ore 18
Autore e Interprete: Giulio Cavalli
Trama: L’amico degli eroi- Parole, opere e omissioni di Marcello Dell’Utri. Cavalli, unico attore italiano a vivere sotto scorta, decide di tornare sul palco di piazzetta San Vincenzo per presentare il suo ultimo lavoro. Dopo aver messo in scena la vicenda di Giulio Andreotti ne L’innocenza di Giulio, lo scrittore e attore milanese torna ad indagare l’intreccio tra mafia e politica, con uno spettacolo liberamente tratto dalle vicende giudiziarie (e dalle amicizie consolidate) di Marcello Dell’Utri, Vittorio Mangano e Silvio Berlusconi. Il monologo è accompagnato dalle musiche dal vivo di Cisco Bellotti.
Lo spettacolo ricostruisce la vicenda (dis)umana di un giovane siciliano arrampicatore sociale che decide di essere l’anello di congiunzione di due mondi totalmente differenti: l’imprenditoria milanese estrema e l’arrembante mafia siciliana. Eppure Dell’Utri ne esce indenne dal cambio dei vertici mafiosi e dei vertici politici, praticamente indenne dalla Storia d’Italia fino alla condanna per concorso esterno in associazione mafiosa. La sentenza definitiva dice che: «La pluralità dell’attività posta in essere da Dell’Utri, per la rilevanza causale espressa, ha costituito un concreto, volontario, consapevole, specifico e prezioso contributo al mantenimento, consolidamento e rafforzamento di Cosa nostra», e prosegue: «a Cosa nostra è stata, tra l’altro, offerta l’opportunità, sempre con la mediazione di Dell’Utri, di entrare in contatto con importanti ambienti dell’economia e della finanza, così agevolandola nel perseguimento dei suoi fini illeciti, sia meramente economici che politici». L’amico degli eroi, che nasce come produzione sociale di libera contribuzione dei cittadini, in collaborazione con Teatro Civile Festival-Legambiente – spiega Cavalli: «ha in sé l’esigenza e l’urgenza di ripercorrere questa storia d’Italia. Sorvolare sulla vicenda giudiziaria di Marcello Dell’Utri significa non avere la chiave di lettura degli ultimi anni del nostro Paese».
Info e prenotazioni: 339 666 6426 – info@nuovoteatrosanita.it – www.nuovoteatrosanita.it
L’anniversario
Quando: 10 e 11 ottobre
Luogo: Galleria Toledo
Orario: 20:30
Regia e Autore: Gianluca D’Agostino
Interpreti: Gianluca D’Agostino e Antonio Marfella
Trama: Siamo in una casa. È l’anniversario di Luigi e Lucrezia. Luigi sogna di festeggiare come ha sempre fatto, ma Lucrezia non c’è più. È andata via quattro mesi prima senza spiegazioni e Luigi non è più uscito di casa. A fargli compagnia, in questo che da felice, si è trasformato in tristo giorno; c’è un amico, il quale cerca invano, con ogni mezzo, di smuoverlo da questa situazione di stallo in cui si ritrova. Ma Luigi è fermo, bloccato, cristallizzato nell’attimo in cui Lucrezia è andata via. Qualcosa di ambiguo arriverà a rendere ancora più speciale e misterioso questo giorno. E Luigi dovrà fare la sua scelta.
In una chiave decisamente ironica, attraverso il contrasto tra i punti di vista tra Luigi e il suo amico, la piece indaga il rapporto di coppia uomo-donna, giocando su temi come: abbandono, tradimento, gelosia, amore. L’obiettivo è quello di esorcizzare tutto quanto può esserci di patetico e morboso in una storia d’amore, in modo da liberarsene, restituendo così all’amore la sua essenza primordiale.
Info e prenotazioni: 081 425037 – galleria.toledo@iol.it
Facimmoce ‘a croce: Napoli e i suoi Altarini
Quando: 11 ottobre
Luogo: piazza Dante – itinerario teatralizzato
Orario: 11
Produzione: Nartea
Interpreti: Valeria Frallicciardi e Sergio Del Prete
Trama: In tutti i quartieri partenopei ci sono piccoli templi, semplici luoghi di culto, che cambiano col succedersi delle epoche. Passeggiando per Napoli, si possono contare un vasto numero di “altarini” che portano con se vicende di vicoli e d’antropologia: NarteA ha voluto ideare una visita guidata teatralizzata ad hoc per ritrovare queste radici, ancora resistenti, e per conoscere in modo alternativo gli episodi votivi partenopei. Partendo dalla più autentica espressione della devozione popolare, domenica 11 ottobre va in scena “Facimmece ‘a croce: Napoli e i suoi Altarini” – appuntamento al pubblico presso piazza Dante alle ore 11:00 –, ossia un percorso guidato teatralizzato che attraverserà vie e vicoli del centro storico di Napoli per scoprire gli angoli “nascosti” della città e le sue edicole votive. A Napoli, il “tabernacolo”, ossia l’edicola votiva, è un elemento di arredo urbano e al tempo stesso oggetto di culto, presente già dalla seconda metà del XVI secolo, che ricorre come parte integrante del tessuto abitativo, soprattutto nell’area di fondazione greco-romana. Osservando l’evoluzione di questi “altarini”, si può vedere come la complessità di un fenomeno religioso-devozionale si trasforma dalla dimensione privata a rappresentazione della collettività che unisce il sacro al pagano, ma anche alla creatività estemporanea dei cittadini. Il territorio partenopeo diventa un vero labirinto di “simboli”: le edicole votive sono espressione di culto comune e di riconoscenza a santi e madonne, ma pure di fede e idolatrie pagane per calciatori e cantori di quartiere eletti come “miti”. Le edicole votive sono dette in gergo “altarini” e si rivelano come una vera e propria caratteristica partenopea. Accade spesso che i primi a non conoscere la storia degli “altarini”, siano proprio i napoletani: NarteA si sofferma sulle rappresentazioni votive di Napoli, considerate un “fenomeno religioso secondario” con limitato valore architettonico e artistico, con lo scopo di voler valorizzare e ripristinare il rapporto tra i cittadini napoletani e la loro città, nella storia antica e moderna. L’itinerario prevede un’escursione tra alcune edicole votive nascoste nei vicoli di Napoli, una città che non smette mai di stupire e impressionare, ma non solo. Gli ospiti saranno accompagnati, oltre che da una guida turistica abilitata della Regione Campania, dagli attori professionisti Valeria Frallicciardi e Sergio Del Prete, che interpretando personaggi cari alla tradizione napoletana, renderanno il percorso ancora più “colorato” e inusuale con una performance teatrale, tra monologhi e dialoghi, architettata su misura per questo tema.
Prenotazione obbligatoria: 339 7020 849 – 334 62277 85
Prendi il copione e scappa
Quando: 11 ottobre
Luogo: Teatro Bolivar
Orario: 18
Autori: Maurizio Capuano e Antonio Prestieri
Regia: Giovanni Merano
Interpreti: Fabio Balsamo, Riccardo Citro, Francesco Saverio Esposito, Pasquale Scognamiglio, Serena Pisa, Francesco Romano e Marco Vuolo
Trama: I quatto fratelli Campese sono attori. Figli del grande autore e attore Oreste Campese (nome di eduardiana memoria), non riescono però a eguagliarne la bravura, per un motivo molto semplice: in punto di morte, il buon Oreste ha fatto bruciare tutte le copie dei suoi testi. Il ruolo di autore viene ricoperto dal primogenito Arcibaldo, ma i risultati sono devastanti per le carriere dei fratelli…Fino al giorno in cui la madre dei quattro, Michela, non consegna loro una valigetta chiusa con una strana combinazione di lettere. L’unico modo per aprirla è risolvere una strana filastrocca. All’interno della valigia dovrebbe trovarsi l’ultimo, e il più comico, testo del padre. La risoluzione dell’enigma si dimostra più difficile del previsto e l’affetto fraterno lascia presto il posto alla diffidenza e all’avidità. La valigetta calamita ogni desiderio dei fratelli, spingendoli a rivolgersi al più strampalato killer di Napoli. Se poi il killer è anch’egli figlio d’arte, alle prime armi e accompagnato dalla madre che vuole insegnargli il mestiere…
Info e prenotazioni: 339 429 0222 – 081 544 2616
Mutu
Quando: 11 ottobre
Luogo: TAV – Frattamaggiore
Orario: 20
Produzione: Prima Quinta
Autore: Aldo Rapè
Interpreti: Aldo Rapè e Marco Carlino
Regia: Lauro Versari
Trama: Si prende come spunto la mafia e la chiesa per parlare del vero male che colpisce non solo i due protagonisti ma la nostra società: ovvero la solitudine ed il vuoto esistenziale. In scena troviamo due fratelli, Saro e Salvuccio, due persone opposte e diverse come lo possono essere solo il bianco e il nero. Per anni sono rimasti Muti davanti alla realtà che hanno vissuto, Muti per fame e per necessità e costretti a portare una maschera. Uno è un prete e l’altro un mafioso, entrambi intrappolati nel ruolo sociale che rivestono ma con il forte desiderio di scappare. Proprio questo desiderio diventerà concreto quando il sangue e la coscienza torneranno ad urlare e a riscoprirsi di nuovo fratelli.
Info e prenotazioni: 334 8263 852
Gabriella Galbiati