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Al via la nuova settimana teatrale da vivere tra Napoli, provincia e la costiera.

unnamedJe suis Giusepp
Quando: 20 ottobre
Luogo: Nuovo Teatro Sancarluccio – UT. 35, Napoli
Orario: 21
Autore: Valerio Napoli
Regia:  Roberto Calabrese
Interpreti: Valerio Napoli e Roberto Calabrese
Trama: Uno spettacolo divertente, comico, auto-ironico, metateatrale, dissacrante e laico (ma state tranquilli anche se può sembrare un calderone di generi non temete … Non durerà più di 60 minuti) che attraverso temi religiosi e con uno stile naïf, scaverà nelle profondità dell’animo umano, svelando la deriva del sogno anarchico e rappresentando la storia di un Giuseppe immortale che decide di raccontare la sua storia sottostando alle regole di un “PADRONE” che sfrutta la sua arte, non pagandolo per lo spettacolo che sta inscenando. Il pubblico riderà e seguirà con attenzione, ma si troverà spiazzato davanti alla originale semplicità con la quale verrà raccontata la più banale delle questioni: “SAN GIUSEPPE … SANTO … MA PECCHÈ? … Altro che martire, altro che ribelle … Ha fatto come tutti … allora siamo tutti Santi!”
Info: 081 544 88 91

 

nella foto Andrea Renzi  e Tony LaudadioBirre e rivelazioni
Quando: dal 20 al 25 ottobre
Luogo: Sala Assoli – 30ennale Sala Assoli, Napoli
Orario: 20:30; tranne la domenica alle ore 18
Autore e Regia: Tony Laudadio
Interpreti: Tony Laudadio e Andrea Renzi
Trama: Lo spettacolo inizia con l’incontro in una birreria, casuale solo in apparenza, tra Sergio (Andrea Renzi), il proprietario del locale e Marco (Tony Laudadio), un professore di letteratura italiana, uno degli insegnanti del figlio Francesco. Un “atto unico in otto birre” tante quante ne servono per scandire i delicati passaggi di una vicenda che affronta il complesso tema dei rapporti, tra uomini, tra padre e figlio, sostanza ed immagine, moralità e pregiudizio, amore e sessualità, violenza e prevaricazione. “Nell’arco di otto birre – così Tony Laudadio in una nota – si scoprirà che ciò che si crede di conoscere degli altri, di chiunque ma persino del proprio stesso figlio, è il vero mistero, e quando si tratta dei nostri cari è un mistero doppio perché ci toglie lucidità”.
Due personaggi in scena e uno continuamente evocato, il ragazzo: sebbene non compaia mai, è il vero protagonista. “La sua assenza sulla scena – sottolinea Tony Laudadio – illumina tutto il testo: il figlio, il giovane, la nuova generazione, con i suoi problemi, i suoi turbamenti, le scelte da compiere e con tutto ciò che a questo consegue nelle reazioni dei padri e, in genere, degli adulti”. Conoscenza, scelte, decisioni, ricatti, sottomissioni, tutto viene coerentemente rivelato al pubblico attraverso sequenze e dialoghi border line, costantemente giocati sul sottile confine tra riflessione seria e ironico delirio etilico. In nome dell’amore per il figlio, il professore scompagina la vita del birraio abbattendo sistematicamente le sue certezze, in un gioco delle parti che, nel sovvertire il significato di normalità, attesterà su posizioni nuove e scomode l’esistenza dell’uomo, portandolo ad accettare prospettive e condizioni impensabili all’inizio. “Il dialogo tra i due protagonisti – conclude il regista – diventa una ricerca di verità, dentro i turbamenti che la conoscenza sempre impone, specie se l’oggetto del proprio interesse è qualcuno per cui provi amore. E ad ogni svelamento una porzione di quell’amore viene messa alla prova. Fino alla prova finale e alla conoscenza più difficile: quella di se stessi”.
Prenotazioni: botteghino@associazioneassoli.it  – 081 1956 3943

 

unnamed (2)Satirarum
Quando: 20 ottobre
Luogo: Kestè, Napoli
Orario: 22
Interpreti: Maurizio D. Capuano, Gennaro Monforte, Massimiliano Mazzei, Lucia Testa, Valerio Bulsara, Andrea Francesco T. Calgari
Trama: La stand-up comedy è una forma d’arte che si ispira alla satira, forma antica di letteratura e strumento da sempre usato per far ridere e nel contempo far crollare verità, certezze e perfino imperi! Ve la presentiamo al Kestè, ogni martedì, astenersi bigotti!
Per info: lab@keste.it – 081 1936 0932

 

unnamed (3)Saul
Quando: dal 21 al 25 ottobre
Luogo: Galleria Toledo, Napoli
Orario: 20:30
Regia: Stefano Sabelli
Interpreti: Stefano Sabelli, Gregorio De Paola, Bianca Mastromonaco, Giulio Rubinelli, Fabrizio Russo Pasquale Arteritano
Trama: In una Galilea metafisica e senza tempo, teatro di antiche e nuove tragedie, su una scenografia lignea, imponente, ispirata all’opera di maestri dell’arte contemporanea italiana, come Ceroli e Marotta, rivive il capolavoro in versi del nostro Teatro, nella messa in scena energica e visionaria e nell’interpretazione di vigorosa e superba verità di Stefano Sabelli, affiancato da una gruppo di eccellenti talenti diplomati al Centro Sperimentale di Cinematografia o formatisi nella Scuola Propedeutica d’Arte Scenica del LOTO.
Esempio straordinario di una drammaturgia pura, ritmica e di perenne modernità, l’opera di Alfieri è costruita intorno a un protagonista di poliedrica ed emozionante complessità. Attraverso il ritmo impetuoso, incalzante dell’endecasillabo e di una recitazione necessariamente intensa e poderosa, la furia risolutiva di un re sconfitto, ma ancora sopraffatto dall’ansia di affermare la sua potenza, cresce e avvince fino alla catarsi finale. In questa tragedia, che si consuma nell’arco di una giornata (alba, giorno, tramonto e notte) David e gli altri bellissimi personaggi dell’opera, si fanno, per Saul, specchio e simbolo d’ogni umano e contraddittorio sentimento. In tal modo, viene ancor più evidenziata la dolorosa solitudine del vecchio Re d’Israele e quell’ondeggiare tempestoso del suo animo, fra bisogno di affetto e diffidenza, malinconia e ira, fino all’esplosione della follia e dell’estrema libertà del suo sentire e agire, che lo rende così attuale. L’opera, in cui Alfieri stesso dichiara d’esservi “di tutto, di tutto assolutamente” e che lui medesimo amava interpretare, oggi più di ieri è ancor più necessaria perché in grado di graffiare l’anima d’ogni pubblico, permettendoci di guardare, al contempo, con lucidità e commozione, dentro le nostre miserie e le nostre grandezze. In questo allestimento, la musica – con partiture Klezmer e il Requiem di Mozart, contemporaneo al Bardo di Asti, eseguite dal vivo dall’eccellente Trio dei fratelli Miele – fa da contrappunto agli endecasillabi di Alfieri, esaltandone la potenza epica e lirica, che rimanda a vecchie e nuove diaspore e intifade. Un tessuto musicale, che fa emergere, con grande efficacia, le molteplici verità di un personaggio straordinario e unico nel Teatro italiano. Per complessità, potenza e modernità, il folle Re alfieriano, avverso al clero e che teme il guardarsi dentro, nulla ha da invidiare ai grandi, folli Re shakespeariani.
Info: 081 425 037 – 081 425 824 – http://www.galleriatoledo.org

 

12112195_900741063313496_8717470136311043554_nLa Confessione
Quando: dal 22 ottobre
Luogo: Teatro Elicantropo, Napoli
Orario: 21
Progetto e regia: Walter Manfrè
Trama: Nato al Festival di Taormina nel 1993, voluto al Piccolo di Milano da Giorgio Strehler nel 1994, inserito nella sezione ufficiale del Festival di Avignone nel 1999, realizzato nel 2000 nel prestigioso Théatre du Rond Point sugli Champs-Elisées a Parigi, lo spettacolo La Confessione, continua ancora oggi a girare il mondo con enorme successo di pubblico e critica. È un vero cult teatrale del regista Walter Manfrè, che ne è anche l’ideatore e fa parte di quello che la critica ha definito il suo “Teatro della Persona”, comprendente alcuni spettacoli che lo hanno reso famoso in Italia ed all’Estero come “La Cena”, “Visita ai parenti”, “Il Viaggio”, “Il Vizio del Cielo”, “La Cerimonia” e “Le voci umane”. Lo spettacolo inaugurò 20 anni fa il Teatro Elicantropo, replicando per quattro mesi consecutivi ed ebbe a ripetersi, sempre all’Elicantropo, nel 2000. Il pregio non trascurabile di questo spettacolo di Manfrè, è la valorizzazione di attori e autori del luogo in cui lo spettacolo viene di volta in volta realizzato. Dieci attori e dieci attrici, preceduti dall’omelia di un prete folle, scritta da Giuseppe Manfridi, confessano, ciascuno al proprio inginocchiatoio, i loro “peccati” ad altrettanti spettatori, rispettivamente suddivisi in donne e uomini. Ciascuno spettatore ascolterà, dunque, 10 monologhi della durata di 5 minuti ciascuno, scritti dai migliori autori di teatro contemporanei.
Info e prenotazioni: 3491925942 – pomeriggio 081296640 – promozionelicantropo@libero.it – teatroelicantropo@iol.it

 

unnamed (4)Che fine ha fatto Baby Jane?
Quando: dal 22 al 25 ottobre
Luogo: Pio Monte della Misericordia, Napoli
Orario: 20; tranne domenica alle ore 18:30
Adattamento e Regia: Peppe Celentano
Interpreti: Gabriella Cerino, Tina Femiano, Marcello Cozzolino, Sonia De Rosa, Diego Sommaripa, Noemi Coppola, Emiliana Bassolino, Roberto Mascia
Trama: Che fine ha fatto Baby Jane? basato sull’omonimo romanzo di Henry Farrell, è un noir o anche uno psicodramma, che racconta del rapporto tra le due sorelle Hudson, ex stelle del cinema, ormai avanti con l’età. Una, Blanche, costretta su una sedia a rotelle dopo un drammatico incidente d’auto, e l’altra, Jane, deturpata dall’alcolismo. Entrambe sono state attrici: Jane è stata una diva bambina e il suo personaggio Baby Jane le aveva dato un enorme successo tra il pubblico dei più giovani, mentre Blanche era diventata una star di Hollywood corteggiata e amata da tutti. Ora Blanche, dopo l’incidente, vive con Jane che si prende cura di lei, anche se il loro rapporto è minato da una sorta di strisciante ostilità. Jane, infatti, sogna un improbabile ritorno alle scene, ma è infastidita dalla popolarità di cui ancora gode la sorella. Le situazioni, in bilico su un esile equilibrio, non possono che precipitare tragicamente. Il testo si presenta come un melodramma gotico. Nel raccontare il macabro rapporto tra due sorelle ex-dive, si tenta anche di deridere un pò il mondo dello spettacolo. Si scava nelle menti dei personaggi, descrivendone e compatendone complessi e manie. Ancora una volta il pubblico del Pio Monte della Misericordia verrà coinvolto interattivamente nella rappresentazione invitando alcuni spettatori, in una immaginaria conferenza stampa, a fare domande come giornalisti agli agenti di polizia sulla misteriosa fine di Baby Jane. (Peppe Celentano)
Per info: 081 446944 – 081 446973 – 331 5982610

 

unnamed (5)Luce nera
Quando: dal 22 al 25 ottobre
Luogo: Il Pozzo e il Pendolo, Napoli
Orario: 21; tranne la domenica alle ore 18:30
Regia: Mirko Di Martino
Interpreti: Titti Nuzzolese, Bruno Tramice, Antonio D’Avino, Clara Bocchino
Trama: In un appartamento di Londra, alla fine dell’800: la mente di Paula vacilla ogni volta che la luce a gas della sua abitazione si abbassa per dei motivi che lei non riesce a comprendere, o che forse sono troppo orribili da accettare. Gregory, suo marito, si preoccupa di lei con molta apprensione, forse troppa. Strani rumori arrivano dalla soffitta quando Gregory esce di casa, rumori che forse sono soltanto frutto dell’immaginazione di Paula. Quando l’ispettore Cameron piomba all’improvviso in casa della donna, le racconta una storia terrificante. Bisognerà aspettare che la luce si abbassi ancora una volta, perchè la verità è nascosta nell’ombra.
Info e prenotazioni: 081 542 2088

 

unnamed (6)Smile. La mia vita in 35 mm
Quando: 23, 24 e 25 ottobre
Luogo: Nuovo Teatro Sanità, Napoli
Orario: 21
Autrice e Interpreti: Lalla Esposito
Trama: Un pianoforte, un clarinetto, un sax, un contrabbasso e una voce per compiere il rituale che da sempre seduce le nostre vite: il cinema.I film ci restano nell’anima attraverso le immagini. E la musica che ce li racconta rimarrà indelebile anche a distanza di anni, riascoltando per caso le note che hanno fatto grande un film.Le più belle colonne sonore scandite da immagini raccontate. Non hanno nulla in comune né per epoca né per stile, quello che le lega è solo la contrapposizione voluta e cercata, così come sono arrivate nelle nostre esistenze… Senza un criterio. Legate solo dalla pellicola, che secondo il protagonista di Nuovo Cinema Paradiso, se la si lecca, ha un buon sapore.
Info e prenotazioni: 339 666 6426 – info@nuovoteatrosanita.it – www.nuovoteatrosanita.it

 

12109897_10207199110030365_7511748161017425881_oLa masa madre
Quando: 23 ottobre
Luogo: Cantine dell’Averno – Land Art Campi Flegrei
Orario: 17:30
Regia e Interprete: Ettore Nigro
Trama: Nasce a Buenos Aires, attraversa l’oceano e arriva a Napoli. Lo spettacolo “La masa madre” è frutto dell’intuizione dell’attore Dario Tamiazzo – che a Buenos Aires, appunto, inizia ad indagare sul mondo dei fornai porteños e sull’utilizzazione della pasta madre, lievito naturale che si tramanda di generazione in generazione nelle famiglie dei fornai – e raggiunge la sua forma definitiva a Napoli con Ettore Nigro che firma la regia e lo interpreta.
Attualmente l’allestimento è in scena contemporaneamente in Argentina (con Dario Tamiazzo) e in Italia (con Ettore Nigro).
“La masa madre” è la storia di Sante, un ragazzo che vuole diventare fornaio perché ha un sogno: fare il pane per tutti. E così lotta per mantenere viva la pasta madre (’o criscito, come lo chiamano i napoletani) che ha ereditato dal nonno fornaio. Parte alla volta di Buenos Aires dove inizia a lavorare in un panificio, lotta insieme ai compagni per salvaguardare la naturalezza del pane e distribuirlo a tutti, segnando in tal modo la storia politica e gastronomica dell’Argentina. “La masa madre” è un inno alla resistenza alimentare, contro l’industrializzazione selvaggia dei processi alimentari che porta alla perdita delle tradizioni gastronomiche, contro la manipolazione dei cibi e dell’essere umano.
Info e prenotazioni: 3381260655 – 333 11 98973

 

qualcuno-voloÌ€-sul-nido-del-cuculo_foto-Francesco-Squeglia_0242Qualcuno volò sul nido del cuculo 
Quando: dal 23 ottobre al 1 novembre
Luogo: Teatro Bellini, Napoli
Orario: 21; tranne la domenica alle ore 18
Produzione: Fondazione Teatro di Napoli
Regia: Alessandro Gassman
Adattamento: Maurizio de Giovanni
Interpreti: Daniele Russo, Elisabetta Valgoi, Mauro Marino, Marco Cavicchioli, Giacomo Rosselli, Alfredo Angelici, Giulio Federico Janni, Daniele Marino, Antimo Casertano, Gilberto Gliozzi, Gabriele Granito e Giulia Merelli
Trama: Qualcuno volò sul nido del cuculo è il romanzo che Ken Kesey pubblicò nel 1962 dopo aver lavorato come volontario in un ospedale psichiatrico californiano; racconta, attraverso gli occhi di Randle McMurphy – uno sfacciato delinquente che si finge matto per sfuggire alla galera – la vita dei pazienti di un ospedale psichiatrico statunitense e il trattamento coercitivo che viene loro riservato. Nel 1971 Dale Wasserman ne realizzò, per Broadway, un adattamento scenico, che costituì la base della sceneggiatura dell’omonimo film di Miloš Forman, interpretato da Jack Nicholson e entrato di diritto nella storia del cinema. Oggi, la drammaturgia di Wasserman torna in scena, rielaborata dallo scrittore Maurizio de Giovanni, che, senza tradirne la forza e la sostanza visionaria, l’ha avvicinata a noi, cronologicamente e geograficamente. Randle McMurphy diventa Dario Danise e la sua storia e quella dei suoi compagni si trasferiscono nel 1982, nell’Ospedale psichiatrico di Aversa. Sarà il talento registico di Alessandro Gassmann, con la sua inconfondibile cifra stilistica elegante ma al tempo stesso appassionata, a portare in scena in prima assoluta al Teatro Bellini la forte carica emotiva e sociale di Qualcuno volò sul nido del cuculo, con una messinscena personalissima ma, contemporaneamente, fedele alle intenzioni dell’originale.
Prenotazioni: 081.5491266 – www.teatrobellini.it

 

unnamed (9)Il Contratto
Quando: dal 23 ottobre al 1 novembre
Luogo: Teatro Piccolo Bellini, Napoli
Orari: 21:15; tranne la domenica alle ore 18:30
Produzione: Ente Teatro Cronaca in collaborazione con Ex Asilo Filangieri, Tourbillon Teatro, o.n.g. Teatri e con la XXXIV edizione del Festival Benevento Città Spettacolo
Autore: Eduardo De Filippo
Interpreti: Claudio Di Palma, Anna Carla Broegg, Andrea de Goyzueta, Giovanni Del Monte, Francesca De Nicolais, Carmine Paternoster, Fabio Rossi
Regia: Pino Carbone
Trama: Il Contratto è una straordinaria commedia di Eduardo De Filippo del 1967. Narra la storia di un grande impostore, Geronta Sebezio, che, promettendo la resurrezione e predicando amore, sfrutta a proprio vantaggio le relazioni tra gli uomini, la paura della morte e l’avidità del prossimo. Ne “Il contratto” di De Filippo, l’uomo è il centro della questione, i rapporti e le relazioni sono il motore dell’azione scenica e del racconto, mentre la società, l’insieme di individui in costante relazione, è la materia. La messa in scena del testo è incentrata sull’idea di trattare l’opera come fosse una vera e propria trilogia, trattando i tre atti come corpi autonomi di indagine sull’individuo (I atto), gli affetti (II atto), la società (III atto). Un lavoro sulle relazioni: con la propria voce, con il proprio volto, con il proprio corpo, e con il proprio io, sempre minacciato dalla presenza degli altri. Proprio “gli altri”, sono il centro dell’opera e del lavoro di ricerca necessario alla messa in scena. I bisogni degli altri, i tempi degli altri, le parole usate dagli altri e le emozioni che sono sempre degli altri. Momenti separati di studio che verranno fusi nell’intera opera. Ogni personaggio sarà solo, anche se condividerà lo spazio proprio con gli altri.
Info e prenotazioni: botteghino@teatrobellini.it – 081 549 96 88

 

unnamed (10)Schiavami
Quando: dal 23 al 25 ottobre
Luogo: ZTN, Napoli
Orario: 21, tranne domenica ore 19
Autore: Lucio Leone
Regia: Camilla Stellato
Interpreti: Giuseppe De Rosa e Claudia Esposito
Trama: Il sesso ti aggredisce ovunque vai! Mi sento costretto a scopare ovunque, soprattutto quando facciamo compere! Voglio un rasoio e c’è una donna con gambe bellissime che lo usa per depilarsi. Prendiamo una lavatrice e il commesso fa riferimento a quanto vibra bene e con costanza fino a fine lavaggio. Compro un gratta e vinci e devi fare tre palle per vincere qualcosa. Compri un motorino e ti parlano di continuo del suo manubrio ergonomico. Non esiste un dvd che non abbia un seno o un culo in evidenza. Il reparto degli ortaggi poi, non te lo dico proprio! Banane, carote, melanzane, esiste un frutto che non sia vagamente fallico? La verità è che tutto ci spinge a fare sesso e io lo odio, odio il fatto di essere costretto!” Note di regia: Basandoci sul metodo del teatro corporeo e di ricerca, declinato in maniera inaspettata, metteremo in scena “Schiavami”, un atto unico che vede come protagonisti due individui, due archetipi negativi dell’uomo e della donna. La scena è scarna, essenziale. Non c’è bisogno d’altro che dei corpi degli attori e degli oggetti che via via si susseguiranno tra le loro mani. 2 Dietro il velo di commedia brillante, la caricatura dell’attuale modo di concepire la relazione di coppia è evidente. Tutto richiama ai nuovi stereotipi sul sesso, sui ruoli che si invertono, sulle tendenze e le mode che vanno susseguendosi, a partire dai blockbuster proposti dal cinema americano. Dietro la risata si cela una profonda critica verso il bombardamento di informazioni sessuali cui sono quotidianamente sottoposti i cittadini dell’era moderna.
Prenotazioni: 339 4290 222

 

io-la-canto-cosìIo la canto così
Quando: dal 23 al 25 ottobre
Luogo: Sala Ichos, San Giovanni a Teduccio (Na)
Orario: 21
Interpreti: Antonella Morea, Franco Ponzo, chitarra, Vittorio Cataldi, fisarmonica e violino
Regia: Fabio Cocifoglia
Trama: Nel suo romanzo Opinioni di un clown Heinrich Boll scrive: “Sono un clown e faccio collezione di attimi.” Questa frase si accende tutte le volte che penso a Gabriella Ferri, artista inimitabile e quasi impossibile da raccontare. Se chiedi agli amici di Gabriella Ferri, a chi l’ha conosciuta e a chi ha lavorato con lei un aggettivo per raccontarla ti rispondono: «Uno solo? S’incazzerebbe!» Dicono di lei: Era un pagliaccio straordinario, un pagliaccio di razza…Veramente l’amica ideale, ti dava tutto… Dove cantava, ecco, lì era il centro del mondo… La disperazione degli autori… Un po’ un pazzariello… Uno sguardo dolce e disperato che non si può sfuggire… Era la maschera con cui lei nascondeva tutto, tutto quel macello … Molto sensibile, molto ansiosa… Molto severa con se stessa… Impegnativa… Ogni sua frase era un urlo lanciato al mondo… Donna bellissima che non aveva paura di imbruttirsi… Eccentrica… Feroce… Anticonformista… Libera… Rivoluzionaria… Troppo in tutto… Una grande madre, una grande moglie, una grande amante… (Fabio Cocifoglia)
“Un giorno passeggiavo per le strade di Roma – racconta Antonella Morea – entro in un negozio e vedo lei, Gabriella Ferri, il mio mito da ragazzina. Piena di bracciali, collane, anelli, tutta colorata… come sempre. Ma quasi non la riconoscevo. Sembrava non riuscisse nemmeno a parlare. Com’è possibile? Stavo quasi per andarle incontro, come ad una persona di famiglia, come ad una sorella più grande che non vedi da tanto tempo. E mentre sto per andare mi vedo riflessa in uno specchio del negozio. Ora siamo in tre. La mente è volata a quando mi vestivo tale e quale a lei, capelli rigorosamente biondi con la frangia, trucco da trincea, sacchi di trucco, il rimmel sugli occhi due linee di filo spinato, il fondotinta un campo minato. E voglio vedere quando mi espugnano, sono come Gabriella Ferri, io!, così dicevo. E così mi chiamavano per gioco gli amici la Gabriella Ferri napoletana. Erano per me, quelli, anni duri, di trasformazione, di battaglia. E lì mi sono resa conto che per Gabriella Ferri la battaglia non era ancora finita. Manteneva la posizione eroicamente. Confusa, forse, ma sempre in piedi”.
Per info: salaichos@ichoszoeteatro.it – 081275945

 

ABCE6449‘Na voce e ‘na chitarra
Quando: 24 ottobre
Luogo: Santa Maria Capua Vetere per Il Teatro cerca casa
Orario: 20:30
Interpreti: Lello Giulivo, voce e chitarra classica
Trama: Sulla mia prima striscetta di iscrizione al collocamento artisti, quarant’anni fa, c’era scritto: “chitarrista – cantante o.r.v.” e sembrerà strano a chi mi ha conosciuto nel corso di questi anni come cantante e attore, vedendomi sempre impegnato in spettacoli che prevedevano un accompagnamento fatto da una grande orchestra, da un piccolo ensemble o solo dal pianoforte, immaginare che potessi accompagnarmi da solo con uno strumento, il mio strumento, la chitarra.
Ma come si dice: il tempo è galantuomo e a lungo andare ti restituisce ciò che per esigenze o necessità circostanziali ti ha tolto. Sono passati tanti anni ma in realtà non ho mai abbandonato lo strumento, l’ho solo sottratto limitandolo ad un uso più personale e privato, ecco.
Ed ora finalmente dopo tanti anni mi sono deciso a costruire un recital da vero chansonnier.
Ho scelto quale repertorio performativo quello che ho ritenuto fosse per me, in questo momento, il più congeniale e cioè: la canzone napoletana, alla quale tanto lavoro ho dedicato nel corso di questi anni, con particolare attenzione a brani classici napoletani tra l’Ottocento ed il Novecento.
Come in altre occasioni, ho preferito interporre letture e declamazioni alle esecuzioni canore, poiché oltre alla necessità personale di esprimermi anche da un punto di vista attoriale, questo permette allo spettatore di riposare l’orecchio per poter meglio apprezzare le diversità sonore e melodiche.
Nasce così ’Na voce e ’na chitarra, brani musicali più o meno famosi di autori diversi, e liriche o racconti di altrettanti autori, che prima di tutti piacciono a me.
La mia speranza è che piacciano tanto anche a coloro che mi ascolteranno… (Lello Giulivo)
Info e prenotazioni: http://ilteatrocercacasa.it/site/prenotazioni/

 

unnamed (7)Il testamento di pietra
Quando: 24 ottobre
Luogo: Museo Cappella Sansevero, Napoli
Orario: ore 19 e ore 20
Produzione: Associazione Culturale Nartea
Autore: Febo Quercia
Interprete: Antimo Casertano,Raffaele Ausiello e Antonio Perna
Trama: Il percorso teatralizzato, attraverso monologhi e dialoghi, farà rivivere la figura del principe Raimondo Di Sangro, insieme ad altre importanti personalità legate alla storia del Museo, esaltandone la genialità e il modo di schernire l’ignoranza, senza tralasciare le leggende che da sempre lo riguardano. Un vero e proprio viaggio nel passato, tra mistero e alchimia, racconti e studi scientifici, attraverso quella ragione che permette all’uomo di raggiungere il disinganno e liberarsi dalle false verità. Gli ospiti parteciperanno alla “lotta” fra il genio di un uomo e l’ignoranza dei più, nel coinvolgente format teatralizzato di NarteA. 
Prenotazione obbligatoria: 339 702 0849 – 334 622 7785

 

072856_lagoIago – Crocuta Crocuta
Quando: 24 ottobre
Luogo: Teatro Civico 14 – Caserta
Orario: 21
Autore e Interprete: Lorenzo Berti
Trama: Lo spettacolo è una riscrittura dell’Otello di William Shakespeare, scritto e interpretato nel 2007 da Roberto Latini, viene oggi reinventato da Lorenzo Berti porta in scena una sua versione. Pensato come un concerto, lo spettacolo non ha una rigida forma drammaturgica, bensì una scaletta di brani interscambiabili. Si immagina Iago in una gabbia circondato da altre iene, che aspettano soltanto che lui muoia di fame per oltraggiarne il corpo. Egli rivendica la sua innocente e crudele onestà fino alla fine, senza spiegare mai il reale movente delle sue azioni ed assolvendosi, sacerdote di se stesso.
Info e prenotazioni: 39 0823 441399 – info@teatrocivico14.it

 

unnamed (11)Andy e Norman
Quando: 24 e 25 ottobre
Luogo: Teatro Bolivar, Napoli
Orario: sabato ore 21; domenica ore 18
Interpreti: Francesca Stizzo, Walter Lippa, Adriano Falivene
Regia: Walter Lippa
Trama: Andy e Norman descrive un microcosmo della società degli anni sessanta e rimbalza nel 2015 sempre più attuale. Due uomini che cercano di tirare avanti pur di realizzare il loro sogno e dare finalmente un senso allo loro vita. Tra tanti sacrifici, illusioni e falsi amori, i due uomini, Andy e Norman, si vedono costretti a viverli sempre nella loro casa, perché il tempo sfugge tra debiti e scadenze. Questa commedia di Neil Simon individua ciò che l’uomo attualmente vive, una sorta di labirinto senza uscita se non quella del compromesso. Andy per non pagare l’affitto esce con la proprietaria di casa, Normann d’altro canto, ruba i panni sul tetto della palazzina, fino ad arrivare all’incontro con Sophie. Ragazza americana, da poco loro vicina di casa, irrompe nella loro vita con un plum cake, scatenando le loro fantasie. Ma sarà amore, o semplicemente l’odore femminile che suscita in loro reazioni idilliache? Battute serrate e pause ricche di risate. Di quel ridere che ti fa riflettere. Tra le battute sorge una sottile critica politica, vera, ma discutibile. Tempi comici perfetti, se non pienamente vitali.
Info e prenotazioni: 328.44.48.958

 

12109260_1686634904915110_959115608133131084_nIn Canto 24
Quando: dal 24 al 25 ottobre
Luogo: Teatro Nuovo, Napoli
Orario: sabato ore 21; domenica ore 18:30
Interpreti: Antonello Cossia, Paolo Cresta, Francesco Albano: chitarra, basso, live electron ics, Riccardo Veno: sassofoni, fiati, live electron ics
Elaborazione drammaturgica: Antonello Cossia e Riccardo Veno
Progetto, musica e regia: Riccardo Veno
Trama: L’Orlando Furioso, dice Calvino, è un poema che si rifiuta di cominciare e si rifiuta di finire. E secondo il De Sanctis, così come riportato da Croce in un suo breve saggio, nel Furioso l’Ariosto non ha nessun contenuto soggettivo da esprimere, nessun motivo sentimentale e passionale, ma persegue il solo fine dell’arte, canta per cantare, rappresenta per rappresentare, elabora la pura forma, soddisfa il semplice bisogno di attuare i suoi fantasmi. Scrive e si consuma in questo grande affresco per unico diletto d’immaginazione.
Così, lungi da noi l’idea di raccontare per intero la gigantesca opera, il nostro gioco teatrale non partirà dall’inizio e non arriverà alla fine. Abbiamo piuttosto puntato l’attenzione su alcuni canti simbolici del poema immergendoci nelle ”ottave d’oro” dell’Ariosto e dei suoi musicalissimi endecasillabi. Come “canterino” – altro nome dato ai giullari che dalla seconda metà del XIII secolo sino ed oltre la fine del XV portavano nelle piazza i Cantari, brevi componimenti di materia cavalleresca trasmessi per via orale (talvolta con accompagnamento musicale…) – abbiamo scelto Atlante, il mago dell’Orlando Furioso, proprietario di un palazzo incantato, in cui i personaggi si perdono e si ritrovano, si inseguono, senza mai riconoscersi, si confondono e si trasformano, restano nascosti per poi riapparire, mentre la storia va avanti e si sviluppa in altri quadri. Per questo il mago è assimilato all’autore stesso, che utilizza tale artificio per far scomparire momentaneamente alcuni dei personaggi, così da potersi occupare di altre fasi della sua intricatissima storia. Il Palazzo di Atlante, luogo magico e metaforico in cui i destini dei cavalieri si incrociano e si intrecciano è un’allegoria dell’esistenza stessa.  In esso tutti hanno qualcosa da inseguire, nessuno raggiunge mai niente, tutti perdono… E poi il “furore” di Orlando, il paladino che prima dell’Ariosto e del Boiardo era figura casta e inaccessibile alle tentazioni amorose, che impazzisce e compie atti indicibili per amore di Angelica… Angelica: inafferrabile, sfuggente, tenero e diabolico personaggio, puro simbolo dell’eros, che ha come unica costante la fuga; tutti la inseguono, nessuno la raggiunge mai.  Metafora essa stessa del desiderio e della vita che sfugge. E alla fine del nostro “cantare”, il viaggio che Astolfo compie sulla luna per recuperare il senno di Orlando (il canto XXXIV appunto). Nell’universo nulla mai va perduto ed è sulla luna che sono custoditi i desideri degli uomini insieme ad altre cose: “Le lacrime e i sospiri degli amanti, l’inutil tempo che si perde a giuoco, e l’ozio d’uomini ignoranti, vani disegni che non han mai loco…”. Ma soprattutto sulla luna sono custoditi i senni degli uomini: sarà rimasta dunque qualche mente sana sulla terra…?
Visioni oniriche ed ironia quindi per restituire il senso generale del poema, il tema che lo attraversa per intero: la vanità dei desideri degli uomini, che maschera la realtà di ingannevoli immagini di bellezza e di piacere, rendendoci deboli e incapaci di discernere l’apparire dall’essere…
Info: 081 19362377 – altrosguardo@alice.it

 

unnamed (12)La terza comunione 
Quando: dal 24 al 25 ottobre
Luogo: Teatro Madrearte, Villaricca (NA)
Orario: sabato ore 21; domenica ore 19
Autore e Regia: Mario Gelardi
Interpreti: Carlo Caracciolo, Luigi Credendino e Ciro Pellegrino
Trama: Lo spettacolo intende proseguire il progetto di portare il teatro nei luoghi naturalmente congeniali ai racconti scenici proposti. Così dopo il teatro in albergo, che trasforma le stanze in palcoscenici naturali, Gelardi utilizzerà uno degli altari della Chiesa dell’Immacolata e San Vincenzo, dove oggi sorge appunto il Nuovo Teatro Sanità, come spazio scenico ad hoc per il suo ultimo lavoro. La terza comunione descrive un mondo che forse resiste solo nei ricordi dei nostri genitori o di noi da bambini e, come relitto di un’umanità superata, forse in qualche paese del profondo Sud. Si tratta della voce ancestrale di quella comunità di donne che una volta affollava le chiese. Unite come un solo popolo, una sola entità, il gruppo di donne che dicevano il rosario, come una nenia cantilenante o che cantavano le canzoni sacre, è un’immagine indelebile nella memoria di ognuno. Ed è un’immagine che resiste al tempo, basta gettare uno sguardo distratto tra i banchi di una chiesa prima che cominci qualsiasi celebrazione. Mario Gelardi cerca di ricreare questo mondo unendo le donne come in un’unica voce, un unico pensiero, che poi può dividersi in due, tre, quattro, infinite voci. Il testo è insieme monologo e dialogo. La preghiera qui si fa ancor di più rito, ma rito teatrale. A questo proposito racconta l’autore e regista dello spettacolo: «Ho creato una storia decisamente sopra le righe, paradossale: l’impossibilità di una bambina di ricevere la prima comunione, la sua difficoltà ad ingoiare l’ostia, il corpo sacro di Cristo viene rigettato dal corpo altrettanto sacro di un’anima candida e innocente». Attorno a questa vicenda che appare al nucleo comunitario, parrocchiale e umano, come simbolicamente negativa, si crea un mondo fatto di voci, di pettegolezzi, di frasi masticate e non dette, di parole sputate di nascosto, che determinerà lo svolgersi della vicenda: la parola si fa azione come nella preghiera e lo sguardo, la visione di chi assiste alla celebrazione del sacramento, si amplifica. Le parole si fanno preghiera che uccide, preghiera sbagliata, ostinata, musica mortale.
Info e Prenotazione: 334 825 5591- www.madrearte.it

 

11215866_876746822411673_8163052124038443839_nMiriàm | Storia laica di una nascita annunciata
Quando: 24 ottobre
Luogo: Chiesa di Santa Maria la Pietà – Furore – Costa d’Amalfi
Orario: 21
Testi liberamente tratti da Erri De Luca, Alda Merini, Pablo Neruda, Mariangela Gualtieri.
Adattamento drammaturgico e regia: Adriana Follieri
Interpreti: Valentina Illuminati e Fiorenzo Madonna
Trama: La Chiesa di Santa Maria la Pietà, a Furore, in Costa d’Amalfi, ospita un altro graditissimo appuntamento della kermesse “Balconata Furitana”:
lo spettacolo Miriàm | Storia laica di una nascita annunciata, realizzato come un reading teatrale per corpi, voce e contrabbasso è un elogio alla semplicità: incastro tra narrazione e poesia che con pochi, sentiti elementi, si fa teatro. È il racconto universale della nascita e della morte, di una maternità profondamente laica che pure si riconosce nei nomi e nei luoghi di una fede nata senza il sospetto del proselitismo. Storia di un Cristo nella pancia di sua madre, racconto intenso di nove mesi di paura, solitudine, incomprensione, stelle guida e stupore di fronte all’inatteso. La scena è quasi vuota, solo un luogo da riempire con voce accompagnata, presa per mano, da note, ritmo e melodia di viaggio, e poi tratti di pennello dipinti da corpi in stati ironici, tragici e incantevoli, che mostrano agli occhi i luoghi impossibili di una storia possibile.
Info: http://www.labalconatafuritana.it/ – promozionemanovalanza@gmail.com – 339 1854913 – www.manovalanza.it

 

unnamed (13)Magari in un’altra vita
Quando: 25 ottobre
Luogo: Teatro Area Nord, Napoli
Orario: 18
Interpreti: Pino Ciccarelli feat. Concerto Musicale Speranza
Massimo Capocotta (Fisarmonica), Clara Arcucci (Voce), Antonio Di Somma (Trombone), Mirko Esposito (Sax Contralto), VIncenzo Capasso (Tromba)
Reading: Lorena Leone e Lello Serao
Coreografie: Antonello Tudisco
Danzatori: Rino Rivetti, Flavio Ferruzzi, Maria Anzivino
Regia: Lello Serao
Trama: Il romanzo di Pino Ciccarelli, eclettico musicista prestato alla letteratura con la missione e l’esigenza dell’autore di raccontare i sui ricordi di adolescente degli anni settanta. La musica al centro della vita dell’autore e di quella di tutti i protagonisti del romanzo, tutti divoratori di musica e con il sogno di diventare musicisti. L’amore, l’amicizia e la comparsa della droga con il suo potere di distruzione dei sogni dei ragazzini di quegli anni. Ma nello spettacolo è la musica la vera protagonista, la sola capace di restituire il senso di ogni parola, di ogni sentimento vissuto. Un affresco musicale che ha caratterizzato un’epoca, una periferia fatta di persone legate tra loro nel profondo, fatta di alberi, profumi di fieno ma anche di palazzoni spuntati per annunciare la fine di un’epoca.
Info e prenotazioni: 0815851096 – liberascena1@gmail.com

 

unnamed (15)Metamorfosi – Scatola Nera
Quando: 25 ottobre
Luogo: Teatro Civico 14 – Caserta
Orario: 19
Autore e Interprete: Roberto Latini
Trama: METAMORFOSI / Scatola Nera è uno spazio per la memoria. Uno spazio scenico, abitato. un contenitore possibile solo con il disincanto della non-drammaturgia, della non-regia e della non-interpretazione, è un appuntamento senza tempo, libero e del tutto autoreferenziale. Una possibilità, nelle forme che abbiamo e che ci hanno attraversato. A scena vuota, per la non-rappresentazione dei frammenti ai quali siamo più legati e che, crediamo, somiglino di più a quello che è stato finora il nostro percorso. Nessuna pretesa, solo una disposizione, nel carillon del nostro cadere.
Info e prenotazioni: 39 0823 441399 – info@teatrocivico14.it

Gabriella Galbiati

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