Il Siparietto: da gennaio la stagione teatrale della sala di San Giorgio a Cremano
Il piccolo spazio teatrale riapre dopo otto anni di chiusura, proponendo, per la direzione di Gianmarco Cesario, una programmazione generalista che possa incontrare il gusto del pubblico più diverso.
Una buona notizia per gli appassionati di teatro. In un periodo in cui le chiusure di sale sono purtroppo all’ordine del giorno, la riapertura del Teatro Il Siparietto di San Giorgio a Cremano, fondato da Salvatore Ceruti, suona quasi come un piccolo miracolo di Natale. Un miracolo che dovrà attendere l’inizio del 2016 per realizzare l’ambizione di questa piccola sala di ergersi a punto di riferimento per il teatro in provincia.
Sulla scia della continuità con la tradizione, Il Siparietto, che già aveva ospitato grandi nomi durante la sua attività prima del fermo, inaugura una stagione variegata per la direzione artistica di Gianmarco Cesario. Un cartellone generalista, dunque, che spazia dal dramma alla commedia fino alla nuova drammaturgia e ai classici senza tempo. Nove spettacoli per “rinverdire la memoria del pubblico sulla professione dell’attore”, dice Gigi Savoia, il primo a calcare il palcoscenico di San Giorgio.
Si inizia il 9 gennaio con un’opera impegnativa, L’ultima ora di un condannato a morte, tratta da L’ultimo giorno di un condannato a morte di Victor Hugo. Un testo del 1829 in cui lo scrittore francese immaginava le ultime ore di un uomo in cella, conscio dell’approssimarsi della morte. Un esempio di letteratura fattasi teatro quantomai attuale, un monologo contro la pena capitale interpretato proprio da Savoia, per la regia di Marco Kretzmer.
Il 22 gennaio la coppia formata da Gea Martire e Massimo Andrei, anche autore e regista, sarà di scena con Non farmi ridere, sono una donna tragica, uno studio su sentimenti e relazioni che sa di filosofia. Si indagherà con ironia il sentimento maturo e platonico di Silvana, la cui tragedia risiede nell’essere innamorata di una convinzione dell’amore che resta immutata per tutte e tre le fasi della sua vita.
Le note ineguali di Umberto Bindi, cantautore della scuola genovese, allieteranno Il Siparietto il 4 febbraio quando Massimo Masiello porterà in scena Gli amici se ne vanno, testo di Gianmarco Cesario e Antonio Mocciola. Un omaggio alla bella musica che fa riflettere per l’ostracismo riservato a Bindi, omosessuale, dalla piccola e bigotta televisione italiana e dai suoi meccanismi discriminatori.
Il 20 febbraio Roberto Capasso sarà Pacchiello nell’omonimo spettacolo che proprio a San Giorgio ha debuttato nel giugno scorso. Pacchiello, da un testo di Pasquale Ferro, è un venditore ambulante di taralli, ma anche un usuraio dalla profonda cattiveria. Il racconto tramite flashback di una meschinità che pare accomunarlo al Riccardo III di Shakespeare sullo sfondo di una città dimenticata, rumorosa, anch’essa priva di coscienza alla stregua del protagonista.
Nunzia Schiano porterà in scena le Femmene dei testi di Myriam Lattanzio e Anna Mazza che invaderanno il palcoscenico il 5 marzo, per la regia di Niko Mucci. Un tableau vivant tutto al femminile, una serie ritratti disillusi di donne in attesa alla fermata dell’autobus che narrano il disagio non perdendo in leggerezza, accompagnate dal radiodramma di Nostra Signora dei Friarielli, una madre-nume tutelare che rifiuta il nuovo concentrandosi sul piatto tanto amato, quasi fosse la tela di Penelope che aspetta. Il tutto sulle note del sud del mondo, la bella musica delle intense interpreti latinoamericane, da Chavela Vargas a Violeta Parra, nell’omaggio di Myriam Lattanzio.
Altro spettacolo tutto al femminile il percorso recitato e cantato da Antonella Morea il 19 marzo. Nel giorno della festa del papà, Donne in…canto è un elogio della femminilità, in particolare di quella dei personaggi minori scritti da grandi autori: da Eduardo a Viviani, passando per Totò e Pino Daniele, un bouquet ben scelto tra tutte coloro che l’attrice ha interpretato in 40 anni di carriera.
Una coppia da definire calcherà le scene il 2 aprile e vedrà protagonisti Rosaria De Cicco ed Ernesto Lama: amici, colleghi, artisti poliedrici che debutteranno proprio a Il Siparietto con uno spettacolo in una chiave comica intelligente e attuale, un testo che scava nel rapporto tra attore e personaggio.
Invettiva in sette canti per e contro Napoli e i napoletani. Unalampa è un’opera violenta che mostra gli aspetti più beceri di una metropoli complicata attraverso il furore verbale e lo sberleffo di Roberto Azzurro che non tralascia alcun dettaglio spiacevole, prendendo in prestito le parole e i versi degli autori che della città hanno parlato. In scena il 9 aprile.
Chiude il cartellone la rilettura di Macbeth del Teatro dell’Osso il 30 aprile. Uno studio sul potere e la colpa, sul libero arbitrio e il destino che non ha limiti spazio-temporali: Macbeth e Lady Macbeth sono fantasmi che infestano le coscienze di chi guarda anche ben oltre i confini della Scozia medievale e simboleggiano gli aspetti più infimi e intimi dell’animo umano.
E proprio Macbeth anticipa la rassegna che Gianmarco Cesario curerà per i 400 anni dalla morte di William Shakespeare, una continuità positiva che fa bene al teatro e ai suoi spettatori.
Tutti gli spettacoli de Il Siparietto debutteranno di sabato, con possibilità di replica la domenica. La card di abbonamento ai nove spettacoli è disponibile al prezzo di 80 euro; un singolo spettacolo costa 12 euro. Possibilità di riduzioni per studenti e senior.
Stefania Sarrubba
Teatro Il Siparietto
via Tufarelli – San Giorgio a Cremano (NA)
Contatti: 373 763 4652