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Eduardo, Viviani, Pinter tra i protagonisti della nuova settimana teatrale pronta ad iniziare.

b447dc57-7610-4c6b-b9f6-b56d2a5c80bcNon sono stato io
Quando: 12 gennaio
Luogo: Teatro dei Piccoli
Orario: 10
Interprete: Francesca Pompeo
Autore: Tommaso Triolo e Matteo Visconti
Regia: Letizia Pardi
Trama: In scena la storia di due bambini: Francesco, giudizioso, corretto, tranquillo, curioso e Luca, irrequieto e agitato. I due sono molto amici e quando, a scuola, accade una brutta cosa, Francesco prende le difese dell’amico subito accusato. “Non sono stato io”  è il grido del piccolo Luca contro tutti quelli che lo accusano ed è anche il grido di tutti quei bambini che troppo spesso vengono etichettati come “bambini cattivi” e per questo ingiustamente discriminati. “Lo spettacolo – scrive Letizia Pardi in una nota – non pretende di dare risposte certe a un tema tanto complesso, ma con toni lievi e divertenti guarda le cose con gli occhi di un bambino che prova a far valere le sue ragioni su quelle dei grandi”.
Info: 081 18903126 – www.teatrodeipiccoli.it – info@teatrodeipiccoli.it

 

in primo piano Toni e Peppe ServilloLa parola canta
Quando: dal 12 al 17 gennaio
Luogo: Teatro Bellini
Orario: martedì, giovedì, venerdì, sabato ore 21.00; mercoledì 6 gennaio ore 18.00; mercoledì 13 gennaio ore 17.30; sabato pomeriggio, 16 gennaio ore 17.30; domenica ore 18.00
Interpreti: Peppe e Toni Servillo e i Solis String Quartet: Vincenzo Di Donna,violino; Luigi De Maio, violino; Gerardo Morrone, viola; Antonio Di Francia, cello
Trama: Dopo Le voci di dentro, Toni e Peppe Servillo scelgono il Teatro Bellini per portare a Napoli la loro ultima creazione, La Parola Canta. Un concerto, un recital, una festa fatta di musica, poesia e canzoni che celebra Napoli, l’eterna magia della sua tradizione vivente, l’importanza dell’incontro fra le epoche e della più ampia condivisione culturale. I due artisti, accompagnati dalla musica dei Solis String Quartet, che rileggono la tradizione in chiave jazz, folk e pop, trascineranno lo spettatore in uno straordinario viaggio attraverso la cultura scenica partenopea, un viaggio fatto di fantasia e creatività, di poesie cantate e canzoni recitate, di enfasi e risate. Le parole di autori classici, da Eduardo De Filippo a Raffaele Viviani e Libero Bovio, insieme alle voci contemporanee di Enzo Moscato, Mimmo Borrelli e Michele Sovente  compongono quello che Toni Servillo ha definito «uno spettacolo dove il teatro si fa musica e la musica si fa teatro. Là dove il teatro talvolta non riesce la musica ricapitola la nostra esistenza e ci consente di immaginarne un’altra».
Prenotazioni: 081.5491266 – www.teatrobellini.it

 

8a2264c2-14cd-407a-b94d-869e668c80b1Il calapranzi
Quando: dal 12 al 17 gennaio
Luogo: Galleria Toledo
Orario: 20:30; tranne la domenica ore 18
Interpreti: Marcello Romolo e Agostino Chiummariello
Regia: Tonino Di Ronza
Trama: Quando affronti la prima lettura di un testo di Pinter risulta complessa quanto quella di Beckett, ma è indiscutibile che, proprio dopo la prima indagine, si riconoscano fortemente i segni di una persistente inquietudine che ti proponi di mantenere e costantemente controllare man mano che il progetto si delinea negli elementi che determinano la messa in scena.
In origine, vuoi anche le ovvie radici e abitudini professionali, sono le stanze e i luoghi del suo teatro, contenitori instabili che fisicamente determinano sospensione, un apparente vuoto dove i personaggi ”vite esteriormente comuni” attraverso i propri comportamenti ,il relazionarsi attraverso il tessuto drammaturgico intriso di fantasie perverse, mostrano la loro difficoltà di esistere. Personaggi abitati dall’assurdo, imperfetti e mediocri, terribilmente autentici e al contempo irresistibilmente ironici e paradossali.
Le tematiche sull’esistenza legate ad una insensata vita condotta in un mondo senza valori, in un microcosmo senza alcuna possibilità di sbocchi, le contraddizioni, le mezze parole, quello che si pensa o appena accennato, causano costantemente dubbi e perplessità verso chi vede e ascolta.
La velocità e il ritmo imposto dai dialoghi, gli spazi dei silenzi, assumono in Pinter una concisione attenta, una brevità fluidità, un movimento deciso. Un teatro sintetico, privo di ornamenti, dove l’incertezza esistenziale si salda con i silenzi e le pause in ognuno dei personaggi che vivono la claustrofobica scena.
Situazioni equivoche che sfociano paradossalmente nell’ambiguo linguaggio imposto dal testo mantenuto integro ma plasmato sugli interpreti Marcello Romolo e Agostino Chiummariello che rispondono ai meccanismi aggressivi, di apparente improbabile appartenenza, con sicura personalità e libertà creativa. (Tonino Di Ronza)
Info e prenotazioni: 081425037 – 081425824 – galleria.toledo@iol.it – 333 6958 262

 

2e6272a4-7e62-42ab-9e91-481173d7776cDolore sotto chiave / Pericolosamente
Quando: dal 12 al 17 gennaio
Luogo: Teatro Piccolo Bellini
Orario: 21:15, tranne la domenica ore 18.30
Regia: Francesco Saponaro
Interpreti: Tony Laudadio, Luciano Saltarelli e Giampiero Schiano
Trama: Francesco Saponaro torna a confrontarsi con Eduardo De Filippo presentandone due atti unici arricchiti da un’introduzione inedita: la riscrittura in versi e in lingua napoletana della novella I pensionati della memoria di Luigi Pirandello. Il primo,Dolore sotto chiave, scritto nel 1958, esordì nello stesso anno come radiodramma ed erano  Eduardo e la sorella Titina a interpretarne i protagonisti, i fratelli Capasso. La vicenda, ai limiti del surreale, narra di Lucia Capasso che per dei mesi, approfittando delle frequenti assenze per motivi di lavoro di suo fratello Rocco, gli ha nascosto la morte della moglie. La donna ha agito così temendo che Rocco, per il dolore, potesse compiere una sciocchezza ma in realtà gli eventi prenderanno una piega comica e inaspettata. Pericolosamente è una pièce del 1938 che gioca sul classico litigio coniugale caricandolo dei toni del grottesco: Arturo, esasperato dalle intemperanze della bisbetica moglie Dorotea, è solito, quotidianamente, impugnare una rivoltella e spararle per farla tacere. La pistola è caricata a salve, ma Michele, un amico della coppia che assiste alle schioppettate quotidiane, non lo sa, e l’abitudine di Arturo scatena in lui una reazione di terrore dalle conseguenze tragicomiche e surreali.
Prenotazioni: 081.5491266 – www.teatrobellini.it

 

La-signoria-Giulia-Teatro-Stabile-Napoli_5La Signorina Giulia
Quando: dal 13 al 31 gennaio
Luogo: Teatro Mercadante
Orario: 13-01 ore 21.00; 14-01 ore 17.00; 15-01 ore 21.00; 16-01 ore 19.00; 17-01 ore 18.00; 19-01 ore 21.00; 20-01 ore 17.00; 21-01 ore 17.00; 22-01 ore 21.00; 23-01 ore 19.00; 24-01 ore 18.00; 26-01 ore 21.00; 27-01 ore 21.00; 28-01 ore 17.00; 29-01 ore 21.00; 30-01 ore 19.00; 31-01 ore 18.00
Autore: August Strindberg
Regia: Cristián Plana
Adattamento: Cristián Plana e Alessandra Guerzoni
Interpreti: Giovanna Di Rauso (Giulia), Massimiliano Gallo (Giovanni), Autilia Ranieri (Cristina) e con Mario Autore, Barbara Bonaccorsi, Cinzia Cordella, Fabiana Fazio, Ettore Nigro, Marco Palumbo, Marianna Pastore, Carlo Roselli
Trama: Questa messa in scena de La signorina Giulia è una lettura etimologica del testo dello svedese August Strindberg. Ho pensato di collocare la sua tragedia naturalistica, scritta alla fine del XIX secolo, in uno spazio fisico e sonoro capace di trascendere l’epoca originale e di portare le sue azioni sceniche all’estremo della letteralità, nel tentativo di rendere la storia più contemporanea. Ho già diretto quest’opera, in un altro contesto geografico e culturale, senza cambiare nulla dell’originale, anzi, concentrandomi proprio sulla sua verbosità. Ma per questa edizione italiana ho sentito la necessità d’una “rilettura” che partisse da un altro punto di vista, più esplicito e inquietante: ho deciso di tagliare alcune parti per tradurle scenicamente e realizzare una sorta di “perversione” dell’originale; azioni e immagini eruttano, così, dal profondo del testo, costringendo i personaggi a parlare e ad agire come da un corpo infestato, violentato, esausto, con menti alienate ed eccessive. Ho pensato che tutti i desideri pulsanti, durante questa diabolica festa di San Giovanni, dovessero essere esplicitati dagli attori e materializzati nello spazio scenico che li contiene, la cui verticalità, oltre a produrre vertigini in coloro che lo abitano, racconta simbolicamente la caduta, la sovversione e il senso tragico.
“La signorina Giulia sono io”, disse a suo tempo Strindberg. Questa versione prende come riferimento parte della biografia dell’autore, la sua particolare relazione con la parola, il suo lucido ritratto del mondo femminile, l’impulso improvvisato e tempestoso della sua scrittura drammatica e, soprattutto, le sue crisi paranoiche e i deliri di persecuzione che si specchiano nello stato di eroina tragica di Giulia. Un personaggio nel quale l’autore s’immerge come in un esperimento scientifico, il cui mondo interiore non gli appartiene, ma che tenta di abitare come se, al contrario, gli fosse familiare; un mondo che appare ai suoi occhi ogni volta più strano e sinistro, tanto da non poterne più uscire, bloccato in uno stato catatonico e da indemoniato, intrappolato in un incubo dove è entrato volontariamente. (Cristián Plana)
Info: http://www.teatrostabilenapoli.it

 

5451bf7d-6524-46cc-9da3-85baef037daeConcertino Napoletano
Quando: 15 gennaio
Luogo: Basilica di San Giovanni Maggiore (Largo San Giovanni Maggiore – ingresso de L’Orientale)
Orario: 19
Interpreti: Lello Giulivo con il quintetto della NapoliMandolinOrchestra, formato da: Mauro Squillante, Leonardo Massa, Daniele La Torre, Adolfo Tronco e Nunzio Veneruso
Trama: Anche il mandolino quest’anno pensa di festeggiare a casa propria, contando sull’ospitalità della Fondazione dell’Ordine degli ingegneri nella basilica di San Giovanni Maggiore e sulla NapoliMandolinOrchestra, braccio destro musicale dell’Accademia mandolinistica napoletana presieduta dal M. Mauro Squillante. Presentata già nei precedenti appuntamenti, l’idea della Casa del Mandolino diventa sempre più reale.
Protagonista di una campagna di crowdfunding realizzata con ‘produzione dal basso’ (il Gran Concerto ne è una declinazione), la Casa del Mandolino vede uniti maestri, musicisti, appassionati e cultori della materia, alcuni peraltro giovanissimi. L’obiettivo? Realizzare un sogno!
Una casa, un luogo fisico, in cui il mandolino possa esprimersi liberamente. Un progetto che ha dato il via già ad un impegno formativo siglato con l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, da cui è nato il primo Master universitario italiano in Pedagogia della musica specificamente dedicato allo studio del mandolino classico napoletano.
Lello Giulivo, del cui talento spesso abbiamo goduto anche al cinema, oltre che in teatro, afferma: “Il concerto di Natale, che vede l’utilizzo di strumenti a plettro presenti anche nel Presepe Napoletano, crea un’aspettativa culturale e un interesse all’ascolto considerevole. Va detto, però, che non tutti i brani sul Natale appartengono alla tradizione popolare antica e presepiale. Alcuni, per esempio, sono composizioni contemporanee ispirate alla tradizione classica. E’ previsto un pastiche di autori e stili che, come di consueto, prediligo per non rendere il tutto monotono alle orecchie del pubblico. Si andrà dal Seicento al Novecento in una naturale alternanza di atmosfere”.
Info: www.casadelmandolino.eu

 

66b756bb-96d2-4808-a113-b2f2ee3a19a7Lisciannira
Quando: 15 e 16 gennaio
Luogo: Piccolo Teatro Libertà – Magnifico Visbaal di Benevento
Orario: 21
Autore e Regia: Alessandra Pizzullo
Interprete: Valentina Barresi
Trama: La giovane Lisciànnira, figlia di un saltimbanco, passa le mattine d’afa nel mercato della Cala, ammaliata da venditori e ciarlatani. Qui incontra Carlos Alberto detto Jesus, un fascinoso mascalzone, finto guaritore e spacciatore di pozioni magiche, che la compra dai genitori e la porta in giro col suo carretto di cianfrusaglie, sfruttando il suo bel volto da indovina. Si dimostrerà rozzo e violento, la farà abortire e la lascerà sanguinante sulla strada, prima di essere ucciso a causa dei suoi perversi imbrogli. Lisciànnira se la cava come può, ma la voglia di vendetta che l’opprime s’intreccia ad un’insopprimibile memoria d’amore.
Prenotazioni: 349 6789692 – 347 7777221

 

cab95cb1-d4b8-409b-aeca-51776db4c890Il cielo di Palestina
Quando: fino al 7 febbraio
Luogo: Teatro Elicantropo
Orario: 20:30
Interpreti: Omar Suleiman e Raffaele Imparato, gli attori Paolo Aguzzi, Gian Marco Ancona, Luciano Dell’Aglio, Fabio Faliero, Vincenzo Liguori, Fiore Tinessa, gli allievi del Laboratorio Teatrale Permanente Veronica Bottigliero, Claudia Cimmino, Paola Cipriano, Antonio Coppola, Dario De Simone, Livia Esposito, Gaetano Franzese,  Matteo Giardiello, Annalisa Iovinella, Ianua Coeli Linhart, Giovanni Meola, Monica Pesapane, Carolina Rapillo, Roberta Ruggiero, Sara Savastano, Claudia Sorgiacomo, Agata Spina, con la partecipazione di Imma Villa
Regia: Carlo Cerciello
Trama: Dall’anno 2000, prima messa in scena dello spettacolo, a oggi, nulla è cambiato nella questione palestinese. Al contrario, la tragedia del popolo palestinese è stata quasi del tutto cancellata dalla memoria occidentale. La decisiva affermazione nel nostro Paese di un cinico liberismo e la sconfitta, forse definitiva, delle sinistre, ridotte ormai a una riserva indiana, ha deformato il nostro sguardo alla questione palestinese, sbilanciandolo, univocamente, a favore di Israele. Assistiamo, dunque, inerti e impotenti ad una sorta di “shoah” palestinese, un contrappasso ossimorico della storia.
Lo spettacolo vuole essere un disperato omaggio a un popolo che “non conta niente” sullo scacchiere economico mondiale, e che, pur tuttavia, continua l’impari lotta per sopravvivere a chi l’ha privato di tutto, eccetto la dignità.
Lo spettacolo, prima dell’ingresso in sala, inizia con un documentario sull’uccisione di Rachel Corrie, la ragazza americana travolta da una ruspa mentre cercava di far scudo col corpo all’abbattimento di un edificio, e sulla guerriglia negli insediamenti palestinesi. Lo spettatore acquisisce, così, la consapevolezza degli eventi che, di lì a poco, saranno rievocati in scena, attraverso le memorie di un maestro di scuola.
Il “racconto” scenico ripercorre, in maniera visionaria, le quotidiane e drammatiche vicende del popolo palestinese, e non teme di mostrare un punto di vista schierato in difesa dei più deboli.
Affidando il suo dolore al silenzio della scrittura, il poeta palestinese urla al mondo la tragedia delle sue radici spezzate. La speranza che, un giorno, sia il cuore a prevalere sugli interessi economici è affidata alla poesia, all’unica forma di rivolta non violenta possibile per uomini prevaricati, umiliati e dimenticati. Le scene sono a cura di Massimo Avolio e Roberto Crea, le musiche originali Paolo Coletta
Info e prenotazioni: 349 192 5942 (mattina) – 081 296 640 (pomeriggio) – promozionelicantropo@libero.it

 

Pe-devozione-legg-1Pe’ Devozione – Un palco per tutti
Quando: 16 gennaio
Luogo: Teatro Città di Pace – Caserta
Orario: 20
Interpreti: Amelia Patierno, Anna Liguori, Anna Marigliano, Anna Patierno, Antonella Esposito, Flora Faliti, Flora Quarto, Gianna Mosca, Giorgia Dell’Aversano, Manuela Della Corte, Melina De Luca, Patrizia Ricco, Rosa Lima, Rosa Tarantino, Rosalba Fiorentino, Susy Cerasuolo, Toti Carcatella.
Trama: Frutto del laboratorio teatrale tenuto a Napoli da ottobre a dicembre 2014, lo spettacolo raccoglie racconti, gesti e storie sui riti quotidiani (familiari e non) relativi al proprio vivere il sacro. I temi della religiosità sacra e quelli delle “liturgie” nella vita di tutti i giorni, sono stati approfonditi ed elaborati in forma scenica: e così appaiono i culti popolari delle anime del Purgatorio e delle sette Madonne che si celebrano dal Lunedì in Albis in poi, i voti fatti per guarire da una malattia o per avere un figlio, i riti culinari delle Feste, l’iconografia delle edicole votive napoletane e tanti altri frammenti…
La scrittura scenica è stata, come sempre, collettiva, e le diciassette donne coinvolte (dai 34 ai 78 anni) sono tutte non professioniste.
Il gruppo è composto da donne “storiche” e da quelle che negli anni si sono avvicinate al teatro: due di loro seguono i laboratori dal 2007, altre dal 2009, qualcuna dal 2013 e quattro da ottobre 2014. In collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli con il sostegno e il contributo di: ConfCommercio Provincia di Napoli, FILMaP, Le Nuvole, gli amici e le amiche di Marisa Savoia
Info: 339.2136187 – gruppoteatraleamicidigaetano@gmail.com

 

78f660c1-5b7b-4d99-949b-1cd09161a040Meretrices – Tra le pieghe dell’ipocrisia
Quando: 16 gennaio
Luogo: Club 44 – via Toledo, Napoli
Orario: 19
Autore e Regia: Febo Quercia
Interpreti: Marianita Carfora, Annalisa Direttore, Simona Esposito e Peppe Romano
Trama: Non esistono doveri morali se non come vuoti termini coniati dalla società. Nel 1956 veniva pubblicato un pamphlet polemico intitolato “Addio, Wanda!” a firma di Indro Montanelli che si schierava contro la Merlin a riguardo della legge per la chiusura dei bordelli. Per il giornalista, l’abolizione delle case chiuse avrebbe rappresentato la fine dei tre fondamentali puntelli italiani: la Fede, la Patria e la Famiglia. A distanza di 60 anni, questo argomento risulta ancora controverso e fanno riflettere le parole di Benedetto Croce, secondo cui “eliminando le case chiuse non si distruggerebbe il male che rappresentano, ma si distruggerebbe il bene con il quale è contenuto, accerchiato e attenuato quel male”. Dal 1948 ad oggi, dunque, le “case chiuse” restano una tematica su cui l’opinione comune si divide, ma com’era la vita di queste veneri vaganti dell’epoca? Sabato 16 gennaio 2016 (dalle ore 19:00 con più repliche) al Club 55di via Toledo l’Associazione Culturale NarteA porta in scena “Meretrices – Tra le pieghe dell’ipocrisia”, uno spettacolo teatrale itinerante che, seguendo le impronte del tempo, indaga la storia del mestiere più antico del mondo per svelare pagine di storie occultate.
Prenotazioni: 339.7020849 – 334.6227785

 

753e441b-f33e-4c96-8f93-9ffdaf73542eInside Nirvana
Quando: 16 gennaio
Luogo: Teatro Izzo – Caserta
Orario: 21
Interpreti: 7 Parsec, Associazione Fotografica Bresson, Calatia
DDR:., Domenico Tirino a.k.a NAF-MK, Ykap, Passe Partout, Psychopathic Romantic, Laboratorio 14 / Teatro Civico 14, The Event Dance Company, Gianluca Vanità, Morks
Trama: Pittura – Teatro – Musica – Danza – Fotografia per rendere omaggio, nel più intimo e personale dei modi, alla più grande band degli anni 90. Cinque anni fa abbiamo creato l’Inside. L’inizio è stato con i Cure. La prima edizione ha creato un’energia incredibile, un fatto che solo chi c’era può capire.  Poi il viaggio è continuato. Siamo stati dentro con i Doors, abbiamo respirato l’aria dei Queen, e l’ultimo viaggio è stato nel mondo eccentrico del duca bianco Bowie. Adesso siamo pronti. Pronti per dissacrare la band più significativa degli anni ’90. i NIRVANA. Ecco la quinta edizione dell’INSIDE. Un evento curato da Paky di Maio e Luigi Iacono in collaborazione con Mutamenti/Teatro Civico 14. Anche quest’anno musicisti, ballerini, attori, artisti, fotografi ognuno con il proprio linguaggio artistico e il proprio stile, reinterpreterà, studierà, restituirà e stravolgerà con la propria identità artistica la più famosa band del grunge del secolo scorso.
Info e prenotazioni: 0823.441399 | 339.1873346 – info@teatrocivico14.it – info@insideproject.org – www.insideproject.org – www.teatrocivico14.org

 

11223764_626913974111512_7865246908922480739_nCanto e InCanto
Quando: 16 e 23 gennaio
Luogo: Sala Ichos – San Giovanni a Teduccio (NA)
Orario: 21
Interprete: Lalla Esposito
Trama: sabato 16 Gennaio 2016 “E primme vase tuoi ll‘aggia avute io L’amore per Raffaele Viviani” «Lassateme… io soffro» (R. Viviani); sabato 23 Gennaio 2016 “Smile – La tua vita in 35 millimetri” «Smile though your heart is aching, Smile even though it’s breaking» (Charlie Chaplin)
Info e prenotazioni: promozione@ichoszoeteatro.it – 335 765 2524

 

ba501440-3be1-4f14-8da6-00c1960b7ad0Sottovoce, omaggio a Raffaele Viviani
Quando: 16 e 17 gennaio
Luogo: Teatro 99posti – Mercogliano
Orario: sabato ore 20:30; domenica ore 18
Interpreti: Marina Bruno, Elisabetta D’Acunzo, Ernesto Lama al pianoforte Giuseppe Di Capua
Regia: Ernesto Lama
Trama: “Spesso facciamo l’errore di affrontare autori come se ci appartenessero, come se avessimo il sapere e il verbo di quello che hanno scritto e fatto. Da napoletano posso dire che ogni volta che leggo, recito, canto, interpreto, parlo di un testo del grande Viviani, mi viene naturale affrontare il lavoro con sicurezza e padronanza, ma poi mi do un freno e inizio a lavorare con molta cautela. Il teatro di Viviani è completo, complesso, diverso da quello di Eduardo, Scarpetta, Petito, grandi che hanno fatto “grande” la storia del nostro teatro.
Viviani racconta la vera natura della terra e degli uomini, le gioie, i dolori, i colori dell’anima, dai più tenui ai più accesi; racconta la strada come mai nessuno ha fatto. Bisogna avvicinarsi a tutto questo con rispetto ed umiltà, quasi da straniero, ricercando il vero significato della lingua e viaggiando in questo meraviglioso mondo, alla scoperta di emozioni e sentimenti. Viviani è l’assenzio del teatro, che ti fa volare pur restando attaccato al suolo, il dolce sapore con il retrogusto spiritato, la vera essenza del teatro, quella che si afferra non che si accarezza. Anche se è poesia quando vai a interpretarla la materializzi e diventa la tua vita.”
(Ernesto Lama)
Info e prenotazioni: 0825.1642751 – 328.4143794 – info@teatro99posti.com

 

dd997b1f-d2ff-4a16-8cda-bf85c92641e7Fullin legge Fullin
Quando: 16 e 17 gennaio
Luogo: Nuovo Teatro Sanità
Orario: sabato ore 21.00; domenica ore 18.00
Autore e Interprete: Alessandro Fullin
Trama: Alessandro Fullin si racconta attraverso l’attività che più ama: scrivere.
Dalla lista della spesa agli spensierati aforismi, dalle lettere d’amore alle mail mai inviate, il ritratto di un uomo che molti percepiscono come un comico non vedendolo per quello che realmente è: una missionaria. Gli anni passano e le carte aumentano: se ci fosse un ventilatore questo spettacolo sarebbe un’opera di Boltanski. Anche per il tono, che ha momenti di assoluta comicità e di tristezza fulminante, un po’ come i tweet che Fullin ogni giorno, alle 9.00 a.m., lancia ai suoi followers. Solo sul palco, per 60 minuti, Fullin si legge per tentare di trovare un filo logico in una vita che ha fatto il possibile per essere un gomitolo che anche Arianna avrebbe difficoltà nel dipanare.
Info e prenotazioni: 339 666 6426 – info@nuovoteatrosanita.it – www.nuovoteatrosanita.it

 

2475d400-820c-4864-9745-50535ee09b75Sottozero
Quando: 16 e 17 gennaio
Luogo: Teatro Bolivar
Orario: 21.00
Autore: Sandro Dionisio, Pietro Ioia ed Antonio Mocciola
Regia: Sandro Dionisio
Interpreti: Boragine Ivan, Pietro Ioia, Marina Billwiller, Diego Sommaripa
Trama: “Sottozero”, opera ispirata alla storia vera di Pietro Ioia, è un dito puntato contro il fallimento dello Stato nella missione di rieducazione che un istituto di detenzione dovrebbe avere. Da un’idea di Antonio Mocciola, e scritto dallo stesso con Sandro Dionisio, lo spettacolo, cui i racconti di Ioia hanno offerto lampi di verità, è un viaggio nell’incubo di un ragazzo napoletano, che invecchia in carcere e ne esce dopo 22 anni, trovando la forza di raccontare le vessazioni subite e le ingiustizie patite. La regia di Dionisio non lascia scampo, serrata e spietata disegna tutte le traiettorie di un sistema infame e vigliacco, del tutto simile a quello che, all’esterno, produce la delinquenza quotidiana a cui assistiamo da decenni. In un confronto a due tra un detenuto e un suo aguzzino, “Sottozero” diventa presto, per lo spettatore, un claustrofobico inferno di parole e gesti, di soprusi e violenze ai limiti del sopportabile, fino allo spiraglio di luce finale. Oggi Pietro Ioia è il presidente dell’associazione Ex Detenuti di Poggioreale, ed è attivissimo nella difesa di chi è ancora tra le mura del carcere, e non ha la voce per gridare il proprio dolore.
Info e prenotazioni: 081 544 2616 – http://www.teatrobolivar.com/

 

154ba420-f159-4641-b828-12016ec6a10cTu parlavi una lingua meravigliosa – Suit musicale di – a – da – in – con- su – per – tra – fra Lucio Dalla
Quando: 16 e 17 gennaio
Luogo: Theatre De Poche
Orario: sabato ore 21; domenica ore 18:30
Interpreti: Francesca Colapietro voce; Mariano Bellopede pianoforte
Pastische drammaturgico di Carmine Borrino
Trama: Si tratta di un recital/concerto costruito interamente sulle canzoni di Lucio Dalla, grazie alla sinergia di tre artisti ampiamente ispirati dalla produzione musicale del cantautore bolognese. Mariano Bellopede come musicista, Francesca Colapietro come cantante e Carmine Borrino come drammaturgo, sono cresciuti e si sono formati tenendo ben presente la poetica e la musica di Dalla. E, con la consapevolezza di conoscerne bene i fondamenti e la lingua da cui generava le emozioni in musica e parole, hanno confezionato il loro speciale “regalo per Lucio”. In Tu parlavi una lingua meravigliosa è Dalla che parla al suo pubblico e lo fa attraverso i personaggi delle sue canzoni, innamorati, vissuti, inconsapevoli poeti di periferia, che attraversano la sua musica. Donne e uomini semplici e affascinanti, che quasi viene voglia di conoscere davvero, tanta e tale è la vitalità espressiva che li attraversa e che ci attraversa quando sentiamo cantare di loro. Più che un recital, Tu parlavi una lingua meravigliosa è una suite, dove una canzone finisce dentro l’altra, la strofa di una si incontra con il ritornello di un’altra e viceversa, tutto semplicemente avvolto in modo da  creare una piccola storia. Una storia d’amore, perché l’amore è il centro di tutta la produzione di Dalla e perché la sua poetica, cosi semplice e quotidiana, ci insegna l’amore. La musica, mai scontata, mai banale anche se costruita su elementi semplici,asseconda la poesia, perché solo così si può “parlare e cantare una lingua meravigliosa”.
Prenotazione e info: 081 549 0928

 

b1239522-893d-40b6-b08f-6a74b0a85aecSottofondi
Quando: 17 gennaio
Luogo: Nostos Teatro – Aversa
Orario: 20
Autore: Coffe Brecht
Trama: Dove si sospende il quotidiano e le sue convenzioni. Dove si racconta la vita attraverso i codici di una poesia, di un monologo, di brevi racconti che nascono nell’istante stesso in cui vengono narrati. Con le note e la voce di Katres. Coffee Brecht è una compagnia di improvvisattori usciti dall’omonima scuola napoletana nata nel 2009.
Prenotazioni: info@nostosteatro.it – 081 19 169 357 – 389 24 714 39
 

Gabriella Galbiati

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